I PEDONI VITTIME SACRIFICALI
UN MODELLO DI SVILUPPO E DI
MOBILITA’ NON PIU’ SOSTENIBILE
Governo,
Parlamento, Assemblee elettive locali, recepiscano il Piano Decennio
d’Azione 2011/2020, la Carta Europea dei Diritti del Pedone e si
impegnino tutti a dare centralità ai diritti dei pedoni all’interno del Codice
della strada e nella riorganizzazione delle città (Isole ambientali, Zone 30, Legalità). Perchè la crisi riduce il consumo dei carburanti (in Italia -10,7% nel 2012) ma la
strage continua!
Nel
2011 ci sono stati in Italia 205.638
incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti è stato di 3.860,
quello dei feriti 292.019.
Rispetto al 2010, si
riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (-2,7%) e dei feriti
(-3,5%) e un calo più elevato del numero dei morti (-5,6%).
Nel 2011 la
diminuzione del numero di morti, rispetto al 2001, risulta pari al 45,6%.
Rispetto all'obiettivo fissato dall'Unione Europea nel Libro Bianco del 2001,
che prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010 non è stato
raggiunto.
La
categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale è quella delle
autovetture (66,1%); seguono i motocicli (14,0%), i ciclomotori (5,4%) e le
biciclette(4,5%) con 282 morti e 16.171feriti.
Gravissima la
situazione dei pedoni 589 morti e 21.102 feriti – il 15,1 % dei morti totali - nonostante la modifica dell’articolo 191 del Codice
della strada modificato il 1 agosto 2010 e del tutto disatteso nella sua
applicazione. Infatti, dice l’ISTAT, la
percentuale di pedoni deceduti coinvolti in investimento stradale, sul totale
dei morti, è molto più elevata nei grandi centri urbani (circa il 20%)
dell’analogo dato per la media dell’intero Paese (15%). Il valore registrato
per il complesso dei grandi Comuni raggiunge livelli superiori al 30% per
alcune grandi città: Torino (35,5%), Venezia (40,0%).
Il giorno 11 maggio 2011 in oltre 100
Paesi del mondo, è avvenuto il “lancio” del Piano d’Azione per la sicurezza stradale
2011-2020 (www.decadeofaction.org ed www.decenniodazione.it). E’ stato un fatto importante, non solo simbolico,
che organizzazioni economico-sociali ed Istituzioni in tutti i Paesi del mondo
si trovino insieme per stringere un “Patto” di azione comune contro la violenza stradale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha favorito l’incontro e
coordinato, in questi anni e continuerà a farlo in futuro, il lavoro di quasi 100 Organizzazioni
Non Governative di
tutti i Continenti (molte delle quali di vittime della strada e pedoni) che
hanno contribuito ad elaborare una Carta per la
sicurezza stradale e
il Piano
di Azione per il Decennio 2011 – 2020. Le città saranno, nel
decennio appena aperto, la nuova “frontiera” della
sicurezza stradale e della nuova visione di mobilità “dolce”, sostenibile,
ormai non più rinviabile. Le Istituzioni facciano la loro parte con atti ed
azioni. TIME FOR ACTION.
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