Finisce il 2012 ed è fresco fresco di cavalierato, per poco ammazzato sulla strada (dettagli qui), il ciclista britannico Sir Bradley Wiggins, vincitore di un oro olimpico e del Tour de France. Da illusi quali siamo, ci piace pensare al conferimento del titolo imperiale anche per l'investimento da parte di un pulmino nel novembre scorso.
Nell'anno degli appelli per la sicurezza stradale del Times di Londra e di Salviamo i ciclisti, per il web #sic, in Italia. Si chiude un anno, forse un'epoca ma per la ciclabilità complessiva dell'Italia siamo molto lontani da uno standard europeo accettabile. Si è mosso qualcosa, certamente, ma cambierà qualcosa? La crisi rema contro sui grandi progetti, ma i ciclisti nelle città aumentano.
C'è ancora molto da lavorare, soprattutto nell'immaginario collettivo. Il ciclista urbano, a livello statistico almeno, alla prova dei fatti è ancora troppo simile a una indigesta figurina, fatta con i pochi e stantii stereotipi a disposizione. Una figurina che i sampietrini e un po' di vento o pioggia mettono subito in crisi. Andare in bici è pericoloso, come fai?, che coraggio, ecc. Peccato. Le parole e il web servono a poco, ci vorrebbe più coraggio e bisognerebbe mettere sotto pressione sul serio le amministrazioni pubbliche. Con proteste ripetute, sonore e scandalose. Buon 2013.
lunedì 24 dicembre 2012
Comunicato Fiab-Ciclobby
Giovedì scorso, durante il consueto giro serale della critical mass, è accaduto un episodio grave, di cui hanno riferito anche alcuni quotidiani.
In
via Vittor Pisani, in prossimità del noto ristorante “Giannino”,
numerose autovetture di clienti sostavano all’interno della ciclabile
(come pure sullo spartitraffico).
I ciclisti hanno chiesto l’intervento dei vigili, ma hanno dovuto attendere oltre un’ora perché finalmente si presentassero.
Nel
frattempo veniva improvvisato dai partecipanti al critical mass un
sit-in di protesta, bloccando al traffico una parte della carreggiata.
Poco
dopo sorgevano discussioni e contestazioni con il personale e alcuni
avventori del locale, documentate anche da riprese fotografiche e video
che si trovano in rete. Le discussioni sono a un certo punto degenerate
passando alle minacce e giungendo sino alle vie di fatto, con
colluttazioni fisiche tra alcune persone del ristorante e alcuni
ciclisti. Uno di questi, centrato da un pugno, è stato medicato al
pronto soccorso.
I
vigili, nuovamente contattati, a quel punto si presentavano sul luogo
del fatto, essendosi ormai le auto in sosta quasi tutte dileguate,
multando le poche rimaste e cercando di ricostruire l’accaduto.
Circolano versioni divergenti su chi ha aggredito chi. E non sta a noi, qui, entrare nel merito della vicenda.
Quel
che è certo, tuttavia, è che è inammissibile che questa situazione di
parcheggio abusivo, nota e denunciata da tempo, continui impunita ogni
giorno.
Citiamo, tra i molti, un articolo del Corriere della sera di oltre un anno fa.
Ricordiamo
che, proprio sotto via Vittor Pisani, esiste da anni un parcheggio
sotterraneo assai capiente, che risulta anche ampiamente
sottoutilizzato. Mentre prospera la sosta abusiva in superficie, nella
sostanziale indifferenza della polizia locale. Perché?
Non
ci è stato ripetuto sino allo sfinimento, in tutti questi anni, che i
parcheggi sotterranei servono proprio allo scopo di liberare la
superficie dalle auto in sosta?
Il
ristorante, frequentato da numerosi vip, risulta anche avere una
convenzione con il suddetto parcheggio. Ma i clienti preferiscono
continuare a lasciare le loro auto, spesso di grossa cilindrata, sui
marciapiedi, sulla pista ciclabile o in altre situazioni vietate, ben
sapendo che il rischio di subire contravvenzioni è irrilevante.
Allora,
sarà pur vero che, rispetto a questo tipo di clientela, una
contravvenzione per sosta vietata equivale all’incirca alla mancia data
al cameriere, e quindi non costituisce un deterrente di particolare
efficacia. Ma non ci pare un motivo valido per continuare a tollerare
questa illegalità.
Invitiamo
chi deve ad effettuare i controlli in modo sistematico. Anche per
evitare il ripetersi di situazioni come quella sopra denunciata, i cui
esiti potevano essere certamente ben peggiori.
Eugenio Galli (presidente Fiab Ciclobby Milano)
martedì 18 dicembre 2012
Nel PD nessuno spazio per l'ambientalismo
Da Epifani a Gotor, i 120 «blindati» che creano imbarazzi nel partito
Fonte: Corriere della Sera, 18 dicembre 2012I «nominati», tra protetti del segretario, esponenti della società civile e capilista, saranno centoventi circa. [...] Peccato che altri loro colleghi, con una sola legislatura alle spalle e molta più esperienza e preparazione saranno invece fatti fuori perché non hanno un padrino politico.
Un caso esemplare riguarda il senatore Roberto Della Seta. Il parlamentare ambientalista che ha condotto una dura battaglia contro l’Ilva, quello di cui Riva parla in una lettera del 2010 a Bersani chiedendogli di fermarlo. Due anni dopo Della Seta è stato fermato. Non sarà nel listino. E con lui sono stati fatti fuori gli altri due parlamentari ambientalisti Realacci e Ferrante. Esponenti del Pd che non sono radicati sul territorio, visto che rappresentano interessi diffusi, e quindi non hanno possibilità di passare alle primarie tramite i voti dell’apparato o dei signori delle tessere.
giovedì 13 dicembre 2012
1 milione 300 mila tonnellate di veleni
Comunicato Legambiente
Bidognetti: disastro
ambientale
Legambiente: “ Ci costituiremo parte civile
al processo, dopo 18 anni occorre riprendere la dignità violata da tanti,
troppi, anni di inerzia, opportunismi e collusioni d’ogni risma consumati sulla
pelle dei cittadini e dell’ambiente”
“Ci costituiremo parte civile
appena sarà possibile nel procedimento penale per riprendere la dignità violata
da tanti, troppi, anni di inerzia, opportunismi e collusioni d’ogni risma
consumati sulla pelle dei cittadini e dell’ambiente. Sono trascorsi esattamente
18 anni dal primo dossier Rifiuti Spa dove già allora delineavamo con precisione
gli scenari presenti e futuri, svelavano intrecci, connivenze, facevano nomi e
cognomi dei responsabili di uno tra i più gravi disastri ambientali, economici e
sociali che il nostro Paese abbia mai visto. Parlavamo di una regione,
la Campania,
che era diventata la grande pattumiera
d’Italia, che c’era in atto un patto scellerato tra politici, imprenditori,
funzionari pubblici, faccendieri e camorristi, per gestire la torta dei rifiuti
urbani e industriali. Cave, terreni agricoli, fiumi, torrenti che si stavano
velocemente riempiendo di veleni d’ogni tipo, sotto gli occhi di tutti. “ In una
nota Vittorio Cogliati Dezza e Michele
Buonomo, rispettivamente presidente nazionale Legambiente e presidente
Legambiente Campania annunciano la costituzione di parte civile nel
procedimento penale nel confronto del boss Bidognetti per disastro ambientale.
“Circa 65mila tir carichi di rifiuti hanno
attraversato mezza Italia per sversare ben un milione e 300mila tonnellate di
veleni nella sola discarica Schiavi di Giugliano, una delle otto discariche,
poste tra le province di Napoli e Caserta, per anni gestita dai Casalesi un numero che rappresenta solo un fotogramma per inquadrare 18 anni di mattanza ambientale in Campania, dove
i clan dei casalesi si sono guadagnati
cifre record per carichi trafficati illegalmente ed è stato messo a nudo come la
regione sia stata sacrificata dalle famiglie mafiose per diventare l’immenso
immondezzaio a cielo aperto degli scarti industriali di mezza Italia, con
inenarrabili danni ambientali e sanitari. Sono 18 anni - concludono Cogliati Dezza e Buonomo - che si studiano le trasformazioni e i
meccanismi di questa guerra che sta avvelenando il territorio. I dati sanitari
ci sono, la diagnosi è scritta si deve solo intervenire: per tutelare una regione, una popolazione ed un’economia è necessario da subito avviare con tempi e
regole certe la bonifica del territorio”.
mercoledì 12 dicembre 2012
Comunicato Carteinregola
ATTENTI ALLE DELIBERE
ATTENTI ALLE DELIBERE
Il nuovo laboratorio Carteinregola seguirà i lavori dell’Assemblea
Capitolina per sorvegliare la votazione delle controverse Delibere
urbanistiche, che hanno suscitato appelli e proteste da parte dei comitati e
delle associazioni
Roma, 12 dicembre 2012. Sta per abbattersi su Roma una manovra
urbanistica pesantissima che porterà conseguenze inimmaginabili
sull’ambiente e sul tessuto sociale della nostra città. Si tratta di una serie
di Delibere che saranno sottoposte al voto del Consiglio Comunale
senza un’ adeguata pianificazione né una approfondita valutazione
della sostenibilità ambientale. Una manovra
urbanistica che si presenta come un vero e proprio nuovo Piano
Regolatore che peggiora quello del sindaco Veltroni di cui si appresta a
diventare una variante generale[1].
Delibere che da
tempo sono state inserite nell’ordine dei lavori, ma che potrebbero essere
portate in aula “a sorpresa”, grazie alla firma di 13 consiglieri che ne
decretassero l’urgenza.
Per questo Carteinregola ha deciso di organizzare dei turni per garantire la
presenza costante dei cittadini durante
le sedute del Consiglio Comunale. Una presenza che sarà una testimonianza
composta e silenziosa, per ricordare ai consiglieri la responsabilità che
pesa sulle loro scelte.
Sul sito di Carteinregola è pubblicato l’elenco delle delibere,
molte delle quali si possono scaricare insieme a schede e materiali che spiegano i progetti e le conseguenze
in caso di approvazione delle delibere, compilate in collaborazione con i
comitati e le associazioni dei territori e destinate ai cittadini, ma anche a
giornalisti e consiglieri comunali.
Carteinregola ha creato anche una mappa “in progress” delle criticità
della città, che si sta riempiendo delle tante bandierine nere dei progetti in approvazione http://carteinregola. geoworkflow.com/
[2]
Aderiscono al gruppo di lavoro:
Il Manifesto di Carteinregola
Parlare di Regole è facile e difficile. Facile perché
tutti si appellano alle Regole, anche se poi pochi le prendono sul serio.
Difficile perché le Regole non sono buone di per sé. Erano regole anche quelle
che prevedevano la schiavitù e quelle che discriminavano gli ebrei. Sono
Regole quelle che stabilisce la nostra Costituzione.
Le regole sono la base su cui si costruisce tutto il resto, e la prima Regola è quella che stabilisce che
le Regole sono uguali per tutti. La Regola che protegge i deboli
dalla legge del più forte.
Ma non basta. Troppo spesso sono i forti a dettare le regole. E
troppo spesso l’uguaglianza di fronte alle regole non protegge
dalla prevaricazione, come in un cortile in cui elefanti e
pulcini hanno lo stesso diritto di giocare.
La seconda Regola è che il bene
pubblico deve prevalere sull’interesse privato. E’ la Regola che ha conservato il nostro patrimonio
comune, le nostre risorse, gli angoli di bellezza improvvisa della nostra
città. La Regola che ci aiuta a consegnare alle
generazioni future quanto anche noi siamo chiamati a custodire e a migliorare.
La regola che va sempre troppo stretta a chi vuole avere le
mani libere, a chi usa le eccezioni per modificare (o aggirare) la
legge.
A chi con l’alibi della mancanza di soldi, o dell’urgenza, o della
burocrazia inventa deroghe, varianti, pareri, emergenze, regimi speciali,
commissari…La terza Regola è che le
Regole e soprattutto le eccezioni alle regole devono essere chiare per
tutti.
Soprattutto quelle che guidano le trasformazioni urbane, la mobilità, la
tutela dell’ambiente e dei beni culturali. Perché la città non è un
supermercato di cubature immobiliari. E neanche un contenitore di
provvisorie intersezioni di esistenze individuali, ciascuna racchiusa nel
suo spazio privato.
La città è un organismo vivente, fatto di donne e di uomini, di
bambini, di animali e di piante. E anche di memoria del passato,
che si trovi nei muri o dentro le persone.
E la quarta Regola è che ognuno deve
poter partecipare. E’
finito il tempo delle deleghe in bianco, delle messe in scena
retoriche, che si chiamino Millenium o Modello Roma, che cercano di
rendere presentabile la cementificazione di pezzi sempre più grandi di città e
di agro romano.
I cittadini e le cittadine hanno le carte in regola per diventare i
protagonisti del cambiamento, oltre che della conservazione, del
patrimonio collettivo.
CarteinRegola è un laboratorio di cittadini, associazioni e
comitati che vuole lavorare sulle Regole. Le Regole da inventare, le Regole da
cambiare, le Regole da difendere.
CarteinRegola si rivolge a tutti i cittadini e cittadine, agli altri
comitati e associazioni che lavorano sul territorio e anche alle istituzioni,
all’amministrazione e alle forze politiche che dimostrino di voler
ascoltare sul serio.
Perché le Regole non sono un punto
di arrivo, ma un punto di partenza. Per costruire un mondo solidale e condiviso. Per
restituire dignità e significato all’esistenza di ciascuno. Perché
costruire un mondo migliore per tutti e per tutte non sia il solito modo
di dire.
Suv da vietare in Italia
(ANSA) - BERGAMO, 11 DIC - UN UOMO DI 58 ANNI, DI TREVIGLIO
(BERGAMO), E' STATO CONDANNATO A 8 MESI PER OMICIDIO COLPOSO E
ASSOLTO DALL'ACCUSA DI OMISSIONE DI SOCCORSO. NELL'OTTOBRE DEL
2011, CON IL SUO FUORISTRADA HUMMER, L'UOMO AVEVA URTATO UN
CICLISTA, ANTONIO JERRY MANZONI, 43 ANNI, CHE ERA FINITO IN UN
FOSSATO ED ERA STATO TROVATO MORTO LA MATTINA DOPO.
OGGI IL GUP DI BERGAMO HA EMESSO LA SENTENZA IN ABBREVIATO,
CONCEDENDO AL CINQUANTOTTENNE IL BENEFICIO DELLA SOSPENSIONE
CONDIZIONALE DELLA PENA. L'INCIDENTE SI ERA VERIFICATO SULLA
STRADA TRA CALVENZANO (BERGAMO) E VAILATE (CREMONA): IL
CINQUANTOTTENNE HA SEMPRE SPIEGATO DI AVER SENTITO, QUELLA SERA,
SOLO UN LEGGERO URTO E DI NON AVER VISTO IL CICLISTA. SOLTANTO
IL GIORNO DOPO, SENTITA LA NOTIZIA DELLA MORTE DI MANZONI, AVEVA
INTUITO CHE I DUE EPISODI POTESSERO ESSERE COLLEGATI E SI ERA
COSI' COSTITUITO AI CARABINIERI. (ANSA).
YN3
11-DIC-12 19:19
(BERGAMO), E' STATO CONDANNATO A 8 MESI PER OMICIDIO COLPOSO E
ASSOLTO DALL'ACCUSA DI OMISSIONE DI SOCCORSO. NELL'OTTOBRE DEL
2011, CON IL SUO FUORISTRADA HUMMER, L'UOMO AVEVA URTATO UN
CICLISTA, ANTONIO JERRY MANZONI, 43 ANNI, CHE ERA FINITO IN UN
FOSSATO ED ERA STATO TROVATO MORTO LA MATTINA DOPO.
OGGI IL GUP DI BERGAMO HA EMESSO LA SENTENZA IN ABBREVIATO,
CONCEDENDO AL CINQUANTOTTENNE IL BENEFICIO DELLA SOSPENSIONE
CONDIZIONALE DELLA PENA. L'INCIDENTE SI ERA VERIFICATO SULLA
STRADA TRA CALVENZANO (BERGAMO) E VAILATE (CREMONA): IL
CINQUANTOTTENNE HA SEMPRE SPIEGATO DI AVER SENTITO, QUELLA SERA,
SOLO UN LEGGERO URTO E DI NON AVER VISTO IL CICLISTA. SOLTANTO
IL GIORNO DOPO, SENTITA LA NOTIZIA DELLA MORTE DI MANZONI, AVEVA
INTUITO CHE I DUE EPISODI POTESSERO ESSERE COLLEGATI E SI ERA
COSI' COSTITUITO AI CARABINIERI. (ANSA).
YN3
11-DIC-12 19:19
CONDANNATA FIAT PER LO
SPOT SULLO SCONTO BENZINA
Roma, 12 dicembre 2012 - A
proposito della campagna UNC #cosedanoncredere, ricordate lo spot di Fiat
“1 euro al litro”? Massimiliano Dona in un video annuncia che l’Antitrust ha
multato l’azienda per pubblicità ingannevole grazie ad una segnalazione
dell’Unione Nazionale Consumatori.
il
video: (http://youtu.be/KkwAX0hARO0).
“Ci sarebbe
piaciuto che Fiat bloccasse davvero il prezzo del carburante per tre anni, ma
non era così e anche l’Antitrust l’ha riconosciuto, seppur cinque mesi dopo la
fine della campagna”.
martedì 11 dicembre 2012
Imperdibile
Martedì
18 dicembre 2012 alle ore 11
presso la sede
dell’Automobile Club d’Italia
in via Marsala
8 a
Roma
Angelo
Sticchi Damiani
Presidente Automobile
Club d’Italia
e
Giuseppe
De Rita
Presidente Fondazione
CENSIS
presentano
il
XX
RAPPORTO ACI-CENSIS
DOVE
E’ FINITA L’AUTO?
Analisi
di una crisi senza precedenti
Roma è completamente bloccata: io pedalo
In questa giornata da sogno, in cui l'atmosfera sembra esser stata alleggerita dei gas più opachi, mentre il sole splende alto e il freddo pungente ti accompagna nelle discese come un amico, scivolo con la fissa tra gli alberi e i guard rail. Loro sono tutti fermi, mentre lunghe file si ammassano davanti alle pompe di benzina. Oggi infatti comincia lo sciopero di questa categoria schiavizzata dai petrolieri, sciopero che durerà fino a venerdì, togliendo un po' di smog dalle strade. Intanto le strade sono riempite da lunghe e code statiche. La metropoli è completamente bloccata, la osservo come una città abbandonata, come se guardassi tutto da un oblò di un'astronave che viaggia nel futuro e che non crede ai propri occhi. Io intanto pedalo e godo. Peccato che troppa gente non riesca neanche a ipotizzare una forma diversa di spostamento. Peccato per i loro nervi e le loro tasche. Per la qualità dell'aria, anche. Non penso che andando in bici salverò il pianeta, ma credo di fare qualcosa di buono, di immediato, di liberatorio per me stesso. Magari lanciando anche un segnale a qualcun altro. Chissà.
lunedì 10 dicembre 2012
Elucubrazioni su una ruota libera Maillard
Nell'antro del rotazioni lab (che è passato dalla zanzara tigre ai 5 °C, neanche il tempo di dare una sistemata) giace da tempo una ruota misteriosa, dono del solito Massimo. Forme più simili a rubinetti del gas che a componenti ciclistiche.
Si tratta di un pacco pignoni Maillard, made in France, con tutto quel che ne consegue in termini di filettature. Non so se si svita a mano o con un papagallo. O col pensiero. Comunque è tutto bloccato, va benedetto col gasolio. E il mistero perdura.Non so se riuscite a notare la bellezza suprema del pignone maggiore, spezzato, non ho capito perché (per bellezza; per principio; non sa, non risponde).
(Intanto faccia di culo, circondato da molluschi senza dignità, è tornato in pista per le elezioni.)
Comunicato Camminacittà
Grazie al presidente della Consulta Sicurezza Stradale della provincia di
Roma, Marcello Aranci, e al direttore di "affaritaliani.it", Angelo Maria
Perrino (http://affaritaliani.libero. it/roma/index.html), s' illumina
d'immenso il drammatico, incivile, violento e disumano problema della
sicurezza stradale in Italia, con Roma Capitale in primo piano (ha l'"emergenza
da traffico e mobilità" con DPCM 4.8.2006 e OPCM n. 3543 del
26.9.2006).
Forse, se i media fossero obbligati (aggancio al loro
finanziamento pubblico) a pubblicare il "bollettino quotidiano" della
incidentalità stradale, potremmo registrare la rottura dell'immorale e
complice attuale SILENZIO e, probabilmente, una collettiva presa di coscienza
sul quel fenomeno che, fondamentalmente, impedisce una minima "convivenza
civile" ed una mobilità egualitaria nei diritti, nella libertà, nella
fratellanza e nel rispetto della dignità delle persone.
Federcamminacittà ti invita a rompere il tuo personale
Silenzio: su Facebook di' che ti piace prima di tutti i tuoi
amici.
Trovi la ininterrotta voce dei pedoni di Federcamminacittà sul
seguente link
Vito Nicola De Russis
n.q. presidente p.t. di Camminacittà - Federazione italiana diritti del
pedone
Comunicato Coldiretti
CRISI:
ISTAT; COLDIRETTI, IN 6,2 MLN NON HANNO DA MANGIARE.
RADDOPPIATI
PIU’ DI
UNA FAMIGLIA SU TRE HA TAGLIATO SULL’ALIMENTAZIONE
In un
solo anno è praticamente raddoppiata dal 6,7 per cento al 12,3 per cento la
quota di individui in famiglie che dichiarano di non potersi permettere un pasto
adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano)
almeno ogni due giorni, se lo volessero. E’ quanto emerge da una elaborazione
della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al “Reddito e condizioni di
vita” dalla quale si evidenzia che sono saliti a 6,2 milioni gli italiani che
vanno ben oltre il rischio di povertà e non hanno denaro a sufficienza neanche
per alimentarsi adeguatamente. La situazione peggiore si registra – precisa la
Coldiretti - tra i pensionati dove la percentuale sale al 16,5 per cento, nel
sud e nelle isole (è il 18,8 per cento), e tra le persone sole con piu’ di 65
anni con il record negativo di ben il 21 per cento (piu' d uno su cinque).
Dall’analisi emerge peraltro - sottolinea la Coldiretti - che piu’ di una
famiglia su tre (35,8 per cento) dichiara di aver diminuito la quantità e/o la
qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto all’anno precedente, mentre
tra il 2010 e il 2011 la quota di famiglie che acquistano generi alimentari
presso l’hard discount è aumentata, soprattutto nel Mezzogiorno (dall’11,2 per
cento al 13,1 per cento). Una sofferenza alimentare che tende a peggiorare nel
2012 con un incremento del 9 per cento delle persone che sono state costrette
a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case, secondo le
elaborazione Coldiretti su dati della relazione sul ‘Piano di distribuzione
degli alimenti agli indigenti 2012’, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni
in Agricoltura (AGEA). Gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi
alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le
eccedenze alimentari hanno raggiunto - sottolinea la Coldiretti - quasi quota
3,7 milioni, il massimo dell’ultimo triennio. Le difficoltà familiari - sostiene
la Coldiretti - oltre ad essere un insostenibile problema sociale per il Paese,
si trasferiscono nei consumi e contribuiscono ad alimentare un clima di
recessione che fa prevedere alla maggioranza degli italiani (51 per cento) un
peggioramento della situazione economica dell’Italia, secondo l’indagine
Coldiretti/Swg. “E’ necessario rompere questa spirale negativa aumentando il
reddito disponibile soprattutto nelle fasce piu’ deboli della popolazione”, ha
affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “la
necessità di sostenere la ripresa dei consumi”.
Clima. Legambiente: “Da Doha strada in salita verso accordo globale.
Governi incapaci di impegni concreti”
Comunicato Legambiente
“E' tutta in salita la strada tracciata a Doha per la transizione verso un nuovo accordo globale da sottoscrivere entro il 2015 per essere poi operativo dal 2020, come già concordato a Durban lo scorso anno. I governi non sono stati in grado di mettere in campo quella volontà politica indispensabile per colmare con impegni concreti il preoccupante gap esistente (8-13 Gt di CO2 secondo il recente rapporto dell'UNEP) tra gli impegni di riduzione assunti sino ad ora dai diversi paesi e la riduzione di emissioni indispensabile entro il 2020 per rientrare nella traiettoria di riscaldamento del pianeta non superiore almeno ai 2°C.
Dimenticando che gli impegni di riduzione attuali ci stanno portando verso una via di non ritorno con un surriscaldamento stimato tra i 3.5°C e i 6°C”.
Questa la dichiarazione di Mauro Albrizio, responsabile Clima e politiche europee di Legambiente, da Doha.
“Poco ambiziosi ed insufficienti anche i nuovi impegni assunti nell'ambito del Protocollo di Kyoto, tra i paesi industrializzati, dall’Unione europea, la Svizzera, la Norvegia e l'Australia. A ciò va aggiunto che USA, Canada, Giappone,Russia e Nuova Zelanda si sono tenuti fuori dal protocollo – ha continuato Albrizio -. Nonostante ciò il “Kyoto 2” rimane uno strumento indispensabile a garantire la transizione verso il nuovo accordo globale. E’ l’architrave del nuovo accordo e garantisce la continuità degli impegni di riduzione legalmente vincolanti per il periodo di transizione 2013-2020, che dovranno essere necessariamente incrementati entro i prossimi due anni per contribuire a colmare il preoccupante gap esistente”.
Un ruolo importante in questa è fase è chiamato a svolgerlo l'Europa, che sin dai prossimi mesi dovrà impegnarsi con una determinazione maggiore di quella mostrata a Doha. Non solo per fare in modo che questo gap sia colmato, ma anche per tradurre in impegni concreti il programma 2013-2020 di aiuti ai paesi poveri a supporto dei loro impegni di riduzione e di adattamento ai cambiamenti climatici in corso, con un sostegno finanziario annuo iniziale di almeno 10-15 miliardi di dollari per arrivare nel 2020 ai 100 miliardi promessi tre anni fa a Copenhagen.
L'Italia deve impegnarsi con forza in questa direzione insieme ai paesi europei più avanzati mostrando coerenza tra l'impegno nazionale e quello internazionale e mettendo in campo da subito azioni in grado di colmare il ritardo che ancora abbiamo con molti paesi europei.
Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia europea dell'ambiente, l'Italia nel 2011 ha ridotto le emissioni di gas-serra solo del 5,6% rispetto al 1990, mentre l'Unione europea nel suo complesso le ha ridotte di ben il 17,5%.
“Un primo segnale forte – ha concluso Mauro Albrizio - deve venire da una profonda revisione della Strategia energetica nazionale che invece di puntare decisamente alla riduzione del consumo e delle importazioni di fonti fossili, propone addirittura un rilancio della produzione di idrocarburi nazionali, individuando sia per l'efficienza energetica che per le fonti rinnovabili, strategie generiche e strumenti inadeguati a raggiungere gli obiettivi previsti. A questo si aggiungono i 9 miliardi di sussidi alle fonti fossili che ogni anno vengono elargiti a petrolio, carbone, gas e autotrasporto nel nostro paese. Il ministro Clini si impegni concretamente affinché il governo italiano li cancelli e cambi subito strada sulla politica energetica del nostro paese”.
La ciclizzazione della città
CYCLOCRACY, progetto di ricerca e sviluppo per la ciclabilità di Milano
Fonte: FIABLunedì, 10 Dicembre 2012 01:03
Il tema della mobilità ciclistica non è solo una questione di infrastrutture ma, come molti di noi sanno, è forse prima ancora un tema culturale.
Lo sviluppo dell’utilizzo
della bicicletta nelle città dove questo fenomeno sta emergendo in modo
significativo sta modificando anche i rapporti sociali tra persone.
L’Istituto Europeo di Design - IED di
Milano è un network internazionale di formazione avanzata nei campi del
Design, della Moda, della Comunicazione Visiva e del Management,
attento alle evoluzioni della società affronta il tema da un punto di
vista didattico/formativo, come si conviene ad un’agenzia di formazione.
CYCLOCRACY è un progetto di ricerca e
sviluppo per la ciclabilità di Milano e prevede una riflessione ad ampio
raggio sulla “ciclizzazione” della città.
In questo progetto lo IED ha chiesto
collaborazione e supporto anche a FIAB, riconoscendo delle competenze e
conoscenze sul tema che possono essere trasmesse ai ragazzi che dovranno
lavorare su questo progetto. [...]
Comunicato Fiab
A Bruxelles si decide il futuro della rete ciclable EuroVelo
Corsa in affanno, pochi gli europarlamentari a favore
Slittata al 18 dicembre la votazione inizialmente prevista il 27 novembre sulle reti di trasporto TEN T
Nuovo appello della FIAB a istituzioni e partiti politici di tutti gli schieramenti
Vivo apprezzamento viene espresso dalla FIAB per il sostegno che l’europarlamentare Sonia Alfano sta fornendo, con indicazioni di voto ai deputati del suo gruppo politico, a favore dei tre emendamenti dell’europarlamentare Michael Cramer con cui si chiede che la rete ciclabile EuroVelo sia inclusa all’interno della rete di trasporto transeuropea TEN T.
Dal suo blog http://www.soniaalfano.it/ 2012/12/05/rete-ciclabile- transeuropea-volere-e-potere,
raccogliendo l’appello del presidente della FIAB, Antonio Dalla
Venezia, l’europarlamentare siciliana ha lanciato un invito agli
europarlamentari della Commissione Trasporti e Turismo che il prossimo
18 dicembre (la seduta precedentemente fissata è slittata) saranno
chiamati a votare gli emendamenti al regolamento europeo sulla rete di
trasporto trans europea TEN T, che potrà beneficiare di specifici
finanziamenti.
L’appello del Presidente della FIAB è stato raccolto anche dall’europarlamentare Gabriele Albertini il quale, in quanto membro sostituto della Commissione TRAN non sarà presente al voto salvo specifiche richieste di sostituzioni da parte dei membri titolari. Ma, assicura il suo assistente parlamentare in una nota - appoggerà il progetto in occasione del successivo voto in aula plenaria.
Intanto il presidente nazionale della FIAB Antonio Dalla Venezia, rinnova a tutti gli organismo governativi ad ogni livello, e ai partiti politici - per quanto presi al momento dalla attuale situazione politica italiana – a sostenere il voto a favore di EuroVelo dentro la rete TEN T. I benefici saranno immediati anche per il nostro paese paese.
“I finanziamenti specifici di cui EuroVelo potrà beneficiare pure in Italia – dichiara Dalla Venezia - avranno un effetto moltiplicatore perchè potranno consentire la realizzazione molto più velocemente di tutti quegli interventi infrastrutturali, secondo standard europei, necessari a favorire il trasporto sicuro in bicicletta per motivi di studio, di lavoro e di turismo. Una necessità irrinunciabile anche per dare risposte concrete all’aumentata domanda di mobilità ciclistica causata dalla crisi economico-finanziaria del nostro Paese, ma soprattutto di sicurezza stradale a tutela di ciclisti e pedoni”.
Gli itinerari ciclabili di lunga percorrenza di EuroVelo, attraversano per intero l’Italia da nord a sud e da est ad ovest consentendo l'attraversamento in bicicletta delle nostre città, i collegamenti in bici tra comuni limitrofi e tra questi con le aree interne e le zone rurali. Essi stessi diventando al tempo stesso assi portanti di reti ciclabili urbane, di area vasta e regionali.
Quali sono questi itinerari? E' bene ricordarlo.
Sono tre le ciclovie italiane di EuroVelo (EV), per un totale di circa 6600 km, e risultano pure già inserite nello studio di fattibilità di rete ciclabile nazionale denominato BICITALIA elaborato dalla FIAB su incarico del Ministero dell'Ambiente, in attuazione della delibera CIPE n. 1 del 1° febbraio 2001 che impegnava il Ministero dei Trasporti a dotarsi di un piano nazionale di percorribilità ciclistica:
1) EV5 Via Romea Francigena (Canterbury-Londra-Roma- Brindisi)
In Italia corre per circa 2300 km, entra dalla Svizzera, interessa 8 regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia), tocca le città di Como, Milano, Pavia, Piacenza, Lucca, Siena, Roma, Benevento, Matera e Brindisi.
2) EV7 The Sun Route (Capo Nord-Malta)
In Italia corre per quasi 3000 km, entra dall'Austria, interessa 11 regioni (Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia), tocca le città di Bolzano, Trento, Mantova, Bologna, Firenze, Arezzo, Orvieto, Roma, Napoli, Salerno, Crotone, Catanzaro, Messina, Catania, Siracusa. Si stacca dalla Sicilia e prosegue via mare fino a Malta.
3) EV8 The Mediterranean Route (Cadice/Gibilterra-Atene e Cipro)
In Italia corre per circa 1300 km, entra dalla Francia, interessa 6 regioni (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia), attraversa la pianura padana sdoppiandosi sui due argini del fiume Po, costeggia l'Adriatico e prosegue in Slovenia. In Italia tocca le città di Ventimiglia, Cuneo, Torino, Pavia, Piacenza, Cremona, Mantova, Ferrara, Venezia, Grado e Trieste.
A favore dell'inserimento della rete Eurovelo all'interno della rete TEN T si è già espressa la Conferenza delle Regioni italiane e delle Province Autonome in occasione di un'audizione parlamentare sulla proposta di regolamento della rete TEN-T, tenuta lo scorso 20 giugno presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.
A Bruxelles si decide il futuro della rete ciclable EuroVelo
Corsa in affanno, pochi gli europarlamentari a favore
Slittata al 18 dicembre la votazione inizialmente prevista il 27 novembre sulle reti di trasporto TEN T
Nuovo appello della FIAB a istituzioni e partiti politici di tutti gli schieramenti
Vivo apprezzamento viene espresso dalla FIAB per il sostegno che l’europarlamentare Sonia Alfano sta fornendo, con indicazioni di voto ai deputati del suo gruppo politico, a favore dei tre emendamenti dell’europarlamentare Michael Cramer con cui si chiede che la rete ciclabile EuroVelo sia inclusa all’interno della rete di trasporto transeuropea TEN T.
Dal suo blog http://www.soniaalfano.it/
L’appello del Presidente della FIAB è stato raccolto anche dall’europarlamentare Gabriele Albertini il quale, in quanto membro sostituto della Commissione TRAN non sarà presente al voto salvo specifiche richieste di sostituzioni da parte dei membri titolari. Ma, assicura il suo assistente parlamentare in una nota - appoggerà il progetto in occasione del successivo voto in aula plenaria.
Intanto il presidente nazionale della FIAB Antonio Dalla Venezia, rinnova a tutti gli organismo governativi ad ogni livello, e ai partiti politici - per quanto presi al momento dalla attuale situazione politica italiana – a sostenere il voto a favore di EuroVelo dentro la rete TEN T. I benefici saranno immediati anche per il nostro paese paese.
“I finanziamenti specifici di cui EuroVelo potrà beneficiare pure in Italia – dichiara Dalla Venezia - avranno un effetto moltiplicatore perchè potranno consentire la realizzazione molto più velocemente di tutti quegli interventi infrastrutturali, secondo standard europei, necessari a favorire il trasporto sicuro in bicicletta per motivi di studio, di lavoro e di turismo. Una necessità irrinunciabile anche per dare risposte concrete all’aumentata domanda di mobilità ciclistica causata dalla crisi economico-finanziaria del nostro Paese, ma soprattutto di sicurezza stradale a tutela di ciclisti e pedoni”.
Gli itinerari ciclabili di lunga percorrenza di EuroVelo, attraversano per intero l’Italia da nord a sud e da est ad ovest consentendo l'attraversamento in bicicletta delle nostre città, i collegamenti in bici tra comuni limitrofi e tra questi con le aree interne e le zone rurali. Essi stessi diventando al tempo stesso assi portanti di reti ciclabili urbane, di area vasta e regionali.
Quali sono questi itinerari? E' bene ricordarlo.
Sono tre le ciclovie italiane di EuroVelo (EV), per un totale di circa 6600 km, e risultano pure già inserite nello studio di fattibilità di rete ciclabile nazionale denominato BICITALIA elaborato dalla FIAB su incarico del Ministero dell'Ambiente, in attuazione della delibera CIPE n. 1 del 1° febbraio 2001 che impegnava il Ministero dei Trasporti a dotarsi di un piano nazionale di percorribilità ciclistica:
1) EV5 Via Romea Francigena (Canterbury-Londra-Roma- Brindisi)
In Italia corre per circa 2300 km, entra dalla Svizzera, interessa 8 regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia), tocca le città di Como, Milano, Pavia, Piacenza, Lucca, Siena, Roma, Benevento, Matera e Brindisi.
2) EV7 The Sun Route (Capo Nord-Malta)
In Italia corre per quasi 3000 km, entra dall'Austria, interessa 11 regioni (Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia), tocca le città di Bolzano, Trento, Mantova, Bologna, Firenze, Arezzo, Orvieto, Roma, Napoli, Salerno, Crotone, Catanzaro, Messina, Catania, Siracusa. Si stacca dalla Sicilia e prosegue via mare fino a Malta.
3) EV8 The Mediterranean Route (Cadice/Gibilterra-Atene e Cipro)
In Italia corre per circa 1300 km, entra dalla Francia, interessa 6 regioni (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia), attraversa la pianura padana sdoppiandosi sui due argini del fiume Po, costeggia l'Adriatico e prosegue in Slovenia. In Italia tocca le città di Ventimiglia, Cuneo, Torino, Pavia, Piacenza, Cremona, Mantova, Ferrara, Venezia, Grado e Trieste.
A favore dell'inserimento della rete Eurovelo all'interno della rete TEN T si è già espressa la Conferenza delle Regioni italiane e delle Province Autonome in occasione di un'audizione parlamentare sulla proposta di regolamento della rete TEN-T, tenuta lo scorso 20 giugno presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.
domenica 9 dicembre 2012
venerdì 7 dicembre 2012
Le cirque invisible a Roma, parco della Musica dall'11 dicembre
Quando se ne andrà sarà sempre troppo tardi
Comune, sei milioni di euro per i taxi ecologici
La Repubblica, Cronaca di Roma, 3 novembre 2012
Comunicato Verdi-Lazio
SANITÀ
BONESSIO
(VERDI). BONDI TAGLIATORE TESTE CITTADINI LAZIO. DICANO CHIARO CHE MODELLO
SANITARIO SONO STATI UNITI.
«Bondi è un noto
tagliatore di teste, ma il problema è che ora le teste tagliate non sono
metaforiche, ma sono quelle dei cittadini del Lazio. - afferma il Presidente dei
Verdi del Lazio, Nando Bonessio - Gli ulteriori tagli di 2.000 posti letto nel
Lazio porteranno la carenza dei posti letto a 9.000 unità sfasciando
l'assistenza sanitaria della Regione. Gli obiettivi di Bondi sono devastanti.
Vuole portare i posti letto a 3,7 ogni mille abitanti (erano 4,7 nel 2009 e sono
5,9 in Europa) ma le percentuali lasciano il tempo che trovano. Nel 2000 i posti
letto erano 32.598, 26.473 nel 2009, 23.041 nel 2012 e ora Bondi vuole portarli
a 21.078. Una perdita in 12 anni di 11.520 posti letto a fronte di un aumento di
popolazione di 616mila abitanti
nell'ultimo
decennio. Il tutto senza che si sia inciso realmente sugli sprechi come quelli
sugli acquisti dei materiali sanitari, forse un compito troppo complicato, sia
per Polverini, sia per un "raffinato tecnico" del Governo Monti come Bondi.
Roma, in particolare, con quattro ospedali chiusi (Cto, Eastman, Forlanini e
Oftalmico) e altri quattro ridimensionati (San Filippo Neri, Spallanzani,
Pertini e Sant'Eugenio) diventerà per chi si ammala un inferno dantesco, con
cittadini che dovranno elemosinare cure e ricoveri, per non parlare delle
urgenze. Qui si stanno buttando le basi per lo smantellamento sistematico e
chirurgico della sanità pubblica, primo atto verso la privatizzazione. Lo dicano
chiaramente il Governo, la Regione e il commissario che il modello a cui puntano
è quello Usa dove chi può pagare viene curato, mentre per gli
altri...».
giovedì 6 dicembre 2012
Comunicato Legambiente
Clima,
Clini, necessarie azioni decisive su emissioni
Legambiente:
“L’Italia si schiera con l’Europa più avanzata
ma serve coerenza tra impegni internazionali e azione
nazionale.
Il governo cancelli i 9 miliardi di
sussidi alle fonti fossili e cambi subito strada sulla politica
energetica”
“Con l'intervento del ministro
Clini oggi a Doha anche l'Italia si schiera con i paesi europei più avanzati
impegnati a garantire un esito positivo dei negoziati” dichiara Vittorio
Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, a commento dell’intervento del
ministro dell’Ambiente Corrado Clini questa mattina a Doha nell'assemblea plenaria alla
diciottesima conferenza sul clima.
“Un impegno che deve riflettersi,
però - prosegue Cogliati Dezza - anche a livello nazionale, mettendo in campo da
subito azioni in grado di colmare il ritardo che ancora abbiamo rispetto a molti
paesi europei”.
Secondo gli ultimi dati
dell'Agenzia europea dell'ambiente, infatti, l'Italia nel 2011 ha ridotto le
proprie emissioni di gas serra solo del 5,6% rispetto al 1990, mentre l'Unione
europea nel suo complesso le ha tagliate del 17,5%.
“Un primo segnale forte - aggiunge
il presidente di Legambiente - deve venire da una profonda revisione della
Strategia energetica nazionale che al momento, invece di puntare decisamente
alla riduzione del consumo e delle importazioni di fonti fossili, propone
addirittura un rilancio della produzione di idrocarburi nazionali ed è del tutto
reticente a tagliare l’impiego del carbone. Mentre individua, sia per
l'efficienza energetica che per le fonti rinnovabili, strategie generiche e
strumenti inadeguati a raggiungere gli obiettivi
previsti”.
A questo si aggiungono i 9 miliardi
di sussidi alle fonti fossili che ogni anno vengono elargiti a petrolio,
carbone, gas e autotrasporto nel nostro paese, come denunciato da Legambiente
che lancia una campagna per lo stop a questi incentivi. Il ministro Clini si
impegni concretamente affinché il governo italiano li cancelli e cambi subito
strada sulla politica energetica del nostro paese.
In un primo momento pensavo fosse un documentario su Roma
Il paese dove è vietato andare in bici. Non per Wadjda, che la vuole verde
La regista saudita Haifaa al Mansour sembra guardare alla lezione di Abbas Kiarostami
LA BICICLETTA VERDE DI HAIFAA AL-MANSOUR, CON RAAM ABDULLAH E WAAD
MOHAMMED, ARABIA SAUDITA 2012C.Pi.Wadjda ha un sogno: comparsi la
bicicletta che vede tutti i giorni tornando a casa da scuola, e
sfrecciare per le strade dellla città più...
Comunicato Italia Nostra
La Giunta Alemanno sta
tentando in questi giorni di far approvare dal Consiglio
comunale una serie di delibere che si configurano come un
nuova manovra urbanistica, stravolgendo regole dello
Statuto e del Regolamento della partecipazione,
accogliendo le sollecitazioni della speculazione fondiaria
nella speranza
forse di avere il loro sostegno nella prossima campagna
elettorale.
L’opposizione tace,
prigioniera della mancata
riflessione
critica sull’approvazione del piano regolatore del 2008 e
sul modello di sviluppo che lo generò.
SOLO LA PROTESTA E LA
MOBILITAZIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE PUÒ, DUNQUE, FERMARE
QUESTO NUOVO SACCO EDILIZIO, CHE PREVEDE ALTRI VENTI
MILIONI DI METRI CUBI DI CEMENTO, DESTINATI A COPRIRE 2
MILA ETTARI DI TERRITORIO AGRICOLO E AREE VERDI, PER
COSTRUIRE NUOVI QUARTIERI DORMITORIO SPERDUTI NELL’AGRO
ROMANO, NUOVI CENTRI COMMERCIALI CHE FARANNO CHIUDERE
CENTINAIA DI NEGOZI DI PROSSIMITÀ E CONGESTIONERANNO DI
PIÙ IL TRAFFICO CITTADINO.
32 Coordinamenti,
Associazionioni, Reti, Comitati di quartiere, assieme ad
Italia Nostra hanno dato vita ad un COMITATO
INTERASSOCIATIVO cittadino ed hanno inviato al Sindaco
Gianni Alemanno,
agli Assessori, ai Capigruppo
Consiliari, ai Consiglieri Comunali, una richiesta di
moratoria, che potete leggere in allegato e che vi invito
calorosamente a diffondere a tutti e ovunque.
È NECESSARIO CHE IL PIÙ ALTO NUMERO
DI ALTRE ASSOCIAZIONI, COMITATI, SEMPLICI CITTADINI,
INTELLETTUALI FACCIANO GIUNGERE LA LORO ADESIONE IL
PRIMA POSSIBILE AL SEGUENTE INDIRIZZO DI POSTA
ELETTRONICA:
mercoledì 5 dicembre 2012
Comunicato Comitati NoPup
Al Sindaco di Roma
Agli Assessori
Ai Capigruppo
Consiliari
Ai Consiglieri Comunali
STOP AL CEMENTO E ALL'ASFALTO A ROMA
RICHIESTA DI MORATORIA DEI
PROVVEDIMENTI DI URBANISTICA
I NUMEROSI PROVVEDIMENTI DI
URBANISTICA IN ITINERE O GIA' PERVENUTI ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO
COMUNALE DI ROMA CAPITALE, DESTANO PROFONDA PREOCCUPAZIONE E VIVA CONTRARIETA'
NEI COMITATI E ASSOCIAZIONI CHE OPERANO SUL TERRITORIO PER LA DIFESA
DELL'AMBIENTE E DELLA QUALITA' DELLA VITA.
SI
TRATTA DI UNA MANOVRA URBANISTICA PESANTISSIMA DAL PUNTO DI VISTA DELL’IMPATTO
SULL’AMBIENTE E SUL TESSUTO
SOCIALE DELLA NOSTRA CITTA’ : NON CI RISULTANO STUDI EFFETTUATI SULLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE,
NESSUNA PIANIFICAZIONE DAL PUNTO DI VISTA DELLA SOSTENIBILITA’ E
AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA , NESSUNA QUANTIFICAZIONE IN TERMINI DI PERDITE
ECONOMICHE DELLE ATTIVITA’ PRESENTI SULLE AREE DA CEMENTIFICARE E COME
RIPIANARLE.
CHIEDIAMO
QUINDI DI AVERE SUBITO UN QUADRO COMPLETO ED ESAUSTIVO DELL'INTERA
MANOVRA URBANISTICA CHE L'ATTUALE GIUNTA SEMBRA AVERE
DECISO DI PORTARE AL VOTO IN
CONSIGLIO COMUNALE
SI SEGNALANO I PRINCIPALI E PIU' IMPATTANTI PROVVEDIMENTI DI
CUI AD OGGI
ABBIAMO NOTIZIA:
- Aree di Riserva per l'Housing Sociale nell'Agro Romano
- Ex-Velodromo
- Ex-Fiera di Roma
- Aree EX-DEPOSITI ATAC
- Centralità della Romanina
- Accordo di Programma Casal Boccone
- Intervento “Paglian Casale”
- Controdeduzioni alla Delibera n.8/2010 – Aree militari dismesse -
- Piano Particolareggiato Comprensorio Casilino
- Tor Bella Monaca
- Delibera n.129/2011 relativa ai Mercati Rionali
- Delibera APSA-Tenuta Acquafredda
- Delibera M2 Santa Fumia-Via di Brava
E’ INACCETTABILE
CHE INTERVENTI EDILIZI DI TALE IMPONENZA (ALCUNI SONO VERI E PROPRI NUOVI QUARTIERI) E IN COSI’ GRAN NUMERO, SIANO PRESENTATI UNO ALLA VOLTA AL
VOTO DEL CONSIGLIO COMUNALE SENZA PRIMA
VERIFICARE L’IMPATTO CHE DETERMINERANNO SULLA SITUAZIONE GENERALE DELLA CITTA’, GIA’ CRITICA, A
COMINCIARE DAI PROBLEMI NON RISOLTI DELLA MOBILITA’ E DELLA MANCANZA
DEI SERVIZI.
QUESTA MANOVRA
URBANISTICA SI PRESENTA COME UN VERO E PROPRIO NUOVO PIANO REGOLATORE CHE PEGGIORA QUELLO DEL
SINDACO VELTRONI, GIA’ FORTEMENTE
CRITICATO DA COMITATI E ASSOCIAZIONI O COMUNQUE COME UNA SUA VARIANTE GENERALE.
INFATTI SI DENUNCIA UN NUOVO MASSICCIO CONSUMO DEL TERRITORIO DELL’AGRO ROMANO. COME MAI LE PREVISIONI EDILIZIE DEL PIANO PRECEDENTE SONO
AUMENTATE IN MODO ESPONENZIALE ?
ABBIAMO CONSTATATO CHE SONO
PROGRAMMATI NUOVI GRANDI CENTRI COMMERCIALI IN ZONE NON PREVISTE DAL PRG E CHE PRODURRANNO LA
CHIUSURA DI DECINE DI NEGOZI DI
VICINATO E ULTERIORI DIFFICOLTA’
PER I LORO INSOSTENIBILI
PESI URBANISTICI .
I
PREVISTI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI
SPARSI NELL'AGRO ROMANO, SI TRASFORMERANNO INEVITABILMENTE IN TANTI DORMITORI
IN AGGIUNTA A QUELLI DI CUI E’ PURTROPPO DISSEMINATA L’AREA DELLA CITTA’
METROPOLITANA.
GLI EFFETTI DI UN USO
IRRESPONSABILE DEL SUOLO PER ECCESSO DI CEMENTIFICAZIONE E IMPERMEABILIZZAZIONE
SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: IL MANCATO APPROFONDIMENTO DEI RISCHI
IDROGEOLOGICI CON CONCESSIONI EDILIZIE O CONDONI DI ABUSI IN AREE ESONDABILI O SOGGETTE A DISSESTO PROVOCA DANNI E GUASTI E I RESPONSABILI DI QUESTI DANNI ARRIVANO A VOLTE A
CHIEDERE CONTRIBUTI E RISARCIMENTI ALLE ISTITUZIONI, E CIOE', IN ULTIMA
ANALISI, AI CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE.
IN
DEFINITIVA, LA POLITICA URBANISTICA
DELL'AMMINISTRAZIONE APPARE CAOTICA E CASUALE, NON FA RIFERIMENTO AD ALCUN
MODELLO DI CITTA' DISEGNATA IN BASE ALLE ESIGENZE
DELLA COLLETTIVITA' VERIFICATE IN ACCORDO E COLLABORAZIONE CON I CITTADINI, MA,
COSI’ PROPOSTA SEMBRA RISPONDERE
PIUTTOSTO AGLI INTERESSI DELLA PROPRIETA' FONDIARIA E ALLE ESIGENZE E
DIFFICOLTA’ FINANZIARIE DEI COSTRUTTORI E DELLE BANCHE.
FACCIAMO PRESENTE, INOLTRE, CHE
DIVERSI ATTI CHE ARRIVERANNO AL
VOTO DEL CONSIGLIO, OLTRE A RAPPRESENTARE UN ULTERIORE ASSALTO AL TERRITORIO ED
IN PARTICOLARE ALL’AGRO ROMANO, SEMBREREBBERO PRESENTARE STRAVOLGIMENTO DI
REGOLE E PROCEDURE VIGENTI.
PER QUANTO SOPRA ESPOSTO
CHIEDIAMO :
CHE
VENGA DECISA UNA MORATORIA AI PROVVEDIMENTI URBANISTICI IN AGRO ROMANO E NELLE
RESIDUE AREE LIBERE NELLA CITTA’ CONSOLIDATA, E CHE SI PROVVEDA INVECE A
PROGRAMMARE PRIORITARIAMENTE IL RECUPERO E IL RIUSO, SPECIALMENTE
A FINI SOCIALI, DELLE AREE E STRUTTURE DISMESSE UNITAMENTE
A UN CENSIMENTO DEGLI EDIFICI SFITTI VUOTI E INUTILIZZATI DELLA CITTA’ DI ROMA,
ALLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI DETTE STRUTTURE E EDIFICI E ALLA MESSA IN SICUREZZA, ANCHE AI
FINI ANTISISMICI, DEGLI EDIFICI ESISTENTI.
RITENIAMO CHE TALI ATTIVITA’
POSSANO ASSICURARE UN IMPORTANTE LIVELLO OCCUPAZIONALE E DI QUALITA’ PER LE IMPRESE DEL SETTORE SENZA DOVER RICORRERE ANCORA UNA VOLTA
ALLA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO E TRASFORMANDO ROMA
IN UN MODELLO UNICO IN ITALIA PER LUNGIMIRANZA E TUTELA DEL PROPRIO PATRIMONIO
CULTURALE E AMBIENTALE :
·
Amate
l’architettura
·
Associazione
Colle della Strega
·
Associazione
Gente di Aguzzano
·
Associazione
Amici di Monte Mario
·
Associazione
Ottavo Colle
·
Associazione
Progetto Celio
·
Associazione NON
TACERE
·
Associazione
Viviamo Vitinia
·
Assocommercio
Roma Nord
·
CALMA
(Coordinamento Laziale Mobilità Alternativa)
·
Carteinregola
·
Cittadinanzattiva
Lazio
·
Comitato Antonio
Cederna per la salvaguardia di Tor Marancia
·
Comitato di
Quartiere Serpentara
·
Comitato
cittadino per il XX Municipio
·
Comitato
Cittadino Pietralata Tiburtino
·
Comitato Salute e
Ambiente Eur
·
Comitato di Quartiere
Torpignattara
·
Comitato Uso
Pubblico delle Caserme
·
Comunità
Territoriale X Municipio
·
Consiglio di
Quartiere EUR
·
Coordinamento dei
Comitati NO PUP
·
Coordinamento
Cittadino Progetto Partecipato
·
Coordinamento
residenti città storica
·
Coordinamento
territoriale Stop I-60
·
Comitato delle
Vittorie
·
Equorete
·
Forum Salviamo il
Paesaggio Roma e Provincia
·
Italia Nostra
Roma
·
Mobilitiamoci
·
Osservatorio Urbanistico
Casilino-Prenestino
·
Territorio Roma
· Urban Experience
martedì 4 dicembre 2012
Frank Zappa
Comunicato ReVita
ReVita: risparmio
energetico e rispetto per l’ambiente con il nuovo, rivoluzionario
caricabatterie!
ReVita è
un caricabatterie in grado di rigenerare e ricaricare anche le normali batterie
alkaline “usa e getta” da 1.5V!
La
tecnologia ReVita è coperta da brevetti internazionali e rappresenta un
rivoluzionario passo in avanti nelle soluzioni di ricarica: conveniente,
performante, ecologica, economica.
4 dicembre 2012,
Milano
E’ finalmente
disponibile sul mercato ReVita, una nuova linea di caricabatterie destinata a
cambiare per sempre le abitudini dei consumatori.
Con ReVita è infatti
possibile rigenerare e ricaricare in totale sicurezza e semplicità anche le
normali batterie alkaline stilo e ministilo “usa e getta” da 1.5V. Quelle che
tutti noi, dopo averle utilizzate, gettiamo nella spazzatura e che sono una
importante causa di inquinamento ambientale!
Si tratta di una
innovazione che non passerà certamente sotto silenzio e che
porterà indubbi vantaggi anche sul piano del rispetto per
l’ambiente.
Cos’è ReVita?
A differenza dei
comuni caricabatterie ReVita dispone di una circuiteria molto complessa divisa
in quattro sezioni.
Ogni batteria è
caricata individualmente ed ogni circuito è controllato da un apposito
microprocessore il quale verifica la temperatura e la tensione durante tutto il
ciclo di carica. Questo sistema garantisce efficacia e sicurezza di
utilizzo.
Quali i punti di
forza di ReVita?
- ReVita è
innovativo, si tratta di una soluzione unica sul mercato e per di più
brevettata
- ReVita funziona! E’
stato testato intensamente da autorevoli ed indipendenti laboratori di ricerca
internazionali ed ha conseguito molti riconoscimenti industriali nel
mondo.
- ReVita è ecologico,
perché ricarica le batterie “usa e getta” che altrimenti verrebbero gettate
via
- ReVita fa
risparmiare, perché - ricaricando anche le batterie “usa e getta”, oltre a
quelle ricaricabili - consente davvero di ottimizzare i costi per l’acquisto di
nuove batterie
- ReVita è
performante perché è in grado di ricaricare velocemente anche tutte le batterie
ricaricabili stilo e ministilo da 1,2V
La tecnologia alla
base di ReVita è coperta da brevetti internazionali già attribuiti in USA, Cina,
Giappone, Taiwan, Germania, Australia, Germania ed Italia. Sono già state
presentate le domande di registrazione di brevetto in molti altri importanti
mercati mondiali.
La linea ReVita è
composta attualmente da 3 modelli: il modello RV1, di rete 220V, con spazio per
ricaricare contemporaneamente fino a 4 batterie, il modello RV2 sempre a 4 spazi
ed alimentabile direttamente da una porta mini USB, o dall’alimentatore di uno
smartphone mini USB, ed il modello più compatto RV3, anch’esso USB, con
scomparti per sue sole batterie.
Ogni caricabatterie
ReVita permette di ricaricare anche una sola batteria alla volta oppure batterie
diverse anche di differenti produttori. Il sistema intelligente di ReVita testa
immediatamente la batteria e verifica subito se questa possa essere ricaricata o
meno in quanto compromessa chimicamente.
ReVita ricarica
ovviamente anche le batterie ricaricabili da 1.2 V NiMh o NiCd e lo fa in tempi
molto rapidi.
ReVita è sicuro in
quanto si “spegne” automaticamente al termine del processo di ricarica, o al
termine del “tempo massima di ricarica” (4 ore) o qualora la batteria si riveli
danneggiata dopo l’inizio della carica.
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