COMUNICATO STAMPA UNIONE
NAZIONALE CONSUMATORI
ALIMENTAZIONE: NO ALLA PROPOSTA ANTISPRECO DELL'UNIONE
EUROPEA
A Bruxelles si discute
sulla possibilità di abolire la data di scadenza sui prodotti a lunga
conservazione, ma siamo sicuri che sia la soluzione migliore per diminuire gli
sprechi? Il parere dell'Unione Nazionale Consumatori...
Roma, 19
maggio 2014 – "Sì alla lotta agli sprechi, ma non a spese della qualità dei
prodotti". E' quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione
Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), commentando
la proposta, al vaglio dell'Unione Europea, sull'abolizione delle date di
scadenza sui prodotti a lunga conservazione.
"Ogni anno
finisce nella spazzatura un terzo di tutto il cibo prodotto", afferma Dona
(segui @massidona su Twitter) e aggiunge: "gli sprechi domestici,
spesso, dipendono dalla scarsa abilità nel
fare la spesa (preparare la lista è sempre un'ottima abitudine da seguire) e
dagli errori nella conservazione degli alimenti, ma la strada della
deregulation delle date di scadenza di alimenti come la pasta, il riso,
il caffè, i biscotti e i formaggi duri non è la strada migliore per tutelare gli
interessi dei consumatori".
"E' bene
ricordare -spiega Agostino Macrì, esperto di sicurezza alimentare dell'Unc- la
differenza tra la dicitura 'da consumarsi entro...' e quella "da
consumarsi preferibilmente entro...": l'avverbio 'preferibilmente'
cambia di molto le cose in quanto indica che, dopo quella data, questi alimenti potrebbero essere consumati
senza particolari preoccupazioni per la salute; quel che si potrebbe modificare
sono le proprietà organolettiche (sapore, odore e consistenza). Inoltre, oltre
il periodo di scadenza, alcuni micronutrienti (vitamine ed antiossidanti)
potrebbero degradarsi e far perdere qualche proprietà nutritiva all'alimento".
"Infine -
aggiunge Macrì"- potrebbe crearsi un mercato parallelo, per cui eventuali
eccedenze di produzione o fondi di magazzino potrebbero essere immesse nei
circuiti commerciali a prezzi favorevoli per i rivenditori che, a questo punto,
verrebbero a trovarsi unici arbitri della gestione degli alimenti. Teoricamente
un panettone o un torrone non venduti durante le feste natalizie, potrebbero essere rimessi in vendita nel Natale
successivo".
Sull'argomento
leggi anche il Decalogo
antispreco dell'Unione Nazionale Consumatori
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.