mercoledì 8 maggio 2013

I pedoni (e i ciclisti) vittime sacrificali

Comunicato Fondazione Luigi Guccione onlus

I PEDONI VITTIME SACRIFICALI
UN  MODELLO DI SVILUPPO  E  DI MOBILITA’  NON  PIU’  SOSTENIBILE

Governo, Parlamento, Assemblee elettive locali, recepiscano il Piano Decennio d’Azione 2011/2020, la Carta Europea dei Diritti del Pedone e si impegnino tutti a dare centralità ai diritti dei pedoni all’interno del Codice della strada e nella riorganizzazione  delle  città  (Isole  ambientali,  Zone 30, Legalità).  Perchè  la crisi riduce il consumo dei carburanti (in Italia -10,7% nel 2012) ma la strage continua!
Nel 2011 ci sono stati  in Italia 205.638 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti è stato di 3.860, quello dei feriti 292.019.
Rispetto al 2010, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (-2,7%) e dei feriti (-3,5%) e un calo più elevato del numero dei morti (-5,6%).
Nel 2011 la diminuzione del numero di morti, rispetto al 2001, risulta pari al 45,6%. Rispetto all'obiettivo fissato dall'Unione Europea nel Libro Bianco del 2001, che prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010 non è stato raggiunto.
La categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale è quella delle autovetture (66,1%); seguono i motocicli (14,0%), i ciclomotori (5,4%) e le biciclette(4,5%) con 282 morti e 16.171feriti.
Gravissima la situazione dei pedoni 589 morti e 21.102 feriti – il 15,1 %  dei morti totali - nonostante la modifica dell’articolo 191 del Codice della strada modificato il 1 agosto 2010 e del tutto disatteso nella sua applicazione. Infatti, dice l’ISTAT, la percentuale di pedoni deceduti coinvolti in investimento stradale, sul totale dei morti, è molto più elevata nei grandi centri urbani (circa il 20%) dell’analogo dato per la media dell’intero Paese (15%). Il valore registrato per il complesso dei grandi Comuni raggiunge livelli superiori al 30% per alcune grandi città: Torino (35,5%), Venezia (40,0%). 
Il giorno 11 maggio 2011  in oltre 100 Paesi del mondo, è avvenuto il “lancio” del Piano dAzione per la sicurezza stradale 2011-2020 (www.decadeofaction.org ed www.decenniodazione.it). E’ stato un fatto importante, non solo simbolico, che organizzazioni economico-sociali ed Istituzioni in tutti i Paesi del mondo si trovino insieme per stringere un “Patto” di azione comune contro la violenza stradale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha favorito l’incontro e coordinato, in questi anni e continuerà a farlo in futuro, il lavoro di quasi 100 Organizzazioni Non Governative di tutti i Continenti (molte delle quali di vittime della strada e pedoni) che hanno contribuito ad elaborare una Carta per la sicurezza stradale e il Piano di Azione per il Decennio 2011   – 2020. Le città saranno, nel decennio appena aperto, la nuova “frontiera” della sicurezza stradale e della nuova visione di mobilità “dolce”, sostenibile, ormai non più rinviabile.   Le  Istituzioni  facciano  la  loro  parte  con  atti  ed  azioni.   TIME  FOR  ACTION.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.