mercoledì 16 aprile 2014

Facciamola finita con il green washing

Comunicato Sodalitas

Accolta la richiesta di integrazione di Fondazione Sodalitas e UPA – Utenti Pubblicità Associati
PUBBLICITÀ: STOP AL “GREEN WASHING” NELLA COMUNICAZIONE COMMERCIALE CON UNA NUOVA NORMA
Guggino, Segretario Generale IAP: “Ora definito come fare “green advertising” senza fare “green washing”, a vantaggio delle aziende che “green” lo sono davvero”.

Milano, 15 aprile 2014 – La richiesta che UPA e Fondazione Sodalitas hanno portato all'attenzione dello IAP – Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria è stata accolta: nei giorni scorsi è entrato in vigore un nuovo articolo del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale riferito ai green claims. Si tratta dell’Articolo 12 – Tutela dell’ambiente naturale.

La nuova norma impone standard precisi di correttezza, da un lato a tutela dei consumatori che – sempre più spesso – sono orientati in maniera decisiva dalle caratteristiche ambientali dei prodotti, e dall'altro a tutela delle imprese ambientalmente responsabili.

Ora pertanto i benefici di carattere ambientale vantati devono “basarsi su dati veritieri, pertinenti e scientificamente verificabili”, e la comunicazione “deve consentire di comprendere chiaramente a quale aspetto del prodotto o dell’attività pubblicizzata i benefici vantati si riferiscono” non essendo ammissibili vanti generici.

Il nuovo articolo è compreso nel Titolo I del Codice, tra le ‘regole di comportamento’, riferibile a qualsiasi tipo di comunicazione commerciale, attribuendovi la numerazione dell’articolo 12. L’articolo 12 già esistente, di conseguenza, rubricato: “Salute, sicurezza e ambiente”, è diventato il 12bis - Sicurezza, riferito ora unicamente alla ‘sicurezza’ e ai prodotti suscettibili di presentare pericoli, non essendo più necessario il richiamo all’ambiente.

Il Segretario Generale IAP Vincenzo Guggino ha affermato che il nuovo articolo del Codice di Autodisciplina “codifica le numerose indicazioni provenienti dalla giurisprudenza del Giurì sul come fare “green advertising” senza fare “green washing”, ovvero ammantare la comunicazione commerciale di claims pro ambiente, che però non reggono del tutto o nella misura vantata un vaglio di merito approfondito. E ciò a tutto vantaggio delle aziende che “green” lo sono davvero”.

Il mondo aziendale potrà contare quindi su una nuova norma che, imponendo standard di trasparenza alla comunicazione commerciale, va a premiare le aziende che investono realmente in innovazione “sostenibile”.

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