giovedì 14 novembre 2013

italiana di psicoanalisi organizza una giornata di studi a Roma. «È un virus, dobbiamo organizzare le difese»

La lunga guerra al pregiudizio

Così i razzismi si combattono nel cervello. E nella cultura

Fonte e articolo completo: Corriere della Sera

[...]In pratica funzionerebbero come un meccanismo di difesa caratterizzato dalla proiezione, per cui si attribuiscono ad altri quelle parti di sé che non si riesce a riconoscere come proprie e dunque ad eliminare. Per questo succede che i propri istinti aggressivi vengano trasposti sugli stranieri, che la nostra avidità misconosciuta finisca per essere associata agli ebrei, che gli omosessuali siano un simulacro delle nostre ansie di passività e che certe caratterizzazioni delle donne parlino della nostra paura di non essere all’altezza. In questo senso, spiega Argentieri, «la non integrazione psicologica e la lontananza dal proprio sentire autentico sono uno dei terreni più fertili per la nascita di pregiudizi». Quante volte chi esordisce dicendo «Non ho pregiudizi, ma…» finisce per rivelarne più degli altri. Sono contenuti che forniscono un ottimo strumento di analisi, dicono molto di noi e delle nostre paure, ma non dimentichiamoci la carica di aggressività che portano con loro.

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