Comunicato Fiab
FIAB: COME CONTRASTARE IL FURTO DELLE BICICLETTE
A BOLOGNA IN UN SEMINARIO NAZIONALE
MA L’80% DEI FURTI  BICI NON VIENE DENUNCIATO
Denunciare sempre il furto delle bici rubate è una priorità per avviare 
qualsiasi azione per combattere il fenomeno largamente diffuso in tutte 
le città italiane.
E’ il messaggio principale emerso dal seminario nazionale della FIAB sul
 tema: “Contrasto al furto delle biciclette”, ospitato dalla città di 
Bologna sabato 16 marzo presso l’Urbani Center della Sala Borsa. A fare 
gli onori di casa l’Assessore alla mobilità del Comune, Andrea Colombo e
 il Presidente di FIAB Monte Sole Bike Group di Bologna, Claudio Cinti. 
Moderatore del'incontro Michele Metterle, segretario organizzativo FIAB e
 curatore dell’iniziativa, prima nel suo genere in Italia.
Introducendo i lavori Antonio Dalla Venezia presidente FIAB ha 
ricordato:  “Ci sono due tipi di sicurezza che riguardano i ciclisti: 
quella intesa come safety, che si riferisce alla salvaguardia o alla 
protezione da eventi o circostanze generalmente indipendenti da precise 
volontà come gli incidenti stradali, di cui si parla più diffusamente a 
prescindere se i provvedimenti adottati sono o meno adeguati ed 
efficaci. E quella intesa come security, che ha a che fare con la 
salvaguardia o la protezione da attacchi, aggressioni, danni contro la 
persona o i beni, perpetrati volontariamente da individui o gruppi di 
persone con l'intenzione di nuocere".
"Tra questi - ha proseguito Dalla Venezia - rientra la categoria del 
furto delle biciclette. Pur rappresentando una vera e propria piaga 
sociale, non esiste in Italia alcuna iniziativa organica promossa da una
 qualche istituzione nazionale per arginare questo fenomeno criminoso. 
Per questo motivo abbiamo voluto mettere intorno ad un tavolo un 
composito gruppo di esperti a vario titolo, per un primo scambio di 
esperienze, con l’obiettivo di creare un gruppo di lavoro tematico 
nazionale finalizzato a mettere in cantiere una serie di iniziative”.
“Il furto delle bici – ha spiegato Eugenio Galli, responsabile Servizio 
legale FIAB -  rappresenta da tempo una sorta di emergenza endemica e, 
di fatto, costituisce un ulteriore deterrente all’utilizzo diffuso della
 bicicletta. Il fenomeno risulta avere avuto un ulteriore accelerazione 
anche per effetto della crisi economica. Il furto di biciclette ha tra 
l’altro effetti depressivi sulla domanda e anche sulla dignità del 
mezzo. Il furto delle bici è un reato penalmente rilevante,
di cui è chiamato a rispondere pure chi acquista, usa, occulta o rivende
 una bicicletta rubata e chi acquista una bici di provenienza sospetta”.
Varie esperienze sono state illustrate. Sono intervenuti, tra gli altri ,
 Vito Bernardo, dell’associazione studentesca l’Altra Babele di Bologna 
sulla campagna “Scatenati” finalizzata a scoraggiare il mercato delle 
bici rubate e sull’organizzazione di aste di vecchie bici riparate o 
ricostruite e vendute a prezzi competitivi; Mauro Di Gregorio di 
Alessandria, titolare del sito
“mappalatuacitta” su un esempio di “osservatorio sul furto delle bici”;  
 Andrea Pagnini della società ING3 sull’esperienza della velostazione di
 Modena; Luca Guidotti direttore generale di ABUS Italia, società 
specializzata in lucchetti anche per biciclette, sui prodotti specifici 
antifurto. Infine Paolo Fabbri, vicepresidente dell’Associazione Fiab 
Amici della Bici di Verona, Antonella Vial della FIAB di Padova e 
Gianfranco Fantini della FIAB di Reggio Emilia che hanno illustrato le 
esperienze pluriennali adottate localmente per la prevenzione del furto 
mediante vari sistemi di registrazione delle bici e di registro delle 
bici rubate.
Da segnalare tra i partecipanti la presenza di tre funzionari di polizia
 municipale di Torino, anche ciclisti quindi pure motivati, che si 
occupano specificatamente di contrasto al furto delle biciclete in 
quella città anche attraverso la gestione dell'ufficio denunce.
Tra i dati emersi dal dibattito: la banca dati nazionali delle forze 
dell’ordine sui furti non prevede una specifica categoria dedicata alle 
biciclette; tra il 50 e l’80% dei furti subiti, seconda i dati rilevati 
dalle diverse indagini volontarie effettuate nelle diverse realtà, non 
vengono denunciati, quindi il fenomeno non può essere effettivamente 
monitorato;  a differenza di altre città europee, esiste in Italia sia 
una carenza tecnica di sistemi attrezzati di qualità per la sosta delle 
biciclette (vale a dire cicloposteggi), sia una mancanza diffusa di 
spazi in edifici privati e pubblici dove custodire le biciclette: la 
stragrande maggioranza delle città non prevede, all’interno dei 
regolamenti edilizi l’obbligo di destinare luoghi comuni per il deposito
 sicuro delle biciclette, specie di notte.
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