venerdì 31 ottobre 2014

Ebola: infermiera sfida la quarantena negli Usa e gira in bici 

Kaci Hickox, di ritorno dalla Sierra Leone, rifiuta di stare chiusa in casa per 21 giorni come richiesto dallo Stato del Maine. Non ha sintomi e punta il dito: «Incostituzionale»



Bionic Boots

Non è il primissimo esempio, ma serve a fare il punto su una soluzione Keahi Seymour, un barista californiano appassionato di tecnologia, ha progettato gli stivali bionici (bionic boots), che permettono di saltare più alto e correre più veloce grazie a un sistema di molle. Siamo alla fase di prototipo e collaudo. Gli stivali, estremamente maneggevoli, potrebbero permettere di raggiungere velocità intorno ai 40 km/h. Il sito dell'invetore, qua.



lunedì 27 ottobre 2014

Leggi controsenso

Va in bicicletta controsenso, 162 euro di multa

«Ho infranto la legge e ho pagato, ma in via Rosa molte auto erano ferme sul marciapiede». La Fiab: «Sono queste sanzioni a essere in "controsenso"»

Lo fanno quotidianamente decine e decine di ciclisti. Ma può costare davvero caro. Imboccare una strada in controsenso, anche se alla guida di una due ruote che procede a passo d'uomo, può portare a conseguenze piuttosto serie. In termini di incolumità fisica, se la strada è trafficata. O di portafoglio, se a pizzicare il ciclista in direzione ostinata e contraria è un agente della polizia municipale.
La sanzione, infatti, ammonta a ben 162 euro. Eppure, specialmente su alcune vie, si tratta di una scelta se non obbligata quantomeno suggerita. Dal buon senso, prima ancora che da un sano spirito di sopravvivenza. Rispettare il codice della strada immettendosi in sella a una bici su direttrici molto trafficate, ad esempio via Mameli, non sembra sempre la scelta più logica e opportuna.

(Fonte e articolo completo: L'Arena)
BIcicletta rubata via Santa Cecilia Pisa

BIcicletta rubata via Santa Cecilia Pisa





rubano una bicicletta ma vengono visti da due poliziotti





I tre, tutti italiani e con precedenti per furto e spaccio, sono stati fermati mentre trascinavano una bicicletta legata con una pesante catena d'acciaio nella ruota posteriore. La Polizia sta cercando il proprietario del mezzo a due ruote



Potrebbe interessarti:http://www.pisatoday.it/cronaca/bicicletta-rubata-via-santa-cecilia-pisa.html
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Volevano fare uno scherzo ad un fantomatico loro amico di nome Beppe. Questo hanno raccontato ieri sera tre italiani al dirigente delle Volanti della Polizia, dr. Luigi Schettino, e al dirigente della sezione di Polizia Stradale, dr. Pietro Ciaramella, liberi dal servizio, mentre percorrevano Largo del Parlascio. I due dirigenti hanno infatti notato tre soggetti intenti a trascinare una bicicletta, la cui ruota posteriore era bloccata da una massiccia catena di acciaio.

Fonte e articolo: Pisatoday


domenica 26 ottobre 2014

Villa Borghese, risciò contro bicicletta: tre feriti

L'incidente poco prima delle 16 in via viale del Tempietto. "Regolamentazione ancora più urgente"
Un risciò lanciato a grande velocità su viale del Tempietto, i due occupanti - una coppia giovane - sbalzati fuori in curva, il mezzo a quattro ruote che accelera senza controllo e piomba su un ciclista, e due ambulanze costrette a intervenire per trasportare i tre feriti in ospedale. E' successo poco prima delle 16 a Villa Borghese, mentre il parco era affollato di famiglie con bambini a passeggio.
(Fonte e articolo: La Repubblica)


Nota tecnica (Rotazioni lab): Purtroppo le persone che prendono in affitto i risciò a volte guidano male e rischiano per divertimento. Spesso svoltano molto rapidamente. A me è capitato un paio di volte almeno di rischiare una collisione. Io limiterei la potenza dei motori e anche le capacità di sterzata degli stessi, visto che non si tratta di veicoli da competizione. 

sabato 25 ottobre 2014


LEOPOLDA: RENZI, QUI L'ITALIA CHE CREA POSTI DI LAVORO E DA' SPERANZA
(adnkronos, 10h17'46")

LAVORO. CAMUSSO: PROTESTA AVANTI CON TUTTE FORME, ANCHE SCIOPERO
(Dire, 10h17'59")
"Sono un'affezionata del supporto fisico. Mi piace possedere il disco, toccarlo. Il digitale non lo sento mio del tutto. Che senso ha affidare l'arte della musica a un file che posso cancellare anche inconsapevolmente?"
Dori Ghezzi, su La Repubblica, 25 ottobre 2014, p. 62

A bordo di una bici ne ruba un’altra avvistata dietro un portone, tradito dalla videosorveglianza

(Fonte e articolo completo: Messinaora)

martedì 21 ottobre 2014

(Fonte: adnkronos) Nuova svolta nel caso di Garlasco: mancherebbe una bicicletta di Alberto Stasi. Il pg Laura Barbaini ha sostenuto in aula, il processo d'appello 'bis' in corso a Milano si svolge a porte chiuse, che il il padre dell'unico imputato per l'omicidio dell'allora fidanzata Chiara Poggi ha ricevuto in omaggio da una ditta due bici: quelle nera sequestrata solo di recente, e una nel 2005 (il delitto è del 13 agosto 2007, ndr) di cui invece si sarebbero perse le tracce.

lunedì 20 ottobre 2014

Asta di biciclette a Milano

Comunicato +bc

Domenica 26 ottobre 2014 ritorna la tradizionale asta di biciclette organizzata dall'associazione +bc presso la ciclofficina di Stecca3 , in via de Castillia 26 a Milano con il consueto orario: esposizione delle biciclette dalle ore 11.00 e asta dalle 15 in avanti. Oltre a diverse biciclette di ogni tipo sistemate dai meccanici dell'associazione, con prezzi a partire da 30 euro, verranno presentati i corsi di ciclomeccanica, anno accademico 2014/2015, organizzati da +bc a prezzi popolari, con la possibilità di pre iscriversi a quello desiderato: corso toppa per i più piccoli, meccanica di base, meccanica avanzata, storia e cultura della bicicletta, progettazione e costruzione telai…
Per maggiori informazioni e foto delle biciclette all'asta:

sabato 18 ottobre 2014

A Roma multe nella ztl anche alle moto

Da lunedì 80 euro di multa alle moto che entrano nella Ztl a Roma. Un'opportuna per passare alla bici, liberandosi dal pesante fardello economico e fisico di un veicolo a motore.

Stanco di affrontare la giungla quotidiana?
Una risposta semplice e leggera. La bicicletta. 

La notizia qui. Si allarga la mini ztl vietata alle moto. Chiuso fino alle 19. Fonte: Il Messaggero.

venerdì 17 ottobre 2014

Bicicleta, Bucuresti

Oggi vorrei parlarvi di Bicicletaconcept bar pentru biciclistii urbani di Bucuresti, Romania.
Bicicleta si trova a Lipscani 38, etaj 2. Nell'ampio spazio trovano posto arredi originali ricavati da biciclette.



L'orario? Dalle 16  all'ultimul client.



Il locale è stato aperto da Stefan Ciobotaru nel 2012. Si trova nel centro storico della capitale rumena. Gli arredi sono stati curati dalla interior designer Alina Turdean e dallo stesso Ciobotaru.


mercoledì 15 ottobre 2014

Inquietante ma circoscritto: primi divieti di circolazione per bici a Roma

Novità nella Capitale. Il traffico di bici e altre due ruote vietato per dissesto. Succede nel Municipio VII, quello di Cinecittà Est-La Romanina, nelle vie comprese tra via Schiavonetti, via Bernardino Alimena, via Antolisei, via Carnevale, il ponte della Romanina. I divieti sono stati emessi per l’incolumità di scooteristi e biker, dicono al comando dei Vigili. Per fortuna, si tratta di strade ‘consortili', la cui manutenzione è in capo a privati. I divieti resteranno fino a quanto non verranno ripristinate le condizioni di sicurezza e viabilità. Nel frattempo i trasgressori potrebbero vedersi comminare una multa. I residenti, dunque, sono costretti a tenere le due ruote nei garage e a spostarsi o in macchina o con i mezzi pubblici.

martedì 14 ottobre 2014

Comunicato Paolozza et al.

Sabato 11 ottobre nel III municipio  è andato in scena l’ennesimo triste e vergognoso funerale della partecipazione.

La mattina di sabato 11 ottobre, riferisce La Repubblica nelle pagine della cronaca romana on-line ( http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/10/11/news/nuovo_salario_da_viadotto_a_green_street_con_gli_architetti_di_renzo_piano-97872619/   ),  alla presenza dell'Assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo, dell'Assessore alle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana, Paolo Masini, del Presidente del III Municipio, Paolo Marchionne,è stata inaugurata l'area,  sotto il viadotto dei Presidenti al Nuovo Salario, riqualificata e restituita all'uso pubblico dei cittadini grazie ad un intervento programmato da Roma Capitale, dal gruppo di giovani architetti 'G124' di Renzo Piano e da associazioni impegnare nella rigenerazione degli spazi urbani.
Tutto bene dunque, anzi benissimo,si dirà.
Nient'affatto!!!
Nel corso della cerimonia, riferisce sempre il quotidiano, gli stessi Assessori hanno avuto cura di precisare, senza fare alcuna menzione della Delibera del Consiglio comunale N. 37/2006 che “l'intervento ..., si inserisce nel più complesso progetto di pianificazione e trasformazione dell'asse ex carrabile del viadotto, in pista ciclabile e 'Green Line di Roma”.
Quell'"asse ex carrabile" fu realizzato nel 1992 spendendo centinaia di milioni dei cittadini romani per accogliere una tramvia di superficie, che avrebbe dovuto unire il Nuovo Salario a Cinecittà.  Nel 2005 oltre 40 Comitati  e Associazioni di Quartiere del IV, V, VIII, X, XI municipio, si mobilitarono congiuntamente per chiedere che quest'opera fosse realizzata e promossero la Delibera d’iniziativa popolare per la progettazione della Tramvia “Saxa Rubra-Laurentina,con il sostegno della sezione di Roma d’Italia Nostra, del WWF, di tanti urbanisti ed esperti di mobilità, 
La delibera, è bene ricordare agli immemori, raccolse le firme di oltre 11000 cittadini e il 16 febbraio 2006 fu condivisa dal Consiglio Comunale che l'approvò all’unanimità come Delibera consiliare n.37/2006.
Da quella data una folta schiera di Amministratori pubblici e politici romani ha lavorato alacremente e scentemente, affinché quella Delibera fosse lasciata morire in un cassetto, privandò così la città di una infrastruttura di trasporto pubblico, che già oggi potrebbe  svolgere un ruolo importantissimo per superare lo stato drammatico della mobilità romana. 
Prima fra tutte fu la Giunta Veltroni con il suo Assessore alla mobilità, Calamante, seguita poi dalla Giunta Alemanno e da tutti gli altri Assessori alla mobilità che si sono succeduti nel corso degli anni, sebbene i promotori della Delibera abbiamo nel corso di questi nove anni scritto lettere, organizzato manifestazioni,proteste, riunioni, ottenenedo perfino dal Consiglio comunale nel 2007 l’approvazione della MOZIONE ex art.109 in cui si chiedeva l’applicazione della Delibera in questione.
Abbiamo stupidamente pensato che finalmente con il Sindaco Marino la musica sarebbe cambiata: manco per niente!!!
Il Sindaco Marino e l’Assessore Improta non hanno mai, dicasi mai, risposto alla lettera che abbiamo scritto loro il 14/11/2013, sollecitando l'attuazione della Delibera 37/2006. Ciò nonostante il Consiglio comunale, su sollecitazione della Commissione consiliare alla mobilità, abbia approvato il 1 aprile 2014 una nuova Mozione, la N.61, con cui chiedeva alla Giunta di applicare finalmente (dopo 9 anni) la Delibera  in questione. 
Quando venimmo a conoscere dalle pagine de La Repubblica l’intenzione dell’Assessorato all’urbanistica di sostenere il Progetto  del “Gruppo G124” chiedemmo ufficialmente all’Assessore Caudo un incontro per fare presente lo schiaffo che questo progetto avrebbe rappresentato per tutti i promotori, i firmatari della Delibera n.37/2006 e per lo stesso Consiglio comunale. Solo dopo lunghe  sollecitazioni abbiamo ottenuto nel luglio scorso un incontro con l'Assessore nel corso del quale egli si limitò a sottolineare la sua "non competenza" per quanto riguarda l’attuazione della Delibera e dunque l’intenzione di procedere comunque con i propri programmi di riqualificazione del “Viadotto del Presidenti”.
Ora non possiamo purtroppo che prendere atto che anche questa Giunta non ha alcuna intenzione di attuare la Delibera 37/2006, rispettando così la volontà dei cittadini e del Consiglio comunale, che anche per essa "partecipazione" è solo una parola vuota da agitare in campagna elettorale e che probabilmente  il progetto della tramvia Saxa Rubra-Laurentinae purtroppo  non sarà mai realizzato.
                                                                                                                               
Marcello Paolozza, Fabio Depino, Aldo Pirone  (promotori e firmatari, fra tanti, della Delibera 37/2006)

FabLab a Roma

Un breve elenco dei Fab Lab presenti a Roma


FabLab Roma Makers (Garbatella)

Palestra dell'innovazione (Quadraro)

Famo cose (Pigneto)


Fablab SPQwoRk (Stazione Tiburtina)


Un elenco a livello nazionale si trova su FB qua.

Recession design

Il collettivo Recession Design è formato a circa 40 designer e offre istruzioni per realizzare oggetti e arredi Hanno così reso disponibili online progetti, da realizzare in casa o in laboratorio. Le istruzioni stanno qua. Da un po' anche designer autorevoli, come Michele De Lucchi e Alessandro Mendini stanno dando il loro contributo al progetto. Un'idea open source che permette risparmio e soddisfazioni. Il collettivo ha in animo di aprire un laboratorio aperto a tutti, come tanti ne stanno sorgendo in Italia (vedi articolo qui).

Come ha detto Edoardo Pratelli, un fablab è un "laboratorio di idee" in cui c’è tutto ciò di cui c’è bisogno per "hackerare la realtà"




lunedì 13 ottobre 2014

Partita a calcetto sulla inutile autostrada: 2,4 miliardi di euro buttati

È talmente deserta che ci si può giocare a pallone. Costata 2,4 miliardi di euro, la nuova autostrada Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano), inaugurata a luglio, si dimostra nei fatti un inutile doppione: corre infatti parallela alla A4. Tre ragazzi di Bergamo, legati al movimento  #EXPOFAMALE.hanno postato un video su youtube che li mostra impegnati in una partita di calcetto sull'autostrada a sei corsie, con la maschera di Arcimboldo, simbolo dell'Expo 2015. Il video è anche qui.
Per una storia delle rivolte contro le autostrade, cfr. la voce Highway revolts di Wikipedia.

domenica 12 ottobre 2014

Mini bike

Qualche anno fa incominciai a interrogarmi se fosse il caso di realizzare una mini bike, che nelle mie intenzioni era una bici piccola, portatile e dalle prestazioni versatili - per esempio per il tipo di terreno da percorrere -, ma che allo stesso tempo fosse pedalabile da un adulto (nella fattispecie da me, la cavia, ma anche l'"utilizzatore finale"). 'Pedalabile' è un termine ampio e vago: con esso, intendo la possibilità  di usare il mezzo per un uso intermodale e quotidiano, per esempio con rapporti che non girassero a vuoto o un manubrio troppo scomodo.
L'occasione è venuta dal ritrovamento di un telaio da bambino piuttosto robusto e nuovo, dotato di bolt per i v-brake. Una visita alla Ciclofficina popolare Ex Lavanderia mi permetteva di rimediare le due ruote da 16". Avevo già in cantina due splendidi copertoni big apple da 16"x2", manubrio e pipa giusti (particolare delicato, perché il manubrio dev'essere sufficientemente alto da non urtare le ginocchia del gibbone che ci sale sopra) e un tubo sella lunghissimo, d'alluminio, raschiato a mano, perché nero non mi piaceva, e guarda caso del diametro giusto.

Vi dico subito che l'esperimento, compiuto nel Rotazioni Lab, è fallito.
Pedalare una mini bike così congegnata è è uno stillicidio e può essere al limite usata dentro casa (se avete una casa abbastanza ampia), per giretti circoscritti, oppure può essere, con discreto sforzo, impiegata per uso cerimoniale (i.e. Critical Mass). C'è un aspetto che riguarda l'illusione della velocità, che è molto interessante. Se provi la bici in uno spazio piccolo, ti viene da esclamare: "accidenti, quanto corre". Poi, una volta registrati i freni, la linea catena, ecc. ti fai un giro più ampio, vai su una strada normale e ti prendi conto che la bici non cammina proprio. Così è successo anche in questo caso. I rapporti sono troppo 'leggeri'.

Non è possibile migliorare le prestazioni di questi rapporti perché la corona da 30 e dispari denti già quasi tocca il telaio. Aumentare i denti della corona significa urtare il telaio, montare un movimento centrale più lungo vuol dire perdere la linea catena. L'unico possibile miglioramento sarebbe montare un pignone da 16 invece del 18 attuale, ma sarebbe poca cosa. Pignoni più piccoli per la ruota libera non ci sono, ma devo controllare, comunque di sicuro non si arriva agli 11 denti di un pignone per fissa o per mozzo a cassetta. Alla ruota posteriore, con cerchione d'alluminio, ho montato anche lo sgancio rapido, quella anteriore con cerchione di ferro è provvisoria e non ho sprecato fatica.


Le pedivelle molto corte, giuste per i bambini, sono fastidiose anche ad andature medie. Insomma, è un attrezzo divertente, ci farò qualche giretto e la userò come terreno per ulteriori esperimenti. I figli, e anche i nonni dei figli, sono invece entusiasti, la considerano irresistibile e l'hanno provata tutti.

sabato 11 ottobre 2014

La monsterbike può distruggere le automobili

La Monsterbike può distruggere le automobili, assicurano i realizzatori.  Non a caso è stata costruita a Detroit (fonte: Wired).   Il mezzo in azione in questo video.

10 anni di Ex Lavanderia

Comunicato Associazione Ex Lavanderia


Il 15 ottobre di 10 anni fa, il Padiglione 31 del S.Maria della Pietà, la Ex Lavanderia, veniva difeso nel suo uso legittimo da un
ampio gruppo di cittadini ed associazioni.
Da allora, centinaia di iniziative culturali, laboratori, difesa dei beni comuni, uno spazio riconquistato alla cittadinanza e,
soprattutto, la vertenza per un uso pubblico, sociale e culturale dell'Ex Manicomio di Roma.
L'Associazione Ex Lavanderia festeggia questo 10° compleanno durante il mese di ottobre con iniziative di teatro, musica, socialità.
In un momento in cui le istituzioni sembrano sorde e cieche di fronte alle 18.000 firme che hanno permesso la presentazione di una Delibera Comunale e di una Legge Regionale che darebbero finalmente all'Ex Manicomio di Roma un assetto trasparente, una gestione sana ed un uso pubblico che risponda ai bisogni della città.
Si inizia l'11 ottobre con una serata di teatro dedicata al "carcere liberato". Il 12 ottobre la presentazione di un laboratorio
residenziale di teatro. Il 25 edizione speciale della Milonga di tango Viejo Lavadero.
Il 31 ottobre si chiudono i festeggiamenti con il Concerto del trio di Gabriele Coen e grande festa finale.


Eventi "10 anni da paura"

Libro del procuratore Scarpinato gratis

Comunicato Chiarelettere

In seguito alle intimidazioni mafiose al procuratore generale Roberto Scarpinato, Chiarelettere distribuisce gratis fino a domenica il suo ebook. Su tutti i negozi online o in pdf qui --> http://bit.ly/Libro-Omaggio-Chiarelettere 
Inoltrate a tutti per favore! #unClickControLaMafia

Il ritorno del principe, link ai negozi (per tw e fb) per tutto il w-end:

Google play: http://bit.ly/1Eytzgo
Comunicato ADP



A Roma, dopo quasi 30anni -1986-2014 - sta per entrare in servizio il primo 

pezzo della vera e reale terza linea della metropolitana: la linea C; la tratta

finale della linea C.

Sulla data dellevento è dominata lincertezza: "Parte. Non parte il treno." 

Dopo circa 30anni di attesa (e di spesa; e che spesa!) ancora indecisione. 

Invece di attivarla di notte e senza far rumore, hanno "preparato la festa"

per sabato 11 ottobre 2014.

Ma ..... sembra che la "SICUREZZA" poneva certi problemi.

Secondo l'ADP - Associazione Diritti Pedoni - ovvero le persone "TPdipendenti"

- la SICUREZZA è vitale, fondamentale, non è un opzional.

Per questo motivo l'ADP ha prodotto il seguente COMUNICATO. 



COMUNICATO


8 OTTOBRE 2014 

SICUREZZA. Basta con i “parte/non parte”. SICUREZZA. 


La linea C parte. La linea C NON parte.


Scena vissuta con la linea B1 (3,5 km. reali).


Un “parte/non parte” che fa (sempre) percepire timore,

insicurezza, sfiducia, leggerezza.  


«Essendo il pedone un “TPdipendente”, ovvero il “potenziale utente” del

mezzo pubblico – sostiene Vito De Russis, presidente dell’A.D.P. –

Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e del Lazio – siamo interessati

alla SICUREZZA DEL TP e, quindi, siamo contrari ai “parte/non parte”.»  


Roma è una capitale "antica"; per renderla "moderna" deve risolvere dei 

problemi. Uno di questi problemi è vitale: la MOBILITA’, quella

quotidiana e quella eccezionale. La MOBILITA’ nella sua “strada pubblica,

vitale bene comune”; nelle sue componenti attive (pedonale, ciclistica, TP e

veicolo privato) e passive (persone che non escono di casa per paura del

traffico); nel rispetto della parità dei diritti e della dignità di ogni persona; 

nella efficacia del rispetto della legalità; col bagaglio culturale della 

sicurezza stradale per educare alla “convivenza civile”. 

La carenza di tutto questo ha determinato il “DPCM 4 Agosto 2006 - 

Dichiarazione dello stato di emergenza determinatasi nella città di Roma 

nel settore del traffico e della mobilità.”  


Nel dicembre 1986 ci pensò Craxi, n.q. PCM, presentando il ddl che

divenne - dopo 4 anni esatti, dicembre 1990 - la Legge 15 dicembre

1990, n. 396.  

Tale Legge 396/90, popolarmente "Legge Roma Capitale", assegnava

risorse per un totale di Lire 1.694.000.000.000 (circa millesettecento

miliardi) attraverso legge finanziarie. Per il potenziamento del TP su

ferro – cod. d4 – erano stanziati circa Lire 113 miliardi (112.987.512.511)

per n. 8 azioni. In queste 8 azioni vi era - col cod. d4.2.8 -  la “Indagine

e progettazione della linea C e degli interventi connessi all’inserimento

urbano delle stazioni” con uno stanziamento di lire 67.417.140.000; 

nel 1999 risultavano versati circa Lire 52 miliardi (51.959.820.000).


«Siamo alla vigilia del suo 25° anniversario di studi e di un pozzo di

risorse finanziarie; dei suoi 15 anni di lavori; dell’attivazione di un primo

pezzo della linea C – aggiunge il presidente ADP – e non dimentichiamo

le tante decisioni apparse (o percepite) “capricciose”; le tante energie

consumate da chi aveva a cuore la migliore riuscita dell’opera e,

contemporaneamente, cercava di impedire il possibile spreco di risorse

finanziarie (visto il profondo pozzo).»


Per “la SICUREZZA”, l’ADP batte il tasto della fase “COLLAUDO”.


Nei “cronoprogramma” contrattuali viene specificata la

durata del collaudo “dopo la consegna degli impianti”.


Sono le persone “TPdipendenti” interessate ad avere - su tutta la

delicata e fondamentale fase del “COLLAUDO” - la massima

trasparenza e partecipazione e coinvolgimento del popolo, oltre alla

visibile e documentata “SORVEGLIANZA-PRESENZA” dei preposti 

soggetti istituzionali.


L’ADP pensa all’ AVCP, alla Corte dei Conti, ai VdF, alle ASL, ai vari

Ordini professionali, ecc.


L’ADP, da sempre, “teme” i tempi ballerini perchè li ritiene estranei

e contrari alla SICUREZZA.  


«Mai più spettacoli di “Treno che PARTE/NON PARTE”; di ”GIOCO

DELLE TRE CARTE”, conclude Vito De Russis. Si stabilisca il 

momento della apertura solo dopo la chiusura del fascicolo 

“COLLAUDO”; la sua rilettura totale (possibilmente ripetuta); la 

capillare e seria organizzazione dellevento.» 

Domenica 12 ottobre: tutti al lago che combatte

Festa a Roma per "Il lago che combatte".  

La festa si svolge a partire dalle 13 fra Csoa ex Snia e il Parco delle Energie, in via Prenestina 163. Un pranzo popolare, due cortei e tanta musica.
Scopo dell'iniziativa: liberare il lago. Un lago nato come per miracolo da un tentativo di speculazione. Un simbolo della lotta contro il cemento, in questa città disastrata. A un anno dall’inizio della lotta per la liberazione del cosiddetto lago di Roma. Nell'agosto scorso il Comune ha aperto l'ingresso su via del Portonaccio. 

Si comincia alle 13 con un pranzo popolare e si prosegue alle 15 con due cortei che entreranno nello spazio del lago dal Parco delle Energie e da Casalbertone.
Poi spazio alla musica con Piotta, Adriano Bono & Reggae Circus, Banda Jorona, oltre ad Assalti Frontali (nella foto) e Il Muro del Canto, autori del brano dedicato alla storia del lago “Il lago che combatte

Riga, protesta con bici ingombranti

Le auto occupano troppo spazio. I ciclisti protestano a modo loro.

Singolare Critical Mass a Riga, in Lettonia, il 22 settembre scorso. Pochi, ma ingombranti (Fonte: La Repubblica).

Svuotano il negozio di bici in 5 minuti
Colpo da 50mila euro a Castelfranco

Al «Freetime Biker» rotta la vetrina con la mazza

Bici rubata, denuncia ad Este, 10 ottobre 2014
Dai carabinieri per l'obbligo di firma Ci va con la bici rubata: denunciato (Fonte: Padovaoggi)


Bici spezzata, succede anche questo


Treviglio, 9 ottobre 2014 - Stava rientrando a casa quando all'improvviso la bici si è spezzata e l'uomo, un 55enne residente a Treviglio, è caduto restando ferito in modo grave. Il singolare episodio si è verificato questa mattina intorno alle 9.30. (Fonte: Il Giorno). Altri dettagli qua.

venerdì 10 ottobre 2014

Maker, il documentario, e il Maker movement

Veicolo a pedali alla Maker Faire di Detroit 2010

Si intitola semplicemente "Maker" il documentario sul maker movement prodotto da Yu-Hsiu Yang / Iris Lai , regia e riprese di Mu-Ming Tsai. Sono gli stessi autori di "Design & Thinking" (2011). Il videdo, di cui è disponibile online una versione demo gratuita, ci aiuta a capire l'estrema vitalità e i rivolti sociali di questo fenomeno, che eredita una lunga tradizione di fai-da-te, da decenni un importante settore della creatività e dell'economia. I settori tradizionali dell'hobbistica e del fai da te si sono negli ultimi decenni arricchite delle tante innovazioni tecnologiche, trasformazioni che giustificano anche il nuovo termine "maker culture" che si sovrappone a tutta una serie di attività artigianali che vanno sotto il nome di Do-It Yourself e Do-It-Together. ma non bastano le stampanti tridimensionali a far pensare di essere di fronte a qualcosa di inedito.
Il do-it-yourself (in italiano 'fai-da-te', in francesce bricolage) ha origini remotissime. Potremmo dire che questa attività sia nata quando un uomo industrioso, dopo un accenno di riflessione, forgiò, scheggiandoli, i primi ciottoli per ottenerne un utensile, non ritenendo adatti quelli reperiti in natura. Ciò accadde circa 500 mila anni fa. Il passo successivo fu l'amigdala (bifacciale).


Amigdala
È evidente che il concetto di fai-da-te, inteso come fenomeno di massa e anche fenomeno commerciale, è molto più recente. Va messa in relazione alla produzione in serie, all'obsolescenza dei prodotti, non solo quella programmata, alla pubblicazione di manuali e guide sull'how to. Scartabellando tra i tomi di wikipedia, alla voce 'Do it youself' si scopre che il termine è entrato in uso nella lingua inglese negli anni Cinquanta del Novecento, a indicare un'attività di costruzione, modifica o riparazione senza l'aiuto di professionisti, svolta in ambito domestico. Luoghi elettivi per questa attività il garage, la cantina e la soffitta. Da allora è stato un usseguisi di fenomeni: la nascita di una pubblicistica specializzata che permetteva la divulgazione e il proliferare di competenze e idee che si propagavano grazie a libri, riviste e corsi; grande interesse commerciale per il fenomeno DIY che, con la promessa di far da sé e risparmiare, prometteva lauti guadagni. Tante innovazioni, ma poche novità strutturali, almeno fino alla diffusione di massa del computer domestico.  
Riviste secolari, come "Popular Mechanics" (nata nel 1902) ci ricordano che nella sfera del DIY rientrarono fin dall'inizio le innovazioni in campo elettrico ed elettronico e che, semmai, le diverse manifestazioni del fenomeno erano dovute alle personali inclinazioni e alle necessità di chi praticava il fai-da-te in ambito domestico. Inizialmente le attività domestiche sono suddivise in modo abbastanza tradizionale tra maschili e femminili. Per fortuna queste barriere sono da tempo cadute. All'inizio da un lato abbiamo falegnameria, elettricità, idraulica, muratura, dall'altro cucito, maglia, attività artistiche, gastronomiche. A tutto questo ben presto si affiancò l'elettronica. Si trattò di un settore vitalissimo che permetteva notevoli risparmi, ma richiedeva speciali competenze di base. 
Per limitarci all'Italia, a partire dall'inizio degli anni Cinquanta fu tutto un fiorire di riviste: Radiorama, Elettronica mese Settimana elettronica, fino alla celeberrima  Nuova Elettronica, fondata nel 1969. Potete trovare moltissime riviste in formato pdf, al sito di Francesco Piva, Gruppo di Biologia Computazionale dell'Università Politecnica delle Marchealla voce 'vecchie riviste' (il sito è qui). Queste riviste favorirono la divulgazione dell'hobbistica elettronica presso un pubblico più ampio. Tutto questo per dire che il fai-da-te elettronico precede di vari decenni l'avvento del maker movement e che l'uso dell'elettronica non è la sua cifra più caratteristica. Vediamo invece cosa contraddistingue questo movimento, di cui è difficile stabilire una data di nascita. Il maker movement viene chiamato, forse un po' esageratamente la "terza rivoluzione industriale". Si impernia su concetti come l'open source, la manifattura su scala locale e il reperimento di risorse finanziare attraverso il crowd funding. Rompe l'isolamento dell'hobbista e si proietta su scala mondiale attraverso il web, ma soprattutto lavora su settori ad alto potenziale innovativo, per cui spesso i maker lanciano startup in proprio e vengono reclutati per progetti da grandi aziende. I makers innovano e rilanciano tecnologie aziendali che, a loro volta, spesso non sono nate  in centri di ricerca istituzionali, ma in laboratori e contesti informali e marginali, per poi essere lanciate nel web, nelle aree a forte innovazione, in piccole startup. Spesso le persone coinvolte sono promotrici di una ricerca diffusa, aperta, non legata a copyright, ma da condividere e migliorare.  
Riviste come MakeCraft e fiere come la Maker Faire, di cui recentemente si è svolta a Roma la versione italiana (il sito è ), sono la testimonianza di un crescente interesse per il fenomeno. 
Un aspetto importantissimo è la condivisione sociale, all'opposto della cantina dell'hobbista. Basti pensare alle ciclofficine popolari (in lingua inglese qualcosa di molto simile sono le bike kitchens). Molto interessante,. in questo senso, la nascita recente dei repair cafè, dove si impara a riparare.

Tornando a "Maker", il documentario da cui eravamo partiti, è molto utile per ulteriori indagini scorrere la lista degli intervistati, con cui possiamo iniziare una proficua gita sul web:
  • Alec Foege: Author of 'The Tinkerers'  
  • Barry Katz: Consulting Professor in the Design Division at Stanford University 
  • Bruce Schaar: Member of BioCurious
  • Carl Bass: CEO of Autodesk 
  • Charles Adler: Co-Founder & Adviser of Kickstarter
  • Chris Anderson: Author of “Makers: The New Industrial Revolution”, CEO of 3D Robotics 
  • Dale Dougherty: CEO of Maker Media Inc.  
  • Damien Declercq: Director of New Business Development of Local Motors 
  • Danae Ringelmann: Founder of Indiegogo
  • David Lang & Eric Stackpole: Co-Founder & Founder of OpenROV 
  • Duann Scott: Designer Evangelist of Shapeways
  • Elsa & Mark Bünger: Daughter & Research Director of Lux Research
  • Eric Migicovsky: CEO of Pebble Watch 
  • Gonzalo Martinez: Director of Strategic Research at Autodesk
  • Jeremy Conrad & Helen Zelman: Co-Founders of Lemnos Labs 
  • Jim Newton: Chairman & Founder of TechShop 
  • Kristina Hathaway & Raymond McCauley: Co-Founders of BioCurious
  • Mark Dwight: Founder/CEO of Rickshaw Bagworks; Founder/Chairman of SFMade.org 
  • Matthew Hagan: 3D Printing Engineer of Shapeways
  • Mick Ebeling: Founder of Not impossible Labs
  • Navi Radjou: Co-author of 'Jugaad Innovation'
  • Nemo Gould: An artist and sculptor 
  • Peter Platzer: CEO of Nanosatisifi 
  • Ronald Miloh Alexander: Co-Founder of Type a machine
  • Scott N. Miller: CEO & Co-Founder of Dragon Innovation 
  • Sylvia Todd: Sylvia's Super-Awesome Maker Show
  • Tanya Menendez & Matthew Burnett: Founders of Maker's Row 
  • Tim O'Reilly: Founder of O'Reilly Media. 

domenica 5 ottobre 2014

Orti urbani e mattone

Il gruppo i costruttori Batelli realizzerà 150 orti urbani nella zona nord della Capitale, nei pressi del Parco della Marcigliana.  Il progetto, denominato "Horti della Marcigliana", ha lo stesso nome del complesso edilizio in costruzione nei pressi della riserva naturale.  La notizia non mi esalta.