COMUNICATO COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA 
NORD
27 Aprile 
2013
CAMPI ELETTROMAGNETICI E TUMORI.
A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA 
DALL’INSERIMENTO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIO FREQUENZA NELLA CATEGORIA 
DEI POSSIBILI CANCEROGENI PER L’UOMO A CURA DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA 
RICERCA SUL CANCRO, ORGANISMO SCIENTIFICO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA 
SANITA’, VIENE PUBBLICATO IL RAZIONALE SCIENTIFICO CHE DOCUMENTA, IN BASE ALLE 
EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE MONDIALI, IL NESSO FRA TUMORI CEREBRALI ED ESPOSIZIONI 
AI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA E, IN PARTICOLARE, QUELLI GENERATI DA 
TELEFONI CELLULARI E CORDLESS. 
Il 24 Aprile scorso, l’Agenzia 
Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organismo dell’OMS, ha 
pubblicato la Monografia “Non Ionizing Radiation – Part 2 – Radiofrequency 
Electromagnetic Fields”, Volume 102 delle “Monografie sulla Valutazione dei 
Rischi Cancerogeni per l’Uomo(http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol102/index.php).
Questo documento contiene il RAZIONALE SCIENTIFICO che ha determinato, il 31 
maggio del 2011, l’inserimento, da parte della IARC (Press Release n. 208, http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf), 
dei campi elettromagnetici a radiofrequenza nella categoria degli agenti fisici 
e chimici possibili cancerogeni per l’uomo (Categoria 2B). 
Così, dopo circa 10 anni dall’inserimento nella stessa categoria IARC dei 
campi elettromagnetici generati dalle cabine di trasformazione e dalle linee di 
trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, anche per i campi 
elettromagnetici a radiofrequenza, in base agli studi epidemiologici mondiali, 
esistono positive associazioni fra esposizione alla radiazione della 
radiofrequenza dei telefoni cellulari e dei cordless e tumori. In particolare, 
esiste associazione positiva con i gliomi, tumori maligni del cervello, e i 
neurinomi, tumori quasi sempre benigni che sono causa di sordità.
Il Gruppo di Lavoro che è arrivato a queste conclusioni era formato da 31 
scienziati di 14 Paesi ed aveva esaminato centinaia di pubblicazioni 
scientifiche sui risultati di indagini epidemiologiche internazionali. Una prima 
valutazione di quei risultati era stata pubblicata da Lancet Oncology a Luglio 
del 2011, che riassumeva il lavoro svolto da quegli scienziati (http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(11)70147-4/fulltext).  
Nella Monografia pubblicata nei giorni scorsi viene concluso che, 
rispetto agli adulti, nei bambini l’esposizione media al cellulare è due volte 
più elevata nel cervello e dieci volte più elevata nel midollo osseo del cranio. 
Questo perché nei bambini è minore lo spessore del cranio, è minore il contenuto 
di grassi del midollo osseo ed è maggiore la sua quantità d’acqua. Queste 
caratteristiche si invertono con l’età. Tali tessuti hanno quindi una maggiore 
conducibilità e, di conseguenza, acquisiscono più energia dalle sorgenti a 
radiofrequenza.  
Il prof. Joel Moskowitz, direttore del Centro per la 
Salute delle Famiglie e delle Comunità, Scuola di Salute Pubblica, Università di 
Berkeley, California, a seguito della pubblicazione della Monografia IARC n. 102 
ha affermato che “questo è il più importante rapporto sanitario istituzionale 
mai pubblicato sulla radiazione da telefoni cellulari. Tutti i Governi 
dovrebbero studiare questo rapporto e seguire il Principio di Precauzione per 
intraprendere appropriate azioni includenti l’educazione all’uso sicuro, 
adottando stringenti regolamentazioni di sicurezza e finanziando la ricerca per 
sviluppare tecnologie più sicure.” (http://www.prlog.org/12125230-most-significant-government-health-report-on-mobile-phone-radiation-ever-published.html).
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