Giro
d’Italia: la struttura geologica delle tappe raccontata dall’ISPRA
La conformazione del territorio
di 18 tappe del Giro d’Italia, che attraversa il paese in molti luoghi
“simbolici” dal punto di vista della struttura geologica, verrà spiegata al
grande pubblico che segue il ciclismo dall’ISPRA con il progetto “GeoloGiro”,
che intende divulgare il patrimonio di conoscenze relativo al nostro paese:
l’idea consiste nel dedicare uno spazio comunicativo alla descrizione dei
luoghi percorsi dal Giro d’Italia, dal punto di vista territoriale,
naturalistico e geologico. L’inserto è strutturato per evidenziare i luoghi più
significativi attraversati dalla Corsa Rosa ed analizzarne costituzione e
origine, con particolare attenzione alle situazioni di alto valore
paesaggistico o particolare fragilità territoriale, come quelle di Sarno, dove
si passerà nella tappa 6 con arrivo a
Montecassino, dell’Appennino Umbro-Marchigiano, colpito duramente dal terremoto
del 1997, di quello modenese (terremoto
2012), attraversato nelle tappe 9 e 10,
e del Friuli (terra del disastroso terremoto del 1976).
A trasmettere il tutto, in una
“finestra per la scienza”, sarà Rai Sport, nel corso delle trasmissioni
quotidiane dedicate alla corsa ciclistica, utilizzando anche elaborazioni grafiche
in 3D predisposte dall’Istituto, per mostrare al pubblico la struttura del
territorio attraversato dagli atleti.
In primo piano anche le risorse del nostro territorio: la tappa 12 va da Barbaresco a Barolo, luoghi simbolo per la produzione vinicola, strettamente legata al tipo di territorio, come anche la numero 10 che si conclude a Salsomaggiore Terme, sito emblematico del benessere che viene dal sottosuolo.
In primo piano anche le risorse del nostro territorio: la tappa 12 va da Barbaresco a Barolo, luoghi simbolo per la produzione vinicola, strettamente legata al tipo di territorio, come anche la numero 10 che si conclude a Salsomaggiore Terme, sito emblematico del benessere che viene dal sottosuolo.
La
parola chiave è Paesaggio: fondamentale per la conoscenza della natura e la
morfologia del terreno, esso è l’espressione delle dinamiche endogene ed
esogene che hanno modellato la superficie terrestre: le attività umane,
dall’agroalimentare al turismo a tutte quelle produttive, sono legate alla
conformazione geologica, ed è proprio su questo aspetto che si vuole portare
l’attenzione dello spettatore attraverso il contributo scientifico dell’ISPRA.
Il
paesaggio è carico di storie e significati e diventa un potente “medium”
comunicativo, specie nel nostro Paese. Forma e posizione dell’Italia fanno sì
che una grande varietà di tipologie di paesaggio, naturale e antropizzato,
siano concentrate in uno spazio lungo e stretto: qui risiede l’unicità del suo
assetto fisiografico, che sarebbe opportuno valorizzare maggiormente, anche
grazie ad una scansione, su basi scientifiche, dei luoghi noti per la loro
bellezza.
Molti
di questi luoghi, come quelli citati sopra, rappresentano due poli di un
continuum che va dal rischio alla risorsa: per orientare gli equilibri verso
quest’ultima occorre conoscere contesto e dinamiche territoriali, per attivare
prassi mirate allo sviluppo sostenibile. L’idea del GeoloGiro è stata
realizzata in via sperimentale lo scorso anno, grazie a una collaborazione tra
ISPRA e Consiglio Nazionale dei Geologi e quest’anno si ripete e consolida
l’esperienza, grazie al web e alla televisione. Nello snodarsi delle tappe del
percorso, attraverso un linguaggio semplice ed immagini panoramiche, mostrando
i legami tra assetto naturale e contesto agonistico, i geologi dell’ISPRA
cercheranno di favorire una conoscenza più profonda - e dunque utile - del
territorio italiano.
A
questo link, il video dell’elaborazione 3D relativo alla tappa numero 4:
Roma, 12 maggio 2014
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