mercoledì 17 aprile 2013

Vecchio e nuovo fascismo


Fonte e articolo completo: Internazionale

15 aprile 2013, 18.09



La statua Era fascista in un magazzino comunale di Brescia. (Archivio della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia)
A Brescia si cerca di riabilitare l’era fascista con un monumento che porta proprio quel nome, aiutati dalla mancanza di una seria opposizione.
James Walston, Italian Politics
Come l’odore stantio di uno spogliatoio dove non si cambia l’aria, la puzza di fascismo si ripresenta di continuo. Mentre le abitazioni private degli italiani sono in genere immacolate, la loro casa politica lascia molto a desiderare.
A 250 metri dal luogo dove il 28 maggio 1974 una bomba neofascista causò otto morti e un centinaio di feriti, il consiglio comunale di Brescia vuole ripristinare una scultura monumentale che ha un nome inquietante: Era fascista. Si tratta di una colossale statua in marmo di Carrara alta trenta metri, raffigurante un nudo maschile, che ha troneggiato nella centralissima piazza della Vittoria dal 1932 fino alla sua rimozione, nel 1945. I bresciani la chiamavano “il Bigio” e piaceva molto a Mussolini. Dopo la Liberazione la statua fu presa di mira dagli antifascisti e la nuova amministrazione, insieme ai britannici, decise di toglierla.

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