venerdì 26 aprile 2013

La magica euforia che scatena la bici

Fonte e articolo completo: Metro

Mobilità. Non può essere solo un caso se ben sette dei dieci paesi al mondo nei quali si va di più in bicicletta (Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Svizzera e Belgio) sono anche nei primi dieci posti della classifica Ocse delle nazioni “più felici”. E se sei di questi - come fa notare Alessandro Micozzi, del sito amicoinviaggio.it - sono nella “top ten” del Legatum Prosperity Index. La bicicletta è la “macchina della felicità” e - fatti i conti con l’inquinamento atmosferico e il traffico urbano - può trasformarsi in un vero elisir di lunga vita. [...]

La prova scientifica
Solo a prima vista il pedalare in città appare più nocivo. Sono infatti gli automobilisti, chiusi nelle loro macchine, ad essere sottoposti ad un inquinamento più elevato e prolungato: chi va in bici sceglie strade meno trafficate e non resta mai fermo, inoltre aspira l’aria da una posizione più elevata. È poi fondamentale la “qualità” del muoversi: in auto si vive una condizione di isolamento e rabbiosa aggressività - più o meno repressa - nei confronti degli altri, visti come “potenziali nemici”: bastano 20 minuti al giorno nel traffico per predisporre all’ipertensione, far salire il tasso di zuccheri nel sangue e intaccare il sistema immunitario. A chi ha paura di circolare in bici la British Medical Association ricorda che - considerando i pericoli connessi alla mancanza di attività fisica - i benefici per la salute del ciclismo superano gli eventuali rischi per 20 a 1. I ciclisti, in media, vivono più a lungo rispetto ai non ciclisti perché le persone felici sono meno colpite dalla negatività. «Il pedalare sviluppa empatia e spirito libero - sottolinea la British Medical Association - ravviva la mente donando una vitalità che è alla base della felicità».

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