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Dovetti pagare un extra per il peso dei bagagli, la prima e unica volta in vita mia. Insomma, la grancassa messicana arrivò a Roma e finì da qualche parte nella sua custodia imbottita messicana. Passarono gli anni, tanti anni. Non è che uno ogni tanto tira fuori la grancassa per farsi una suonata. Lo fai con la chitarra, com la tastiera, anche con la batteria, ma con la grancassa è meno probabile. Magari un giorno, dopo aver sentito un pezzo di Xenakis, ti viene voglia di fare qualche prova, ma si tratta di episodi isolati. Insomma, per quasi vent'anni la grancassa messicana cadde in letargo, al buio, protetta dall'imbottitura della custodia.
A un certo punto, nel 2013 - quando ormai ho 94 anni - un'ansia di semplificazione mi assale. Si tratta di un evento raro, di solito tendo a riflettere molto prima di buttare qualcosa, mentre non rifletto affatto quando devo raccogliere un oggetto. Di solito la buttite mi passa subito, ma la grancassa è veramente ingombrante. Confesso di far parte della chiesa raccoglista. Il raccoglismo è una forma di religione gnostica, che prevede pellegrinaggi frequenti ai cassonetti. Che quando vai alla discarica a buttare un mobile, esci più carico di come eri entrato (non svelerò mai i nomi del miei angeli custodi). In poche parole, decido di vendere la mia grancassa, con bonus generosissimo della custodia. Magari a un suonatore di una banda di paese. Penso al povero grancassista senza grancassa di Roccacannuccia che legge il mio annuncio. Guardo i prezzi su ebay, le cifre sono ridicole. Ti puoi comprare tre grancasse di colori diversi e ruotarle a tuo piacimento. Giammai, non la venderò. Anzi,. la farò più bella. Via quello strato di plastica. Sotto c'è il legno: ne uscirà fuori una cosa bellissima: è pur sempre la mia valigia da emigrante che torna a casa, più o meno. Un po' di tempo fa ho comprato della gommalacca. Mischiata ad alcol a 95 gradi, si usa in falegnameria. Comincio a stendere strati di tintura protettiva, dopo aver tolto tutte le parti metalliche, ovviamente.
Devo dire che questi artigiani messicani avevano lavorato bene. Hanno perfino messo del feltro all'interno dei blocchetti, per evitare che le molle facessero rumore, vibrando. Chapeau. Ora scruto la mia grancassa e sogno scorribande d'avanguardia. La rimpinzerò di oggetti sonanti. Mi ricordo di una foto di Han Bennink giovane con una grancassa chiaramente da banda piena di campanacci, wood-blocks e ogni bendidio. La farò diventare una specie di albero di Natale. Ma c'è anche spazio per il gretto tornaconto personale, per cui introduco il seguente annuncio:
Suonatore di grancassa d'avanguardia offresi per serenate, matrimoni, feste private, ricevimenti, feste di piazza, cene eleganti. Musica e intrattenimento garantito. Contattatemi all'indirizzo email di questo blog.
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