mercoledì 20 marzo 2013

A Londra un miliardo di euro per la ciclabilità, a Roma nulla (e Alemanno si ricandida)

Il sindaco di Londra, il conservatore Boris Johnson, che ora non nasconde di voler diventare primo ministro, ha investito un miliardo di euro nella realizzazione (da qui a 10 anni) di una rete di piste ciclabili che collegheranno i principali quartieri della City.



Londra è nota da molto tempo per la sua efficientissima e ramificata rete di treni sotterranei. La London Underground ha 11 linee, 270 stazioni, per un totale di 402 chilometri di linea.


Non pago di tanta efficienza del servizio pubblico, a cui si sommano gli autobus e i taxi, che comunque inquinano, l'amministrazione comunale di Londra ha varato un piano rivoluzionario per un ulteriore rilancio del ciclismo urbano. I ciclisti a Londra sono aumentati del 173% negli ultimi dieci anni.
Cos'ha detto il sindaco di Londra Johnson?
Ha detto forse "Così potrete andare in bici più sicuri"? No.
Ha forse ammiccato: "In questo modo potrete passeggiare la domenica con il cane e andare a comprare il voluminoso Times della domenica in bicicletta"? No.
Ha profferito in tono liberatorio: "Così non potete dire che non sono a favore della bici e non mi rompete più con le vostre lamentele"? No.
Ha detto: "Questo investimento avrà grandi benefici per l'economia del Regno Unito". Per l'e-co-no-mia.
Perché con i nuovi investimenti la gente verrà più volentieri a Londra, che diventerà, dice Boris "the most attractive city to cycle in for everybody" (guardate pure il video del Guardian qui)
Comunque Boris s'è inquartato parecchio, mi sa che in bici non ci va molto o fa comunque parecchi pranzetti e cene di lavoro.
Pensate se un sindaco italiano di una grande città che da quando si è insediato non ha fatto niente, ma comunque si ricandida, e ha pure qualche speranza di farcela, perché l'85% dei candidati che si scontra alle primarie per il cosiddetto "centrosinistra" fa il venire il latte alle ginocchia (evidentemente la lezione impartita al Pd la volta scorsa non è servita, come non sono servite a nulla le lezioni di Cagliari, Napoli, Milano, Regione Sicilia, ecc.), e adesso ci stanno anche i cinquestelle, e infatti il sindaco nero (ora superato a sinistra, lui come tanti altri, persino dal Vaticano: infatti tutta questa gente curiale, baciapile, falsa, arricchita, incurante delle questioni ambientali ora non sa come aggiornarsi davanti a papa Francesco, forse imparerà a vestirsi da cartonero o da San Francesco, ih ih ih) lui - scusate gli incisi - spera di fregarli tutti.
Pensate se il sindaco di questa città, piena di buche e scarsamente illuminata di notte, dicesse: "Questo investimento avrà grandi benefici per l'economia dell'Italia". E facesse ovviamente l'investimento di un miliardo di euro, invece che quella grossissima cassata indigeribile del Piano Quadro della Ciclabilità, non finanziato, che arriva al 2090 o qualcosa del genere, quando saremo tutti morti di Pm 10, Pm 5, Pm 2.5 ecc.

Due osservazioni finali. 
1) Smitizziamo Londra e deprechiamo Roma. La morale è: 
promettere non costa nulla e (forse) porta voti.

2) Il candidato calcoli l'area della tavola rotonda per il Piano Quadro della Ciclabilità di Roma. Rispondetemi su FB. Più tardi darò la risposta.

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