Comunicato Unione Nazionale Consumatori
PUBBLICITA':
CONDANNATA ENI GRAZIE A "COSE DA NON CREDERE"
A seguito della denuncia
dell'Unione Nazionale Consumatori, attraverso la campagna di video "Cose da non
credere", l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato Eni per
lo spot "Eni 3".
Roma, 12
settembre 2013 – "'Cose da non credere' colpisce ancora e dopo la nostra
video-denuncia arriva la sanzione dell'Antitrust". E' quanto dichiara
Massimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori
(www.consumatori.it), annunciando la multa di 250 mila euro comminata
dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad Eni per la pubblicità
"Eni 3".
"Lo scorso
dicembre -ricorda Dona (segui @massidona su Twitter)- denunciammo
attraverso la nostra campagna 'Cose da non credere' (Guarda il video #cosedanoncredere 03:
Eni e la campagna 'scopri eni3') lo spot di Eni in cui si
pubblicizzava un'offerta comprendente gas, luce e carburante 'finalmente in un
unico pacchetto'; come rilevato dal Garante 'gli spot andati in onda nel
periodo novembre-dicembre 2012 erano ambigui e omissivi, in grado di falsare in
misura apprezzabile le scelte dei consumatori in relazione ai servizi
pubblicizzati'. Il messaggio pubblicitario, infatti -spiega l'avvocato Dona-
attraverso le immagini e la voce fuori campo, veicolava ai potenziali nuovi
clienti una promessa particolarmente allettante consistente nella possibilità di
bloccare il prezzo della bolletta di luce e gas per 36 mesi e di ottenere uno
sconto immediato di 6 cent sull’acquisto di un litro di carburante: in realtà il
blocco dei prezzi riguardava soltanto una quota delle bollette (la c.d. quota
energia) difficilmente quantificabile da parte dei consumatori, mentre per
ottenere lo sconto sulla benzina era comunque necessario aderire ai programmi di
fidelizzazione della società nella vendita di carburanti ".
"Oltre al
messaggio ingannevole -ricorda Massimiliano Dona- la prima versione della
pubblicità conteneva l'immagine di un grafitaro che disegnava il logo Eni sui
muri delle città: grazie al nostro intervento, il writer (che sicuramente
non veicolava un messaggio positivo) è scomparso nelle versioni successive, ma
ciò non ha reso l'offerta più trasparente".
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