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Marcel Breuer, sedia B3 (Wassily) |
Chissà come, a metà degli anni Centi del Novecento, a Marcel Breuer venne in mente di produrre mobili in esili e robusti tubi di metallo anziché in legno. Breuer studiò alla Bauhaus, fu uno dei migliori allievi e rimase a insegnare nella scuola fondata da Walter Gropius. Era la testimonianza che mettere insieme le meni più anticonformiste poteva produrre anche qualche allievo geniale. Come giovane professore della scuola, Breuer divenne celebre per un'idea straordinaria.
Cari due lettori di questo blog, sapete come venne in mente a Breuer siffatta idea? Cioè quella che vedete sopra, di fare i mobili con i tubi? Secondo voi, si trovava seduto dinnanzi a un massiccio caminetto di pietra, stava estraendo un volume da un pesante scaffale in noce di una biblioteca oppure era in una situazione di contiguità con tubi metallici che dimostravano non solo di sorreggere egregiamente il suo peso e tutte le vibrazioni previste e impreviste, ma erano anche testimonianza di essenzialità e bellezza?
La terza che ho detto. L'idea, infatti, venne a Marcel nel 1925 mentre pedalava su una bici Adler realizzata in tubi d'acciaio, con cui era solito pedalare nei dintorni di Dessau. Perché non si poteva utilizzare lo stesso proncipio della bicicletta per sedie, tavoli e librerie? Perché nessuno ti avrebbe dato retta, a meno di non chiamarsi Walter Gropius.
Piegando il metallo, grazie all'aiuto di un idraulico, Breuer realizzò i primi esemplari di sedia, a cominciare dalla B3, soprannominata
Wassily (Kandinskij era suo insegnante e mentore).
Nella sua carriera, Breuer si prese altre soddisfazioni, come la sede Unesco a Parigi e la straordinaria abbazia di St. John a Collegeville, Usa, imperniata su una vela di cemento armato. Ma questa è un'altra storia.
Quando nacque, la bici era un prodotto talmente avanzato che ispirò e, ancora ineguagliata, nella sua forma essenziale, continua a ispirare designer e artisti.
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