venerdì 21 giugno 2013

Crolla la domanda di energia in Italia




La domanda di energia indietro di 20 anni, ma la bolletta è la più cara di sempre: 64 mld

[n.d.r.: a rischio chiusura 4 raffinerie su 14: qual è il problema?]
 
Fonte e articolo completo: La Repubblica, 20 giugno 2013

Se confermato, l'aumento dell'Iva costerebbe 1,5 centesimi al litro alla pompa e per lo Stato il gettito - complice il calo dei consumi - potrebbe diminuire di circa 1 miliardo. La relazione annuale dell'Unione petrolifera: nel 2013 previsto un calo della bolletta energetica a 53-54 miliardi. Verso la chisura di 7mila impianti di benzina. Allarme Zanonato: "A rischio quattro raffinerie"

Tracciando gli scenari futuri, nell'ipotesi di un rafforzamento del cambio (circa +1,8%), un ripiegamento delle quotazioni e dei prezzi delle varie fonti, nonché un calo dei consumi, che continua ad essere significativo per le fonti fossili, "l'Up stima che la fattura energetica nel 2013 potrebbe essere inferiore di circa 10 miliardi di euro" ha ricordato Gilotti, indicando che "nel 2013 dovrebbe aggirarsi fra i 53 e i 54 miliardi di euro. Metà del risparmio sarebbe determinato dalla fattura petrolifera che, secondo una prima stima, scenderebbe a 28-29 miliardi nel 2013".

Il presidente ha anche dedicato un passaggio della sua relazione all'imminente - salvo proroghe - innalzamento dell'Iva al 22%. "Evitare l'aggravio di un punto dell'Iva previsto per luglio sarebbe un segnale positivo, anche perchè graverebbe sui consumatori per 1,5 centesimi di euro al litro" alla pompa di benzina. Il numero uno dell'Up ha messo in guardia: "Se il trend dovesse dovesse confermarsi - ha spiegato - nel 2013 si stimano minori entrate per l'Erario per circa 1 miliardo di euro".

Quanto al sistema-Italia, dalla relazione emerge che soffre di un persistente eccesso di capacità di raffinazione, circa il 30% del totale "ed è inevitabile un ulteriore pricesso di dimagrimento che può tradursi nella chiusura di un paio di raffinerie quest'anno o il prossimo". Gilotti ha precisato che in Europa hanno chiuso 15 raffinerie dal 2008 ad oggi e ne chiuderanno altre 10 nei prossimi anni. Per l'Italia, Gilotti chiede di "preparare una rete di protezione che accompagni questo processo di dimagrimento che non necessita di aiuti di Stato, ma piuttosto dell'aiuto di uno Stato che assista le aziende in questo complesso momento di transizione che può portare ad un nuovo punto di equilibrio più efficiente e competitivo". Ancor più drastico il ministro allo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, secondo il quale il settore della raffinazione in Italia è "in una situazione di rischio che potrebbe portare alla chiusura di quattro grandi impianti. L'eccesso di capacità produttiva è nell'ordine di 15-20 milioni di tonnellate l'anno, bisogna non compromettere un settore strategico dell'industria nazionale e salvaguardare l'occupazione di 100 mila addetti".

Oltre alla raffinazione, va affrontato anche il problema della rete di distribuzione carburanti. "Occorre intensificare gli sforzi sul fronte della ristrutturazione della rete di cui più volte si è parlato, potenziando lo strumento del fondo indennizzi. Credo sia ora giunto il momento conclusivo per una massiccia azione di razionalizzazione con la chiusura di non meno di 5.000-7.000 impianti".

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.