QUANTI SOLDI
ARRIVANO A CHI HA DAVVERO BISOGNO?
LE CONTRADDIZIONI,
LA CONCORRENZA, IL BUSINESS,
L’INDUSTRIA DELLA
CARITÀ
di Valentina
Furlanetto
Prefazione di Alex
Zanotelli
Rassegna:
Repubblica a cura di Vladimiro Polchi: Il
nuovo business della beneficenza
Sette a cura di Ferruccio Pinotti: La
carità che aiuta chi la fa: un business di 67 miliardi
_allegato
Vanityfair.it a cura di Francesco Oggiano:
Mamma mi hai comprato? Storie di traffico di organi
Libero a cura di Francesco Borgonovo:
Onlus e Ong ci chiedono soldi. Poi li buttano via
Chiarelettere, Principio Attivo, pp.
272, euro 13,90
“Abbiamo il diritto di chiedere dove
vanno a finire le donazioni e il dovere di farlo nei confronti di chi vogliamo
aiutare.”
“La bontà disarmata, incauta,
inesperta e senza accorgimento non è neppure bontà, è ingenuità stolta e provoca
solo disastri.”
Antonio
Gramsci.
“Per salvaguardare oceani, balene,
foreste, ambiente Greenpeace Italia ha utilizzato 2 milioni 349.000 euro, meno
di quanto spenda per pubblicizzarsi e cercare nuovi iscritti: 2 milioni 482.000
euro.”
Dati bilancio
2011.
“Dalla vendita delle azalee Airc
(Associazione italiana ricerca sul cancro) ha ricavato 10 milioni di euro. Per
organizzarne la vendita ne spende quasila metà, circa 4
milioni.”
Dati bilancio
2011.
“Ho capito che la povertà è un
prodotto, che viene venduto come altri prodotti, promuovendo costose analisi di
mercato, organizzando campagne stampa, sbattendo spesso il volto di un bambino,
preferibilmente affamato o sfigurato o impaurito, sullo schermo di un televisore
o a tutta pagina su un quotidiano.”
“Il 66 per cento di tutte le
donazioni che sono state fatte nel mondo non sono state investite per la gente
di Haiti, ma per il funzionamento delle ong.
Alcune hanno comprato fuoristrada da
40-50.000 dollari e il 20 per cento delle donazioni e andato in stipendi del
personale delle organizzazioni.”
Evel Fanfan, presidente di Aumohd
(Action des unités motivées pour une Haiti de droit), organizzazione di
avvocati che dal 2002 si occupa della difesa dei diritti umani e civili della
popolazione di Haiti.
“Sarà un caso ma in occasione delle
settimane della moda a Milano ai giornalisti accreditati arrivano decine di
inviti a serate che promuovono villaggi scuola in Burundi, ospedali per
l’infanzia
in Mali, ma mai una volta che sui
cartoncini siano impressi nomi come l’Opera di san Francesco, dove ogni mattina
si mettono in fila i senzatetto…
Quella ai poveri locali sarebbe una
specie di carità a km zero, ma sfortunatamente non tira.”
“Questo è un sistema assurdo, ci
sono tantissimi soldi che girano senza che cambi nulla.
Le organizzazioni sono tutte in
lotta fra loro, lotta spietata per i fondi.”
Viviana Salsi, trentenne milanese
con diverse esperienze come cooperante internazionale.
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