GREENPEACE: DALL’INDIA ALL’ARGENTINA MIGLIAIA DI
BICICLETTE NEL MONDO PER L’ARTICO
ROMA, 15.09.13 – Questa mattina migliaia di persone in
più di 110 città di 36 Paesi nel mondo sono salite in sella alla propria
bicicletta per partecipare alla prima “Pedalata Polare” della storia organizzata
da Greenpeace per la campagna Save The Arctic. Dall’Inghilterra all’Argentina,
dall’India all’Italia i “Difensori dell’Artico” hanno pedalato attraverso i
luoghi più iconici delle proprie città. In Italia, migliaia di biciclette hanno
percorso le strade di Bari, Catania, Milano, Napoli, Roma e Verona per ricordare
a tutti l’urgenza di salvare l’Artico da colossi del petrolio come Shell e
Gazprom.
Con questa pedalata abbiamo portato i Difensori
dell’Artico sulle strade di tutto il mondo per ricordare a Shell e agli altri
giganti del petrolio che il movimento Save the Arctic sta crescendo e non si
fermerà finché non cesseranno i piani di trivellazione al Polo Nord – afferma
Cristiana De Lia, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia –.
L’Artico è importante per il clima terrestre e deve essere protetto per non
mettere a rischio tutti gli abitanti del nostro pianeta”.
Un gigantesco orso meccanico grande quanto un autobus a
due piani ha percorso le strade di Londra fino a raggiungere la sede
internazionale della compagnia petrolifera Shell, mentre a Roma duemila ciclisti
si sono riuniti in Piazza del Colosseo e hanno pedalato lungo un percorso che ha
toccato i luoghi simbolo della capitale. A unirsi ai paladini dell'Artico, per
sottolineare insieme a Greenpeace l'importanza di difendere questo fragile
ecosistema, anche l'assessore alla Mobilità del comune di Roma, Guido Improta
che ha aperto la pedalata. Mentre l'attore Paolo Briguglia, testimonial
dell’evento, è salito in sella alla sua bicicletta per chiedere un santuario
globale per l'Artico.
L’iniziativa di oggi si svolge in prossimità del
raggiungimento del livello minimo annuale dei ghiacci artici. Nel 2012 è stato
raggiunto il triste record del minimo storico dei ghiacci e, anche quest’anno,
gli scienziati prevedono un nuovo allarmante livello che potrebbe essere tra i
cinque più bassi della storia. A minacciare l’Artico non sono solo i cambiamenti
climatici: l’assenza di ghiaccio ha aperto nuove vie di transito per la ricerca
e l’estrazione di petrolio a latitudini estreme scatenando una vera e propria
corsa all’oro nero.
I ghiacci dell’Artico si stanno sciogliendo rapidamente
davanti agli occhi di tutti: dove prima c’erano vaste distese di ghiaccio, ora
c’è il mare aperto e le piattaforme delle compagnie petrolifere senza scrupoli
stanno avanzando. Questa è un’emergenza planetaria e noi non staremo a guardare”
– conclude De Lia.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.