Comunicato Fiab
SI INAUGURA NUOVO PERCORSO CICLABILE DALL’ADIGE AL PO.
Domenica 5 maggio si inaugura il percorso ciclabile Adige-Po in Polesine
con una ciclo-manifestazione delle Associazioni FIAB del Veneto.
La realizzazione del percorso è un esempio di buona politica e di buona
amministrazione: su un costo di circa 3,6 milioni di euro, il 60% è
stato sostenuto da fondi europei e regionali, il 15% dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e il restante 25% dagli otto
Comuni coinvolti, consapevoli delle ricadute positive per il territorio:
Lendinara, Villanova del Ghebbo, Fratta polesine, Villamarzana,
Pincara, Frassinelle Polesine, Arquà Polesine e Polesella.
Tutti i sindaci, di colore politico diverso, si sono attivati per
cercare finanziamenti, mentre il Comune di Fratta Polesine ha curato il
versante delle approvazioni e degli appalti, fungendo da regia generale.
Il percorso, lungo 35 km, consente di andare dall’Adige al Po visitando
cittadine di grande interesse storico ed artistico del Polesine; esso -
dichiara l’ing. Passigato che lo ha progettato – “è l’esempio di come
attrezzare territori vasti con una infrastruttura continua, sicura e
condivisa con il territorio”.
Il percorso, già di per sé ricco di attrattive per il territorio che
attraversa, offre inoltre la segnaletica di direzione, totem e bacheche
esplicativi, nonché una brochure di presentazione scaricabile da un
sito dedicato.
Tutte le Associazioni FIAB partecipanti alla manifestazione del 5
maggio si incontreranno a Ca’ Morosini sull’Adige e da lì partiranno
alle 10 puntando in direzione di Polesella, dove si giungerà a metà
pomeriggio.
“Vogliamo essere un continuo elemento di stimolo per le amministrazioni
che si impegnano a porre la ciclabilità come elemento significativo
nella loro attività amministrativa: perciò siamo pronti a testimoniare
la nostra approvazione e a darne atto a quelle amministrazioni più
positivamente impegnate; in quest’ottica - conclude il coordinatore
FIAB Veneto Luciano Renier - diverrà momento giustamente centrale la
cerimonia coi sindaci che si svolgerà a Fratta Polesine a mezzogiorno”.
In dettaglio.
- Incontro delle diverse Associazioni Fiab a Ca’ Morosini sull’Adige; partenza alle 10.
- Arrivo alle 10,15 a Lendinara: visita a musei e Palazzi del centro fino alle 11,30
- Partenza per Villanova del Ghebbo e arrivo a Fratta Polesine
- A Fratta Polesine : arrivo alle 12, quindi cerimonia coi
sindaci, accoglienza e sosta pranzo, visita al Museo di Casa Matteotti,
alla Villa Badoer del Palladio e Patrimonio Unesco
- Alle 15: proseguimento lungo il Canal Bianco fino al Mulino del Pizzon, museo e conca di navigazione; arrivo a Pincara
- Alle 15,45: partenza per Arquà Polesine; alle 16,15 arrivo al Castello di Arquà; alle 16,30 partenza per Polesella
- Alle 16,45 arrivo a Polesella: visita del centro
- Alle 17,30 fine della manifestazione con ritorno alle rispettive sedi.
martedì 30 aprile 2013
lunedì 29 aprile 2013
pant clips
Ecco le fasce proteggi pantaloni perfette, ricavate da un copertoncino da corsa d'epoca. nulla di nuovo, solo artigianato spicciolo. Vanno fatte su misura, ovviamente.
Comunicato Ciclobby-Fiab
Un altro importante passo avanti nella integrazione tra bici e trasporto pubblico.
Nei
giorni scorsi, la Direzione di ATM, rispondendo alle richieste che
abbiamo sottoposto in occasione degli incontri degli ultimi mesi, ci ha
anticipato che dal prossimo 4 maggio prenderà il via un ampliamento
della sperimentazione in corso.
Il
trasporto delle biciclette sui mezzi pubblici, partito in via
sperimentale lo scorso 25 ottobre sulle linee 2 e 3 della metropolitana,
dal prossimo 4 maggio entrerà in una nuova fase con l’estensione anche
alle linee metropolitane M1, M5 e ai tram 7 e 31.
A
partire da questa data (che coincide fra l’altro con lo svolgimento
della manifestazione nazionale per la “#Mobilità Nuova”), i ciclisti
potranno infatti portare gratuitamente la propria bici su tutta la rete metropolitana
dal lunedì al venerdì, dall’inizio del servizio alle 7,00, dalle 10,30
alle 16 e dalle 20 sino al termine del servizio; il sabato e la domenica
l’accesso per le bici sarà gratuito per tutto il giorno.
Non solo metrò: le bici potranno salire, per la prima volta nella storia del trasporto pubblico milanese, a bordo delle linee tramviarie
7 e 31, anche se, per ora, con un orario differenziato rispetto alla
metropolitana. Per i mezzi di superficie il trasporto sarà consentito
dall’inizio del servizio sino alle 7,00 e dalle 20 al termine delle
corse; tutto il giorno il sabato e la domenica.
La sperimentazione verrà sospesa, secondo il regolamento ATM, nel mese di dicembre.
La
delegazione di Ciclobby, presente alla riunione insieme a #SIC e
Genitori Antismog, ha espresso al management un sentito apprezzamento
per un percorso che - dopo essere giaciuto immobile per un decennio -
sta dimostrando nei fatti una sua concreta linearità, nell'arco di pochi
mesi, con passaggi graduali ma significativi. Ciò che rende positivo e
utile anche il percorso di partecipazione recentemente avviato con
l’Azienda, che confidiamo possa portare presto a ulteriori novità.
Soprattutto
in questa fase sperimentale, rinnoviamo a tutti gli utenti l’invito a
riferirci proposte o segnalazioni che possano essere utili per il
miglioramento del servizio, in uno spirito di positiva collaborazione
con ATM.
Per dettagli sul regolamento di trasporto: http://www.atm.it/IT/ VIAGGIACONNOI/BICI/Pagine/ BiciInMetro.aspx
Eugenio Galli (presidente Fiab Ciclobby Milano)
COMUNICATO COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA
NORD
27 Aprile 2013
CAMPI ELETTROMAGNETICI E TUMORI.
A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA DALL’INSERIMENTO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIO FREQUENZA NELLA CATEGORIA DEI POSSIBILI CANCEROGENI PER L’UOMO A CURA DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA RICERCA SUL CANCRO, ORGANISMO SCIENTIFICO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’, VIENE PUBBLICATO IL RAZIONALE SCIENTIFICO CHE DOCUMENTA, IN BASE ALLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE MONDIALI, IL NESSO FRA TUMORI CEREBRALI ED ESPOSIZIONI AI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA E, IN PARTICOLARE, QUELLI GENERATI DA TELEFONI CELLULARI E CORDLESS.
Il 24 Aprile scorso, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organismo dell’OMS, ha pubblicato la Monografia “Non Ionizing Radiation – Part 2 – Radiofrequency Electromagnetic Fields”, Volume 102 delle “Monografie sulla Valutazione dei Rischi Cancerogeni per l’Uomo(http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol102/index.php).
Questo documento contiene il RAZIONALE SCIENTIFICO che ha determinato, il 31 maggio del 2011, l’inserimento, da parte della IARC (Press Release n. 208, http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf), dei campi elettromagnetici a radiofrequenza nella categoria degli agenti fisici e chimici possibili cancerogeni per l’uomo (Categoria 2B).
Così, dopo circa 10 anni dall’inserimento nella stessa categoria IARC dei campi elettromagnetici generati dalle cabine di trasformazione e dalle linee di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, anche per i campi elettromagnetici a radiofrequenza, in base agli studi epidemiologici mondiali, esistono positive associazioni fra esposizione alla radiazione della radiofrequenza dei telefoni cellulari e dei cordless e tumori. In particolare, esiste associazione positiva con i gliomi, tumori maligni del cervello, e i neurinomi, tumori quasi sempre benigni che sono causa di sordità.
Il Gruppo di Lavoro che è arrivato a queste conclusioni era formato da 31 scienziati di 14 Paesi ed aveva esaminato centinaia di pubblicazioni scientifiche sui risultati di indagini epidemiologiche internazionali. Una prima valutazione di quei risultati era stata pubblicata da Lancet Oncology a Luglio del 2011, che riassumeva il lavoro svolto da quegli scienziati (http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(11)70147-4/fulltext).
Nella Monografia pubblicata nei giorni scorsi viene concluso che, rispetto agli adulti, nei bambini l’esposizione media al cellulare è due volte più elevata nel cervello e dieci volte più elevata nel midollo osseo del cranio. Questo perché nei bambini è minore lo spessore del cranio, è minore il contenuto di grassi del midollo osseo ed è maggiore la sua quantità d’acqua. Queste caratteristiche si invertono con l’età. Tali tessuti hanno quindi una maggiore conducibilità e, di conseguenza, acquisiscono più energia dalle sorgenti a radiofrequenza.
Il prof. Joel Moskowitz, direttore del Centro per la Salute delle Famiglie e delle Comunità, Scuola di Salute Pubblica, Università di Berkeley, California, a seguito della pubblicazione della Monografia IARC n. 102 ha affermato che “questo è il più importante rapporto sanitario istituzionale mai pubblicato sulla radiazione da telefoni cellulari. Tutti i Governi dovrebbero studiare questo rapporto e seguire il Principio di Precauzione per intraprendere appropriate azioni includenti l’educazione all’uso sicuro, adottando stringenti regolamentazioni di sicurezza e finanziando la ricerca per sviluppare tecnologie più sicure.” (http://www.prlog.org/12125230-most-significant-government-health-report-on-mobile-phone-radiation-ever-published.html).
27 Aprile 2013
CAMPI ELETTROMAGNETICI E TUMORI.
A QUASI DUE ANNI DI DISTANZA DALL’INSERIMENTO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIO FREQUENZA NELLA CATEGORIA DEI POSSIBILI CANCEROGENI PER L’UOMO A CURA DELL’AGENZIA INTERNAZIONALE PER LA RICERCA SUL CANCRO, ORGANISMO SCIENTIFICO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’, VIENE PUBBLICATO IL RAZIONALE SCIENTIFICO CHE DOCUMENTA, IN BASE ALLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE MONDIALI, IL NESSO FRA TUMORI CEREBRALI ED ESPOSIZIONI AI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA E, IN PARTICOLARE, QUELLI GENERATI DA TELEFONI CELLULARI E CORDLESS.
Il 24 Aprile scorso, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organismo dell’OMS, ha pubblicato la Monografia “Non Ionizing Radiation – Part 2 – Radiofrequency Electromagnetic Fields”, Volume 102 delle “Monografie sulla Valutazione dei Rischi Cancerogeni per l’Uomo(http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol102/index.php).
Questo documento contiene il RAZIONALE SCIENTIFICO che ha determinato, il 31 maggio del 2011, l’inserimento, da parte della IARC (Press Release n. 208, http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf), dei campi elettromagnetici a radiofrequenza nella categoria degli agenti fisici e chimici possibili cancerogeni per l’uomo (Categoria 2B).
Così, dopo circa 10 anni dall’inserimento nella stessa categoria IARC dei campi elettromagnetici generati dalle cabine di trasformazione e dalle linee di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, anche per i campi elettromagnetici a radiofrequenza, in base agli studi epidemiologici mondiali, esistono positive associazioni fra esposizione alla radiazione della radiofrequenza dei telefoni cellulari e dei cordless e tumori. In particolare, esiste associazione positiva con i gliomi, tumori maligni del cervello, e i neurinomi, tumori quasi sempre benigni che sono causa di sordità.
Il Gruppo di Lavoro che è arrivato a queste conclusioni era formato da 31 scienziati di 14 Paesi ed aveva esaminato centinaia di pubblicazioni scientifiche sui risultati di indagini epidemiologiche internazionali. Una prima valutazione di quei risultati era stata pubblicata da Lancet Oncology a Luglio del 2011, che riassumeva il lavoro svolto da quegli scienziati (http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(11)70147-4/fulltext).
Nella Monografia pubblicata nei giorni scorsi viene concluso che, rispetto agli adulti, nei bambini l’esposizione media al cellulare è due volte più elevata nel cervello e dieci volte più elevata nel midollo osseo del cranio. Questo perché nei bambini è minore lo spessore del cranio, è minore il contenuto di grassi del midollo osseo ed è maggiore la sua quantità d’acqua. Queste caratteristiche si invertono con l’età. Tali tessuti hanno quindi una maggiore conducibilità e, di conseguenza, acquisiscono più energia dalle sorgenti a radiofrequenza.
Il prof. Joel Moskowitz, direttore del Centro per la Salute delle Famiglie e delle Comunità, Scuola di Salute Pubblica, Università di Berkeley, California, a seguito della pubblicazione della Monografia IARC n. 102 ha affermato che “questo è il più importante rapporto sanitario istituzionale mai pubblicato sulla radiazione da telefoni cellulari. Tutti i Governi dovrebbero studiare questo rapporto e seguire il Principio di Precauzione per intraprendere appropriate azioni includenti l’educazione all’uso sicuro, adottando stringenti regolamentazioni di sicurezza e finanziando la ricerca per sviluppare tecnologie più sicure.” (http://www.prlog.org/12125230-most-significant-government-health-report-on-mobile-phone-radiation-ever-published.html).
domenica 28 aprile 2013
Ciemmona 2013
Roma pedala ancora!
Era l’ultimo fine settimana di maggio del 2004. Cicliste dai più lontani pianeti decisero di convergere su Roma, per celebrare una festa per la città, per le biciclette e per le persone. Era la prima Critical Mass Interplanetaria o Ciemmona. Da allora le bici si sono moltiplicate, ben oltre la massa critica. Intanto le città continuano a soffocare: smog, incidenti e traffico mietono vittime. Mentre il sistema è al fallimento e la prepotenza dei mezzi a motore privati si fa sentire sempre più. Quest’anno siamo alla decima edizione della Ciemmona e ancora una volta cicliste di ogni parte del mondo arriveranno a Roma per celebrare la bici e un modo diverso di vivere la città. Siamo consapevoli che la ciclabilità romana è figlia di ciò che negli ultimi undici anni le pedalate mensili della Critical Mass hanno seminato: nelle strade liberate dal traffico motorizzato, migliaia di cicliste hanno scoperto la gioia di pedalare tutti i giorni, e soprattutto hanno capito che possiamo essere il cambiamento che vogliamo.
Critical Mass Roma invita tutte le persone che vogliono realizzare un cambiamento a partire da loro stessi, dai propri stili di vita, dalle loro abitudini quotidiane, ad usare la bicicletta tutti i giorni e ad unirsi alla grande festa/protesta che si terrà in occasione della 10ª Ciemmona tra il 31 maggio e il 2 giugno a Roma. Siamo l’ultima generazione che può rendere vivibili le nostre città, facciamolo. Sempre in quest’ottica ricordiamo che la Ciemmona è una festa senza leader né organizzazioni. Chi viene è responsabile per se e chi le sta vicino. Invitiamo tutte a leggere le linee guida proposte.
Parliamo al femminile perché siamo tutte persone.
E se ancora non è chiaro: siamo rigorosamente antifasciste, antisessiste e antirazziste. Se non vi riconoscete in questi valori fondamentali non siete affatto le benvenute tra noi.
Quando e dove
Campeggio e prestito bici
Prenotate uno spazio per la vostra tenda mandando una email a: accomodation@ciemmona.org Venite da molto lontano e non riuscite a portarvi una bici? Faremo il possibile! Scrivete a bikesharing@ciemmona.org
Critical Mass Roma invita tutte le persone che vogliono realizzare un cambiamento a partire da loro stessi, dai propri stili di vita, dalle loro abitudini quotidiane, ad usare la bicicletta tutti i giorni e ad unirsi alla grande festa/protesta che si terrà in occasione della 10ª Ciemmona tra il 31 maggio e il 2 giugno a Roma. Siamo l’ultima generazione che può rendere vivibili le nostre città, facciamolo. Sempre in quest’ottica ricordiamo che la Ciemmona è una festa senza leader né organizzazioni. Chi viene è responsabile per se e chi le sta vicino. Invitiamo tutte a leggere le linee guida proposte.
Parliamo al femminile perché siamo tutte persone.
E se ancora non è chiaro: siamo rigorosamente antifasciste, antisessiste e antirazziste. Se non vi riconoscete in questi valori fondamentali non siete affatto le benvenute tra noi.
Quando e dove
- Venerdì 31 maggio, ore 18.00, piazza Vittorio, Critical Mass Roma
- Sabato 1 giugno, ore 16.00*, Via Norvegia (Auditorium parco della musica) 10ª Ciemmona Interplanetaria.
- Domenica 2 giugno, ore 12.00*, piazzale Ostiense, tutti A/R Mare.
Campeggio e prestito bici
Prenotate uno spazio per la vostra tenda mandando una email a: accomodation@ciemmona.org Venite da molto lontano e non riuscite a portarvi una bici? Faremo il possibile! Scrivete a bikesharing@ciemmona.org
venerdì 26 aprile 2013
La magica euforia che scatena la bici
Fonte e articolo completo: Metro
Mobilità. Non può essere solo un caso se ben sette dei dieci paesi al mondo nei quali si va di più in bicicletta (Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Svizzera e Belgio) sono anche nei primi dieci posti della classifica Ocse delle nazioni “più felici”. E se sei di questi - come fa notare Alessandro Micozzi, del sito amicoinviaggio.it - sono nella “top ten” del Legatum Prosperity Index. La bicicletta è la “macchina della felicità” e - fatti i conti con l’inquinamento atmosferico e il traffico urbano - può trasformarsi in un vero elisir di lunga vita. [...]
La prova scientifica
Solo a prima vista il pedalare in città appare più nocivo. Sono infatti gli automobilisti, chiusi nelle loro macchine, ad essere sottoposti ad un inquinamento più elevato e prolungato: chi va in bici sceglie strade meno trafficate e non resta mai fermo, inoltre aspira l’aria da una posizione più elevata. È poi fondamentale la “qualità” del muoversi: in auto si vive una condizione di isolamento e rabbiosa aggressività - più o meno repressa - nei confronti degli altri, visti come “potenziali nemici”: bastano 20 minuti al giorno nel traffico per predisporre all’ipertensione, far salire il tasso di zuccheri nel sangue e intaccare il sistema immunitario. A chi ha paura di circolare in bici la British Medical Association ricorda che - considerando i pericoli connessi alla mancanza di attività fisica - i benefici per la salute del ciclismo superano gli eventuali rischi per 20 a 1. I ciclisti, in media, vivono più a lungo rispetto ai non ciclisti perché le persone felici sono meno colpite dalla negatività. «Il pedalare sviluppa empatia e spirito libero - sottolinea la British Medical Association - ravviva la mente donando una vitalità che è alla base della felicità».
Mobilità. Non può essere solo un caso se ben sette dei dieci paesi al mondo nei quali si va di più in bicicletta (Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Svizzera e Belgio) sono anche nei primi dieci posti della classifica Ocse delle nazioni “più felici”. E se sei di questi - come fa notare Alessandro Micozzi, del sito amicoinviaggio.it - sono nella “top ten” del Legatum Prosperity Index. La bicicletta è la “macchina della felicità” e - fatti i conti con l’inquinamento atmosferico e il traffico urbano - può trasformarsi in un vero elisir di lunga vita. [...]
La prova scientifica
Solo a prima vista il pedalare in città appare più nocivo. Sono infatti gli automobilisti, chiusi nelle loro macchine, ad essere sottoposti ad un inquinamento più elevato e prolungato: chi va in bici sceglie strade meno trafficate e non resta mai fermo, inoltre aspira l’aria da una posizione più elevata. È poi fondamentale la “qualità” del muoversi: in auto si vive una condizione di isolamento e rabbiosa aggressività - più o meno repressa - nei confronti degli altri, visti come “potenziali nemici”: bastano 20 minuti al giorno nel traffico per predisporre all’ipertensione, far salire il tasso di zuccheri nel sangue e intaccare il sistema immunitario. A chi ha paura di circolare in bici la British Medical Association ricorda che - considerando i pericoli connessi alla mancanza di attività fisica - i benefici per la salute del ciclismo superano gli eventuali rischi per 20 a 1. I ciclisti, in media, vivono più a lungo rispetto ai non ciclisti perché le persone felici sono meno colpite dalla negatività. «Il pedalare sviluppa empatia e spirito libero - sottolinea la British Medical Association - ravviva la mente donando una vitalità che è alla base della felicità».
Boldrini: "Non è mai esistito un fascismo buono"
25 aprile, Laura Boldrini a Milano: “Non è mai esistito un fascismo buono”
Fonte: Il fatto quotidiano
La presidente della Camera risponde senza citarlo a Beppe Grillo che in un post aveva definito "morta" la celebrazione della Liberazione. "Oggi siamo tantissimi eppure c'è chi parla di una ricorrenza vecchia. Chi dice così venga qui a vedere gli italiani liberi". Poi, passa in rassegna altri punti nodali della storia della Repubblica: il segreto di stato, il rapporto tra i sessi, la difesa degli ultimi
Ciclomeccanici a domicilio
Quando ti prende la pigrizia e la tua bici è rotta, se sei a Roma, puoi ricorrere ai ciclomeccanici a domicilio.
ciclomeccanici.ad[at]gmail.com
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25 Aprile a Milano
Ieri in una bella giornata di sole ,abbiamo celebrato la festa della Liberazione da Fascismo e Nazismo.
Alla mattina sono state posate le nuove corone alle lapidi dei partigiani e partigiane morti per darci la
Liberta' e la Costituzione .
Qui vedete l'interno di una tipica casa di ringhiera Milanese ,tra l'altro si trova in piena zona ''Movida'' in
Corso Garibaldi ,ed e' interessante l'effetto di trasposizione del tempo ...
La lapide della foto e' dedicata a Costante Signorelli ,morto a Flossemburg :
Qui vedete la lapide di Carlo Rosselli ,assassinato insieme al fratello Nello dai servizi segreti fascisti in Francia , dove si era rifugiato come fuoriuscito dall'Italia :
In Via Rovello dove ora si trova il Piccolo Teatro fondato da Paolo Grassi , aveva sede la Brigata Muti ,responsabile di molti dei crimini compiuti dai Fascisti Repubblichini :
Ecco un modo pratico per trasportare le corone :
Il corteo della manifestazione al pomeriggio in Corso di Porta Venezia :
Ora e sempre Resistenza !
Ieri in una bella giornata di sole ,abbiamo celebrato la festa della Liberazione da Fascismo e Nazismo.
Alla mattina sono state posate le nuove corone alle lapidi dei partigiani e partigiane morti per darci la
Liberta' e la Costituzione .
Qui vedete l'interno di una tipica casa di ringhiera Milanese ,tra l'altro si trova in piena zona ''Movida'' in
Corso Garibaldi ,ed e' interessante l'effetto di trasposizione del tempo ...
La lapide della foto e' dedicata a Costante Signorelli ,morto a Flossemburg :
Qui vedete la lapide di Carlo Rosselli ,assassinato insieme al fratello Nello dai servizi segreti fascisti in Francia , dove si era rifugiato come fuoriuscito dall'Italia :
In Via Rovello dove ora si trova il Piccolo Teatro fondato da Paolo Grassi , aveva sede la Brigata Muti ,responsabile di molti dei crimini compiuti dai Fascisti Repubblichini :
Ecco un modo pratico per trasportare le corone :
Il corteo della manifestazione al pomeriggio in Corso di Porta Venezia :
Ora e sempre Resistenza !
giovedì 25 aprile 2013
Comunicato Comitati Nopup
PIAZZA MANILA, VIA
IMERA, VIA ALBALONGA: tre monumenti al fallimento del Piano Urbano Parcheggi
a Ccn: me
Il Coordinamento dei
Comitati NO PUP e
Cittadinanzattiva Flaminio scrivono al Comune e al Municipio chiedendo spiegazioni per i cantieri
abbandonati
Roma, 24 aprile 2013. E’ ormai dai primi di agosto del 2011
che in Piazza Manila, II municipio, parte del giardino pubblico è recintato a
causa dei lavori preliminari alla
realizzazione di un parcheggio interrato: verde pubblico sottratto ai cittadini del quartiere, ai bambini
della adiacente scuola Guido Alessi e ai frequentatori del Tree bar, un
chiosco/ristorante che accoglie ogni sera decine di clienti, a pochi metri
dalla ormai precaria recinzione. Cittadinanzattiva Flaminio e i Comitati NO PUP
hanno inviato una lettera chiedendo spiegazioni agli uffici comunali e
soprattutto al II Municipio, che avrebbe dovuto chiedere da tempo la rimozione del cantiere. Non si
conoscono i motivi di tanto
ritardo, né se siano stati
regolarmente incassati i corrispettivi per l’occupazione di suolo pubblico. Ma
si tratta di una vicenda che si
somma ai tanti altri cantieri aperti e abbandonati sparsi per tutta la città, a
testimonianza che le modalità con cui finora (da vent'anni) sono stati portati avanti gli interventi del
Piano Urbano Parcheggi, non funzionano.
A Via Imera, quartiere S.Giovanni, da
mesi il cantiere del Pup si è bloccato, dopo la realizzazione della palificata
perimetrale, rischiando di fare la stessa fine dell’adiacente cantiere di Via
Albalonga. Qui, da luglio del 2011
l’area, recintata pochi mesi prima, è stata abbandonata dalla ditta
concessionaria, diventando una
discarica a cielo aperto, ricettacolo di ogni genere di sporcizia e infestato
da insetti e roditori, mettendo a repentaglio la salute e la sicurezza degli
abitanti e danneggiando le attività commerciali degli esercenti della via. Una
vicenda che è finita con la revoca della concessione alla ditta inadempiente,
ma che ancora non è arrivata al lieto fine, se si considera che la fideiussione
a garanzia del Comune pare sfumata e che i 215 mila euro necessari al ripristino
della strada saranno presi dalle casse comunali. E pur riconoscendo lo sforzo
dell’amministrazione nel rispondere alle proteste dei cittadini, è evidente che
si tratta di una soluzione che non
può essere generalizzata: è sempre più urgente mettere in discussione tutto l’impianto
normativo e i criteri fin qui seguiti del Piano Parcheggi comunale, a partire
dalle garanzie per i cittadini e per la pubblica utilità. Modifiche che da anni
i Comitati NO PUP propongono all’amministrazione, con richieste stringenti e
circostanziate, ma finora nessun cambiamento in questa direzione è stato
introdotto. E la città continua ad essere punteggiata di cantieri abbandonati,
con il rischio che sia per l’ennesima volta il Comune
a mettere mano al portafoglio per restituire spazi pubblici ai cittadini…
(in allegato: Le nostre regole
per il Piano Urbano Parcheggi inviate ai candidati Sindaco e consiglieri comunali e municipali, a cura di Carteinregola
e Comitati NO PUP)
TRASFORMAZIONI URBANE
Comunicato Legambiente
Milano, Palazzo Marino - Sala Alessi - 03 maggio 2013 ore 10.00
Come sono cambiate le città tra il 1993 e il 2013.
L’analisi di venti anni di statistiche ambientali urbane
Ore 10:00 - Saluti.
Pierfrancesco Maran – Assessore a Mobilità e Ambiente, Comune di Milano;
Ore 10:30 - Venti anni di dati.
Introducono: Michele Merola – Ambiente Italia, Mirko Laurenti - Legambiente
Relazioni di: Alberto Fiorillo – Legambiente, Lorenzo Bono – Ambiente Italia
Ore 11:30 – 13:00 - Tavola rotonda. “La velocità del cambiamento”.
Graziano Delrio – Presidente A.N.C.I.;
Vittorio Cogliati Dezza – Presidente Legambiente Nazionale;
Saverio Gazzelloni – Dir. Centrale statistiche socio-demografiche ambientali ISTAT;
Damiano Di Simine – Presidente Legambiente Lombardia;
Roberto Della Seta – Direttivo Nazionale Legambiente;
Maria Berrini – Amministratore Unico AMAT, Comune di Milano;
Simone Dini - Rete Mobilità Nuova;
Milano, Palazzo Marino - Sala Alessi - 03 maggio 2013 ore 10.00
Come sono cambiate le città tra il 1993 e il 2013.
L’analisi di venti anni di statistiche ambientali urbane
Ore 10:00 - Saluti.
Pierfrancesco Maran – Assessore a Mobilità e Ambiente, Comune di Milano;
Ore 10:30 - Venti anni di dati.
Introducono: Michele Merola – Ambiente Italia, Mirko Laurenti - Legambiente
Relazioni di: Alberto Fiorillo – Legambiente, Lorenzo Bono – Ambiente Italia
Ore 11:30 – 13:00 - Tavola rotonda. “La velocità del cambiamento”.
Graziano Delrio – Presidente A.N.C.I.;
Vittorio Cogliati Dezza – Presidente Legambiente Nazionale;
Saverio Gazzelloni – Dir. Centrale statistiche socio-demografiche ambientali ISTAT;
Damiano Di Simine – Presidente Legambiente Lombardia;
Roberto Della Seta – Direttivo Nazionale Legambiente;
Maria Berrini – Amministratore Unico AMAT, Comune di Milano;
Simone Dini - Rete Mobilità Nuova;
Comunicato Pedalopolis, Bergamo
Venerdì 26 aprile alle 21, presso la Fiera dei Librai nel quadriportico del Sentierone
Presentazione di "Compratevi una bicicletta!"
di Federico Del Prete, ed. Ediciclo
Scendi dalla macchina e monta in bicicletta: scoprirai un mondo nuovo, darai una svolta alla tua vita.
A metà tra guida pratica e saggio semiserio, “Compratevi una bicicletta” riesce pienamente nel suo intento: convincervi che l’auto fa male. Con l’auto spendi e ingrassi; con la bici risparmi e sei in forma. Non ci credi? Leggi questo libro! Milano, Roma, il traffico e la bicicletta: come le due metropoli affrontano in modo completamente diverso il problema e la sua possibile soluzione.
A metà tra guida pratica e saggio semiserio, “Compratevi una bicicletta” riesce pienamente nel suo intento: convincervi che l’auto fa male. Con l’auto spendi e ingrassi; con la bici risparmi e sei in forma. Non ci credi? Leggi questo libro! Milano, Roma, il traffico e la bicicletta: come le due metropoli affrontano in modo completamente diverso il problema e la sua possibile soluzione.
Domenica 28 Aprile - h. 9:00 ritrovo alla Ciclostazione 42 (stazione di Bergamo)
Commemorazione Partigiani di Caravaggio in bicicletta
e Pranzo in Cascina tra i Fontanili di Capralba
La giornata è dedicata al ricordo dell'uccisione di quattro partigiani caravaggini a Capralba nel marzo del '45.
Arrivo in mattinata a Caravaggio per partecipare alle celebrazioni
ufficiali, proseguimento per il pranzo a Capralba (Cr), rientro nel
pomeriggio.
Organizzato con Ribelli della Montagna e con la neonata Ciclistica Popolare Pacì Paciana.
Domenica 5 maggio alle 12:30, presso il Bopo di Ponteranica
Pranzo di tesseramento Pedalopolis 2013 con giochi pomeridiani
Al prezzo popolare di 15€ per i nuovi associati, e 5€ per quelli
che hanno già fatto la tessera 2013, grassa mangiata sociale con
antipasti, primi e grigliata.
Dopo il pranzo verrà organizzato
un torneo di Calcioballilla, una incredibile pesca meccanica e altri
eventi collaterali ed estemporanei.
Per prenotazioni scrivere a pedalopolis@gmail.com
dal 25 al 28 aprile
Chiusure delle ciclostazioni
Al fine di santificare le feste la Ciclostazione 42 sarà chiusa venerdì 26 aprile e sabato 27 aprile.
La Ciclostazione dei Colli sabato 27 aprile.
mercoledì 24 aprile 2013
Intervista alla ciclofficina popolare ExLavanderia, integralmente qui.
I ruoli di maestro e allievo, a seconda del problema, si scambiano. Alla fine, come in ogni officina, si rimettono a posto tutti gli attrezzi e si lascia tutto pulito. Coloro che passano alla ciclofficina dello spazio sociale ex Lavanderia di Roma, spesso portano qualcosa che si ritrovano a casa, a cominciare dalle vecchie biciclette, oppure lasciano una piccola donazione o spendono qualche ora del loro tempo a conversare. Le ciclofficine restano luoghi di ricomposizione dei legami sociali importanti. La Lavanderia dell’ex «ospedale dei pazzi di Roma» è nota anche per l’Accademia popolare di Saldobrasatura, il cui obiettivo è mettere quante più persone nelle condizioni di costruirsi una bici su misura, partendo dal telaio. Del resto, vivere relazioni di gratuità, scambiare saperi e sperimentare pratiche di altra mobilità, come racconta in questo articolo Chiara (intervistata da Comune-info), restano entusiasmanti e dilaganti follie.
Che ci fa una cicloffcina in un’ex lavanderia?
Per partire una ciclofficina ha bisogno di persone che amino la bici. Nel gruppo di gestione dell’ex Lavanderia Emiliano ha lanciato la proposta di aprire una ciclofficina. Alcuni, Danilo, Cesar, Luca, Pietro, Ilaria, Raf, Filippo, Francesco, Marco, Chiara, Fabio hanno aderito con entusiasmo. Gli amanti della bici o, come ci chiamiamo tra noi, i ciclostinati, ed altri, con entusiasmo, hanno aiutato a portare a buon fine il progetto. Non è stato difficile, perché la scelta dell’utilizzo della bici comporta una molteplicità di connessioni con la riflessione sui temi del riutilizzo, riuso e riciclo e con la partecipazione, che sono temi propri dell’esperienza della ex Lavanderia. Inoltre porta a ragionare da un punto di vista molto particolare a proposito di territorio: il ciclista vive il territorio senza le barriere, che caratterizzano invece gli automobilisti in transito. Poiché questi temi sono parte fondante dell’esperienza della ex Lavanderia, nello spazio del Santa Maria della Pietà, è stato un inserimento naturale. Presa la decisione, poiché le ciclofficine popolari nascono “per gemmazione”, ovvero chi già esiste aiuta altri a venire alla luce, con la ex Lavanderia si è valutato se esistesse uno spazio adatto o adattabile edè stato chiesto alla ciclofficina della ex Snia una mano su due versanti: la progettazione, nello spazio trovato, della ciclofficina vera e propria e le lezioni di meccanica.
Chi sa insegna, e si impara facendo
I ruoli di maestro e allievo, a seconda del problema, si scambiano. Alla fine, come in ogni officina, si rimettono a posto tutti gli attrezzi e si lascia tutto pulito. Coloro che passano alla ciclofficina dello spazio sociale ex Lavanderia di Roma, spesso portano qualcosa che si ritrovano a casa, a cominciare dalle vecchie biciclette, oppure lasciano una piccola donazione o spendono qualche ora del loro tempo a conversare. Le ciclofficine restano luoghi di ricomposizione dei legami sociali importanti. La Lavanderia dell’ex «ospedale dei pazzi di Roma» è nota anche per l’Accademia popolare di Saldobrasatura, il cui obiettivo è mettere quante più persone nelle condizioni di costruirsi una bici su misura, partendo dal telaio. Del resto, vivere relazioni di gratuità, scambiare saperi e sperimentare pratiche di altra mobilità, come racconta in questo articolo Chiara (intervistata da Comune-info), restano entusiasmanti e dilaganti follie.
Che ci fa una cicloffcina in un’ex lavanderia?
Per partire una ciclofficina ha bisogno di persone che amino la bici. Nel gruppo di gestione dell’ex Lavanderia Emiliano ha lanciato la proposta di aprire una ciclofficina. Alcuni, Danilo, Cesar, Luca, Pietro, Ilaria, Raf, Filippo, Francesco, Marco, Chiara, Fabio hanno aderito con entusiasmo. Gli amanti della bici o, come ci chiamiamo tra noi, i ciclostinati, ed altri, con entusiasmo, hanno aiutato a portare a buon fine il progetto. Non è stato difficile, perché la scelta dell’utilizzo della bici comporta una molteplicità di connessioni con la riflessione sui temi del riutilizzo, riuso e riciclo e con la partecipazione, che sono temi propri dell’esperienza della ex Lavanderia. Inoltre porta a ragionare da un punto di vista molto particolare a proposito di territorio: il ciclista vive il territorio senza le barriere, che caratterizzano invece gli automobilisti in transito. Poiché questi temi sono parte fondante dell’esperienza della ex Lavanderia, nello spazio del Santa Maria della Pietà, è stato un inserimento naturale. Presa la decisione, poiché le ciclofficine popolari nascono “per gemmazione”, ovvero chi già esiste aiuta altri a venire alla luce, con la ex Lavanderia si è valutato se esistesse uno spazio adatto o adattabile edè stato chiesto alla ciclofficina della ex Snia una mano su due versanti: la progettazione, nello spazio trovato, della ciclofficina vera e propria e le lezioni di meccanica.
martedì 23 aprile 2013
Nel traffico la bicicletta
(di Metro) batte tutti
Fonte: Metro (22/3/2013)
Roma. Negli spostamenti urbani su tragitti medio-brevi, come i 5 km
dove Legambiente Lazio ha fatto sfidare i diversi mezzi di trasporto per
il “Trofeo Tartaruga” legato alla tappa romana del Treno Verde, la
bicicletta non teme rivali: malleabile nei percorsi e agile nei
parcheggi. Unica “pecca”, il rischio di non tornare a casa integri,
perché i ciclisti sono considerati nel migliore dei casi “invisibili” e
nel peggiore “bersagli” dagli altri utenti della strada. Sono le
sensazioni provate dal cronista di Metro che ieri ha portato alla
vittoria la bici nella sfida da piazza Gondar a Termini, passando per le
stazioni Nomentana e Tiburtina.Sconfitta come sempre l'auto
Al secondo posto si è piazzato il mezzo pubblico (treno regionale più metropolitana) che ha battuto la moto. Buon ultima, come sempre nel “Trofeo Tartaruga”, è giunta l’auto (quest’anno una Renault Twizy elettrica). Legambiente sollecita maggiori investimenti per il trasporto su ferro e ricorda al neo presidente regionale Nicola Zingaretti la promessa di un Piano per la mobilità sostenibile nei primi 120 giorni del suo mandato.
La classifica finale del "Trofeo Tartaruga"
1) Bici. 20 minuti, costo del trasporto zero euro.
2) Mezzi pubblici. 29 minuti, biglietto 1,50 euro.
3) Moto. 33 minuti, spese carburante + assicurazione: totale 1 euro.
4) Auto. 37 minuti, elettricità consumata + assicurazione + parcheggio: totale 1,73 euro.
(Lorenzo Grassi)
Proprio come in Italia
Le Olimpiadi? No, grazie
Flavia Foradini, Il Sole-24 ore, 24 marzo 2013
Articolo completo qui.
Austerità figlia del panico
di Giorgio Barba Navaretti
Fonte e articolo completo: Il Sole-24 ore
Per De Grauwe e Ji le misure restrittive sono state imposte dai mercati fuori controllo (e dalla debolezza politica europea), non dalle condizioni delle finanze pubbliche dei Paesi interessati
Comunicato Legambiente
Il 4 maggio 2013: l’Italia cambia
strada
Pedoni, pedali e pendolari insieme a Milano per una grande
Manifestazione Nazionale
Nasce la Rete per la #MobilitàNuova, cittadini,
associazioni e comitati per modificare il modello di
mobilità
Al primo punto: spostare le risorse pubbliche degli
investimenti in mobilità verso le aree urbane
La grande ubriacatura delle gigantesche opere pubbliche in
Italia ha lasciato sul campo una Legge Obiettivo che, a dodici anni dalla sua
approvazione, risulta attuata solo per il 9%, pur essendo stati dilapidati 1,5
miliardi solo per studi e progettazioni preliminari. Ma è nei suoi fondamentali
che l'approccio alle opere strategiche era e resta sbagliato e dannoso, non solo
per l'ambiente che subisce gli effetti di eterne cantierizzazioni, ma anche per
l'economia dei trasporti: non c'è niente di più sbagliato che investire risorse
strategiche in settori in cui la domanda è latitante, lasciando invece sguarniti
i grandi agglomerati urbani, in cui vivono 25 milioni di italiani e in cui si
concentra l'80% della domanda di spostamento delle persone. Città congestionate,
aria inquinata, tassi di motorizzazione e di incidentalità stradale molto più
alti della media europea: non c'è dubbio che in Italia ad essere mancate sono
state le politiche della mobilità. E' a partire da questa realtà, che è sotto
gli occhi di tutti, che nasce la rete #MobilitàNuova, una rete di 150 sigle tra
associazioni e comitati, che si propone di mettere al centro le esigenze di
mobilità di persone e merci per immaginare e rivendicare una Italia in cui la
mobilità urbana e il trasporto regionale tornino ad essere governate, si
facciano infrastrutture utili, si investa nel trasporto ferroviario delle merci,
le città si dotino di servizi competitivi e realmente capaci di togliere
traffico dalle strade per far muovere meglio le persone e, con loro, l'economia
che dipende anche da un sistema di mobilità fluido, efficace,
governato.
Lo slogan della manifestazione parte da quelli che sono i
protagonisti dimenticati della mobilità urbana: pedoni, pedali e pendolari:
“Partiamo dalla constatazione che la sfida di una mobilità efficiente deve
essere impostata a partire dai bisogni reali degli utenti, che oggi in Italia
sono largamente insoddisfatti e per i quali il ricorso all'automobile
costituisce un ripiego e non una scelta - dichiara Simone Dini, portavoce della Rete Mobilità
Nuova – è nelle aree urbane che si concentra l'80% della domanda di
spostamento delle persone, ed invece le risorse in infrastrutture strategiche
viaggiano su tutt'altre direttrici, che si tratti di nuovi e improbabili
raccordi autostradali o di linee ad alta velocità che costano il triplo di
quanto costerebbero se realizzate in qualsiasi altro Paese
europeo”.
C’è chi non è più disposto ad
accettare questo squilibrio: è il popolo di chi per spostarsi usa il treno o le
proprie gambe. La loro richiesta è chiara: non vogliono più essere considerati
cittadini di serie B rispetto agli automobilisti o agli utenti business
dell'Alta Velocità, ma chiedono che in Italia si apra una stagione di
rinnovamento che faccia i conti anche con le diverse disponibilità di risorse
economiche delle famiglie, che sempre più numerose – per necessità più che per
scelta – stanno ridimensionando il consumo di chilometri in auto. Così pedoni,
pedalatori e pendolari si sono dati appuntamento il prossimo 4 maggio, nel
piazzale della stazione Centrale, per far partire la 'mobilità nuova' con una
manifestazione nazionale che si snoderà nelle vie di Milano, il centro della più
grande area metropolitana italiana. All’appello per la manifestazione hanno già
confermato la loro presenza oltre 150 sigle diverse tra associazioni nazionali,
sindacati, circoli e comitati locali, sotto il segno della trasversalità. Da
Libera a Slow Food, da
Cittadinazattiva a Touring Club, da Legambiente a Coldiretti, da Fiab a
Euromobility, dai comitati pendolari a quelli che si battono contro la
realizzazione di alcune grandi infrastrutture stradali e ferroviarie: quella che
si è data il nome di Mobilità Nuova è una coalizione variegata che testimonia
che il tema degli spostamenti non è solo smog e congestione, ma anche qualità
dell'ambiente urbano e del territorio, efficienza del trasporto pendolare e di
quello pubblico urbano, km0 in agricoltura, consumo di suolo zero e qualità
ambientale, valorizzazione turistica delle città e del paesaggio, diritti dei
consumatori ed equità nell'accesso ai servizi di mobilità. Ma è anche
legalità, opposizione alla realizzazione di grandi e inutili opere autostradali
o ferroviarie e sviluppo degli spostamenti non motorizzati. E ancora sicurezza
stradale, riduzione delle emissioni di gas serra, dipendenza petrolifera, costi
economici, sociali, sanitari e ambientali.
“Il
settore del trasporto pubblico è dilaniato da tagli di risorse, inefficienze e
chiusure monopolistiche – dichiara Dario
Balotta, portavoce di Legambiente – nel Paese che si appresta a far
viaggiare treni a 400 km/ora tra Milano e Roma, la velocità commerciale dei
treni pendolari è tra le più basse d'Europa, 35,5 km/h contro i 51,4 della
Spagna e i 48,1 della Germania. Eppure l'utenza pendolare, che ogni giorno
riempie uffici, fabbriche e scuole, non è certo meno strategica di quella
business. E che dire del trasporto ferroviario delle merci, che in soli 6 anni
si è dimezzato, facendo crollare la sua incidenza a meno del 6% della
movimentazione merci, contro una media europea del 15%? a cosa serviranno i
nuovi grandi tunnel di valico, se quando saranno pronti il trasporto merci in
Italia sarà completamente desertificato?”
I
perché della manifestazione sono stati spiegati
questa mattina in una conferenza stampa a Milano, che ha scelto simbolicamente
come luogo per la conferenza il Punto Expo del mezzanino del passante
ferroviario a Porta Garibaldi.
“La metropoli che accoglierà Expo 2015 continua a soffrire
di patologie da traffico e smog e ad essere vistosamente sottodotata di
infrastrutture e servizi di mobilità collettiva, in particolare per quanto
riguarda i collegamenti con i comuni di cintura, eppure stiamo devastando le
nostre campagne per realizzare opere autostradali di cui nessuno, neanche i
finanziatori, sentono un reale bisogno – dichiara Luigi Visigalli, portavoce dei comitati No
TEM – la Lombardia si è indebitata per raddoppiare la sua rete autostradale
proprio nel momento in cui la domanda di trasporto automobilistico è arrivata
all'apice e sta ormai declinando, lasciando intravedere enormi buchi per i
project financing inventati per giustificare l'inesistente sostenibilità
finanziaria di queste opere.”
La #MobilitàNuova si propone di avviare una trasformazione e
una rigenerazione della società che va molto al di là della semplice
trasformazione degli stili di mobilità individuale e punta a un deciso ridimensionamento del binomio
auto+alta velocità. Una scelta che va contro quello che fino ad oggi è
stato il pensiero unico dei grandi investimenti infrastrutturali, che ha
generato voragini di spesa pubblica inefficiente, e che ha prodotto
inquinamento, incidentalità stradale, danni sanitari, congestione, consumo di
suolo, aggressione al patrimonio storico delle città, iniquità sociale,
alienazione e inaridimento delle relazioni sociali. Al contrario una #MobilitàNuova che ruota attorno a tre perni
– l’uso delle gambe con o senza pedali; l’uso del trasporto pubblico locale e
della rete ferroviaria; l’uso virtuoso e il più possibile condiviso
dell'automobile – modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione
d’uso, rafforza i legami comunitari tra le persone e tra le persone e il luogo
dove vivono, studiano e lavorano, stimola le economie di prossimità, crea lavoro
stabile, contribuisce a far crescere la percezione di sicurezza attraverso
strade e piazze più vissute e frequentate. In altre parole rende le città e il
territorio più bello e migliora la qualità della vita.
“Così - concludono i rappresentanti delle associazioni
promotrici della #MobilitàNuova – sabato 4 maggio a Milano manifestiamo per
imporre ai decisori politici una rivoluzione della mobilità che parta proprio da
un riequilibrio delle scelte politiche e delle risorse destinate al settore dei
trasporti, dando insieme visibilità e sostegno alle vertenze nazionali e
locali contro quelle opere pubbliche stradali, autostradali e ferroviarie
inutili e dannose per il Paese. Dal giorno dopo la manifestazione di Milano
lanceremo insieme una raccolta di firme per una legge d’iniziativa popolare
(obiettivo un milione di adesioni) che vincoli almeno i tre quarti delle risorse
statali e locali disponibili per il settore trasporti a opere pubbliche che
favoriscono lo sviluppo del trasporto collettivo e di quello individuale non
motorizzato. La nostra proposta prevedrà
inoltre l’introduzione di target nazionali vincolanti per le amministrazioni
locali che definiscano (sul modello della raccolta differenziata) obiettivi
percentuali per l'insieme degli spostamenti effettuati con mezzi diversi
dall'auto privata all'interno dei centri urbani”. Il compito di elaborare, e
condividere con le altre associazioni, il testo della proposta di legge sarà
affidato a un Comitato di Garanzia formato da Simone Dini, Alberto Fiorillo,
Valeria Pulieri, Marta De Lorenzo.
Il 4 maggio 2013 l’Italia cambia
strada
Pedoni, Pedali e Pendolari
insieme a Milano per una grande Manifestazione
Nazionale
Nasce la Rete per la
#MobilitàNuova, cittadini, associazioni e comitati uniti per modificare il modello di mobilità spostando le
risorse pubbliche verso le aree urbane
Conferenza
stampa
Oggi alle ore
11, in Stazione Garibaldi, Punto Expo RFI – FS, piano ammezzato del Passante
ferroviario - Milano
Oggi la Rete per la Mobilità Nuova si presenta ai
giornalisti e lancia la Manifestazione nazionale indetta per il 4 maggio 2013 a
Milano, a cui hanno già aderito centinaia di sigle e associazioni diverse. Gli
organizzatori faranno il punto sulla situazione italiana in materia di trasporti
e lanceranno il manifesto per una #mobilità nuova.
Il sito della Rete: http://www.mobilitanuova.it/
venerdì 19 aprile 2013
Disegnare col GPS
Fonte e articolo completo: Ilpost
Ma anche con Google, una bici e un buon senso dell'orientamento
19 aprile 2012
Michael J. Wallace disegna con la sua bicicletta e un telefono GPS.
La sua storia da ciclista-artista è iniziata recentemente, nel 2010, quando ha ideato questa forma di esercizio sportivo-creativo-tecnologico: disegnare cose buffe usando come griglia le strade di una mappa, e per farlo andare in bicicletta e usare un sistema di tracciamento dei percorsi tramite GPS.
Sul Venerdì della Repubblica, oggi articolo di Riccardo Staglianò 19 aprile 2013, dedicato alla "vicenda tragicomica del bike sharing a Roma". Una storia infinita e un caso unico al mondo. Un totale di 160 bici, con pagamento fin dalla prima mezz'ora (contro ogni criterio di facilitazione del servizio), contro le 20 bici di Parigi e le 8 mila di Londra. In una città, Roma, che negli ultimi due anni ha decuplicato il numero di ciclisti urbani abituali, che giustamente la bici se la sono comprata senza aspettare il Comune di Roma di Veltroni e Alemanno.
Furti e antifurti
Ieri sulle cronache milanesi e' uscita una notizia interessante sul furto di una bicicletta ,ritrovata
in poco tempo insieme al ladro grazie all' uso della tecnologia gps.
Non credo possa diventare un sistema dissuasivo di tipo generalizzato, ma comunque in questo
e in altri casi la tecnologia aiuta ed e' la benvenuta .
In piu' si tratta di sistemi attivi ,a differenza di tutti gli altri piu' comuni di tipo passivo.
Qui il link all'articolo completo uscito sul Corriere della Sera :
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_aprile_18/rubata-bicicletta-rintracciata-gps-sotto-sella-arrestato-ladro-bici-furto-212715024102.shtml
Ieri sulle cronache milanesi e' uscita una notizia interessante sul furto di una bicicletta ,ritrovata
in poco tempo insieme al ladro grazie all' uso della tecnologia gps.
Non credo possa diventare un sistema dissuasivo di tipo generalizzato, ma comunque in questo
e in altri casi la tecnologia aiuta ed e' la benvenuta .
In piu' si tratta di sistemi attivi ,a differenza di tutti gli altri piu' comuni di tipo passivo.
Qui il link all'articolo completo uscito sul Corriere della Sera :
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_aprile_18/rubata-bicicletta-rintracciata-gps-sotto-sella-arrestato-ladro-bici-furto-212715024102.shtml
giovedì 18 aprile 2013
Comunicato Fiab-Ciclobby
Ho
letto qualche giorno fa, con un certo stupore, che il presidente della
Commissione mobilità del Consiglio comunale, Carlo Monguzzi, riterrebbe
opportuna una consultazione referendaria sulle DomenicheAspasso indette dal Comune (http://milanesi.corriere.it/ 2013/04/08/domeniche-senzauto- forse-e-il-caso-di-fare-un- referendum/).
Questa proposta seguiva di poche ore la dichiarazione twittata dal noto conduttore tv Fabio Fazio che ha definito le DAS "una stupidaggine che complica la vita a tanta gente”, e posizioni critiche di un certo rilievo, come quella di Edoardo Croci, che ritiene le DomenicheAspasso inutili sul fronte della lotta all’inquinamento.
Tralascerei
per ora le polemiche di contorno per soffermarmi un attimo
sull’esternazione del rappresentante di Palazzo Marino, che, oltre ad
avere suscitato perplessità e malumori, appare difficilmente
comprensibile e anche un poco autolesionista, sembrando quasi una fuga
dalle proprie responsabilità. Poiché la responsabilità del politico,
quando ricopre incarichi istituzionali, è anche quella di fare delle
scelte, di rappresentare una visione e non solo quello di delegare le
decisioni alla voce popolare.
Caro Monguzzi, non siamo in Svizzera:
le consultazioni referendarie non si estendono a tutti i temi della
vita civile e amministrativa, ma dovrebbero essere solitamente riservate
a questioni di una certa rilevanza.
E’
così rilevante l’impatto di 8 ore di fermo dei mezzi a motore di
domenica una volta al mese da richiedere una consultazione referendaria?
Andiamo...
L'amministrazione
ha ricevuto un mandato a governare la città, lo usi con coraggio e buon
senso e poi vedremo alle prossime elezioni quale sarà il giudizio dei
milanesi.
Vorrei
peraltro ricordare – pur non essendo stata la nostra associazione
ufficialmente parte del Comitato promotore e avendo anzi a suo tempo
espresso anche alcune considerazioni critiche – che Milano ha votato non
uno, ma ben cinque referendum consultivi sui temi ambientali nel giugno
2011, la cui attuazione tarda ad arrivare, nonostante i molti consensi
ricevuti, certamente anche per un problema di reperimento delle risorse
necessarie. Cinque referendum i cui argomenti spaziavano su temi
complessi, non decidibili con un sì o un no, difficilmente limitabili a
un’unica azione e più idonei invece a caratterizzare un intero programma
di governo. Basti citare il quesito che proponeva di «ridurre traffico e
smog attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici, l’estensione di
“ecopass” e la pedonalizzazione del centro». O quello «per raddoppiare
gli alberi e il verde pubblico e ridurre il consumo di suolo». O ancora
quello che proponeva «la riapertura del sistema dei Navigli milanesi».
Se si ritiene che occorra dare alle DomenicheAspasso
una energia nuova e diversa; se si pensa che sia utile farle crescere
evitando che possano cristallizzarsi in formule rituali alla lunga poco
attraenti; se si vuole cercare il modo di renderle ancora più vitali,
inclusive, appetibili e coinvolgenti, mantenendo vivo uno spirito
innovativo, noi siamo disponibili a ragionarci insieme e a dare per
quanto possibile il nostro contributo in questa direzione. Immagino che
questo possa essere un sentimento condiviso anche dagli altri soggetti
che credono in queste iniziative, avendole già sostenute in modo attivo e
concreto con l’organizzazione di eventi e appuntamenti per far vivere
la città.
Ma
deve essere chiaro che questa disponibilità non può durare se la
politica, eludendo le proprie responsabilità e venendo meno al proprio
ruolo di indirizzo, si muove con il passo del gambero, nella apparente
assenza di una strategia coerente e denotando anche un certo grado di
confusione.
Monguzzi ammette che quello delle DomenicheAspasso è principalmente un evento culturale che fa parte delle strategie antitraffico.
Ebbene, noi intanto vorremmo che quelle strategie venissero rafforzate, non indebolite. E, quanto alle DomenicheAspasso,
proprio la loro caratterizzazione come leva culturale rende la
programmazione un fatto necessario e irrinunciabile. Se si vogliono
fare, si fanno così: annunciando per tempo un calendario e dando così la
possibilità di organizzare quanto serve. Altrimenti, non ha neppure
senso parlarne.
Eugenio Galli (presidente Fiab Ciclobby onlus)
Pensate, 8 euro invece di 11!
Comunicato maxxi
AL MAXXI IN BICI
domenica 21 aprile biglietto ridotto per i
ciclisti
e
bici al sicuro nelle rastrelliere della piazza del
museo
Melandri: “Nostro contributo all’Earth Day 2013 e al Natale di
Roma.
Lavoriamo per un MAXXI sempre più
sostenibile”
passeggiata culturale in bici
appuntamento alle 11:30 a piazza S. Silvestro per pedalare fino al
MAXXI
Roma, 17 aprile
2013. Al MAXXI in bici…
con biglietto ridotto. Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo
diventa sempre più sostenibile e, mentre è in corso la mostra
ENERGY. Architettura e reti del petrolio e del post petrolio (che
racconta il rapporto tra energia, architettura e paesaggio), domenica 21
aprile offre a tutti coloro che arriveranno al MAXXI in bicicletta
il biglietto ridotto (€ 8,00 anziché € 11,00).
“Ho voluto le rastrelliere nella piazza del MAXXI - dice
Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI - per dare
il nostro piccolo contributo a una mobilità sostenibile in città e
accogliere al meglio i ciclisti e le loro bici. La sostenibilità è un tema
imprescindibile per il MAXXI. E’ stata ed è al centro di mostre come
RE-CYCLE dello scorso anno ed ENERGY quest’anno, che invito tutti
a venire a vedere, di incontri e dibattiti, e di tante azioni che accompagnano
la vita quotidiana del museo”.
BKR, concept bike in legno di Pietro Russomanno
È la prima volta che vedo una bici di legno snella ed elegante. Lharealizzata il designer Pietro Russomanno. Esteticamente mi piace. Bisognerebbe farci un giro.
Ciclofficine popolari, nuovo sito
È nato il nuovo sito delle ciclofficine popolari. Ha la forma di un blog. Contiene tutte le informazioni su orari, attività e iniziative. Il sito è questo: http://ciclofficinepopolari.it.
Buona lettura
Buona lettura
mercoledì 17 aprile 2013
Vecchio e nuovo fascismo
Fonte e articolo completo: Internazionale
15 aprile 2013, 18.09La statua Era fascista in un magazzino comunale di Brescia. (Archivio della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia)
A Brescia si cerca di riabilitare l’era fascista con un monumento che porta proprio quel nome, aiutati dalla mancanza di una seria opposizione.
James Walston, Italian Politics
Come l’odore stantio di uno spogliatoio dove non si cambia l’aria, la puzza di fascismo si ripresenta di continuo. Mentre le abitazioni private degli italiani sono in genere immacolate, la loro casa politica lascia molto a desiderare.
A 250 metri dal luogo dove il 28 maggio 1974 una bomba neofascista causò otto morti e un centinaio di feriti, il consiglio comunale di Brescia vuole ripristinare una scultura monumentale che ha un nome inquietante: Era fascista. Si tratta di una colossale statua in marmo di Carrara alta trenta metri, raffigurante un nudo maschile, che ha troneggiato nella centralissima piazza della Vittoria dal 1932 fino alla sua rimozione, nel 1945. I bresciani la chiamavano “il Bigio” e piaceva molto a Mussolini. Dopo la Liberazione la statua fu presa di mira dagli antifascisti e la nuova amministrazione, insieme ai britannici, decise di toglierla.
Comunicato Naga
Campo rom di Dione
Cassio sotto attacco
La preoccupazione del
Naga
Milano,
17/4/2013 Da giorni la situazione nel e
intorno al campo di via Dione Cassio è tesa. Tra venerdì e ieri è stato un
susseguirsi di manifestazioni organizzate da formazioni neo-fasciste,
intimidazioni, minacce, insulti razzisti e lancio di sassi ai danni dei
cittadini rom abitanti del campo.
“La situazione continua ad essere molto tesa,
si ha l’idea di una spirale di violenza razzista. Alcuni rom, spaventati, hanno
cominciato ad allontanarsi a piccoli gruppi” raccontano i volontari del servizio
di medicina di strada del Naga che, da tempo forniscono assistenza all’interno
del campo.
“Si sono svolte tre
manifestazioni neo-fasciste, una autorizzata dalla Prefettura, le altre non
autorizzate, ma tollerate dalle forze dell’ordine” proseguono i volontari
“durante la seconda, c’è stato un vero e proprio assalto, con lancio di pietre
all’interno del campo. Due rom sono stati feriti e sono finiti in
ospedale”.
“E’ evidente che questa
situazione non si esaurirà a breve. Come Naga crediamo sia urgente un intervento
urgente da parte delle Istituzioni e dell'Amministrazione comunale affinché sia
garantita la sicurezza dei cittadini rom e protetta la loro dignità e chiediamo,
ancora una volta, che vengano trovate soluzioni non emergenziali ma orientate al
lungo periodo”, proseguono i volontari.
“Siamo rimasti colpiti, inoltre dalla mancanza
di reazione da parte della città, dei singoli cittadini, di fronte ad
aggressioni così marcatamente razziste, è evidente, ormai, che la
discriminazione dei cittadini rom è così radicata, è talmente dentro la cultura
in cui viviamo che non provoca alcuna reazione collettiva”, concludono i
volontari.
Il Naga continuerà ad essere presente a Dione
Cassio, continueremo a denunciare ogni violenza e a denunciare, ogni volta che
ce ne sarà bisogno, la violazione dei diritti e della dignità di
chiunque.
Comunicato Legambiente
Rifiuti, inchiesta appalto Sistri,
arresti e sequestri
Legambiente: “Epilogo inevitabile di
una storia imbarazzante”
“E’
l’epilogo inevitabile di una storia imbarazzante fatta di segreti, inefficienze,
malfunzionamenti e una serie infinita di polemiche che ha spesso lasciato
indifferenti i vertici del ministero dell’Ambiente nell’era Prestigiacomo, che
prima affidarono l’appalto a una società del gruppo Finmeccanica, con una
procedura anomala coperta da vincoli di segretezza, e poi fecero partire il
Sistema nonostante le sue evidenti falle informatiche dimostrate nei giorni di
prova miseramente falliti”. Così Stefano
Ciafani, vice presidente di Legambiente, sugli arresti e i sequestri disposti
nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto per il Sistri, il sistema di
tracciabilità dei rifiuti.
“Dopo tante richieste di
chiarimenti fatte dalla nostra associazione, anche in sede europea, finalmente
si squarcia il velo su come una buona idea, l’utilizzo della tecnologia per
monitorare il ciclo dei rifiuti speciali, possa essere praticata in modo
pessimo. Ora, occorre fare piena luce sull’imbarazzante affare-Sistri e trovare
subito la soluzione all’annoso problema del miliardario ciclo illegale dei
rifiuti gestito dalle ecomafie, lavorando anche su un sistema tecnologico e
trasparente di controllo
martedì 16 aprile 2013
Cycle Boom e Strade
La storia ci ammaestra e educa ad un culto quasi religioso, nella ricerca e nella valutazione delle fonti.
Infatti come diceva Erodoto, i documenti scritti hanno sempre un valore maggiore ,rispetto alle
testimonianze personali dei fatti vissuti.
Oggi leggendo il Blog Ciclistico del Guardian, ho trovato una ennesima conferma di questi basilari concetti.
Una delle deformazioni culturali e degli stereotipi piu' comuni in questa cosidetta societa' delle apparenze
e' quello che le strade asfaltate siano state ideate e costruite ,per l'uso da parte delle auto e altri veicoli
a motore endotermico...
Questo fattoide viene oggi demolito da un libro ,che prevedo molto interessante ,in cui viene
narrata la storia dei miglioramenti stradali come risultato primario delle richieste di mobilita' dei ciclisti .
Gli stessi poi vennero letteralmente estromessi dalle strade, da parte delle potenti Lobbies legate
al commercio del Petrolio e al Venture Capital di Detroit e dell'industria Automobilistica.
Il link al sito con la presentazione del libro e' qui ,e fin da oggi un grazie al suo autore Carlton Reid :
http://www.guardian.co.uk/environment/bike-blog/2013/apr/16/roads-not-built-for-cars-book
Speriamo comunque di rivivere questi episodi storici in direzione opposta ,con il ritorno delle Bici sulle
strade al posto delle auto !
La storia ci ammaestra e educa ad un culto quasi religioso, nella ricerca e nella valutazione delle fonti.
Infatti come diceva Erodoto, i documenti scritti hanno sempre un valore maggiore ,rispetto alle
testimonianze personali dei fatti vissuti.
Oggi leggendo il Blog Ciclistico del Guardian, ho trovato una ennesima conferma di questi basilari concetti.
Una delle deformazioni culturali e degli stereotipi piu' comuni in questa cosidetta societa' delle apparenze
e' quello che le strade asfaltate siano state ideate e costruite ,per l'uso da parte delle auto e altri veicoli
a motore endotermico...
Questo fattoide viene oggi demolito da un libro ,che prevedo molto interessante ,in cui viene
narrata la storia dei miglioramenti stradali come risultato primario delle richieste di mobilita' dei ciclisti .
Gli stessi poi vennero letteralmente estromessi dalle strade, da parte delle potenti Lobbies legate
al commercio del Petrolio e al Venture Capital di Detroit e dell'industria Automobilistica.
Il link al sito con la presentazione del libro e' qui ,e fin da oggi un grazie al suo autore Carlton Reid :
http://www.guardian.co.uk/environment/bike-blog/2013/apr/16/roads-not-built-for-cars-book
Speriamo comunque di rivivere questi episodi storici in direzione opposta ,con il ritorno delle Bici sulle
strade al posto delle auto !
Fonte: ilreporter
In bicicletta con 100 chili di rame rubato: arrestato
Ivo Gagliardi
Martedì 02 Aprile 2013 16:11
IN BICICLETTA. E' successo ieri sera, quando il personale della Squadra Volante ha arrestato un cittadino rumeno di 29 anni per furto aggravato di rame. L’uomo è stato sorpreso in via Masaccio, all’ingresso di un palazzo in disuso, mentre stava trasportando a bordo di una bicicletta due grossi sacchi di cavi, asportati pochi minuti prima dalla struttura.
Fonte: TMNews
Giappone, difetto a bicicletta Bianchi: risarcito uomo paralizzato
L'azienda che importa le bici italiane dovrà pagare 2 milioni di dollari
Tokyo, 26 mar. (TMNews) - Un uomo giapponese di 63 anni, diventato quadriplegico dopo una caduta dalla sua bicicletta Bianchi per un problema alla ruota anteriore, ha ottenuto due milioni di dollari di risarcimento. Stando a quanto riportato dai media, la Corte distrettuale di Tokyo ha condannato l'azienda giapponese che importa le biciclette italiane.
Hiroshi Nakajima, 63 anni, è rimasto quadriplegico dopo una caduta dalla bicicletta causata dalla fuoriuscita della ruota anteriore. Il presidente della Corte, Yukio Shirai, ha sottolineato che la ruota si è staccata a causa di un difetto al sistema di sospensione realizzato da un'azienda di Taiwan.
Secondo Kyodo News, sono almeno sei i casi di incidenti simili avvenuti non solo in Giappone.
Paolo De Giusti XXXVI DG - 36" concept bike
Finalmente una concept bike bella, interessante, non delirante. Impiega ruote da 36 pollici, di cui abbiamo parlato qua. L'ha realizzata Paolo De Giusti.
Lo stesso De Giusti ha dato vita a un progetto di stampo ciclofficinico. ha comprato una bici cinese su ebay per 20 dollari, l'ha dipinta con una vernice trasparente. Ed è nata Dubai Destroyed. Come dice la decalcomania: In rust we trust.
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