Comunicato Greenpeace
GREENPEACE: DOPO DUE GIORNI LE AUTORITÀ NORVEGESI METTONO FINE ALL’OCCUPAZIONE
DI UNA PIATTAFORMA PETROLIFERA NEL MARE DI BARENTS
MARE DI BARENTS,
29.05.14 – Dopo due giorni di occupazione della piattaforma petrolifera
“Transocean Spitsbergen”, pronta a trivellare vicino alla riserva naturale
dell’Isola dell’Orso, nel mare di Barents, gli attivisti di Greenpeace
International sono stati rimossi stamattina all’alba dalle autorità
norvegesi.
Gli attivisti provengono da Danimarca, Finlandia, Norvegia,
Svezia e Filippine. Tra di loro la trentaduenne finlandese Sini Saarela, una
degli Arctic30, che ha passato oltre due mesi nelle carceri russe, per aver
scalato un’altra piattaforma nell’Artico lo scorso settembre.
La
“Transocean Spitsbergen”, della compagnia norvegese Statoil, si sta muovendo ora
verso il sito di trivellazione, ma la nostra battaglia non finisce. Domani alle
10 Greenpeace consegnerà una petizione per la protezione dell’Isola dell’Orso al
ministro norvegese per l’Ambiente Tine Sundtoft: www.greenpeace.org/bearisland
«I
nostri attivisti sono impegnati per l’Artico e per l’Isola dell’Orso. Vogliono
salvare questo ambiente prezioso da eventuali sversamenti petroliferi e fermare
i cambiamenti climatici causati dallo sfruttamento delle fonti fossili. Il
messaggio per la Norvegia è chiaro: deve bloccare il piano di trivellazione
petrolifera della Statoil» afferma Andrea Boraschi, Responsabile Campagna
Energia e Clima di Greenpeace. «Hanno rimosso gli attivisti, ma ora è la gente
che sta intervenendo. 80 mila persone hanno già firmato la petizione che
consegneremo al ministro per l’Ambiente».
Il governo norvegese si è
impegnato a non concedere licenze in prossimità del limite dei ghiacci, per
l’impossibilità di ripulire eventuali sversamenti petroliferi in queste zone.
Eppure, secondo una recente ricerca dell’Istituto Polare, il limite dei ghiacci
potrebbe arrivare ad appena 25 chilometri dal sito di trivellazione proposto
dalla Statoil. Greenpeace ritiene che questa distanza non fornisca garanzie
sufficienti per la protezione dell’ambiente artico e chiede di ritirare la
licenza concessa alla Statoil.
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