Più di 140 tra ONG e Federazioni di ONG e CGIL, CISL UIL
sottoscrivono l’Appello
“NELLA MANOVRA 2014 IL GOVERNO DIMOSTRI DI
ESSERE ALL’ALTEZZA DEL GREEN
DEAL
STOP ALLA CURA DA CAVALLO CHE STA
UCCIDENDO IL MINISTERO DELL’AMBIENTE”
Nel giorno della presentazione della Manovra 2014 a Bruxelles, la società
civile rappresentata da oltre 140
Organizzazioni Non Governative e federazioni di ONG, tra cui le maggiori
associazioni culturali e ambientaliste,
i sindacati confederali CGIL-CISL e UIL e le organizzazioni
produttive chiedono a gran voce in un appello al Governo che siano garantite
al Paese, in questo difficile momento di transizione per uscire dalla gravissima
crisi ambientale e occupazionale, internazionale e
nazionale, “una decisa
azione istituzionale per realizzare il green deal, il cambiamento verde
necessario e utile ad affrontare la crisi e a garantire un futuro al nostro
Paese” e coraggiose scelte economiche.
Nell’Appello (in allegato) “Il Governo sia all’altezza della sfida del
green deal – La cura da cavallo sta uccidendo il Ministero dell’Ambiente”,
il mondo associativo e i sindacati confederali chiedono
ed una chiara inversione di tendenza per
evitare che il Ministero preposto alla governance ambientale muoia e
dichiarano che deve finire ogni ambiguità: “Se il Governo non ha intenzione di dare un
chiaro segnale in tal senso, nel momento in cui si sta definendo il Bilancio di
previsione 2014, diciamo provocatoriamente che sarebbe meglio non prolungare
ipocritamente l’agonia di questo dicastero.”Negli ultimi 4 anni, infatti,
il Ministero dell’ambienteha visto le sue
risorse ridotte dei 2/3 (dal 1,2 mld di euro del 2009 ai 468 mln di euro
attuali)compromettendone oramai tutta l’operatività.
Le associazioni ambientaliste, promotrici
dell’Appello, stanno sollecitando il
Parlamento a farsi carico di questa grave situazione, incontrando i capigruppo
di Camera e Senato delle diverse forze politiche, a cui viene presentato il documentato dossier “Ministero dell’ambiente: vocazioni
di un dicastero da rilanciare”. Chiederanno inoltre di essere auditi dalle Commissioni parlamentari competenti Finanze e
Bilancio.
Nell’Appello a proposito della
situazione in cui versa oggi il Ministero si ricorda: “In questi anni il Ministero dell’ambiente
è stato il più colpito da tagli della
spendingreviewe ridotto, nella
sostanza ad un ministero senza portafoglio, di cui non viene garantita
l’operatività e la necessaria e rigorosa professionalità: “1. nel 2009 il bilancio del ministero
ammontava a 1,649 miliardi di euro, nel 2010 era di 1,265 miliardi di euro ed
oggi, nel 2013, è sceso a 468 milioni di euro, 306 dei quali destinati alle
spese correnti che garantiscono l’attività ordinaria del Ministero; 2. nessun
dipendente del Ministero è sinora stato assunto per concorso, il personale è
composto da funzionari trasferiti da altre amministrazioni e il rapporto (1:1)
tra personale dipendente e precario è tra i più alti tra quelli dei
dicasteri.”
Nell’Appello sulle importanti
funzioni svolte dal Ministero si sottolinea: “A 27 anni dalla sua nascita, il giovane
Ministero, istituito nel 1986, rischia di scomparire a causa della progressiva
erosione delle risorse che garantiscono l’efficacia e l’efficienza del governo
dell’ambiente per i cittadini e per le imprese. (….) L’ulteriore riduzione delle capacità di prevenzione,
d’intervento e di controllo del Ministero può avere conseguenze molto gravi per
la nostra sicurezza, per la salute di noi tutti/e e per la tutela della
natura, incidendo sulla nostra qualità della vita e sul nostro futuro. Riparare i danni ambientali ci costa molto
più che prevenirli: il nostro Paese è tra quelli che colleziona più multe ambientali per infrazioni delle
normative e delle regole europee, mentre la magistratura deve intervenire sempre
più spesso sui disastri ambientali.”
Per questi motivi la società civile,
in chiusura dell’Appello ribadisce: “Chiediamo al Governo di dare un segnale di speranza già con la prossima Manovra 2014. Sono necessarie scelte lungimiranti che
spostino risorse sugli interventi necessari per la tutela del territorio,
dell’ambiente, della salute. Bisogna rilanciare e non mortificare ancora il
Ministero dell’Ambiente con ulteriori tagli di bilancio, garantendo risorse
adeguate per una efficace ed efficiente governance ambientale dell’Italia,
capace di futuro.”
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