venerdì 6 settembre 2013

Bolzano - Rovereto / fine

Il giorno dopo lo trascorriamo nella piscina comunale. Quello successivo visitiamo il Mart.
Sono in mostra, fra l'altro le fotografie di Daniele De Lonti, di soggetto ciclistico.




Le bici sono parcheggiate in modo singolare.

Andiamo anche a vedere la Casa d'arte futurista Depero
Nel pomeriggio partiamo. A Bologna bisogna cambiare treno. Ciò implica tirare giù velocemente le sacche dei bagagli e le bici, togliere i "teloni", rimontare le tre grazielle, rimettere su le sacche, condurre a piedi le bici al binario dove passa il treno per Roma, rismontare le bici e le sacche, rimettere i "teloni" e montare sul treno rapidamente. Poi a Roma fare lo stesso e andare a prendere la metro. Se non si può andare in metro con le bici la risposta risuoni forte e chiara: 'sti cazzi. La metro la prenderemo lo stesso. Non posso mica portare i figli per le strade di Roma in graziella con le sacche.
Le bici e il bagaglio sull'interregionale da Rovereto a Bologna
L'ammasso visto di lato
Questo ammasso viene sorvegliato, ma è difficilmente ispezionabile e meno che mai asportabile da qualche malintenzionano. Mangiamo in piedi. Poi si liberano due posti e i ragazzi imboccano, poi se ne libera un altro e vado anch'io. Un'esperienza formativa, non c'è che dire. Mi prende anche un momento lirico-fotografico, con tanto di didascalia In Italia troppe merci viaggiano ancora su gomma e troppo poche su rotaia. Una spesa ambientale ed economica. Le infrastrutture sono in ritardo. Le aziende sono pigre. Le reti ferroviarie sono inefficienti. La burocrazia frena il cambiamento. I petrolieri e i fabbricanti di camion godono. Lo stato ci guadagna un sacco di soldi (con le accise, l'Iva e le tasse). Vedi la foto. 

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