Morire di polveri sottili
Lucio Luzzatto e Adele Seniori Costantini, Il Sole-24 ore, 3 novembre 2013
[...]La International Agency for Research on Cancer (con 
sede a Lione, è il ramo dell'Oms che ha la delega per i tumori), diretta
 dall'epidemiologo britannico Christopher Wild, il 17 ottobre 2013 ha 
classificato l'inquinamento atmosferico nel gruppo I dei cancerogeni: 
cioè tra quelli certi (vedi 
http://www.iarc.fr/en/media-centre/iarcnews/pdf/pr221_E.pdf). Gli 
inquinanti dell'aria sono sia sostanze gassose o volatili (ossido di 
carbonio, anidride solforosa, ossidi dell'azoto, idrocarburi policilici,
 altri composti organici), sia microparticelle solide, chiamate in 
genere polveri sottili (PM10 o PM2.5, a seconda che siano piccole o 
piccolissime): sono proprio queste che vengono incriminate come causa di
 tumori (perciò i ciclisti con le mascherine, che tanti guardano come se
 fossero marziani, fanno bene a sensibilizzare il pubblico al problema).
 Il documento dell'Iarrc (che verrà pubblicato come Monograph n.109) riguarda su scala mondiale centinaia di migliaia di casi di tumori, specificamente del polmone e della vescica urinaria. Dal punto di vista quantitativo l'impatto dell'inquinamento atmosferico sull'insorgenza dei tumori è probabilmente simile a quello del fumo passivo; mentre il fumo attivo delle sigarette è causa di gran lunga più potente (almeno di 20 volte).
Fonte e articolo completo: Qui
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