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Comunicato Verdi Lazio
BONESSIO (VERDI)
DA ALEMANNO INVECE DI RIFIUTI ZERO, IDEE ZERO E BEN CONFUSE. A ROMA SARÀ
EMERGENZA CONTINUA
«Altro che
strategia Rifiuti Zero, è uno Zero di Idee oltretutto ben confuse, ciò che ha
dichiarato questa mattina il sindaco Alemanno in materia di rifiuti. - afferma
il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - La gara per la spedizione
dei rifiuti all'estero rischia di essere un palliativo perché non affiancata da
una contestuale crescita della differenziata porta a porta che Ama continua a
non voler fare in modo concreto mancando di qualsiasi progettualità nella
realizzazione, anche con il supporto delle Amministrazioni locali, di
un'impiantistica dedicata al recupero della materia differenziata ben diversa
dagli impianti Tmb esistenti che sono rivolti solo alla produzione di ecoballe
di CDR per gli inceneritori. Appare inoltre incredibile che per superare la
crisi di Ama si punti a alla creazione di una società pubblico-privata in cui
far entrare per lo smaltimento un "socio di minoranza" che sarà in realtà il
solito "convitato di pietra trentennale" dell'affare rifiuti a Roma: il solito
monopolista di sempre dotato in esclusiva sul territorio degli sciagurati
impianti della filiera Tmb-inceneritore-discarica. Solo a parole Alemanno dice
di volerlo tener fuori, ma si smentisce confermando nella strategia di Roma
Capitale la centralità degli inceneritori rispetto alla differenziata. Arriva
perfino a rilanciare la partecipazione di Ama alla società mista per la
realizzazione-gestione dell’inceneritore di Albano ignorando che la recente
sentenza del Consiglio di Stato ha si riattivato la procedura ma ha al tempo
stesso negato l'accesso ai famigerati fondi pubblici Cip 6, cosa che renderà
"economicamente svantaggioso" e quindi, di fatto, non realizzabile visto che
dovrebbe sostenersi solo con la tariffa di smaltimento. Ma non è finita qui, con
questa logica avremo lo splendido capolavoro di un aumento sia dei costi
economici sia di quelli sanitari dovuti al forte impatto ambientale, il tutto
con fondi pubblici che dovrebbero essere utilizzati esattamente per i motivi
opposti. E in poi vale la pena di commentare l’imbarazzante situazione in cui
si troveranno i vertici dell’Ama che, secondo Alemanno, dovrebbero attuare due
strategie economico-industriali opposte e incompatibili. Da un lato avrebbero
l’obbligo di incrementare in maniera spinta la raccolta differenziata di
plastica, carta e legno, mentre dall'altro dovrebbero incenerire gli stessi
materiali per far “guadagnare” gli impianti. E questa la chiamano una politica
dei rifiuti degna di una capitale europea? Diciamo proprio di no. Non si vedono
nella caotica esposizione di Alemanno la creazione di filiere definite per
materiali, l'incremento della differenziata spinta porta a porta con metodologie
generali e obbligatorie, condivise tra i municipi, così come non sono previsti
gli impianti a supporto della differenziata. Ulteriore testimonianza e la
sciagurata differenziata con cassonetti su strada che l’Ama fa partire proprio
oggi nel territorio del IV Municipio, rinunciando al porta a porta e sostenendo
con ridicola enfasi una metodologia che si è rivelata fallimentare in tutte le
grandi città europee.
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