Legambiente presenta 
Comuni Rinnovabili 2014
la mappa dell’energia verde 
e dell’innovazione nelle reti energetiche italiane
E’ record: 
700mila impianti da fonti rinnovabili distribuiti nel 100% dei 
Comuni
Coprono 
il 32,9 % dei consumi elettrici italiani nel 2013
Sono 
il futuro dell’energia per uscire dalla crisi economica e 
climatica
8 
Comuni delle Valli del Primiero e Vanoi, in Provincia di Trento, 
premiati
come simbolo del nuovo scenario della generazione 
distribuita
Oggi le rinnovabili sono presenti 
in tutti gli 8.054 comuni italiani. 
Nel 2013, infatti, è aumentata la diffusione per tutte le fonti – dal solare 
fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia, agli impianti 
a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore – 
e sono ormai più di 700mila gli impianti 
diffusi nel 100% dei comuni d’Italia: un 
articolato sistema di generazione distribuita che lo scorso anno ha prodotto la 
cifra record di 104 TWh e garantito il 32,9 % dei consumi 
elettrici del Paese e il 15% di quelli complessivi.
Ad analizzare la mappatura delle 
rinnovabili in Italia e la loro crescita costante sul territorio negli ultimi 
anni (i comuni dove si trova almeno un impianto erano 7.937 nel 2013 e solo 356 
nel 2006) è il rapporto Comuni 
Rinnovabili 2014 di Legambiente, realizzato con il contributo del GSE e 
presentato oggi alla Fiera Solarexpo di Milano. Alla presentazione del dossier, 
che mette in luce la capacità delle rinnovabili di produrre energia in rapporto 
ai consumi, in particolare delle famiglie, e i profondi cambiamenti avvenuti nel 
nostro sistema energetico, hanno partecipato tra gli altri Edoardo Zanchini, 
vicepresidente Legambiente, Silvia Velo 
sottosegretario ministero dell’Ambiente, Guido Bortoni, presidente Autorità per 
l’energia, Francesco Sperandini, direttore direzione operativa GSE, 
Francesco Ferrante, vicepresidente KyotoClub.
“I risultati raggiunti dalle 
rinnovabili nel nostro Paese in termini di produzione e distribuzione nel 
territorio erano semplicemente inimmaginabili solo 10 anni fa - dichiara Edoardo Zanchini, vice presidente 
di Legambiente - e dimostrano come gli impianti sono affidabili e 
competitivi. Ora però non dobbiamo fermarci, perché la crisi economica e i 
problemi energetici italiani - costi crescenti in bolletta, dipendenza 
dall’estero e quindi insicurezza, emissioni inquinanti e di gas serra - possono 
trovare risposta proprio attraverso un modello di generazione distribuito, 
efficiente e da fonti rinnovabili. L’Italia ha tutto l’interesse a percorrere 
questa direzione, che permette a famiglie e imprese di risparmiare 
autoproducendo l’energia termica e elettrica di cui hanno bisogno e gestendola 
in maniera più efficiente”. 
I numeri 
del rapporto
Sono 2629 i Comuni in Italia autonomi 
rispetto ai consumi elettrici e 79 
rispetto a quelli termici delle famiglie grazie alla produzione da fonti 
rinnovabili. Il Rapporto in particolare mette in luce il risultato di 29 Comuni al 100% rinnovabili, quelli che 
rappresentano oggi il miglior esempio di innovazione energetica e 
ambientale. In queste realtà, un mix di impianti diversi da rinnovabili e 
impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento coprono interamente 
(e superano) i fabbisogni elettrici e termici dei cittadini residenti. Queste 
realtà si distinguono proprio per la capacità di sviluppare il mix più efficace 
delle diverse “nuove” fonti rinnovabili (non sono prese in considerazioni i 
“vecchi” impianti geotermici e idro), e la capacità di rispondere alla domanda 
locale, proprio perché la prospettiva più lungimirante e vantaggiosa per i 
territori è di integrarsi nei territori valorizzando le risorse rinnovabili 
presenti. E questi 29 comuni dimostrano come questa prospettiva sia 
vantaggiosa.
I Comuni del solare in Italia sono 8.054. Erano 7.937 nel censimento dello 
scorso anno. Spetta a Casaletto di Sopra (Cremona) e a Seneghe (Oristano) il 
record di impianti per abitante, rispettivamente per il fotovoltaico e per il 
solare termico. 
I Comuni dell’eolico sono 628. La potenza installata (8.650 MW) è 
in crescita, con 450 MW in più rispetto al 2012. Questi impianti hanno 
consentito di produrre 14,8 TWh nel 2013, pari al fabbisogno elettrico di oltre 
5,5 milioni di famiglie. 
I Comuni del mini idroelettrico sono 1.123. Il Rapporto prende in 
considerazione gli impianti fino a 3 MW. La potenza totale installata nei 
Comuni italiani è di 1.323 MW ed è in grado di produrre ogni anno oltre 5,2 TWh, 
pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,8 milioni di 
famiglie.
I Comuni della geotermia sono 372, 
per una potenza installata pari a 814 MW elettrici, 257 termici e 3,4 
frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2013 sono stati prodotti circa 5,3 TWh 
di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 1,9 milioni 
di famiglie. 
I Comuni delle bioenergie sono 
1.529 
per una potenza installata complessiva di 2.924 MW 
elettrici e 1.307 
MW termici 
e 415 kW frigoriferi termici. Gli impianti utilizzano biomasse solide, 
gassose e liquide. Gli impianti a biomasse, nel loro complesso, hanno consentito 
nel 2013 di produrre 12 TWh pari 
al fabbisogno 
elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie. Sono 317 i 
Comuni in cui gli impianti di teleriscaldamento utilizzano fonti 
rinnovabili, come biomasse “vere” (di origine organica animale o vegetale 
provenienti da filiere territoriali) o fonti geotermiche, attraverso cui 
riescono a soddisfare larga parte del fabbisogno di riscaldamento e di acqua 
calda sanitaria.
I premiati 
2014
Il premio 
Comuni Rinnovabili 2014 va a un gruppo 
di 8 Comuni delle Valli di Primiero e Vanoi, in Provincia di Trento, un 
territorio con oltre 10 mila abitanti di cui fanno parte Canal di San Bovo, 
Fiera di Primiero, Imèr, Mezzano, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua. 
Questa unione informale di Comuni, denominata “Il Primiero” attraverso un mix di 
5 tecnologie diverse soddisfa l’intero fabbisogno termico e elettrico dei 
Comuni. Attraverso due reti di teleriscaldamento (lunghe 45 km) e una rete 
elettrica di proprietà pubblica, la Società Municipalizzata ACSM distribuisce 
alle utenze l’energia prodotta da impianti di varie taglie idroelettrici (145 
MW) e fotovoltaici (4 MW) per la parte elettrica, da impianti solari (con 996 mq 
di pannelli), e da biomassa (22 MW) per la parte termica .
Il premio 
Buona Pratica di Comuni Rinnovabili 2014 va alla Comunità del Parco Eolico di Rivoli 
Veronese (VR) ovvero a tutti i soggetti che hanno collaborato alla 
realizzazione di uno dei parchi eolici più interessanti in Italia. L’impianto, 
realizzato sul Monte Mesa in un area Sic tutelata per l’habitat di prati aridi e 
orchidee, è composto da 4 aerogeneratori da 2 MW ciascuno, e permette di 
soddisfare i fabbisogni di circa 5.000 famiglie. L’impianto nasce su iniziativa 
del Comune ed è stato realizzato da AGSM, ed è premiato proprio per il processo 
di confronto con il territorio sulle scelte di localizzazione degli 
aerogeneratori, di conservazione dei prati aridi e delle orchidee in 
collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, di fruizione dell’area che 
sarà collegata al sistema delle piste ciclabili della Val d’Adige. 
Un premio 
Buona Pratica va inoltre al Comune di 
Albino (BG), che con un investimento di 1,6 milioni di euro, ha installato 
552 kW di pannelli solari fotovoltaici. Attraverso un bando pubblico ha 
installato sui tetti di 113 famiglie pannelli solari fotovoltaici, per una 
potenza complessiva di 380 kW. Sono stati inoltre realizzati impianti solari su 
10 edifici pubblici, per una potenza complessiva di 172 
kW.
Premiato, 
per le buone pratiche, anche il Comune 
di Maiolati Spontini (AN) dove è presente una discarica per rifiuti solidi 
urbani e per rifiuti speciali derivanti da lavorazioni industriali, certificata 
Emas e gestita dalla Società pubblica SOGENUS, che in 25 anni di attività ha 
saputo fare della gestione dei rifiuti una risorsa per il territorio. La 
discarica infatti è stata trasformata in un “piccolo polo energetico” grazie 
alla presenza di 2 centrali a biogas per complessivi 4,2 MW di potenza, in grado 
di produrre circa 17 milioni di kWh/anno di energia elettrica, pari al 
fabbisogno di circa 4.000 famiglie ogni anno, e le risorse generate sono state 
investite nel realizzare diversi interventi nel Comune, dalla riqualificazione e 
solarizzazione di scuole e edifici pubblici, alla copertura della ex discarica 
con un impianto solare fotovoltaico da 584 kW, a cui presto verrà affiancato un 
orto botanico. 
Il futuro 
delle rinnovabili in Italia
I 
risultati prodotti da solare, eolico, biomasse, idroelettrico in Italia vanno 
compresi in tutta la loro portata. In questi anni si è ridotta la produzione da 
impianti termoelettrici, ossia quella degli impianti più inquinanti, e con 
questa sia le importazioni dall’estero per le fonti fossili, che le emissioni di 
CO2, con indubbi vantaggi anche economici legati al protocollo di Kyoto. Nel 
2013 si è ridotto ancora il prezzo unitario nazionale dell’energia alla borsa 
elettrica, e non solo per via della contrazione della domanda dovuta alla crisi, 
ma anche per la concorrenza legata all’irruzione sul mercato di 49TWh da 
rinnovabili dal 2000 ad oggi. Le potenzialità per continuare in questa 
direzione, creando anche vantaggi per le bollette di famiglie e imprese, sono 
oggi rilevantissime. Ma serve una politica che accompagni le diverse tecnologie 
che producono energia pulita verso la prospettiva, sempre più vicina, della grid 
parity rispetto all’energia prodotta dalle centrali termoelettriche. Con scelte lungimiranti si può arrivare nel 
2020 a 250mila occupati nelle energie pulite (in Germania sono 400mila) e a 
600mila nel comparto dell’efficienza e della riqualificazione in 
edilizia.
“A Governo e Autorità per l’energia 
chiediamo di aprire la strada all’autoproduzione di energia da fonti 
rinnovabili - aggiunge Zanchini 
- Oggi è infatti possibile ridurre significativamente la spesa energetica di 
famiglie e imprese, attraverso impianti da fonti rinnovabili e efficienti che 
utilizzano in modo innovativo le reti elettriche e di teleriscaldamento. Nei 
Comuni rinnovabili che raccontiamo nel Rapporto, da Primiero a Prato allo 
Stelvio, sono cooperative e aziende locali a gestire le reti energetiche e gli 
impianti, vendendo l’energia agli utenti, con risultati significativi nelle 
bollette. E’ questa direzione di cambiamento che occorre rendere possibile in 
tutta Italia”.
Legambiente 
indica nel suo rapporto anche una serie di proposte per continuare a far 
crescere le rinnovabili. A partire 
proprio dal premiare tutti coloro che si 
rendono autonomi attraverso impianti rinnovabili ed efficienti, togliendo 
ogni limite allo scambio sul posto dell’energia con la rete e aprendo ai 
contratti di vendita diretta di energia prodotta da impianti da fonti 
rinnovabili e in cogenerazione, rendendo possibile la gestione delle reti da 
parte di cooperative e Esco. Servono poi regole chiare e trasparenti per 
l’approvazione dei progetti da rinnovabili che sono la condizione per uno 
sviluppo integrato nel territorio e libero da appetiti della criminalità. In 
molte Regioni è di fatto vietata la realizzazione di nuovi progetti mentre in 
altre non sono garantite trasparenza e tutela e l’incertezza delle procedure è 
ancora oggi una delle principali barriere alla diffusione degli impianti da 
fonti rinnovabili in Italia (per l’eolico offshore siamo ancora a 0 impianti in 
Italia). Serve introdurre, come in Germania, un sistema di incentivi per le famiglie e 
le piccole e medie imprese per impianti fotovoltaici sui tetti integrati con 
sistemi di accumulo che prevedano almeno il 60% della produzione di autoconsumo; 
e reintrodurre incentivi in conto 
energia per la sostituzione di coperture in amianto con tetti fotovoltaici. 
Infine, occorre spingere la 
riqualificazione energetica in edilizia con nuove politiche per aiutare a 
ridurre le bollette, in particolare quella la spesa più consistente che riguarda 
il riscaldamento, di case, condomini, uffici, edifici pubblici e privati (pari 
al 5,2% della spesa media una famiglia a fronte dello 0,3 di quella per gli 
incentivi alle rinnovabili su cui si concentra tutta l’attenzione mediatica e 
politica).  
Per il dossier completo http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/comuni-rinnovabili-2014
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