mercoledì 8 maggio 2013

Comunicato ILO (International Labour Organization)

Mercoledì 8 maggio 2013

Posti di lavoro per i giovani compromessi da una ripresa troppo lenta
Secondo un nuovo Rapporto dell’ILO l’impatto sul lungo termine della crisi dell’occupazione giovanile potrebbe farsi sentire per decenni, una generazione intera di giovani rischia così di non accedere ad un lavoro dignitoso per tutta la vita.

GINEVRA (ILO News) — Nonostante alcune differenze a livello regionale, il tasso di disoccupazione giovanile a livello globale continua a crescere e dovrebbe raggiungere il 12,8% entro il 2018. Vengono così compromessi i progressi raggiunti all’inizio della ripresa economica.

Dietro questo dato, che peggiora sempre di più, si prospetta uno scenario anche peggiore che rivela nelle economie avanzate una disoccupazione persistente, una proliferazione di posti di lavoro temporaneo e un aumento di giovani scoraggiati; mentre nei paesi in via di sviluppo predominano  posti di lavoro di bassa qualità, informali e al limite della sussistenza.

Secondo il Rapporto dell’ILO sulle tendenze globali dell’occupazione giovanile 2013 (ILO’s Global Employment Trends for Youth 2013), circa 73,4 milioni di giovani — 12,6 % — saranno senza lavoro nel 2013, questo dato si avvicina molto al picco raggiunto in piena crisi economica nel 2009. Si tratta di un aumento di 3,5 milioni tra il 2007 e il 2013.

Proiezioni precedenti davano una percentuale del 12,7 nel 2012, ma alla luce di nuovi dati la cifra ha subito un aggiustamento al 12,4%. La tendenza, tuttavia, continua ad essere ascendente.

«Questi dati sottolineano la necessità di politiche che mirino alla crescita, ad un gran miglioramento dei sistemi di istruzione e di formazione, e che siano indirizzate in modo specifico al problema dell’occupazione giovanile», ha dichiarato José Manuel Salazar-Xirinachs, Direttore Generale Aggiunto per le Politiche dell’ILO.

«Datori di lavoro, mondo dell’istruzione e giovani spesso vivono in universi paralleli senza interagire tra loro. Noi sappiamo molto bene cosa funziona, ma l’impatto reale su grande scala è possibile solo se agiremo insieme e in maniera coordinata», ha aggiunto.

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