giovedì 7 novembre 2013

Articolo di Donald Sassoon sul suo viaggio Parigi-Londra

Da Parigi si parte, in bici, verso Londra. Il pensiero non spicca il volo. Se ne sta lì, fisso, corrucciato, sull'idea del "sacro" (nel senso dell'osso)

di Donald Sassoon

Il vero problema era il sedere, il posteriore, il sacro. Quello che i tedeschi chiamano Kreuzbein, l'osso della croce, e gli italiani (ma anche gli olandesi) chiamano, più poeticamente, l'osso sacro. Come molte parole, deriva dal greco ieros osteon. Osteo naturalmente sta per osso, e ieros significa forte ma può anche significare sacro. È così che siamo approdati a un termine religioso per definire l'osso su cui sediamo. Si sa che gli accademici come me ci stanno seduti sopra gran parte del tempo con grande soddisfazione [...].
Non siamo dei turisti. Non siamo qui per divertirci. Siamo dei temerari decisi, decisi a raggiungere la tappa successiva del nostro epico viaggio - e trovare un albergo decente.


Dall'articolo "L'avventura, messa in croce", Il Sole-24 ore, Domenica, 20 ottobre 2013, p. 30 [non rintracciabile sul web].


Bellissimo resoconto dell'intellettuale britannico sul suo viaggio in bicicletta da Parigi a Londra. Abbiamo scritto al prof. Sassoon, che ci ha gentilmente inviato l'articolo in inglese, e che ringraziamo. Ne pubblichiamo sotto uno stralcio significativo.




So what’s the problem? The problem is that I was enticed into an ‘adventure’.
Nothing grand, on the epic scale of the aristocratic and upper class adventurers of the
nineteenth century, or those brave souls who conquered the South Pole or Everest, which has
since become commonplace. But more modestly cycling from Paris to London using the new
Avenue Verte (almost, and almost is the crucial word, free from motorized traffic). When you
cycle for six hours a day for five days the sacred bone, as well as the knees and the thighs
suffer far more than one would have ever expected, and one’s mind, instead of admiring the
beauty of the landscape, reflecting on the meaning of life or wondering how to resolve the
Middle East problem, is concentrating far too much on one’s muscles, bones and bum.

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