martedì 12 marzo 2013

Ferrara e Blues di Trenitalia


Sabato scorso dopo una crisi di rigetto del traffico ,caos,inquinamento Milanesi ,ho deciso di dirigermi
 verso uno delle poche oasi  adatte al ciclista .
Qui non e' che esista l'imbarazzo della scelta ,le possibilita' stanti le condizioni di post sviluppo consumistico
  autodipendente non sono molte ,fra queste una delle mie predilette e' Ferrara .
La citta' Estense  vive in un equilibrio stabile ,fra dimensioni fisiche e distanze ,in qualche modo sembra
realizzare ,l'idea di citta' ideale nata nel Rinascimento.
I cittadini si trovano tranquillamente in piazza del Duomo per parlare dei loro affari e delle cose del momento , realizzano  in modo pratico quello che i Greci ritenevano requisito indispensabile alla base della democrazia ovvero  l'Agora' .
Viene in mente l'analisi fatta da Ivan Illich ,sulla convivialita' e compartecipazione ,e qui anche e soprattutto
 la bicicletta .
In questo caso la bici diventa mezzo e non strumento atto a raggiungere un fine ,quindi agisce come
 un moltiplicatore di liberta' ,negando la logica utilitarista .
Visto che sconfino nella filosofia spicciola ,ecco un lapide posta di lato al Duomo che ricorda a tutti
 un celebre Teologo e anche Astronomo


Alla fine rinfrancato da qualche ora di buon vivere e di aria respirabile ,faccio il biglietto del treno e bici al seguito per tornare nel non luogo di vita abituale ...
Qui sono iniziate le sorprese ,perche' nonostante le indicazioni  prese dai vari orari a disposizione nessun  treno locale o interegionale aveva i vagoni pilotine per il trasporto bici .
Quindi bici e ciclista si sono dovuti affidare alla benevolenza dei Capi Treno ,e caricare la bici
dove si e'  potuto .
Vi lascio fare tutte le considerazioni del caso su intermodalita', turismo dolce e il resto .
Mi sono ricordato una bella canzone del grande Kevin Ayers  ''I don't depend on you '' ,la trovate
qui insieme a  altre :

http://www.users.globalnet.co.uk/~marwak/index.html

  



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