Fonte: Corriere della Sera, 3 giugno 2014
«Le biciclette continueranno a bloccare le strade di Roma»
Il messaggio di Bonafaccia, presidente di BiciRoma: «Molleremo solo quando la viabilità cambierà. Ci chiamano i ciclisti pirati? Gli automobilisti i lo sono più di noi»
«Siamo per le manifestazioni autorizzate e
per il rispetto degli altri utenti della strada - ha aggiunto Bonafaccia
- ma purtroppo gli eventi che non fanno rumore non portano risultati:
solo creando disagi riusciamo ad avere quella visibilità che potrà
rendere Roma come Londra, Parigi o New York». In poche parole se si
vorranno arginare future proteste Roma dovrà diventare una città a
misura di ciclista. Innanzitutto con l’attuazione del piano quadro per
la ciclabilità «approvato due anni fa dal Comune ma ancora fermo in
attesa di finanziamenti», e dei lavori per la Roma Litoranea «bloccati
da sette anni per problemi burocratici nonostante l’accordo di programma
tra Regione e Comune». Poi con una manutenzione programmata delle piste
esistenti, il ripristino della segnaletica orizzontale e dell’ufficio
mobilità ciclistica.
«Il trend di gente che usa la bicicletta è
in aumento e adesso abbiamo anche un sindaco che la sponsorizza -
sottolinea Bonafaccia -. Ma nonostante questo l’amministrazione resta
inerte e il rischio è che così si regredisca senza fare il salto di
qualità. Servono infrastrutture e servizi per dare sicurezza a chi vuole
contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente e del traffico a
Roma». E pronta arriva anche la replica a chi associa il ciclista a un
nuovo pirata senza motore: «Non siamo noi a ignorare i sensi di marcia e
la segnaletica stradale, anzi è frequente il contrario: automobilisti a
velocità eccessiva, doppie file, rossi non rispettati, scarichi dei
mezzi commerciali e pubblici fuori controllo. Siamo noi ad essere tutti i
giorni in balia dei rischi e pericoli delle strade romane».
3 giugno 2014 | 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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