Ogm, Legambiente indice referendum 
simbolico: 98% dei votanti sceglie Italia ogm free
Un 98% di no agli ogm. E’ questo 
l’esito del referendum simbolico organizzato sabato scorso da Legambiente in 
molte città d’Italia, un risultato che ribadisce la contrarietà di una buona 
parte degli italiani al cibo geneticamente modificato e alle colture ogm nel 
nostro Paese.
Legambiente ha allestito numerosi 
presidi informativi - che 
sono stati anche l’occasione per rivendicare l’importanza delle nostre 
tradizioni e tipicità culinarie, portando in piazza specialità 
locali dalla polenta a pane e panelle, dalle cicerchie ai cavatelli al sugo, 
dall’acquacotta allo gnocco fritto, dalla pizza ai rustici - e raccolto la 
volontà degli italiani sull’agricoltura e il cibo transgenici, chiedendo loro di 
scegliere tra le due opzioni “ITALIA OGM 
- 
se vuoi portare a tavola alimenti transgenici” e “ITALIA NO OGM 
- 
se vuoi portare a tavola prodotti non Ogm, biologici, 
tipici e di qualità”.
Delle 8.000 persone che hanno 
partecipato al referendum di Legambiente, nell’ambito della giornata di 
mobilitazione #ItaliNOogm organizzata dalla Task Force per un’Italia Libera da 
OGM, il 98% ha optato 
per un’Italia no ogm mentre solo il 2% dei votanti si è detto a favore del 
transgenico nel piatto. I comuni che hanno ospitato l’iniziativa sono Bologna, 
Milano, Firenze, Genova, Torino, Venezia, Vicenza, Rovigo, Padova, Reggio 
Calabria, Palermo, Udine, Perugia, Ancona, Grosseto, Roma, Bari, Modena, Imola, 
Foggia, Lecce, Arezzo, Salerno, Feltre (Bl), Ponzano (Tv), Codroipo (Ud), 
Bagheria (Pa), Succivo (Ce), Monterotondo (Rm), Rieti, Modica, Medicina (Bo), 
Budrio (Bo), Castenaso (Bo), Solofra (Av), Gemona del Friuli (Ud), San Canzian 
d’Isonzo (Go) e in provincia di Salerno a Pontecagnano, Battipaglia, Eboli, 
Paestum, Cava dè Tirreni, Minori, Bellizzi, Baronissi e 
Sapri.
“I risultati non ci sorprendono - 
dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente -poiché non è una 
novità che la maggioranza degli italiani sia contraria agli ogm. Ma è bene 
sottolinearlo e ripeterlo quanto più possibile. Specialmente in un momento come 
questo, in cui siamo in attesa del pronunciamento del Tar del Lazio sul ricorso 
di un agricoltore friulano contro il decreto che proibisce la semina di mais 
geneticamente modificato. Così come è bene fare chiarezza sulle molte bugie che 
si dicono sugli ogm, dal loro ruolo contro la fame nel mondo, ai costi, alla 
resistenza agli insetti e ai rischi di contaminazione. Se il 9 aprile il ricorso 
fosse accolto – aggiunge la direttrice di Legambiente – si rischierebbe di 
aprire la strada a semine incontrollate di colture geneticamente modificate, 
introducendo un rischio incalcolabile per i nostri campi, le nostre sementi e 
quel patrimonio nazionale che sono in nostri prodotti tradizionali e tipici. 
Ecco perché riteniamo necessario un provvedimento urgente che tuteli l’intero 
territorio nazionale da possibili semine ogm”.
Mobilitazione anche in rete: su 
facebook, twitter, pinterest, instagram molti utenti stanno pubblicando le foto 
dei loro piatti preferiti dichiarando "Io mangio #ItaliaNOogm", esprimendo così 
il loro voto contrario alla diffusione degli organismi geneticamente modificati. 
#ItaliaNOogm su Facebook, Twitter e 
Instagram
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