lunedì 15 aprile 2013

Comunicato Associazione Ex Lavanderia
[N.B.:leggere attentamente la parte in rosso, alla fine]

UN NUOVO PROGRAMMA PER IL SANTA MARIA DELLA PIETA'

SEMPRE E PER SEMPRE
dalla stessa parte ci troverai


Sono passati 17 anni da quando fu proposto un progetto di riuso culturale e sociale del S.Maria della Pietà promosso da associazioni e cittadini.

13 anni dal finanziamento del Giubileo per realizare gli Ostelli della Gioventù smantellati illegittimamente dopo solo 2 anni.

10 anni dalla presentazione della Delibera di Iniziativa Popolare che il Comune non discusse violando il proprio Statuto.

10 anni dalla battaglia sul Piano Regolatore che contribuì a cancellare una previsione edificatoria esterna di 300mila metri cubi.

8 anni dall'atto di disobbedienza civile che fece nasscere l'Associazione Ex Lavanderia e difese la gestione pubblica del Padiglione 31.

6 anni dal Protocollo di Intesa tra enti locali, università e ASL che chiuse la strada a qualsiasi ipotesi partecipata promuovendo uno spezzatino a prevalenza sanitaria e che vide l'Associazione Ex Lavanderia opporsi ad una scelta condivisa da tutta la politica istituzionale.

3 anni dal fallimento definitivo del Protocollo, dell'ipotesi di utilizzo universitario e dal conseguente abbandono di ogni interesse istituzionale sulll'Ex Manicomio.

Oggi la condizione del S.Maria della Pietà è di estremo degrado delle aree comuni, a partire da un parco lasciato nell'abbandono ed invaso da automobili.

- Lo spostamento all' interno del S.Maria di strutture residenziali psichiatriche ha rappresentato un ritorno indietro materiale e simbolico rispetto alle scelte ed ai principi della Legge Basaglia.

- La ASL RME ha avuto carta bianca nel riutilizzo del comprensorio senza alcun processo di pianificazione urbana teoricamente dovuto in una Centralità del PRG.

- Una parte dei padiglioni è abbandonata e senza alcun progetto di riutilizzo. Gran parte dell'area esterna è lasciata nel degrado.

- L'operazione di spostamento del Municipio è rimasta incompiuta costringendo il Comune a spendere ancora i soldi dell'affitto di una palazzina di via Battistini.

- Infine non si è mai valorizzata la potenzialità anche economica del comprensorio da investire, per legge e buon senso, in risorse per l'applicazione della Legge 180.

Di fronte al nuovo assetto del governo regionale ed al futuro rinnovamento degli organi comunali e municipali, torniamo a proporre alle istituzioni un'ipotesi sul S.Maria della Pietà che ne salvaguardi il valore simbolico, storico, ambientale e sociale.
Torniamo a rivendicare il valore di quella elaborazione dal basso che per lunghi anni è stata marginalizata e combattuta in nome di progetti fallimentari e promesse non mantenute. Torniamo a riproporre, in forme nuove e congruenti con la realtà che nonostante la nostra battaglia abbiamo subito, il senso del Progetto "Città Ideale" del 1996 e della Delibera di Iniziativa Popolare del 2003.

Siamo convinti che sia stato un errore permettere la neosanitarizzazione di gran parte del Comprensorio ma capiamo che sarebbe oggi improponibile spostare altrove strutture come "Antea" o "Adelphi". Si tratterebbe di uno spreco di risorse incomprensibile che si aggiungerebbe ai tanti già perpetrati ai danni dell'amministrazione pubblica.

Crediamo che su quanto non ancora pianificato, sulle aree comuni, su alcune questioni di fondo, si possa riaprire una discussione che cambi radicalmente l'approccio del passato e rimetta al centro il valore dei beni comuni, della buona gestione, della difesa del patrimonio pubblico.

Gli anni passano, i danni fatti sono stati tanti ma noi siamo sempre dalla stessa parte. Chiediamo ai nuovi amministratori da che parte, oggi, essi si collochino.


Proposte sul riutilizzo del S.Maria della Pietà:

Competenze
Riattribuzione alla Regione della competenza sul S.Maria della Pietà ed al Comune delle competenze relative alla pianificazione urbana. La ASL RME non può utilizzare nessun nuovo spazio senza aderire ad un progetto condiviso e partecipato. Va ripristinato il rispetto delle destinazioni d'uso previste dai finanziamenti del Giubileo;

Ostello
Realizzazione del nuovo ostello della gioventù di Roma nei 5 padiglioni ristrutturati con i fondi del Giubileo e destinati ad accoglienza turistica spostando i servizi ASL presenti  nei padiglioni ad essa destinati dal Protocollo di Intesa. Per questo obiettivo non si ritiene necessaria alcuna compensazione nei confronti della ASL RME che ha ricevuto finanziamenti regolati dalla Legge Regionale n. 20/97 e che, dopo lo smantellamento degli ostelli avrebbe dovuto restituire;

Strutture sanitarie
spostamento in strutture esterne, in linea con i principi della Legge 180, delle strutture residenziali di tipo psichiatrico, e non realizzazione di alcuna struttura aggiuntiva di carattere residenziale-sanitario legata al disagio psichico, alla malattia cronica o alla disabilità;

Parco
salvaguardia del Parco attraverso un intervento straordinario della Regione ed una nuova Convenzione (sul modello di quella del 1998) che riaffidi la gestione del parco al Comune di Roma, garantisca il mantenimento della fruizione pubblica e pedonalizzazione immediata del parco attraverso l'utilizzo come parcheggio aggiuntivo dell'area del mercato domenicale (via Vinci) e la realizzazione di una navetta elettrica annunciata da anni e mai attivata;

Progetto di utilizzo culturale
elaborazione di un progetto partecipato che destini ad uso culturale pubblico i padiglioni destinati dal Protocollo ad uso universitario (17, 18, 19, 20, 21, 23, 25), utilizzando come progetto di riferimento il progetto del Coordinamento "Città Idale";

Cooperazione integrata
salvaguardia dell'esperienza di cooperazione integrata presente al Padiglione 41 e affidamento del Padiglione 28 (mensa) a cooperative sociali integrate;

Sede municipale
individuazione degli edifici adatti ad ospitare la sede del Municipio 19 (pad. 26 o 90);

Aree esterne
tutela delle aree esterne attraverso un progetto trasparente di utilizzo che rispetti il vincolo di non edificabilità previsto dal PRG.


In questi 8 anni, abbiamo promosso libera e pubblica cultura, rappresentando un modello emblematico di ciò che vogliamo per il S.Maria della Pietà. Tuttavia nei punti programmatici non vi è la richiesta di legalizzazione delle attività dell'Associazione Ex Lavanderia nel Padiglione 31.
Ciò è dovuto alla scelta praticata da sempre di non porre la questione della tutela della propria attività associativa come elemento di contrattazione relativamente al S.Maria della Pietà.
Tutelare un'attività pubblica ormai riconosciuta dal territorio e dalla città non è una nostra richiesta, semmai dovrebbe essere il fine proprio delle Istituzioni.

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