Quando leggo le dichiarazioni generali e i commenti ai dati da parte dell'Ancma sono colto da varie perplessità. Ancma significa Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori e fa parte di Confindustria. Ieri si sono riuniti in assemblea a Milano e hanno snocciolato i dati che, in tempi di crisi, non possono essere esaltanti, ma nonostante la crisi e grazie alla crisi possono divenire anche un'occasione di crescita e di apertura di nuovi segmenti di mercato. Una sintesi di questo incontro è qui (articolo del Sole-24 ore, quotidiano di Conmfindustria). Nel 2012, il mercato dei veicoli a motore ha segnato un -21.8% rispetto all'anno precedente. La vendita di motorini a 50 cc è calata addirittura del 31.7%. Anche le biciclette segnano un -9.8% nel 2012 rispetto al 2011.
Fin qui tutto bene, si tratta di dati, nulla da eccepire. Quando però si parla di strategie politico-istituzionali, i nodi vengono al pettine. La natura bifronte (moto e bici) di questa grande associazione non permette di delineare una strategia unitaria e si finisce per invocare la mobilità. Certo, strade migliori, senza buche sono invocate da tutti; maggior uso di scooter vuol dire riduzione delle automobili, ma tutto questo non può appassionare il ciclista urbano, alle prese con problemi maggiori.
Invocare maggior sicurezza vuol dire non aver presente il panorama da steppa mongolica che si presenta tutti i giorni ai semafori di Roma di altre metropoli, con scooter che arrivano a 800 cc. che al (semaforo) verde partono a razzo per guadagnarsi gli spazi migliori. Di sostenibile c'è davvero poco. Invocare la sicurezza quando si producono simili bestioni serve a poco. Mettere insieme i ciclisti e i motociclisti può suonare un po' ridicolo, se si abbandona la logica produttiva. Se si considerano i numeri, i fabbricanti di bici sono minoritari, come lo saranno le logiche ambientali e le ragioni della bicicletta come mezzo di spostamento quotidiano in città.
Nel nome della mobilità, industriali dell'Ancma: scindetevi. Ogni questione abbia la sua dovuta attenzione nella sede giusta.
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