Non so cosa fosse in origine, perché l'oggetto mi è venuto incontro davanti a un secchio dell'immondizia, senza manuali né didascalie. Ma funge perfettamente da parcheggio per una bici leggera, con ruote sottili. Ripulito con un po' di gasolio, attorno a questo oggetto è scaturita una riflessione sulla natura degli stand o supporti specifici per bicicletta, a partire dai cavalletti, per attestarsi, nel mio caso, alle forme più leggere ed essenziali, e anche ai materiali, con cui può essere realizzato un supporto esterno. Lo stand tiene la ruota dritta, per cui la bici resta in equilibrio
Ricordo anche dei supporti essenzialissimi e quasi invisibili visti in una fiera di biciclette, tempo fa; penso fossero di plexiglas trasparente.
Se si deve ridurre la forma dello stand ai minimi termini, dobbiamo interrogarci sulla sua funzione essenziale. (Questo è un blog di filosofia e meccanica ciclistica, non a caso.) La funzione essenziale dello stand è tenere in equilibrio la bici. Sui tipi di equilibrio il discorso è lungo, poiché dipende sia dalle condizioni ambientali ( terreni scoscesi, vento, presenza di persone, ecc.), sia dal tipo di bici, ma anche dall'uso che si deve fare dello stand. È necessario capire se si deve trattare di un supporto da esposizione, di una rastrelliera, di un supporto multi uso adatto alla sosta ma anche per piccole riparazioni, ecc.
L'EZ bike stand è progettato anche per effettuare riparazioni che non richiedano ovviamente il movimento delle ruote |
C'è anche un altro aspetto. Bisogna innanzitutto capire se si deve trattare di un supporto generico o specifico per una particolare bicicletta, anzi per una particolare ampiezza di ruota, visto che per tenere ferma una bici, è importante che la ruota non si muova nella propria sede. Pertanto, un supporto generico, adatto anche a ospitare ruote larghe da mountain bike, mettiamo 2 pollici (abbastanza largo ma non adatto a tutte le ruote impiegate nel fuoristrada, che sono anche maggiori), non andrà bene per una bici da corsa. In quel caso bisognerà considerare la possibilità di adottare una fessura a cuneo che permetta di adattarsi a vari tipi di ruota.
Dove si appoggerà la bici? Tralascio qui il mio stand preferito, che è il palo, in quanto non è affatto leggero e ce ne sono già tanti in giro, senza contare gli alberi, i suv, ecc. Ovviamente, per quanto riguarda il punto d'appoggio, il primo pensiero va a una delle ruote, a quella posteriore preferibilmente oppure a quella anteriore, che deve però essere tenuta più saldamente, perché se oscilla, la bici cade con molti saluti alla professionalità del progettista. Ma, oltre alle ruote, sulla bici si possono sviluppare supporti interessanti anche partendo da due altri punti d'appoggio: il primo sono i pedali, anzi uno dei pedali, l'altro è la parte inferiore del movimento centrale.
TO BE CONTINUED (al momento è in corso una terapia a base di fosforo)
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