ti,
il tuo profilo personale, i film, i libri e i cd che ti piacciono, come
se a qualcuno interessasse qualcosa di tutto questo, come se le vacue
amenità di cui rendi partecipi gli altri («Carbonara o amatriciana,
stasera? That is the question.» «Maria Grazia spegne la tivù e va a
letto perplessa.» «ma piove anche lì a Bari?») e i link ai video di
Vasco Rossi e le foto del gatto ti confermassero che sei vivo. Che lasci
una traccia nel mondo.
Invece io più ci vado più noto che le cose che ci rendono uguali prevalgono su quelle che ci differenziano. Le meschine paure, le frustrazioni. L’ululato dell’Io che vuole farsi sentire a tutti i costi e quanto più si sente piccolo tanto più forte abbaia, come fanno i cani.»
Raul Montanari, Il tempo dell’innocenza [romanzo], Dalai, Milano, 2012.
Il libro è leggibile qui:
Invece io più ci vado più noto che le cose che ci rendono uguali prevalgono su quelle che ci differenziano. Le meschine paure, le frustrazioni. L’ululato dell’Io che vuole farsi sentire a tutti i costi e quanto più si sente piccolo tanto più forte abbaia, come fanno i cani.»
Raul Montanari, Il tempo dell’innocenza [romanzo], Dalai, Milano, 2012.
Il libro è leggibile qui:
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