OGM: IL TAR DEL LAZIO RINVIA LA DEFINIZIONE DELLA SENTENZA
Il mondo del biologico: “Positiva presa di posizione del governo per
modifica direttiva Ue"
Il Tar del Lazio – che oggi doveva decidere sul ricorso
presentato dall’agricoltore friulano contro il decreto interministeriale che,
nel luglio 2013, vietava per 18 mesi la semina e la raccolta di mais MON810 – si
è riservato di emettere la sentenza nei prossimi 45 giorni. Le tre
associazioni del biologico (AIAB, Federbio e Associazione per l’Agricoltura
Biodinamica) argomentano che “si tratta di una facoltà del tribunale
amministrativo che lascia però in sospeso una questione molto delicata. Avremmo
preferito che ci fosse una definizione di questa vicenda, che rischia di creare
un vuoto in cui è possibile che si sviluppino comportamenti illegali, dannosi
per l’agricoltura italiana nel suo complesso e particolarmente rischiosi per il
biologico. Chiediamo quindi a Governo e Regioni che vigilino sull’applicazione
del decreto che rimane pienamente in vigore”.
È invece positivo il commento sull’impegno ribadito oggi
dal ministro dell’Ambiente Galletti che in un’intervista a Repubblica tv ha
assicurato la volontà dell’esecutivo di cambiare la normativa Ue sugli Ogm
durante il semestre europeo. “La nuova normativa concordata a livello Ue – ha
detto il ministro - permetterà al Paese di esercitare il diritto di veto, alla
fine del processo di autorizzazione europeo. E' un'ottima soluzione per
l'Italia". Così, il responsabile del dicastero ambientale aveva annunciato che,
qualora il Tar avesse accolto oggi il ricorso contro la legittimità del decreto
interministeriale, "con i ministri Martina e Lorenzin siamo orientati a
reiterare quel decreto per non creare una situazione di
interruzione”.
“Bisogna che il divieto di coltivare piante transgeniche
nel nostro Paese – ribadiscono le tre associazioni – sia chiaro e definitivo. E
questo potrà avvenire attraverso una modifica della disciplina europea che
preveda: una riforma della procedura di autorizzazione degli OGM; l’avvio di un
processo di rafforzamento del sistema di valutazione del rischio OGM,
l’approvazione della proposta di regolamento che consente agli Stati Membri di
vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, in linea con la posizione
adottata dal Parlamento europeo nel 2011 ”.
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