Notizia Aduc
Tre leggi per la giustizia e i diritti: tortura, carceri, droghe. E'
quanto propongono numerose organizzazioni, tra le tante A Buon diritto,
Acat Italia, Adu, A Roma, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei
detenuti, Il detenuto ignoto, Medici contro la tortura, Ristretti
Orizzonti, Societa' italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere
penali italiane. ''Ci appelliamo ai cittadini, agli operatori della
giustizia, ai parlamentari perche' firmino le tre proposte - scrivono in
una nota gli organizzatori - Sarebbe un bel segnale se martedi'
prossimo anche esponenti delle forze politiche si recassero davanti ai
tribunali a sottoscrivere le nostre proposte tutte nel segno della
giustizia, della democrazia, dei diritti umani.'' L'appuntamento e' per
martedi' prossimo davanti ai tribunali di queste citta': Ancona, Bari,
Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, Chieti,
Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Livorno, Milano, Napoli, Palermo,
Perugia, Pisa, Potenza, Roma, Taranto, Tivoli, Torino, Trento, Trieste,
Udine, Urbino, Velletri, Venezia. Sara' possibile firmare le tre
proposte di legge di iniziativa popolare "dirette rispettivamente a
introdurre il delitto di tortura nel codice penale - spiega la nota - a
cambiare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, a ripristinare la
legalita' nelle carceri affollate".
"Le proposte costituiscono un vero e proprio programma di governo per
ripristinare la legalita' nel nostro sistema penale e penitenziario -
continua la nota dei promotori dell'iniziativa - La prima, Introduzione
del reato di tortura nel codice penale, vuole sopperire ad una lacuna
normativa grave. In Italia manca il crimine di tortura nonostante vi sia
un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto e' quello
codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale
della tortura qualifica un sistema politico come democratico". La
seconda, Per la legalita' e il rispetto della Costituzione nelle
carceri, "vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di
riduzione dell'affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di
misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche
alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l'introduzione di una
sorta di ''numero chiuso'' sugli ingressi in carcere, affinche' nessuno
vi entri qualora non ci sia posto. Insieme alla richiesta di istituzione
di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche
proposta l'abrogazione del reato di clandestinita'". Infine la terza
proposta, "modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del
consumo e riduzione dell'impatto penale, vuole modificare la legge sulle
droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese. Viene
superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi,
depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di
droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene,
restituendo centralita' ai servizi pubblici per le tossicodipendenze"
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