Giovedì scorso, durante il consueto giro serale della critical mass, è accaduto un episodio grave, di cui hanno riferito anche alcuni quotidiani.
In
via Vittor Pisani, in prossimità del noto ristorante “Giannino”,
numerose autovetture di clienti sostavano all’interno della ciclabile
(come pure sullo spartitraffico).
I ciclisti hanno chiesto l’intervento dei vigili, ma hanno dovuto attendere oltre un’ora perché finalmente si presentassero.
Nel
frattempo veniva improvvisato dai partecipanti al critical mass un
sit-in di protesta, bloccando al traffico una parte della carreggiata.
Poco
dopo sorgevano discussioni e contestazioni con il personale e alcuni
avventori del locale, documentate anche da riprese fotografiche e video
che si trovano in rete. Le discussioni sono a un certo punto degenerate
passando alle minacce e giungendo sino alle vie di fatto, con
colluttazioni fisiche tra alcune persone del ristorante e alcuni
ciclisti. Uno di questi, centrato da un pugno, è stato medicato al
pronto soccorso.
I
vigili, nuovamente contattati, a quel punto si presentavano sul luogo
del fatto, essendosi ormai le auto in sosta quasi tutte dileguate,
multando le poche rimaste e cercando di ricostruire l’accaduto.
Circolano versioni divergenti su chi ha aggredito chi. E non sta a noi, qui, entrare nel merito della vicenda.
Quel
che è certo, tuttavia, è che è inammissibile che questa situazione di
parcheggio abusivo, nota e denunciata da tempo, continui impunita ogni
giorno.
Citiamo, tra i molti, un articolo del Corriere della sera di oltre un anno fa.
Ricordiamo
che, proprio sotto via Vittor Pisani, esiste da anni un parcheggio
sotterraneo assai capiente, che risulta anche ampiamente
sottoutilizzato. Mentre prospera la sosta abusiva in superficie, nella
sostanziale indifferenza della polizia locale. Perché?
Non
ci è stato ripetuto sino allo sfinimento, in tutti questi anni, che i
parcheggi sotterranei servono proprio allo scopo di liberare la
superficie dalle auto in sosta?
Il
ristorante, frequentato da numerosi vip, risulta anche avere una
convenzione con il suddetto parcheggio. Ma i clienti preferiscono
continuare a lasciare le loro auto, spesso di grossa cilindrata, sui
marciapiedi, sulla pista ciclabile o in altre situazioni vietate, ben
sapendo che il rischio di subire contravvenzioni è irrilevante.
Allora,
sarà pur vero che, rispetto a questo tipo di clientela, una
contravvenzione per sosta vietata equivale all’incirca alla mancia data
al cameriere, e quindi non costituisce un deterrente di particolare
efficacia. Ma non ci pare un motivo valido per continuare a tollerare
questa illegalità.
Invitiamo
chi deve ad effettuare i controlli in modo sistematico. Anche per
evitare il ripetersi di situazioni come quella sopra denunciata, i cui
esiti potevano essere certamente ben peggiori.
Eugenio Galli (presidente Fiab Ciclobby Milano)
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