martedì 29 aprile 2014

Derive psicogeografiche e sparizioni a Monte Mario-Balduina


Un angolo di territorio fra Monte Mario e la Balduina ha attratto la mia attenzione poco tempo fa: un incontro fortuito di autentica psicogeografia. A richiamare nella zona è una torre, una specie di torre di controllo aeroportuale o penitenziaria. Si tratta in realtà di una torre piezometrica, situata in uno dei punti più alti di Roma (la vedete qui sullo sfondo, si vede anche dalla via Olimpica).
Ma le attrattive della zona sono altre. Su via Alfredo Durante è interessante provare a ricostruire la vicenda del mural cancellato. Un vero enigma istituzionale-burocratico, come solo la nostra Caput mundi sa offrire.

Della pittura murale si vedono solo alcune parti.
Il mural era stato stato fatto in ricordo di Giacomo, un ragazzo morto qualche anno fa di meningite.

Il muro è lungo e brutto. Adesso è interamente ricoperto di tinta grigia.

Si arriva quindi alla targa che spiega per filo e per segno che cos'era questo mural scomparso.


L'Acea aveva dato il permesso per realizzare la pittura in memoria di Giacomo Cavallucci. A un certo punto il mural è stato cancellato ed è stata apposta dal Municipio Monte Mario un'altra targa che corregge la precedente (senza asterischi o note a pie' di pagina).
È interessante che si dica murales, che in castigliano è un plurale, ma una volta un rappresentante del Consiglio comunale, giunta Alemanno, parlando della ciclabile Monte Mario-San Pietro disse tre volte "se io stassi". Quindi perché meravigliarsi dello spagnolo sbagliato?
Ipotesi: a un certo punto il Municipio è stato preso da frenesia ricoprente, cancellando il mural, per poi ricordare l'operazione con la targa e la foto del mural cancellato, semmai qualcuno lo avesse cercato. Oppure al Municipio sono arrivati degli iconoclasti che se la sono presa con tutte le immagini. Non penso che la pittura si sia deteriorata, perché la foto del mural, che sta sopra la targa del Comune oggi è ridotta peggio dei resti della fu opera in questione.  




Oggi sul muro resta la foto in scala ridotta della pittura, con la targa del Municipio di Roma Monte Mario, oltre alla targa di ringraziamento all'Acea. Cioè ci sono due targhe e una foto. Una sparizione ben documentata.
Giustamente qualcuno ha notato che era...
Una vicenda abbastanza irreale, una disparition, che riflette bene la condizione di decadenza irrecuperabile di questa città.
Pedalo oltre. Nella luce antimeridiana, poco più avanti m'imbatto in un'altra targa. Celebra un'altra sparizione, quella della villa del generale Maurizio Mario Moris (1860-1944), pioniere dell'aeronautica italiana, senatore del Regno, ecc. Costruì da solo il primo aerostato e nel 1931 ospitò a Roma un personaggio d'eccezione.
Infatti qui a Monte Mario dimorò, nel dicembre del 1931, il Mahatma Gandhi. La casa è stata distrutta e gli Amici di Monte Mario hanno messo una targa, come potete leggere. L'arrivo a Roma di Gandhi fu documentato dall'Istituto Luce (qua). Restò due giorni e incontro anche il Buce (copyright C. E. Gadda, altri sinonimi son qui).

Alla fine scendo per quella che credo essere la discesa più lunga di Roma, dall'inizio di via Balduina, che diventa via Marziale fino a Piazzale degli Eroi.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.