Fonte: Tribuna di Treviso
In “Graziella” a Roma per la marcia del 28
Quindici rappresentanti del presidio del Foro Boario partono domani in bici, tappe da 70 km al giorno
di Davide Nordio
L’obiettivo del gruppo è quello di consegnare una petizione nei palazzi della politica «perchè le cose cambino subito», dice Fiore, «Si deve dare forza e dignità al lavoro, nel sacrosanto rispetto dell’articolo uno della Costituzione. Oggi anche chi potrebbe lavorare si trova bloccato come il sottoscritto».
Fiore è un artigiano nel settore del mobile e degli allestimenti: ha lavorato come subappaltatore in contesti importanti come il megastore della Apple a Parigi e a Ginevra, navi da crociera, ecc.. Ma ora nessuno lo chiama più: «Colpa dei pagamenti mai rispettati che non mi permettono di essere in regola con i diversi contributi. E se non sei in regola, niente Durc, il documento di regolarità contabile. E niente Durc vuol dire non aver accesso ad alcuna commissione, neppure in subappalto. Così mi ritrovo a 31 anni senza avere un futuro: e come me, purtroppo, ce ne sono tanti, che non hanno più nulla da perdere. Che lo sappiano a Roma». Per Fiore e per altri attivisti del presidio castellano la prima emergenza non può che essere il lavoro: «Dobbiamo liberarci da tutti quei vincoli che non ci permettono di esprimere la nostra potenzialità».
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