Comunicato Greenpeace
GREENPEACE CHIEDE AI
GOVERNI DI AGIRE SUBITO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI MENTRE GLI ATTIVISTI RIMANGONO
IN PRIGIONE IN RUSSIA
ROMA, 27.09.13 – L’IPCC
(Intergovernmental Panel on Climate Change), l’organo scientifico delle Nazioni
Unite sui cambiamenti climatici, ha approvato oggi il primo dei quattro
documenti che comporranno il Quinto Rapporto. Mette in allarme su un
intensificarsi degli impatti, ma mostra anche che si può ancora agire per
prevenire gli effetti più disastrosi.
"L’unica risposta sensata
ai segnali allarmanti che ci manda il Pianeta è l’azione immediata. Purtroppo
chi è entrato in azione si trova ora in galera in Russia, mentre i responsabili
del caos climatico sono protetti dai governi di tutto il mondo”
afferma Andrea Boraschi, responsabile clima di Greenpeace, riferendosi ai
30 attivisti e membri dell’equipaggio della Arctic Sunrise, tra cui un italiano,
per i quali è stata disposta ieri dal tribunale russo la custodia cautelare per
2 mesi, in seguito a un’azione pacifica di protesta contro una piattaforma
petrolifera.
Il livello annuale dei
ghiacci dell’Artico ha appena raggiunto la sua estensione minima per il 2013:
5,10 milioni di chilometri quadri. Nonostante l’estensione attuale sia più
elevata di quella registrata nel 2012 con il minimo storico – il dato di
quest’anno rimane tra i più bassi da quando sono iniziate le registrazioni via
satellite nel 1979.
“L’Artico si sta
sciogliendo davanti ai nostri occhi, e l’annuncio di quest’anno è in linea con
quello che la scienza ci dice da decenni. Stiamo distruggendo il nostro
condizionatore globale e le conseguenze sono evidenti: alluvioni, tempeste e
siccità opprimenti. I principali responsabili di questo caos climatico sono i
combustibili fossili. In questo momento, aziende come Shell e Gazprom si stanno
muovendo verso l’Artico per estrarre le ultime gocce di petrolio rimaste ed è
nostra responsabilità fermarli. Per salvare il clima e garantire un futuro ai
nostri figli l’unica strada percorribile è quella delle energie rinnovabili”
commenta Andrea Boraschi, responsabile clima di Greenpeace. “L’era dei
combustibili fossili va definitivamente archiviata”.
Nella decade trascorsa
(2002-2011) la Groenlandia ha perso la sua massa artica a ritmi sei volte
superiori a quelli della decade precedente. Anche i ghiacci antartici si sono
ridotti a un ritmo 5 volte superiore. Dal 1993 i livelli dei mari si sono
innalzati mediamente a un ritmo doppio rispetto a quello del secolo passato;
l’estensione dei ghiacci del Polo Nord si è ridotta in maniera
significativamente più veloce rispetto a quanto previsto, e nel futuro
quell’area potrebbe risultare completamente priva di ghiacci nel periodo
estivo.
L’IPCC segnala che, per
tenere l’innalzamento della temperatura al di sotto dei 2 gradi Celsius – soglia
che secondo gli scienziati non bisognerebbe oltrepassare per evitare scenari
disastrosi - le emissioni di CO2 devono smettere di crescere entro il 2020 e
bisogna arrivare a zero emissioni entro il 2070.
“La buona notizia di questo
documento è che abbiamo ancora una possibilità per scegliere il nostro futuro.
Se i governi rispettano gli obiettivi che si sono dati e per i quali non si
stanno impegnando come dovrebbero, se avviamo veramente la rivoluzione
energetica nel segno dell’efficienza e delle rinnovabili, allora possiamo
farcela” conclude Boraschi.
Leggi il briefing “Verso il
Quinto rapporto dell’IPCC - Le scelte che dobbiamo compiere per salvare il
clima”:
http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Le-scelte-che-dobbiamo-compiere-per-salvare-il-clima/
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