Oggi sul Corriere della Sera, Cronaca di Roma, appare un articolo di Paolo Sarandrea dedicato ai canali pontini lungo i quali, in base a un regio decreto del 1904 rispolverato dal Consorzio di bonifica dell'Agro Pontino, è vietato circolare in bici. Sarebbe una formibdabile rete di comunicazione protetta. Le associazioni protestano, la Provincia di Latina risponde che basta fare la richiesta, ma la richiesta è in stile "italiano-borbonico" e include una triplice domanda in carta bollata.atto costitutivo dell'associazione, affiliazione Coni, versamento di 258 euro (come rimborso spese, alla faccia della mobilità sostenibile), gli stralci delle planimetrie catastali e della carta tecnica regionale in cui si intende organizzare la passeggiata. Il tutto va presentato con 90 giorni di anticipo.
La posizione del Consorzio di bonifica dell'Agro Pontino è riassunta qui: il problema principale riguarda la sicurezza, una delle tante parole magiche del nostro tempo:
«Perplessità dovute in primo luogo, alla sicurezza: il percorso
ciclabile lungo i canali deve soprattutto essere reso sicuro, per
esempio con la realizzazione di staccionate o recinzioni, strumenti che
però rappresentano degli ostacoli alla manutenzione effettuata dal
Consorzio che, ricordiamo, provvede principalmente alla difesa e
salvaguardia idrogeologica del territorio».
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