Accolta la richiesta di 
integrazione di Fondazione Sodalitas e UPA – Utenti Pubblicità 
Associati
PUBBLICITÀ: 
STOP AL “GREEN WASHING” NELLA COMUNICAZIONE COMMERCIALE CON UNA NUOVA NORMA 
Guggino, Segretario Generale IAP: 
“Ora definito come fare “green advertising” senza fare “green 
washing”, a vantaggio delle aziende che “green” lo sono 
davvero”.
Milano, 15 aprile 
2014 – 
La richiesta che UPA e Fondazione 
Sodalitas hanno portato all'attenzione dello IAP – Istituto di Autodisciplina 
Pubblicitaria è stata accolta: nei giorni scorsi è entrato in vigore un nuovo articolo del Codice 
di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale riferito ai green claims. Si tratta 
dell’Articolo 12 – Tutela dell’ambiente 
naturale.
La nuova norma impone standard 
precisi di correttezza, da un lato 
a tutela dei consumatori che – 
sempre più spesso – sono orientati in maniera decisiva dalle caratteristiche 
ambientali dei prodotti, e dall'altro a 
tutela delle imprese ambientalmente 
responsabili.
Ora pertanto i benefici di 
carattere ambientale vantati devono “basarsi 
su dati veritieri, pertinenti e scientificamente verificabili”, e la 
comunicazione “deve consentire di 
comprendere chiaramente a quale aspetto del prodotto o dell’attività 
pubblicizzata i benefici vantati si riferiscono” non essendo 
ammissibili vanti generici.
Il nuovo articolo è compreso nel 
Titolo I del Codice, tra le ‘regole di 
comportamento’, riferibile a qualsiasi tipo di comunicazione 
commerciale, attribuendovi la numerazione dell’articolo 12. L’articolo 12 già 
esistente, di conseguenza, rubricato: “Salute, sicurezza e ambiente”, è diventato 
il 12bis - Sicurezza, riferito 
ora unicamente alla ‘sicurezza’ e ai prodotti suscettibili di presentare 
pericoli, non essendo più necessario il richiamo 
all’ambiente.
Il Segretario Generale IAP Vincenzo Guggino ha 
affermato che il nuovo articolo del Codice di Autodisciplina “codifica le numerose indicazioni provenienti dalla 
giurisprudenza del Giurì sul come fare “green advertising” senza fare “green 
washing”, ovvero ammantare la comunicazione commerciale di claims pro ambiente, 
che però non reggono del tutto o nella misura vantata un vaglio di merito 
approfondito. E ciò a tutto vantaggio delle aziende che “green” lo sono 
davvero”.
Il mondo aziendale potrà contare 
quindi su una nuova norma che, imponendo standard di trasparenza alla 
comunicazione commerciale, va a premiare le aziende che investono realmente in 
innovazione “sostenibile”.
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