martedì 24 giugno 2014

 Comunicato Comitato Pendolari FR8a Carrozza (Roma-Nettuno)

Una domanda sorge spontanea:
Perché, per risolvere il problema degli ingorghi/incidentalità sulla SS 148 Pontina o su altre strade d'accesso a Roma, si costruiscono altre arterie stradali (questa addirittura a pagamento, nel caso non bastasse l'emorragia di denaro pubblico stornato dai servizi veramente indispensabili per rimpinguare pochi affaristi) dando ulteriore spazio alle lamiere inquinanti, alle lobby delle imprese edili, delle autovetture, delle assicurazioni, dei petrolieri, al consumo di carburanti, alle emissioni venefiche, all'effetto serra, al consumo di prezioso territorio verde, sempre più martoriato piuttosto che risanato,.... anziché:
- occuparsi della salute pubblica (il piano di risanamento della qualità dell'aria della Regione Lazio è diventata la favola di cappuccetto rosso)
- mettere in sicurezza l'esistente superstrada
- pianificare un alleggerimento del carico automobilistico attraverso la realizzazione di una FERROVIA ROMA-LATINA complanare alla Pontina (si fa notare che Latina è un capoluogo di provincia che non ha una sua stazione ferroviaria di facile accesso alla popolazione, la quale deve sobbarcarsi un viaggio dai 12 ai 20 chilometri - chi vive verso il lido o nei borghi - per accedere ad uno scadentissimo servizio ferroviario)
- raddoppiare la linea ferroviaria Roma-Nettuno?

Perché ogni estate dobbiamo subire gli incolonnamenti extra della Pontina da Roma al Circeo, quando un comodo, rapido, ecologico treno potrebbe con un solo viaggio togliere dalla strada 1300 vetture di turisti, a costo ambientale ZERO?
E perché ci dobbiamo fare ulteriore carico della scriteriata collocazione di "Cinecittà Word" a Castel Romano, con i suoi 3 mln di turisti l'anno che verrà inaugurata tra 20 giorni, buona solo ad aumentare le pressioni ambientali sul territorio e gli incassi degli sponsor?
E' forse tutto collegato da un unico filo che chiude il cerchio della mafia laziale?

Quale logica di governo del territorio (Regione Lazio e Ministeri Ambiente e Beni culturali) si cela dietro questo ennesimo aborto progettuale privo di una visione olistica, di matrice analoga all'inutile e costosissima turbogas di Sorgenia?
Quale truffa, - ai danni dei cittadini, degli agricoltori, dei piccoli proprietari di aziende, degli agricoltori biologici-biodinamici, degli apicoltori, dei produttori DOP, DOC, IGP, dei pochi habitat residuali della scomparsa foresta planiziale, della salute pubblica e di quelle decine di migliaia di lavoratori che ancora una volta devono utilizzare mezzi privati per raggiungere il posto di lavoro, - si è architettata per giustificare la totale incapacità o, più verosimilmente, la non-volontà di sviluppare infrastrutture eco-sostenibili?
Quale altro MOSE, TAV, PONTE, EXPO ... si defila all'orizzonte degli italiani per soddisfare la privata attitudine all'accaparramento di potere e di beni a discapito dei cittadini?
Quale livello di corruzione ancora dobbiamo sopportare prima di vedere un'inversione di rotta nella nostra storia?

E mi rivolgo in particolare a quegli "organi d'informazione di parte" che pubblicano con titoli trionfali i comunicati stampa preconfezionati, che gli imprenditori-avvoltoi passano loro, senza conoscerne i retroscena, senza documentarsi e studiarsi le carte (vedi Metro e Leggo del 23/06/2014).

Allego, per semplificare le ricerche sulla VERITA', alcuni documenti sintetici con i riferimenti di comitati che ancora si battono e oppongono resistenza a questo delirio distruttivo dell"'etica" neoliberista, che piega la pubblica amministrazione ai servigi dei lobbisti.


Cordiali saluti.

Rosalba Rizzuto
portavoce del Comitato Pendolari FR8a Carrozza (Roma-Nettuno)
e Comitato per la Città degli Alberi (Aprilia)

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