venerdì 6 settembre 2013

La bici, l'auto, il rischio

Su Fb, Stefano Gerosa ha postato un articolo del Sole-24 ore su cui è utile riflettere. L'articolo è qua. Paragona il rischio in borsa all'uso di veicoli diversi in città. In auto rischi di rimanere bloccato, un rischio che negli ultimi anni è talmente aumentato da divenire quasi una certezza. È dimostrato empiricamente che dal 2000 le bici impiegano meno tempo rispetto alle auto. Parallelamente, in borsa il rischio è cresciuto, al punto che - direi, da profano - i titoli rischiosi ti faranno quasi sicuramente perdere soldi, mentre quelli non rischiosi ti faranno guadagnare, anche se poco. Con l'auto, oltre alla possibilità elevata di rimanere intrappolati nel traffico, di passare ore a cercare parcheggio, ecc. hai la certezza di spendere un sacco di soldi. Se riesci a farne a meno completamente, beato te. Se invece ne possiedi una, ma la tieni quasi sempre ferma, risparmierai un sacco di soldi.
Certo, se utilizzi la bicicletta qutidianamente devi fronteggiare altri tipi di rischio - questo lo dico io, non l'articolo, anche se facile da intuire - ma il rischio traffico, così come il rischio parcheggio, si riducono a zero. E quindi tu, come tanti altri, anche con il freddo, la pioggia, la neve, ecc. continui a usare la bici, perché sai che conviene. Lo hai capito empiricamente, non per una visione miracolosa di Santa Graziella Scatenata.
È il famoso "bello della bicicletta" che troppi invidiano e non riescono a mettere in pratica. E allora si spiega perché vanno giù col sudore, con le salite, con i pazzi alla guida, ecc. Care sorelle e fratelli è tutta invidia.

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