Uno dei mezzi più versatili mai inventai dall'uomo conferma le sue qualità nella prestigiosa sede ciclofficinica, peraltro anche a livello internazionale, giacché le grazielle convenute non provengono soltanto dallo Stivale, né solo dal Tacco, ma anche dalle spadrillas e dagli zoccoli nord-tirolesi.
Rocco salda il mondo si presenta con la sua fissa con ruote a 24 pollici, con telaio autocostruito, robusto e dipinto alla perfezione, e attira giustamente la curiosità degli astanti.
L'essenzialità delle linee della fissa arancione mette ancora di più in evidenza, sulla ruota posteriore, un artefatto di alluminio, di cui chiediamo spiegazione al progettista, sempre molto sorprendente.
Si tratta di un parafango! Ti è mai capitato di farti una bella doccia sulla schiena con la strisciata di fango spruzzata fino al cervelletto dalla ruota posteriore? A me sì; ed è capitato sicuramente anche a Rocco. Lui ha pensato di risolvere il problema con un rullo che spezza il percorso di risalita della fanga sulla ruota e lo rimanda in basso. Stavo quasi per dire che forse l'alluminio della barra era troppo, ma non m'azzardo proprio a parlare.
Tra le decorazioni più belle della Ciemmona mi è capitato di vedere questo giubbetto jeans, proveniente nientemeneo che da Vienna.
Un tandem si è dotato di capanna di frasche.
Lui ha pure la felpa verde mimetizzante.
Qualcuno ha scelto un trike recumbent molto interessante. Io nella Ciemmona lo troverei un po' claustrofobico, ma dipende dai gusti e, probabilmente, anche dalle Ciemmone fatte.
Zeus pedala sotto il cielo degli Dei davanti alla fermata dell'Atac. Provate a dire qual è l'elemento più metafisico di questa immagine: Zeus, il cielo degli Dei o la fermata dell'Atac? Bravi, avete indovinato. Avete visto come ci si può far beffe della mitologia greca? Basta rendere evanescenti i trasporti pubblici.
Ho tentato di arrampicarmi su dei pali o centraline tecniche dei semafori, per fare delle belle foto della Massa. L'anno prossimo m'organizzo meglio. Qui siamo sulla via Appia, fra poco si salirà sulla Tangenziale. La colonna sonora dei sound system quest'anno è migliorata.
La massa è imponente e attira anche l'attenzione dei ristoratori. I venditori di pizza e birra fanno affari, forse potrebbero fare anche degli sconti per favorire la massa desiderosa di carburante.
Un parola va spesa per le due piani. Da giovane - circa sessant'anni fa - l'ho provata ed è davvero entusiasmante. Mi pare incredibile come si possa slalomare tra la massa e i veicoli con una bici alta, l'unica a rendere una panoramica decente di questa bella iniziativa ormai planetaria. I duepianisti fluiscono a neraviglia nel dedalo dell'Urbe: s'abbrancano ai pali, saltano giù, ripartono come se niente fosse.
Ambulanze e massa convivono perfettamente. Una sirena suona, tutti si spostano. C'è stato, alla partenza dal Parco degli Acquedotti (per la mia personale dislocazione nella Capitale - abito a Monte Sacro - la partenza era situata a Culonia, ma poco importa), alla partenza, dicevo, c'è stato un singolare incontro che le telecamere analogiche del Rotazioni Lab non hanno mancato di inquadrare. Un dialogo tra due pedalatori diversi. Afferro la Fed di fabbricazione sovietica e scatto. Uno è un artista, un partecipante alla Ciemmona, l'altro è un signore che usa la bici per raccogliere materiali dai cassonetti. Il partecipante alla Ciemmona invita il signore a unirsi al gruppo e a prendere parte anche alla festa finale all'Ex Lavanderia: un ciclista anche lui e anche ben equipaggiato per le sue mansioni.
Alla fine si imbocca la Tangenziale. Molto emozionante, indubbiamente.
Pensate: arriva il giorno in cui sulla Tangenziale Est di Roma, e anche sull'Olimpica, sono ammesse solo le biciclette. Pensate che bello. Si va dritti alla meta, pedalando, senza smog, senza pericoli. I veicoli a motore passano a mille metri di profondità, negli inferi, a caro prezzo, pungolati da diavoli cattivissimi e da effluvi di idrocarburi, con schizzi di pece sulle loro carrozzerie. E tu, sopra, respiri l'aria pulita. E li mandi tutti affanculo. Tutti i giorni, non solo alla fine di maggio.
Bici e auto sulla Tangenziale: alla fine i tempi di pecorrenza sono simili, ma in bici non inquini e non spendi niente. Ci metti dieci minuti in più, l'ascella è bagnata: è il prezzo dell'ecologia. Invece dall'auto scendi nervoso e povero. I due sistemi di mobilità a confronto, nella foto.
E ora proviamo a dare un tono cronologico a questi miseri appunti. La mattina del 30 maggio 2014 dirigo la prua di Manuela verso un luogo ben noto, a caccia di ospiti, in qualche modo. Si rivela sempre una sorpresa l'approdo da Zio Bici, per me assieme al Biciclettaro il miglior negozio ciclistico della Caput Mundi disastrata.
Infatti mi imbatto e provo una bici da clown. Si può fare intermodalità con una bici da circo? Sarebbe quasi buona, ma bisognerebbe allungare le pedivelle e, quindi, di conseguenza, alzare il movimento centrale. Ma è quasi giugno, le strade si aprono come praterie; non lo so, questa mi sembra una speculazione invernale.
Pedalo verso la Don Chisciotte. Manuela è a suo agio.
Davanti alla ciclofficina fervono le attività.
Un risciò con due soli ciclisti a bordo, con un sound system e vari bagagli è arrivato da Firenze a Roma in soli tre giorni. Dalle analisi risulta che non erano dopati.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.