giovedì 30 maggio 2013
Loopwheels
Inventata dall'ingegnere britannico Sam Pearce, la ruota ha tre molle in carbonio, che attutiscono gli urti. Non è un'idea nuova, qui sotto vedete i precedenti. Ringrazio Antonello per la preziosa segnalazione. Altri dettagli qui.
Comunicato ciclofficinepopolari
Forum delle ciclofficine
Siamo lieti di invitarvi al Forum delle Ciclofficine d’Europa e del mondo che si terrà a Roma dal 29 al al 31 maggio 2013 c/o C.S.O.A eXSnia
Siete pregati di confermare la vostra partecipazione a info[AT]ciclofficinepopolari.it
Dopo 10 anni di attività di chiavi inglesi e di concetti, vogliamo chiederci cosa significhi una Ciclofficina oggi, quale sia il senso della riappropriazione degli spazi della condivisione delle conoscenze.
Sentiamo il bisogno di riflettere sulla direzione del nostro andare in bicicletta e sul senso delle nostre abilità meccaniche. È a partire da queste domande che abbiamo pensato di allargare la discussione alle altre Ciclofficine, che con noi condividono pratiche e orizzonti, anche se spesso si muovono in contesti molto diversi da quello romano. Luoghi dove ad esempio la bicicletta è già da tempo inserita a pieno titolo tra i mezzi di trasporto e il suo uso è soggetto a norme e vincoli, oppure in luoghi in cui la Ciclofficina è sponsorizzata da enti pubblici o privati, o crea reddito.
Abbiamo pensato di creare un momento d’incontro tra le Ciclofficine e la Critical Mass che si svolgerà la settimana precedente alla 10° Ciemmona. Lo vogliamo fare ospitando un Cyclocamp (dal 24 maggio al 3 giugno) e un Forum delle Ciclofficine, non solo per ricoprirci di grasso dalla testa ai piedi, ma anche condividere riflessioni, idee, pratiche e conoscenze. Siamo convinte che mettere in contatto le tante Ciclofficine, nelle loro somiglianze ma soprattutto nelle loro differenze, possa portare una rinnovata coscienza del nostro pensare globalmente e agire localmente. Per dare più slancio alla discussione ci è sembrato opportuno concentrarla nelle 3 giornate prima della Ciemmona (29,30,31 maggio), in cui ci sarà il Forum.
Lo schema che segue è la nostra proposta di Forum, aperta ad ogni cambiamento e stravolgimento, da pensare e fare insieme.
Il campeggio è totalmente gratuito e occorre che tutte collaborino nella sua organizzazione e gestione. Siamo rigorosamente antifasciste, antisessiste e antirazziste. Se non vi riconoscete in questi valori fondamentali non siete affatto le benvenute.
Prenotate uno spazio per la vostra tenda mandando una email a: accomodation[AT]ciemmona.org
Avete bisogno di una bici? faremo il possibile! Scrivete a bikesharing[AT]ciemmona.org
P.S. Parliamo al femminile perchè siamo tutte persone
Siete pregati di confermare la vostra partecipazione a info[AT]ciclofficinepopolari.it
Dopo 10 anni di attività di chiavi inglesi e di concetti, vogliamo chiederci cosa significhi una Ciclofficina oggi, quale sia il senso della riappropriazione degli spazi della condivisione delle conoscenze.
Sentiamo il bisogno di riflettere sulla direzione del nostro andare in bicicletta e sul senso delle nostre abilità meccaniche. È a partire da queste domande che abbiamo pensato di allargare la discussione alle altre Ciclofficine, che con noi condividono pratiche e orizzonti, anche se spesso si muovono in contesti molto diversi da quello romano. Luoghi dove ad esempio la bicicletta è già da tempo inserita a pieno titolo tra i mezzi di trasporto e il suo uso è soggetto a norme e vincoli, oppure in luoghi in cui la Ciclofficina è sponsorizzata da enti pubblici o privati, o crea reddito.
Abbiamo pensato di creare un momento d’incontro tra le Ciclofficine e la Critical Mass che si svolgerà la settimana precedente alla 10° Ciemmona. Lo vogliamo fare ospitando un Cyclocamp (dal 24 maggio al 3 giugno) e un Forum delle Ciclofficine, non solo per ricoprirci di grasso dalla testa ai piedi, ma anche condividere riflessioni, idee, pratiche e conoscenze. Siamo convinte che mettere in contatto le tante Ciclofficine, nelle loro somiglianze ma soprattutto nelle loro differenze, possa portare una rinnovata coscienza del nostro pensare globalmente e agire localmente. Per dare più slancio alla discussione ci è sembrato opportuno concentrarla nelle 3 giornate prima della Ciemmona (29,30,31 maggio), in cui ci sarà il Forum.
Lo schema che segue è la nostra proposta di Forum, aperta ad ogni cambiamento e stravolgimento, da pensare e fare insieme.
I giorno, merc 29 maggio, ore 14-18: LE CICLOFFICINE E LE PRATICHE.
Presentazione delle nostre esperienze e dei diversi terreni di lotta. Riciclo, Do-it-yourself, tecnologie conviviali.
Presentazione delle nostre esperienze e dei diversi terreni di lotta. Riciclo, Do-it-yourself, tecnologie conviviali.
II giorno, gio 30 maggio, ore 14-18: I PROGETTI E IL TERRITORIO.
Raccontiamoci le nostre differenze: azioni dal basso o insieme alle istituzioni, autoreddito o rifiuto della mediazione del denaro. E poi, cosa facciamo a parte riparare/inventare/costruire biciclette? Quali oggetti e quale tecnologia sentiamo essere a misura d’uomo? Saldatura, falegnameria, sartoria ecc. ecc.
Raccontiamoci le nostre differenze: azioni dal basso o insieme alle istituzioni, autoreddito o rifiuto della mediazione del denaro. E poi, cosa facciamo a parte riparare/inventare/costruire biciclette? Quali oggetti e quale tecnologia sentiamo essere a misura d’uomo? Saldatura, falegnameria, sartoria ecc. ecc.
III giorno, ven 31 maggio, ore 14-17: “THINK GLOBALLY, ACT LOCALLY”
La realtà delle Ciclofficine nasce da esigenze comuni e si è sviluppata condividendo pratiche ed idee. Ora, quali ulteriori percorsi comuni possiamo condividere? Ha senso costruire una rete europea delle ciclofficine? Quale sarebbe la sua utilità e quali finalità dovrebbe perseguire? Vogliamo rendere periodico un incontro annuale internazionale delle Ciclofficine? Lo vogliamo fare nella cornice della Ciemmona o itinerante? Vogliamo unirlo al Cyclocamp?
La realtà delle Ciclofficine nasce da esigenze comuni e si è sviluppata condividendo pratiche ed idee. Ora, quali ulteriori percorsi comuni possiamo condividere? Ha senso costruire una rete europea delle ciclofficine? Quale sarebbe la sua utilità e quali finalità dovrebbe perseguire? Vogliamo rendere periodico un incontro annuale internazionale delle Ciclofficine? Lo vogliamo fare nella cornice della Ciemmona o itinerante? Vogliamo unirlo al Cyclocamp?
Ci sembra opportuno che i
partecipanti preparino una breve presentazione in inglese (Powerpoint o
similare, formato preferito pdf) della propria realtà per lasciarla alle
altre Ciclofficine.
Un esempio di template per la presentazione potrebbe essere:
- Chi è lo speaker (1 slide)
- Quale realtà rappresenta (1 slide)
- Organizzazione: dove è ospitata la realtà, quando è aperta al pubblico, quanti sono gli attivisti ecc.
- Modus operandi e bacino di utenza
- Progetti realizzati.
- Progetti futuri.
Queste presentazioni, insieme ad un
resoconto scritto che riassumerà gli incontri dei tre giorni, andranno a
costituire un documento che cercheremo di cucire insieme in una piccola
pubblicazione.
Per tutte le partecipanti sarà a disposizione il giardino del centro sociale eXSnia per piantare le vostre tende.Il campeggio è totalmente gratuito e occorre che tutte collaborino nella sua organizzazione e gestione. Siamo rigorosamente antifasciste, antisessiste e antirazziste. Se non vi riconoscete in questi valori fondamentali non siete affatto le benvenute.
Rete delle Ciclofficine popolari di Roma
Informazioni sul Cyclocamp: http://ciclofficinepopolari.it/iniziative/2013/cyclocamp-roma, http://cyclocamp.org
Informazioni sul Forum: http://ciclofficinepopolari.it/iniziative/2013/forum-delle-ciclofficine
Informazioni sulla 10° Ciemmona: http://ciemmona.org
Il luogo del campeggio è il CSOA eXSnia: http://exsnia.it
Mandate una email di conferma a: info[AT]ciclofficinepopolari.itInformazioni sul Forum: http://ciclofficinepopolari.it/iniziative/2013/forum-delle-ciclofficine
Informazioni sulla 10° Ciemmona: http://ciemmona.org
Il luogo del campeggio è il CSOA eXSnia: http://exsnia.it
Prenotate uno spazio per la vostra tenda mandando una email a: accomodation[AT]ciemmona.org
Avete bisogno di una bici? faremo il possibile! Scrivete a bikesharing[AT]ciemmona.org
P.S. Parliamo al femminile perchè siamo tutte persone
Comunicato Adoc
MOBILITA’ ROMA: ADOC AL FUTURO NUOVO
SINDACO DI ROMA, RISOLVERE AL PIU’ PRESTO SNODO PRATI FISCALI-SALARIA, TRAFFICO
CAOS OGNI GIORNO
Roma, 30 maggio 2013 – L’Adoc lancia
il primo appello al futuro nuovo Sindaco di Roma, è necessario risolvere al più
presto le problematiche dello snodo tra Prati Fiscali e Salaria, sempre
estremamente trafficato, causando ritardi, disagi e danni anche economici ai
cittadini.
“Invitiamo il futuro nuovo Sindaco di
Roma a intervenire subito sullo snodo Prati Fiscali-Salaria, ad oggi un inferno
per i cittadini della Capitale – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc
– uno snodo fondamentale per la circolazione e una delle principali porte
d’ingresso della città non può rimanere in queste condizioni, con traffico
perenne che causa enormi disagi ai cittadini e offre un brutto biglietto da
visita della Capitale.”
Comunicato Greenpeace Italia
GREENPEACE INVIA A TUTTI I PARLAMENTARI IL CORTO CHE ENEL VUOLE
CENSURARE: INDAGATO IL REGISTA MIMMO CALOPRESTI
ROMA, 29/05/13 – Oggi, nella cassetta postale di tutti i parlamentari, Greenpeace ha fatto recapitare una copia Dvd del cortometraggio “Uno al giorno”, che l’associazione ha realizzato lo scorso autunno. Per aver mostrato a tutti cosa vuol dire produrre elettricità col carbone, sono indagati - presumibilmente per diffamazione - il regista Mimmo Calopresti e lo sceneggiatore Manfredi Giffone, in seguito a una denuncia di Enel “contro ignoti”.
Il cortometraggio, che vede la partecipazione di noti attori come Haber, Quartullo, Ceccarelli e Briguglia e la collaborazione dei Subsonica per le musiche, parla degli impatti sanitari ed economici del carbone che Enel utilizza per produrre in Italia quasi il 50 per cento della sua elettricità. Secondo uno studio commissionato da Greenpeace, che applica una metodologia già in uso nell’UE a dati di emissione forniti dalla stessa azienda, i fumi delle centrali a carbone di Enel causano nel nostro Paese una morte prematura al giorno e circa 1,8 miliardi di euro di danni l’anno.
“Greenpeace accusa da tempo Enel per gli impatti del suo carbone, ed è già stata trascinata in tribunale dall’azienda numerose volte”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Proprio in una di queste circostanze, la scorsa estate, la magistratura ha rigettato il ricorso dell’azienda e giudicato legittime le nostre accuse poiché fondate su dati veridici:
il cortometraggio “Uno al giorno” nasce proprio da quei dati e da quella storica sentenza”.
Il carbone di Enel uccide e arreca danni enormi all’Italia. È incredibile che oggi, per averlo detto con un cortometraggio realizzato dopo quella sentenza, un noto regista e un giovane autore risultino indagati per reati penali di cui ancora non si conosce il dettaglio.
Le copie del cortometraggio di Calopresti recapitate oggi a tutti i deputati e senatori sono accompagnate da una lettera in cui Greenpeace chiede alle istituzioni di farsi carico della condotta di un’azienda controllata dallo Stato.
“L’irresponsabilità di Enel, incapace di rispondere alle accuse ma sempre solerte nello sguinzagliare i propri legali, questa volta ha tracimato nel tentativo di censura” aggiunge Boraschi. “Abbiamo deciso di informare di questo il Parlamento per capire se Enel è davvero sotto il controllo dello Stato o se può infischiarsene delle accuse documentate che le vengono rivolte perché la politica non è in grado di controllarla”.
La condotta legale di Enel ha un preciso carattere intimidatorio. Enel ha deciso di non rispondere nel merito alle accuse che l’associazione ambientalista le muove e di perseguire Greenpeace e chi con essa collabori in ogni occasione possibile. Una multinazionale con un fatturato da 80 miliardi di euro può spendere quanto vuole in avvocati, per tentare di silenziare chiunque; può persino permettersi di uscire sconfitta dalle aule giudiziarie, come le è già successo, sapendo comunque che le sue azioni legali possono ostacolare la protesta o consigliare di desistere.
Greenpeace non desisterà. Ci si domanda però se sia legittimo che un’azienda controllata dallo Stato proceda in questa direzione quando le critiche che le vengono rivolte, come ricordato in una sentenza favorevole a Greenpeace, riguardano interessi collettivi “di rango costituzionale” come la salute pubblica.
GREENPEACE INVIA A TUTTI I PARLAMENTARI IL CORTO CHE ENEL VUOLE
CENSURARE: INDAGATO IL REGISTA MIMMO CALOPRESTI
ROMA, 29/05/13 – Oggi, nella cassetta postale di tutti i parlamentari, Greenpeace ha fatto recapitare una copia Dvd del cortometraggio “Uno al giorno”, che l’associazione ha realizzato lo scorso autunno. Per aver mostrato a tutti cosa vuol dire produrre elettricità col carbone, sono indagati - presumibilmente per diffamazione - il regista Mimmo Calopresti e lo sceneggiatore Manfredi Giffone, in seguito a una denuncia di Enel “contro ignoti”.
Il cortometraggio, che vede la partecipazione di noti attori come Haber, Quartullo, Ceccarelli e Briguglia e la collaborazione dei Subsonica per le musiche, parla degli impatti sanitari ed economici del carbone che Enel utilizza per produrre in Italia quasi il 50 per cento della sua elettricità. Secondo uno studio commissionato da Greenpeace, che applica una metodologia già in uso nell’UE a dati di emissione forniti dalla stessa azienda, i fumi delle centrali a carbone di Enel causano nel nostro Paese una morte prematura al giorno e circa 1,8 miliardi di euro di danni l’anno.
“Greenpeace accusa da tempo Enel per gli impatti del suo carbone, ed è già stata trascinata in tribunale dall’azienda numerose volte”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Proprio in una di queste circostanze, la scorsa estate, la magistratura ha rigettato il ricorso dell’azienda e giudicato legittime le nostre accuse poiché fondate su dati veridici:
il cortometraggio “Uno al giorno” nasce proprio da quei dati e da quella storica sentenza”.
Il carbone di Enel uccide e arreca danni enormi all’Italia. È incredibile che oggi, per averlo detto con un cortometraggio realizzato dopo quella sentenza, un noto regista e un giovane autore risultino indagati per reati penali di cui ancora non si conosce il dettaglio.
Le copie del cortometraggio di Calopresti recapitate oggi a tutti i deputati e senatori sono accompagnate da una lettera in cui Greenpeace chiede alle istituzioni di farsi carico della condotta di un’azienda controllata dallo Stato.
“L’irresponsabilità di Enel, incapace di rispondere alle accuse ma sempre solerte nello sguinzagliare i propri legali, questa volta ha tracimato nel tentativo di censura” aggiunge Boraschi. “Abbiamo deciso di informare di questo il Parlamento per capire se Enel è davvero sotto il controllo dello Stato o se può infischiarsene delle accuse documentate che le vengono rivolte perché la politica non è in grado di controllarla”.
La condotta legale di Enel ha un preciso carattere intimidatorio. Enel ha deciso di non rispondere nel merito alle accuse che l’associazione ambientalista le muove e di perseguire Greenpeace e chi con essa collabori in ogni occasione possibile. Una multinazionale con un fatturato da 80 miliardi di euro può spendere quanto vuole in avvocati, per tentare di silenziare chiunque; può persino permettersi di uscire sconfitta dalle aule giudiziarie, come le è già successo, sapendo comunque che le sue azioni legali possono ostacolare la protesta o consigliare di desistere.
Greenpeace non desisterà. Ci si domanda però se sia legittimo che un’azienda controllata dallo Stato proceda in questa direzione quando le critiche che le vengono rivolte, come ricordato in una sentenza favorevole a Greenpeace, riguardano interessi collettivi “di rango costituzionale” come la salute pubblica.
martedì 28 maggio 2013
Cyclocamp 2013
Sta prendendo corpo all'interno del Csoa ExSnia di Roma il Cyclocamp, campeggio annuale delle ciclofficine di tutto il mondo. Quest'anno, in occasione del decennale della Ciemmona, il Cyclocamp si tiene a Roma, nella nostra bella Caput Mundi, così attenta ai problemi della ciclabilità.
È un piacere reincontrare i ragazzi viennesi, giunti in massa e dotati perfino di una piscina. Il campeggio prende forma. Si attende l'arrivo di molte altre ciclofficine, in inglese "bike kitchen".
Il piazzale davanti alla ciclofficina Don Chisciotte è una festa di velocipedi.
Si ammira, fra l'altro, una due piani in bambù: un lavoro straordinario.
Questa, se non sbaglio, è la due piani a ruota fissa di un atletico giovane austriaco.
Si provano i mezzi appena saldati. Nell'aria, un coro di frullini e le scintille dei saldatori.
Poi si fa silenzio. Appare Cinzia, vincitrice delle prime Grazielliadi di Roma, nel 45 a. C. Allora vinse Livius.
La sala stampa è gremita. Si beve birra per tradurre meglio in inglese i testi per l'imminente Summit delle ciclofficine.
È un piacere reincontrare i ragazzi viennesi, giunti in massa e dotati perfino di una piscina. Il campeggio prende forma. Si attende l'arrivo di molte altre ciclofficine, in inglese "bike kitchen".
Il piazzale davanti alla ciclofficina Don Chisciotte è una festa di velocipedi.
Si ammira, fra l'altro, una due piani in bambù: un lavoro straordinario.
Questa, se non sbaglio, è la due piani a ruota fissa di un atletico giovane austriaco.
Si provano i mezzi appena saldati. Nell'aria, un coro di frullini e le scintille dei saldatori.
Poi si fa silenzio. Appare Cinzia, vincitrice delle prime Grazielliadi di Roma, nel 45 a. C. Allora vinse Livius.
La sala stampa è gremita. Si beve birra per tradurre meglio in inglese i testi per l'imminente Summit delle ciclofficine.
lunedì 27 maggio 2013
Archi, Omaggio a Duchamp
Archi, Omaggio a Duchamp (2013) |
Marcel Duchamp, Ruota di bicicletta (1913) |
venerdì 24 maggio 2013
Bike sharing a Roma: finalmente (ma è quello della Luiss)
Anche la Luiss, Università Guido Carli di Roma (di Confindustria) si dota di un servizio di bike sharing (dettagli qui), con 50 biciclette a disposizione degli studenti. Nel frattempo, sulla ciclabilità romana gli Enti locali (sostenuti dal denaro pubblico) fanno finta di niente.
La bici antartica
Agli scienziati del CNR nella base artica "Dirigibile Italia" di Ny Alesund, un villaggetto di 38 persone circa situato a 1.200 chilometri dal Polo Nord, è stato consegnato un mezzo assai curioso.
Il mezzo è dotato di ruote chiodate ed è a pedalata assistita. Il motore e la batteria lavorano fino a -30° C.
La bicicletta raggiunge i 25 km orari su manto nevoso, ma con un piccolo ritocco alla parte elettrica può superare i 40 km orari e mettere i ricercatori al sicuro in caso di fuga.
Fonte e articolo completo: National Geographic Italia
Bentornati nel Medioevo
Oltre l'80% dei ginecologi è obiettore di coscienza e le donne respinte dalle istituzioni tornano al segreto: ventimila le interruzioni di gravidanza illegali calcolate dal ministero della Sanità, ma secondo alcune stime sono almeno il doppio.
Fonte: La RepubblicaVerdi: a Roma il trasporto pubblico è una "carriola"
Comunicato Verdi (n.d.r.: un po' troppo lungo, il comunicato. Sulla ciclabilità ho aggiunto il mio commento, entro parentesi quadre)
ROMA: VERDI, ALEMANNO HA MESSO IN GINOCCHIO
TRASPORTO PUBBLICO CHE E' DIVENTATO UNA 'CARRIOLA'
MILITANTI VERDI DENTRO CARRIOLE DA MURATORI
"RIPRODUZIONE FEDERE DEL TPL DELLA CAPITALE"
"Alemanno ha messo in ginocchio il trasporto
pubblico di Roma che, come ben sanno i cittadini, è diventato una vera e propria
'carriola'. Scarsa frequenza delle corse, autobus vecchi e inquinanti, carrozze
della metro fatiscenti, sporche e che non arrivano mai sono il dramma con cui le
romane e i romani devono confrontarsi nei loro spostamenti quotidiani". Lo ha
detto il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli durante la
presentazione del Dossier ROMA NON SI MUOVE svoltasi oggi a Piazzale Ostiense alla
quale erano ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente dei Verdi del
Lazio Nando Bonessio che è anche capolista nella lista per le elezioni
comunali di Roma dei Verdi per Ignazio Marino. Nel corso dell'iniziativa
alcune militanti del 'Sole che ride' erano sedute in 3 carriole da
muratore.
"Questa è la riproduzione fedele di cosa sia
diventato il trasporto pubblico capitolino che, dopo anni di pessima gestione e
tagli continui si è trasformato in un incubo per i cittadini - ha concluso
Bonelli -. Trasformare Roma dalla cenerentola d'Europa in un'Eco-capitale è
possibile ma occorrono risorse che in tempi di crisi non è facile reperire. Per
questa ragione noi Verdi proponiamo un metodo innovativo per finanziare un
grande piano per la mobilità pulita anche attraverso l'alienazione del
patrimonio immobiliare del Comune di Roma (anche derivante dal trasferimento dei
beni demaniali statali, come definito dalle procedure del decreto legislativo su
Federalismo Fiscale) che, ovviamente, non sia di pregio storico, artistico e
monumentale".
I 10
punti del Piano Mobilità dei Verdi:
1.
NUOVI INVESTIMENTI PER UN PIANO DELLA MOBILITA' PULITA. Le risorse
recuperate attraverso l'alienazione del patrimonio immobiliare del Comune di
Roma, che non sia di pregio storico, artistico e monumentale, anche derivante
dal trasferimento dei beni demaniali statali, come definito dalle procedure del
decreto legislativo su Federalismo Fiscale sono destinate al potenziamento del
Trasporto pubblico locale a Roma, in particolare per la realizzazione di nuove
linee di Tram, nuovi percorsi di autobus, aumento frequenze delle linee del
trasporto pubblico e delle metropolitane e acquisto di autobus
ecologici.
2.
METRO DI SUPERFICIE. Avviare la progettazione e individuare le risorse per
la realizzazione di metropolitane leggere di superficie per collegare il centro
alla periferia e alcuni comuni dell'Hinterland romano, come ad esempio quelle
che colleghino Roma a Pomezia, Ostia dall'Aeroporto di Fiumicino o lungo la
Tiburtina
3.
AZZERARE VERTICI ATAC. Azzerare i vertici, ripensare completamente i
management e l’organizzazione e i meccanismi decisionali rendendoli snelli ed
efficienti e riorganizzazione delle risorse umane. Individuare le risorse per
acquistare nuovi mezzi a basso impatto ambientale, potenziare le linee e le
corsie preferenziali e i collegamenti COTRAL Spa e TRENITALIA Spa con
l’hinterland della Capitale.
4.
PIANO LOGISTICO DELLE MERCI. Si dovranno anche rivedere e riorganizzare le
piattaforme di scambio e le fasce orarie per la consegna delle merci su gomma in
modo che no si vada più a gravare sulle fasce orarie in cui la mobilità
veicolare è più alta (dalle 6:30 alle 9:30 e dalle 15:30 alle 18:30) favorendo
l'ultimo miglio con i mezzi elettrici. Utilizzare il raccordo ferroviario già
esistente realizzato per i mondiali Italia 90 e mai
utilizzato.
5.
PIANO PER LA MOBILITÀ CICLISTICA. deve essere creata una rete ciclabile
protetta che si muova anche attraverso i parchi e le aree verdi di Roma,
realizzando collegamenti appositi per la connessione tra un’area e
l’altra. [n.d.r.: VAGHISSIMI, dai Verdi ci si aspettava un po' di più., la rete ciclabile protetta è una chimera, soprattutto a Roma]
6.
MULTI-SHARING. Individuazione di risorse per implementare in tutta la città
i sistemi di Bike-sharing e Car-sharing. Sconti per l'intermodalità
metro/bici.
7.
BUS TURISTICI. Piano di circolazione e sosta dei bus turistici all’esterno e
all’interno del raccordo anulare con il divieto di transito e sosta nel centro
storico.
8.
BASTA PERMESSI ALLA CASTA. Eliminazioni dei privilegi per l'accesso al
centro storico per parlamentari, consiglieri regionali e
comunali.
9.
ISOLE PEDONALI, 'ZONE TRENTA', PEDONI E DISABILI. Aumento delle Isole
pedonali. Pedonalizzare tutta l’area del Tridente ed altre da individuare
all’interno delle mura Aureliane, istituendo in tutto il centro storico, e in
parti sensibili, della città le Zone Trenta (trenta chilometri orari).
Interventi per i pedoni e i disabili con l'allargamento dei marciapiedi, con la
razionalizzazione e la manutenzione degli attraversamenti. Sanzioni più severe
per chi ostruisce gli attraversamenti pedonali.
10. TAXI ELETTRICI E IBRIDI. Incentivi
comunali per nuovi Taxi elettrici e ibridi.
Scarica il
dossier ROMA NON SI MUOVE
Roma, 23 maggio 2013
Roma, la città morta
Comunicato Adoc
COMUNICATO STAMPA
TRASPORTI: Adoc, Roma ha la più bassa
viabilità a livello internazionale, attese infinite alle fermate, strade
impraticabili, metro a singhiozzo
Roma, 23 maggio 2013 – Attese tra i
40 minuti e l’ora alle fermate dell’autobus, servizio metro spesso in panne o
ritardato, strade impraticabili e sconnesse. Questa, secondo l’Adoc, è la
situazione standard del servizio di trasporti di Roma.
“La situazione dei trasporti a Roma è
diventata ormai ingestibile e esasperante per gli utenti – dichiara Lamberto
Santini, Presidente dell’Adoc – è la Capitale con la più bassa viabilità a
livello internazionale. Alle fermate degli autobus spesso le attese arrivano
all’ora, oscillando in media sui 30 minuti, il servizio di metropolitana, in
particolare la B1, è spesso fermo o con ritardi mostruosi, le strade, sia
centrali che periferiche, sono spesso impraticabili per l’enorme quantità e
densità di buche e manto stradale sconnesso, causando traffico e attentando alla
sicurezza sia degli automobilisti che dei pedoni. Una mobilità pessima, allo
sbando, che deve essere il tema principale di cui il nuovo Sindaco dovrà
affrontare. Un impegno non più prorogabile, la situazione va
sanata”.
Don Andrea Gallo (1928-2013)
Genova - Singolare intervista in tandem a don Andrea Gallo su RadioBici realizzata sabato 31 marzo. "Quando ha visto la bicicletta non ha fatto una piega: "Belìn, ci muoviamo". Questa è la prima parte di una pedalata di trenta minuti. Nei prossimi giorni caricheremo anche altri stralci".
guarda il video [clicca]
Fonte: qui.
«In Italia è tutto da rifare come nel Dopoguerra, la democrazia dove è?».
Comunicato Chiarelettere
guarda il video [clicca]
Fonte: qui.
«In Italia è tutto da rifare come nel Dopoguerra, la democrazia dove è?».
Comunicato Chiarelettere
Il ricordo di
Chiarelettere
Con lui avevamo
lavorato fino a un mese fa alla preparazione del suo ultimo libro, In cammino
con Francesco http://bit.ly/13B0iMy pensato subito dopo le
dimissioni di Ratzinger e chiuso subito dopo l’elezione a pontefice di papa
Bergoglio. Lo avevamo raggiunto nel suo studio che era veramente il suo rifugio
e nello stesso tempo l’ultima navicella cui molti si aggrappavano per salvarsi e
non cadere giù. La prima sera parlammo di papa Ratzinger, delle ragioni che lo
costrinsero a lasciare, dei troppi veleni del vaticano, del marcio dentro lo
Ior, soprattutto dell’incapacità delle gerarchie di guardare fuori delle mura
leonine. La volta dopo parlammo invece di papa Francesco, Andrea ne era
contento, le sue parole pronunciate subito dopo l’elezione il conclave, gli
piacquero, dopo tanto tempo di buio gli sembrava di tornare a vedere un po’ di
luce, che fosse tornato il buon vento del Concilio Vaticano II per anni messo da
parte soprattutto da papa Wojtyla, poi da Ratzinger.
Parlava con
entusiasmo, ogni tanto alzava la voce e come era sua abitudine riusciva a
passare da un argomento all’altro per poi ritrovare un filo comune che
riannodava tutto dando a quelle parole un senso e indicando un percorso, tra
battute, aneddoti, esclamazioni. Mentre i suoi collaboratori uno dopo l’altro
vinti dal sonno si accasciavano sulle poltroncine dello studio, lui continuava
nel suo percorso e dava a noi nuovi elementi per il libro, per aggiungere nuove
chiavi di lettura e migliorarlo.
Non avremmo mai
pensato che questo libro sarebbe stato il suo ultimo.
Chiarelettere è
vicina a tutti gli amici della Comunità di San Benedetto e li ringrazia per la
collaborazione, l’amicizia e la disponibilità dimostrata in questi anni in cui
siamo riusciti tutti insieme a diffondere meglio che potevamo le sue parole.
Rimane adesso molto lavoro da fare per non disperdere tutto l’impegno e
l’energia che Don Gallo ha messo al servizio degli altri. Le istituzioni non
lascino sola la Comunità e le persone che vi lavorano con sacrificio e dedizione
ogni giorno.
Don Andrea
Gallo
IN CAMMINO CON
FRANCESCO
Dopo il conclave.
Povertà, giustizia, pace
La scheda e il
video del libro: http://bit.ly/13B0iMy
mercoledì 22 maggio 2013
Roma muore
Comunicato Legambiente
Roma
negli anni attraverso i dati di Legambiente
Il
dossier dedicato all’analisi dell’ecoperfomance ambientali di Roma dal 2003 al
2011
Smog,
traffico e consumo di suolo stanno soffocando la città. Nessun progresso in
questi anni: trasporto pubblico e isole pedonali al palo, poco diffuse le
energie rinnovabili
“Il
sindaco che verrà dovrà dare immediatamente un segnale ai cittadini. Far
rinascere e migliorare la Capitale in una chiave eco-sostenibile è oggi la
migliore risposta all’altra grande emergenza cittadina, la mancanza di
lavoro”
I
candidati sindaci intervistati in bici per le strade di Roma da Legambiente,
Libera, #Salvaiciclisti e DaZero con la collaborazione di BicycleTv e
TwitBattito:
“Ciclointerviste coi candidati per
discutere sul campo delle emergenze romane” (i video su www.legambiente.it e su http://bicycletv.it/)
Confronto tra candidati sindaco a Roma
Fonte e articolo completo: Corriere della Sera
Biciclette e bus turistici. La domanda sul bike sharing: c'è un candidato disposto a investire in questo settore? De Vito alza la mano: «Posso dirlo io?». No, c'è un ordine da seguire. Scherza Marchini: «Mica sei a scuola, De Vito», «Lo so, mi sono proposto». Tocca ad Alemanno rispondere, anche sui cartelloni pubblicitari: «Tutte le capitali europee fanno bike sharing grazie agli impianti pubblicitari ma da noi c'è un eccesso di presenza pubblicitaria, va ridotto. Appena lo faremo potremo offrire spazi pubblicitari e avere il bike sharing».
De
Vito: «Alemanno dice che bisogna ridurre gli impianti pubblicitari? Li
ha portati da 20 mila a 36 mila». Marino: «C'è stato un fallimento,
Alemanno ha speso 1 milione e 800 mila euro, aveva previsto 450
biciclette, a Londra sono 19 mila, a Parigi 24 mila...». Marchini prima a
Marino - «Non citare Londra, lì una banca ha pagato fior di quattrini,
se ne trovi una a Roma disposta a pagare...» - poi ad Alemanno: «Meno
luminarie, sindaco, e più corsie preferenziali, più strade e marciapiedi
sistemati».
Biciclette e bus turistici. La domanda sul bike sharing: c'è un candidato disposto a investire in questo settore? De Vito alza la mano: «Posso dirlo io?». No, c'è un ordine da seguire. Scherza Marchini: «Mica sei a scuola, De Vito», «Lo so, mi sono proposto». Tocca ad Alemanno rispondere, anche sui cartelloni pubblicitari: «Tutte le capitali europee fanno bike sharing grazie agli impianti pubblicitari ma da noi c'è un eccesso di presenza pubblicitaria, va ridotto. Appena lo faremo potremo offrire spazi pubblicitari e avere il bike sharing».
La bicicletta allena anche gli sciatori
Fonte e articolo completo: Wintersportnews
Paris e compagni, già 80km in bicicletta, 15km in salita - Con Video-interviste
di Gianmario Bonzi, 21 maggio 2013 alle 15:00
E' ufficialmente partito il "Tour della Sicilia in bici" per la squadra maschile italiana di sci alpino, agli ordini del dt Claudio Ravetto. Quasi ottanta chilometri in bicicletta condotti con un buon passo, di cui una quindicina in salita con punte del 10%: questo il menù della prima giornata di lavoro. Sulle stradine che girano attorno a Messina, Manfred Moelgg, Dominik Paris, Werner Heel, Roberto Nani, Luca De Aliprandini, Florian Eisath e Mattia Casse hanno svolto un proficuo allenamento aerobico, seguiti dai preparatori atletici Vittorio Micotti e Tommaso Frilli e dai tecnici Jacques Theolier e Angelo Weiss, con il contorno dello splendido scenario delle bellezze della Sicilia.
martedì 21 maggio 2013
A Roma spostamenti indegni di un Paese moderno
Comunicato Eurispes
I
trasporti nelle grandi aree metropolitane: la sostenibilità come motore della
crescita. Il caso Roma
A
pochi giorni dal voto per il rinnovo dell’Amministrazione capitolina,
l`Osservatorio sulla Mobilità e i Trasporti Eurispes si rivolge a tutti i
candidati Sindaco: al primo posto dell’agenda della nuova consiliatura si
mettano i problemi del trasporto locale, del pendolarismo e di una mobilità
sostenibile.
La
perdurante crisi economica sta intervenendo come fattore di accelerazione su
alcuni dei principali driver del cambiamento in atto nei grandi agglomerati
urbani e del loro hinterland: aumento
della popolazione, scarsa crescita dei servizi anche per effetto delle politiche
di taglio della spesa, rapida estensione delle aree metropolitane, esplosione
del trasporto privato, mobilità privata e collettiva.
Il trasporto di
persone e di merci nelle grandi aree metropolitane costituisce probabilmente la
principale sfida che politica ed imprese dovranno affrontare nei prossimi
anni.
Per Roma la sfida è ancora più impegnativa: per la sua peculiare storia ma
soprattutto per alcune discutibili scelte di sviluppo urbano. Con i suoi tre
milioni di abitanti, una estensione geografica seconda alla sola città di Londra
e, soprattutto, gli oltre venti milioni di visitatori/anno, la Capitale si trova
in una condizione di svantaggio rispetto a tutte le altre grandi città europee.
Questo influisce negativamente sulla crescita del Pil locale e sulla qualità
della vita dei suoi abitanti.
Roma
è la città con il più alto numero di autoveicoli privati: 74 ogni 100 abitanti
(2011) contro 25 di Parigi (2011), 31,4 di Londra (2011), 46 di Madrid (2011).
Il
congestionamento del trasporto di superficie cittadino – effetto congiunto della
dimensione del trasporto privato e, tra l’altro, della particolare struttura
urbana del centro storico e dalla disordinata crescita che senza interruzione
prosegue dal dopoguerra ad oggi – non è stato risolto. L’impietoso confronto tra
km di metropolitana di alcune capitali europee declina il ritardo romano:
rispetto ai 45,2 km di Roma, Parigi può contare su una rete di 213 km, Madrid di
293 km e Londra di 402 km. Insomma le linee delle sole capitali confrontate
superano la nostra intera rete nazionale.
A
Roma la velocità media del trasporto su gomma, nella fascia oraria che va dalle
8 alle 9 del mattino, non supera i 15 km/h per i mezzi pubblici e 17 km/h per i
mezzi privati (2011). Più veloci delle nostre, tutte le altre principali
capitali europee: 24 km/h a Madrid (2008), 29 km/h a Londra (2011, fascia oraria
7 am-7 pm), 20,4 km/h a Parigi (2007, nella fascia oraria 7-8 del mattino).
In
Italia, sono 3 milioni i pendolari che ogni giorno per i loro spostamenti usano
i treni e i mezzi pubblici; eppure, la politica nazionale dei trasporti e della
mobilità in generale continua a scommettere sul trasporto su strada. Secondo
quanto emerge da un recente studio di Legambiente, negli ultimi dieci anni il
71% dei finanziamenti della Legge Obiettivo sono stati destinati alle strade e
autostrade, il 15% alle ferrovie e solo il restane 14% alle reti
metropolitane.
A
Roma, essere pendolari è una scommessa quotidiana. L’arretratezza delle
infrastrutture ferroviarie, la vetustà dei treni e dei mezzi di superficie,
l’assenza, in ogni via di ingresso alla Capitale, di corsie dedicate ai mezzi su
gomma rendono gli spostamenti da e verso il centro nelle ore di punta indegni di
un paese moderno.
Decenni
di politiche poco lungimiranti che la crisi economica sta mostrando in tutta la
loro gravità. Nel confronto europeo l’Italia mostra deficit strutturali
significativi. Con ritardi pesanti proprio nel comparto ferroviario: mentre in
Europa mediamente ci sono 8 treni km per ciascun abitante, in Italia si scende a
5. Il ritardo infrastrutturale aumenta soprattutto nelle grandi città.
Lo sviluppo di
soluzioni per la mobilità collettiva e per una razionale movimentazione delle
merci costituisce, insieme, la risposta alle istanze di sostenibilità sociale ed
economica, di riduzione dell’impatto ambientale, di sostegno allo sviluppo della
imprenditorialità locale.
Esso richiede però
investimenti da definirsi nell’ambito di una progettualità complessiva e
complessa, capaci di muovere da una seria analisi volta alla identificazione dei
problemi, delle risorse disponibili, pubbliche e private, delle conseguenti
strategie percorribili: urbanistiche, infrastrutturali, tecnologiche, di
comunicazione, commerciali.
In questo senso, la
reingegnerizzazione della mobilità delle grandi aree metropolitane costituisce
insieme l’occasione per una razionalizzazione della spesa pubblica e privata e
per la realizzazione di investimenti in infrastrutture e tecnologie necessarie
alla crescita economica delle aree di incidenza.
Questi temi saranno
affrontati nel primo Libro Bianco
dell’Osservatorio Mobilità e Trasporti recentemente istituito nell’ambito delle
attività istituzionali dell’Eurispes e diretto dall’Ing. Carlo Tosti.
L’iniziativa
dell’Osservatorio nasce dalla intuizione della necessità di proporre ad imprese,
associazioni di categoria, organizzazioni sindacali ed Istituzioni, un
riferimento professionale e autonomo in grado di produrre studi socio-economici,
analisi di trend e scenari per un settore ritenuto dall’Eurispes nevralgico per
il rilancio della produttività e dei servizi nel Paese.
Questa intuizione è
stata confermata dalla rapidissima adesione all’Osservatorio di imprese e
organizzazioni di grandissima rilevanza nazionale e internazionale: stakeholder, privati e pubblici,
appartenenti al mondo dei servizi, della tecnologia, della gestione del
trasporto, delle infrastrutture e della ricerca. Il Libro Bianco, sul quale Eurispes sta
impegnando un proprio gruppo di ricerca e al quale stanno collaborando alcune
delle aziende aderenti, muove da una approfondita analisi dello stato della
mobilità nelle grandi aree metropolitane per individuare le principali aree di
potenziale sviluppo e definire le possibili collaborazioni pubblico-privato per
il rilancio del settore.
Le aree di
approfondimento sono quelle del trasporto stradale, ferroviario e aereo, del
fenomeno del pendolarismo e del turismo incoming,
della qualità e dei costi del servizio, della integrazione tra trasporto lunga
percorrenza e locale, della interoperabilità, intermodalità, degli investimenti
in infrastrutture e tecnologie, delle piattaforme di informazione pubblica e
cittadina; infine, del ruolo della normativa locale e nazionale nel ridisegno
del modello di mobilità e nella trasformazione delle
abitudini.
L’Osservatorio
presenterà il suo primo Libro Bianco
nell’autunno inoltrato del 2013.
In
questo quadro, l’Osservatorio esprime la piena disponibilità per un confronto
con i candidati Sindaci per mettere a disposizione gli approfondimenti già
realizzati sui temi sin qui trattati, e, allo stesso tempo, per accogliere
stimoli, sensibilità e suggerimenti che possano trovare gli approfondimenti
necessari nel quadro di analisi in elaborazione.
Comunicato Aduc
Il
presidente della Commissione Giustizia del Senato, Francesco Nitto
Palma, ha dichiarato che intende presentare una proposta di legge per
il condono edilizio che, soprattutto, interessera' le 129mila case
abusive della regione Campania. Si pensi che nel quartiere di Pianura
(Napoli) ci sono 70mila domande di condono a fronte di una popolazione
di 58mila persone. Naturalmente, le case abusive non hanno pagato, ne'
pagheranno, l'IMU. Che i condoni rappresentino la negazione dello Stato
di diritto e' indubbio e premiare i furbi a scapito degli onesti e' una
cosa che fa ribollire il sangue. Alcune considerazioni vanno pero'
fatte relativamente al condono edilizio. Chi e' il titolare primo del
controllo del territorio? I Comuni, cioe' i Sindaci. Come mai costoro
hanno consentito che si devastasse un'area sotto il loro controllo?
Perche' non sono intervenuti prima dello scempio? E, ora, cosa intendono
fare? La palla passera' al Parlamento, se ne vorra' discutere. Con il
condono edilizio si pensa di chiudere un passato di illegalita'. Un
colpo di spugna, insomma, per affrontare il futuro in legalita'. Gia',
l'esperienza del passato ha dimostrato il contrario: all'avviso di un
provvedimento di condono si sono moltiplicati gli abusi edilizi. I
Sindaci si sono dimostrati incapaci di governare il proprio territorio
e, ora, si trovano stretti tra il dovere di far rispettare la legge e la
"necessita'" di chiudere un occhio (anche due) sulle case abusive.
Difficile vedere i Sindaci alla guida di una ruspa!
Comunicato di Primo Mastrantoni
16 maggio 2013 9:31
Difficile vedere i Sindaci alla guida di una ruspa!
Ridateci i postini in bici
Fonte e articolo completo: Termolionline
Con le loro biciclette i nostri eroi si caricavano a tracollo sulle
spalle i loro grandi borsoni di cuoio, pieni di lettere e si dirigevano a
smistare le missive nei punti della città a loro assegnati - sotto
acqua e vento, sole cocente e quant'altro - su e giù per strade che in
alcuni punti non del centro erano delle autentiche e polverose
mulattiere, ma una cosa accadeva allora e che oggi non accade tanto più
regolarmente, le lettere arrivavano puntuali, le cose in scadenza
arrivavano in tempo per essere pagate.
Giovanni De Palma e Vincenzo Renzullo, postini |
La ciclabilità fa bene all'economia (locale)
Fonte e articolo completo: Vita
Quando la bicicletta fa volare l’economia locale
di Redazione
Uno studio appena pubblicato dal Dipartimento dei Trasporti di New York, rivela che la presenza di piste ciclabili influisce positivamente sulla crescita delle attività commerciali locali, contribuendo addirittura ad aumentare le vendite del 49%
Le strade ciclabili giocano un ruolo fondamentale per
l’economia locale, anche in tempi di crisi. Ad affermare ciò che poteva
essere solo facilmente ipotizzato, un nuovo studio del Dipartimento dei Trasporti della città di New York.
Il rapporto, ha infatti dimostrato che la creazione di nuove piste
ciclabili ha avuto un effetto estremamente positivo sulle attività
commerciali circostanti.
Comunicato Chiarelettere
ALKAMAR.
LA MIA VITA IN
CARCERE DA INNOCENTE
di Giuseppe
Gulotta
con Nicola
Biondo
Il video di Martina
Miliani . http://www.youtube.com/watch?v=GA1xeXn3suw
Il messaggero: http://www.ilmessaggero.it/cultura/libri/giuseppe_gulotta_chiarelettere/notizie/273398.shtml
Presentazioni con
Giuseppe Gulotta:
4.05
Certaldo
10.05
Lucca
19.05
Alcamo
26.05 Gorizia _
Festival della Storia
14.06
Poggibonsi_Narrazioni
20.06 Lamezia
Terme_Tramefestival
Chiarelettere,
Collana Reverse, pp. 242, euro 13,90
“Sono stato la
terza vittima di Alkamar. Sono stato un assassino perché così conveniva allo
Stato. Ma sono ancora vivo.”
“Ho voluto scrivere
la mia storia come si affronta una terapia.
Giuseppe è
scomparso dentro un tritacarne di Stato.
Poi è stata la
volta di Giuseppe l’ergastolano, Giuseppe che ha lasciato sola la sua compagna e
i suoi figli.
Oggi c’è Giuseppe
che viene riconosciuto per strada e deve fare i conti con la vita che non ha mai
avuto.”
“Negli anni che
passo in carcere, in Italia succede di tutto, sembra che si scopra la verità su
tanti eventi del passato, ma di Alkamar non parla mai
nessuno.
È il delitto
perfetto: un innocente in
carcere, i colpevoli fuori e nessuno che indaga.”
“Sono in
isolamento. L’isolamento è una cosa disumana, mira a farti impazzire.
Quando non piango, dormo o provo a immaginare come stanno le persone che mi
vogliono bene.
Possono mai credere
che sono un assassino?”
“Si dice che le
vittime della mafia muoiono sole. Anche Giuseppe, vittima dei metodi
mafiosi di uomini di Stato, è morto solo. Per trentasei
anni.
La buona notizia è
che nonostante tutto è rinato.”
“Dicono che sono
stato vittima di un errore giudiziario. Non è così. Si chiama frode
processuale.
Le ‘prove’ contro
di me sono state costruite con le torture, ogni fase del mio arresto è stata
falsificata,
la mia
‘confessione’ non solo è stata
estorta con le botte e le minacce ma gran parte delle cose che risultano in quel
verbale io non le ho mai dette.”
“Chi ha ammazzato
realmente ’sti ragazzi?”
“Quella era
un’operazione militare, un’operazione di Gladio.”
Dialogo tra
l’ispettore di polizia Antonio Federico e una sua fonte
confidenziale.
SCHEDA
Una storia vera e
incredibile, che si legge come un giallo. A diciotto anni Giuseppe Gulotta,
giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a
confessare l’omicidio di due carabinieri ad “Alkamar”, una piccola caserma in
provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti
e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e
droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi.
Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di
calvario con la giustizia. Non è mai fuggito. Ha lottato a testa alta e in
questo libro racconta tutto per la prima volta: l’arresto, le torture, i
processi (ben nove), la prigione, l’amore per Michela, che ha conosciuto mentre
attendeva la sentenza definitiva (cioè l’ergastolo), il figlio,William, che ha
visto crescere dall’altra parte del vetro divisorio, durante i colloqui
settimanali, la verità su Alkamar. Oggi Gulotta è un uomo libero, la sua storia
è finita su tutti i giornali e in tv, è stato ospite di Fabio Fazio a QUELLO
CHE (NON) HO, la trasmissione con Roberto Saviano. In molti lo fermano per
strada manifestandogli stima e ammirazione. Dalle istituzioni e dall’Arma dei
carabinieri nemmeno un comunicato di scuse.
Giuseppe
Gulotta, 55 anni, nel
febbraio del 2012, dopo trentasei anni di calvario giudiziario e dopo ventidue
anni di carcere, è stato assolto per non aver commesso il fatto. Era accusato
dell’omicidio di due carabinieri ad Alcamo Marina, in provincia di Trapani. È
stato picchiato e costretto a confessare. La sentenza di revisione che lo ha
assolto dopo più di trent’anni è arrivata grazie alle rivelazioni di uno dei
carabinieri presenti alle torture, che per la prima volta e solo a partire dal
2008 ha riportato ai magistrati la sua versione dei fatti.
Nicola
Biondo, giornalista e
scrittore, scrive su “l’Unità”. Ha collaborato alla trasmissione tv BLU NOTTE di
Carlo Lucarelli. E’ autore del libro IL PATTO. DA CIANCIMINO A DELL’UTRI, LA
TRATTATIVA STATO E MAFIA NEL RACCONTO INEDITO DI UN INFILTRATO (con Sigfrido
Ranucci, Chiarelettere 2010).
lunedì 20 maggio 2013
Hanno ancora senso queste manifestazioni?
Comunicato Legambiente
MAGNALONGA IN BICICLETTA - V
EDIZIONE:
Bici+, la formula
dell’intermodalità si svela a Roma: sabato 18 maggio più di 500 partecipanti al
Colosseo per parlare di mobilità dolce, cultura, ambiente, alimentazione
biologica e Bellezza
Nata nel 2009 con l’obiettivo di
promuovere l’utilizzo della bicicletta in città, la Magnalonga è diventata negli
anni un appuntamento sempre più atteso e partecipato grazie al connubio tra cibo
e due ruote. La quinta edizione è prevista per Sabato 18 maggio, alle ore
14, sotto l’Arco di Costantino. Come ogni anno il percorso, diviso in cinque
tappe, proporrà degustazioni biologiche, offerte dal Mercatino Biologico di
Vicolo della Moretta, e momenti di intrattenimento in cinque luoghi simbolo
di una possibile città intermodale: Colosseo, Città Universitaria, Terme di
Caracalla, San Paolo e Trastevere, nodi di scambio del trasporto pubblico e di
relazioni umane e culturali della capitale. La conclusione dell’evento è
affidata a Legambiente Lab che inaugurerà il suo tour estivo 2013, in
collaborazione con Esterni e Pedalove. Il tutto accompagnato da
degustazioni offerte da NaturaSì.
“Tutti i cittadini devono poter godere
della libertà di muoversi - dice il presidente di Legambiente Vittorio
Cogliati Dezza - mentre le nostre città sono organizzate, nella maggior
parte dei casi, per favorire chi si sposta in auto rispetto a chi adopera i
mezzi pubblici o la bicicletta. E’ necessario ripensare al più presto il settore
dei trasporti per rispondere alle reali necessità delle persone, favorendo
lo sviluppo del trasporto collettivo, l’uso della bici e la sicurezza dei
pedoni. Da subito, si potrebbero realizzare misure a basso costo come le corsie
preferenziali e zone a 30 chilometri orari”.
“Dal Colosseo, assieme ai 500
partecipanti in bici alla Magnalonga torniamo a rilanciare la proposta di
pedonalizzare i Fori Imperiali – afferma Lorenzo Parlati, presidente di
Legambiente Lazio-. Nella Capitale bisogna fare scelte concrete per una
mobilità nuova in tutti quartieri, per muoversi con le due ruote e abbandonare
l'auto privata, privilegiare i mezzi pubblici con corsie riservate protette,
investire su car sharing e bike sharing, nuove pedonalizzazioni e ZTL”.
“Occorre costruire una città
all’interno della quale i vari mezzi di trasporto pubblico trovino il modo di
dialogare e interagire. Sogniamo una Roma intermodale nella quale la bicicletta
non rappresenti l’unica via virtuosa per risolvere i problemi della mobilità” -
questa la dichiarazione di Roberta Miracapillo, presidente del Circolo
Legambiente Mondi Possibili tra i promotori della manifestazione.
La giornata è organizzata inoltre
dall’Associazione di Promozione Sociale Tavola Rotonda e Fiab Roma
NaturAmici con la collaborazione di Legambiente Lazio e Legambiente
Onlus.
Contributi: UniCoop Tirreno, Agropelagus,
Girolibero, Zeppelin, MondoIdea, Tina Due, Bazar Legambiente, NaturaSì, Il
Casone, Horti di Veio, Biopolis Store.
Partners: Legambiente onlus, LegamBici,
Agriturist, Bici&Baci, Yatta!, Legambiente Lab, Psy+ Onlus, Ecoteca,
RomAltruista, MaTeMù, Omnia Congressi, UISP Roma, Rete della Conoscenza,
PossibilMente, S.c.u.p. , Officina Bici "Riparazioni in corso" in collaborazione
con ASL RmA, Associazione Culturale Marcella Valentini, SuperHub, Pedalove, Come
un Albero Onlus, VR Roma Guide Experience, Rent Max e
Termeitaliane.com.
Main Mediapartner: DailySTORM.
domenica 19 maggio 2013
Frank, che gira il mondo in bici
Sulla Tangenziale Est il sole splende e le auto corrono.Un ciclista carico di pacchi, con un braccio solo, si profila in lontananza, così familiare con il suo incedere, così estraneo in quel luogo. Si tratta di Frank, tedesco, in viaggio da chissà quanto. Gli domando di dirmi dov'è stato, cita una sfilza di luoghi, in un inglese a me poco chiaro, anche per colpa del rumore.
Sento "Kuala Lumpur", ma Frank parla anche di Grecia, Turchia, Nord Europa. Lo stile è dimesso. Predomina un colore uniforme. Questo viaggiatore non ha bandierine o mappe da esporre, né proclami.su quel che sta facendo. Lo fa e basta. Sembra un penitente medievale ma è libero.
I copertoni sono sottili, direi 25 mm, il bagalio è consistente. Frank viaggia con addosso un sostanzioso zaino, dice che non gli pesa. Tiene il manubrio, che è molto particolare con la mano destra. Una grossa sacca pende dal lato sinistro e, presumo che in questo modo bilanci il peso. Il manubrio è molto particolare, i freni sono affiancati, così con una mano si possono frenare entrambe le ruote. Non manca la possibità di qualche presa diversa, utilissima nel corso di lunghi viaggi.
I copertoni sono sottili, direi 25 mm, il bagalio è consistente. Frank viaggia con addosso un sostanzioso zaino, dice che non gli pesa. Tiene il manubrio, che è molto particolare con la mano destra. Una grossa sacca pende dal lato sinistro e, presumo che in questo modo bilanci il peso. Il manubrio è molto particolare, i freni sono affiancati, così con una mano si possono frenare entrambe le ruote. Non manca la possibità di qualche presa diversa, utilissima nel corso di lunghi viaggi.
venerdì 17 maggio 2013
Heinz Stücke
Nel novembre del 1962, Heinz Stücke uscì di casa con l'idea di vedere il mondo viaggiando in bicicletta.
Fonte: http://www.cyclingnorthwales.co.uk/pages/heinz_st.htm
Quest'uomo pedala da 48 anni e che ha percorso quasi 600 mila chilometri in bicicletta. Il suo sito è qua. (El sitio es en español.)
Porteurs de presse
giovedì 16 maggio 2013
Atlanta: 2 milioni e mezzo di dollari per la ciclabilità
Fonte: Atlanta bicycle coalition
The money comes from existing bond revenues, and another ~$2.5 million will go towards bridges and streetscaping. In just one year, this will add 15 miles of high-quality bicycle infrastructure to our city. To put this in context, cities like Washington DC and Seattle build 10-15 miles of bike lanes annually. Those are pretty good cities to have in our bike-friendly sights!
City of Atlanta approves $2.5 Million for bike projects in 2013!
Congratulations, Atlanta residents and visitors - the city just approved $2.47 million for high-quality Complete Streets-style bike projects in 2013! Thank you to everyone who contacted your councilmembers or signed the petition, to the Atlanta Office of Planning for creating the project list and making the case, to the Mayor's Office for bringing the proposal to Council, and to the Finance Committee and Councilmembers for voting in favor.The money comes from existing bond revenues, and another ~$2.5 million will go towards bridges and streetscaping. In just one year, this will add 15 miles of high-quality bicycle infrastructure to our city. To put this in context, cities like Washington DC and Seattle build 10-15 miles of bike lanes annually. Those are pretty good cities to have in our bike-friendly sights!
Iscriviti a:
Post (Atom)