Oggi su Metro Roma - un giornale che, lodevolmente, ha sposato già da diverso tempo la causa della bicicletta in città - appare a pag. 19 un'intervista a Fausto Bonafaccia, presidente di BiciRoma (l'intervista è qui). Presumo che l'occasione sia l'attività di BiciRoma il 10, 11 e 12 maggio a Piazza del Popolo per la sua Festa della bicicletta(giunta alla nona edizione, dice un giornale romano, qui), a ridosso della fu Giornata nazionale della bicicletta, una delle più insulse iniziative ideate in Italia negli ultimi anni (idea dell'allora ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo). La festa di BiciRoma ha l'appoggio di vari sponsor, istituzionali e no, fra i quali Roma Capitale, Ama, Regione Lazio, Klm e i supermercati Panorama
Devo dire che raramente mi è capitato di essere in quasi totale disaccordo con un rappresentante dell'associazionismo ciclistico. Di solito trovo certe interviste un po' sciape e provo una certa insofferenza. Il tema dell'intervista sono i furti di bici, si dice che i ladri di bici siano tornati (in realtà non se ne sono mai andati). Un tema evergreen, tanto per parlare di bici. Bonafaccia consiglia di legare la bici. Poi, nel finale inanella una serie di consigli generici e luoghi comuni: "il rischio [n.d.r.: di furto] è lo stesso anche per una brutta bicicletta"; "mai girare senza casco, anche per piccoli tratti"; "aumentare le piste ciclabili"; "sviluppare, anche con incentivi all'acquisto, i mezzi a pedalata assistita".
È necessario fare qualche precisazione. Il rischio di furto è maggiore per una bella bici, anzi meglio usare bici poco appariscenti per muoversi in città e per legarle al palo (questo sì, un utile consiglio).
Il casco - lo sappiamo dai test - serve poco o niente, il suo uso diffuso è utile semmai ai fabbricanti di caschi.
Le piste ciclabili, più che risolvere il problema, sono servite a far bella figura, per ricchi appalti e per ghettizzare i ciclisti (anche con l'assurdo obbligo di percorrenza, anche se le ciclabili sono piene di spine e foglie bagnate, come spesso accade a Roma, ma di questo Bonafaccia non parla).
I mezzi a pedalata assistita servono in certi contesti, ma non possono diventare la regola, costano molto e durano chissa quanto. Meglio una bici con rapporti idonei alla persona che la usa. Capita anche la scemenza di bici a pedalata assistita acquistate per il bike sharing a Ostia, una località di mare assolutamente piatta (vedi qui)
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