I miti, le bugie,
gli scandali, i conflitti, la crisi.
Ecco perché il Corridoio 5 Lisbona-Kiev è finito in un
Ecco perché il Corridoio 5 Lisbona-Kiev è finito in un
BINARIO
MORTO
di Andrea De
Benedetti e Luca Rastello
Chiarelettere,
Collana Reverse, pp. 224, euro 12,90
“Nel
mondo ci sono solo due linee ad alta velocità in attivo: la Tokyo-Osaka e la
Parigi-Lione. Tutte le altre sono in perdita.”
Indagine
dell’Uic (Union internationale des chemins de fer), di cui è vicepresidente
l’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Mauro
Moretti.
©
2013 Chiarelettere editore srl
“L’intera
Europa occidentale si trova oggi a rimpiangere il futuro di ieri, a rinunciare
ai sogni, a rinegoziare al ribasso la realta, a cominciare dall’idea di unire i
popoli attraverso le comunicazioni.”
“Far
viaggiare i treni merci su linee ad alta velocita non ha alcun senso. Primo
perche i treni merci sono intrinsecamente lenti,
secondo
perché i binari ad alta velocita hanno costi di mantenimento elevatissimi che
inciderebbero pesantemente anche sul costo del trasporto
merci.”
Germà
Bel, docente dell’Università autonoma di Barcellona.
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2013 Chiarelettere editore srl
“L’80
per cento delle merci che entrano in Italia o ne escono su rotaia transita dai
valichi di Domodossola, Chiasso, Luino, Brennero, Tarvisio. Cioè attraverso la Svizzera e l’Austria.
Non
siamo capaci di agganciarci a infrastrutture gia esistenti, ma non ci facciamo
problemi a chiedere all’Europa ulteriori capitali per realizzare la
Torino-Lione.”
Dialogo
con Sergio Bologna, storico e consulente
per
grandi imprese e istituzioni.
©
2013 Chiarelettere editore srl
©“E
importante rapportare
i
costi dell’alta velocità
con
le reali possibilità
di
crescita che darebbe
al
paese. Ma il valore netto
è
negativo in tutti
gli
scenari.”
Il
presidente della Corte dei conti francese Didier Migaud, novembre
2012.
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2013 Chiarelettere editore srl
“Non
è necessaria l’opera. Sono necessari i soldi che derivano da cantieri e
progetti...
Il
Tav e un ‘Momendol’ economico. Come le Olimpiadi. Diciamo che grazie ai lavori
olimpici imprese e localita che erano allo stremo hanno trovato prospettive di
sopravvivenza per almeno cinque anni.”
Consulente
tecnico Direzione Trasporti e Ambiente Regione
Piemonte.
“Devastiamo
il paese per aprire la strada agli Eurostar ma avevamo il Pendolino che era un
gioiello tecnologico veloce e superconfortevole,
perfettamente
adatto all’accidentata orografia italiana.”
Luca
Giunti, animatore del Movimento contro l’alta velocità in
Piemonte.
SCHEDA
Corridoio 5, ovvero
3200 chilometri di ferrovia ad alta velocità che dovrebbero garantire
promettenti sbocchi di mercato. Un “Eldorado”, secondo Piero Fassino, che però,
nella migliore delle ipotesi, non comincerà a produrre benefici economici prima
del 2073. Fantascienza pura. I due autori hanno provato a rifare tutto il
percorso cercando di capire. Le sorprese non sono mancate. Il Portogallo ha già
rinunciato, alla Spagna interessa solo l’alta velocità passeggeri e per le merci
programma un binario unico, dopo Trieste il corridoio scompare, tanto che per
raggiungere Lubiana bisogna prendere la corriera.
Un viaggio
nell’Europa più sconosciuta tra proclami altisonanti e la realtà povera di
città, pianure, paesi, popoli senza un’identità e una visione comune. Un
reportage che è la storia di una grande illusione. L’alta velocità interessa a
pochi e a quei pochi interessa non per la sua portata globale ma per le ricadute
a brevissimo termine sull’economia locale. Allora per quale ragione l’Italia
deve spendere almeno due miliardi e mezzo di euro in un tunnel? E di quale
futuro stiamo parlando?
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