lunedì 31 dicembre 2012

Cartolina per il 2013

Finisce il 2012 ed è fresco fresco di cavalierato, per poco ammazzato sulla strada (dettagli qui), il ciclista britannico Sir Bradley Wiggins, vincitore di un oro olimpico e del Tour de France. Da illusi quali siamo, ci piace pensare al conferimento del titolo imperiale anche per l'investimento da parte di un pulmino nel novembre scorso.
Nell'anno degli appelli per la sicurezza stradale del Times di Londra e di Salviamo i ciclisti, per il web #sic, in Italia. Si chiude un anno, forse un'epoca ma per la ciclabilità complessiva dell'Italia siamo molto lontani da uno standard europeo accettabile. Si è mosso qualcosa, certamente, ma cambierà qualcosa? La crisi rema contro sui grandi progetti, ma i ciclisti nelle città aumentano.
C'è ancora molto da lavorare, soprattutto nell'immaginario collettivo. Il ciclista urbano, a livello statistico almeno, alla prova dei fatti è ancora troppo simile a una indigesta figurina, fatta con i pochi e stantii stereotipi a disposizione. Una figurina che i sampietrini e un po' di vento o pioggia mettono subito in crisi. Andare in bici è pericoloso, come fai?, che coraggio, ecc. Peccato. Le parole e il web servono a poco, ci vorrebbe più coraggio e bisognerebbe mettere sotto pressione sul serio le amministrazioni pubbliche. Con proteste ripetute, sonore e scandalose. Buon 2013.
Giuseppe Zigaina, Uomini in bicicletta (1955)

lunedì 24 dicembre 2012

Comunicato Fiab-Ciclobby

Giovedì scorso, durante il consueto giro serale della critical mass, è accaduto un episodio grave, di cui hanno riferito anche alcuni quotidiani.
In via Vittor Pisani, in prossimità del noto ristorante “Giannino”, numerose autovetture di clienti sostavano all’interno della ciclabile (come pure sullo spartitraffico).
I ciclisti hanno chiesto l’intervento dei vigili, ma hanno dovuto attendere oltre un’ora perché finalmente si presentassero.
Nel frattempo veniva improvvisato dai partecipanti al critical mass un sit-in di protesta, bloccando al traffico una parte della carreggiata.
Poco dopo sorgevano discussioni e contestazioni con il personale e alcuni avventori del locale, documentate anche da riprese fotografiche e video che si trovano in rete. Le discussioni sono a un certo punto degenerate passando alle minacce e giungendo sino alle vie di fatto, con colluttazioni fisiche tra alcune persone del ristorante e alcuni ciclisti. Uno di questi, centrato da un pugno, è stato medicato al pronto soccorso.
I vigili, nuovamente contattati, a quel punto si presentavano sul luogo del fatto, essendosi ormai le auto in sosta quasi tutte dileguate, multando le poche rimaste e cercando di ricostruire l’accaduto.

Circolano versioni divergenti su chi ha aggredito chi. E non sta a noi, qui, entrare nel merito della vicenda.
Quel che è certo, tuttavia, è che è inammissibile che questa situazione di parcheggio abusivo, nota e denunciata da tempo, continui impunita ogni giorno.
Citiamo, tra i molti, un articolo del Corriere della sera di oltre un anno fa.
Ricordiamo che, proprio sotto via Vittor Pisani, esiste da anni un parcheggio sotterraneo assai capiente, che risulta anche ampiamente sottoutilizzato. Mentre prospera la sosta abusiva in superficie, nella sostanziale indifferenza della polizia locale. Perché?
Non ci è stato ripetuto sino allo sfinimento, in tutti questi anni, che i parcheggi sotterranei servono proprio allo scopo di liberare la superficie dalle auto in sosta?
Il ristorante, frequentato da numerosi vip, risulta anche avere una convenzione con il suddetto parcheggio. Ma i clienti preferiscono continuare a lasciare le loro auto, spesso di grossa cilindrata, sui marciapiedi, sulla pista ciclabile o in altre situazioni vietate, ben sapendo che il rischio di subire contravvenzioni è irrilevante.
Allora, sarà pur vero che, rispetto a questo tipo di clientela, una contravvenzione per sosta vietata equivale all’incirca alla mancia data al cameriere, e quindi non costituisce un deterrente di particolare efficacia. Ma non ci pare un motivo valido per continuare a tollerare questa illegalità.
Invitiamo chi deve ad effettuare i controlli in modo sistematico. Anche per evitare il ripetersi di situazioni come quella sopra denunciata, i cui esiti potevano essere certamente ben peggiori.

Eugenio Galli (presidente Fiab Ciclobby Milano)

martedì 18 dicembre 2012

Nel PD nessuno spazio per l'ambientalismo

Da Epifani a Gotor, i 120 «blindati» che creano imbarazzi nel partito

Fonte: Corriere della Sera, 18 dicembre 2012

I «nominati», tra protetti del segretario, esponenti della società civile e capilista, saranno centoventi circa. [...] Peccato che altri loro colleghi, con una sola legislatura alle spalle e molta più esperienza e preparazione saranno invece fatti fuori perché non hanno un padrino politico.
Un caso esemplare riguarda il senatore Roberto Della Seta. Il parlamentare ambientalista che ha condotto una dura battaglia contro l’Ilva, quello di cui Riva parla in una lettera del 2010 a Bersani chiedendogli di fermarlo. Due anni dopo Della Seta è stato fermato. Non sarà nel listino. E con lui sono stati fatti fuori gli altri due parlamentari ambientalisti Realacci e Ferrante. Esponenti del Pd che non sono radicati sul territorio, visto che rappresentano interessi diffusi, e quindi non hanno possibilità di passare alle primarie tramite i voti dell’apparato o dei signori delle tessere.

giovedì 13 dicembre 2012

1 milione 300 mila tonnellate di veleni

Comunicato Legambiente

Bidognetti: disastro ambientale

Legambiente: “ Ci costituiremo parte civile al processo, dopo 18 anni occorre riprendere la dignità violata da tanti, troppi, anni di inerzia, opportunismi e collusioni d’ogni risma consumati sulla pelle dei cittadini e dell’ambiente”


“Ci costituiremo parte civile appena sarà possibile nel procedimento penale per riprendere la dignità violata da tanti, troppi, anni di inerzia, opportunismi e collusioni d’ogni risma consumati sulla pelle dei cittadini e dell’ambiente. Sono trascorsi esattamente 18 anni dal primo dossier Rifiuti Spa dove già allora delineavamo con precisione gli scenari presenti e futuri, svelavano intrecci, connivenze, facevano nomi e cognomi dei responsabili di uno tra i più gravi disastri ambientali, economici e sociali che il nostro Paese abbia mai visto. Parlavamo di una regione, la Campania, che  era diventata la grande pattumiera d’Italia, che c’era in atto un patto scellerato tra politici, imprenditori, funzionari pubblici, faccendieri e camorristi, per gestire la torta dei rifiuti urbani e industriali. Cave, terreni agricoli, fiumi, torrenti che si stavano velocemente riempiendo di veleni d’ogni tipo, sotto gli occhi di tutti. “ In una nota Vittorio Cogliati Dezza e Michele Buonomo, rispettivamente presidente nazionale Legambiente e presidente Legambiente Campania annunciano la costituzione di parte civile nel procedimento penale nel confronto del boss Bidognetti  per disastro ambientale.

“Circa 65mila tir carichi di rifiuti hanno attraversato mezza Italia per sversare ben un milione e 300mila tonnellate di veleni nella sola discarica Schiavi di Giugliano, una delle otto discariche, poste tra le province di Napoli e Caserta, per anni gestita dai Casalesi un numero che rappresenta  solo un fotogramma per inquadrare 18  anni di mattanza ambientale in Campania, dove i clan dei  casalesi si sono guadagnati cifre record per carichi trafficati illegalmente ed è stato messo a nudo come la regione sia stata sacrificata dalle famiglie mafiose per diventare l’immenso immondezzaio a cielo aperto degli scarti industriali di mezza Italia, con inenarrabili danni ambientali e sanitari. Sono 18 anni - concludono Cogliati Dezza e  Buonomo -  che si studiano le trasformazioni e i meccanismi di questa guerra che sta avvelenando il territorio. I dati sanitari ci sono, la diagnosi è scritta si deve solo intervenire:  per  tutelare una regione, una popolazione ed  un’economia  è necessario da subito avviare con tempi e regole certe  la  bonifica del territorio”.

mercoledì 12 dicembre 2012

Comunicato Carteinregola

 
ATTENTI ALLE DELIBERE
Il nuovo laboratorio Carteinregola seguirà i lavori dell’Assemblea Capitolina per sorvegliare la votazione delle controverse  Delibere urbanistiche, che hanno suscitato appelli e proteste da parte dei comitati e delle  associazioni

Roma, 12 dicembre 2012. Sta per abbattersi  su Roma una manovra urbanistica pesantissima che porterà conseguenze inimmaginabili  sull’ambiente e sul tessuto sociale della nostra città. Si tratta di una serie di Delibere che saranno sottoposte  al voto del Consiglio Comunale  senza un’ adeguata pianificazione né una approfondita   valutazione della sostenibilità  ambientale. Una  manovra urbanistica   che si presenta come un vero e proprio nuovo Piano Regolatore che peggiora quello del sindaco Veltroni di cui si appresta a diventare  una variante generale[1].

Delibere che da tempo sono state inserite nell’ordine dei lavori, ma che potrebbero essere portate in aula “a sorpresa”, grazie alla firma di 13 consiglieri che ne decretassero l’urgenza.
Per questo Carteinregola ha deciso di organizzare dei turni  per garantire la presenza costante dei cittadini  durante le sedute del Consiglio Comunale. Una presenza che sarà una testimonianza composta e silenziosa, per ricordare  ai consiglieri la responsabilità che pesa sulle loro scelte.

Sul sito  di Carteinregola  è pubblicato l’elenco delle delibere, molte delle quali si possono scaricare insieme a  schede e materiali che spiegano i progetti e le conseguenze in caso di approvazione delle delibere, compilate in collaborazione con i  comitati e le associazioni dei territori e destinate ai cittadini, ma anche a giornalisti e consiglieri comunali.

Carteinregola ha creato anche una mappa “in progress” delle criticità della città,  che si sta riempiendo delle tante bandierine  nere dei progetti in approvazione http://carteinregola.geoworkflow.com/ [2]


Aderiscono al  gruppo di lavoro:

Il Manifesto di Carteinregola
Parlare di Regole è facile e difficile. Facile perché tutti si appellano alle Regole, anche se poi pochi  le prendono sul serio. Difficile perché le Regole non sono buone di per sé. Erano regole anche quelle che prevedevano la schiavitù e  quelle che discriminavano gli ebrei. Sono Regole quelle che stabilisce la  nostra Costituzione.
Le regole sono la base  su cui si costruisce tutto il resto, e la prima Regola è quella che stabilisce che le Regole sono uguali per tutti. La Regola  che protegge i deboli dalla legge del più forte.
Ma non basta.  Troppo spesso sono i forti a dettare le regole. E troppo  spesso l’uguaglianza di fronte alle regole non protegge dalla  prevaricazione, come in   un cortile in cui elefanti e pulcini hanno lo stesso diritto di giocare.
La seconda Regola è che il bene pubblico deve prevalere sull’interesse privato. E’ la Regola che ha conservato il nostro patrimonio comune, le nostre risorse, gli angoli di bellezza improvvisa della nostra città. La Regola  che  ci aiuta  a  consegnare alle generazioni future quanto anche noi siamo chiamati a custodire e a migliorare. La  regola che va sempre troppo stretta   a chi vuole avere le mani libere, a chi usa le  eccezioni per modificare (o aggirare) la legge.
A chi con l’alibi della mancanza di soldi, o dell’urgenza, o della burocrazia inventa deroghe, varianti, pareri, emergenze, regimi speciali, commissari…La terza Regola è che le Regole e soprattutto le  eccezioni alle regole devono essere chiare per tutti.
Soprattutto quelle che guidano le trasformazioni urbane, la mobilità, la tutela dell’ambiente e dei beni culturali. Perché la città non è un supermercato di cubature immobiliari. E neanche un  contenitore  di provvisorie intersezioni di esistenze individuali, ciascuna  racchiusa nel suo spazio privato.
La città è un organismo vivente, fatto di donne e  di uomini,  di bambini, di animali e di piante. E anche di memoria del  passato,  che si trovi nei muri o dentro le persone.
E la quarta Regola è che ognuno deve poter partecipare. E’ finito il tempo delle  deleghe in bianco, delle  messe in scena retoriche, che si chiamino Millenium o Modello Roma, che cercano di rendere presentabile la cementificazione di pezzi sempre più grandi di città e di agro romano.
I cittadini e le cittadine hanno le carte in regola per diventare i protagonisti  del cambiamento, oltre che della conservazione,  del patrimonio collettivo.

CarteinRegola è un laboratorio di cittadini, associazioni e comitati che vuole lavorare sulle Regole. Le Regole da inventare, le Regole da cambiare, le Regole da difendere.
CarteinRegola si rivolge a tutti i cittadini e cittadine, agli altri comitati e associazioni che lavorano sul territorio e anche alle istituzioni, all’amministrazione e alle forze politiche che dimostrino  di  voler ascoltare  sul serio.
Perché le Regole non sono un punto di arrivo, ma un punto di partenza.  Per costruire un mondo solidale e condiviso.  Per restituire  dignità e significato all’esistenza di ciascuno. Perché  costruire un mondo migliore per tutti e per tutte non sia il solito modo di dire.

Suv da vietare in Italia

 (ANSA) - BERGAMO, 11 DIC - UN UOMO DI 58 ANNI, DI TREVIGLIO
(BERGAMO), E' STATO CONDANNATO A 8 MESI PER OMICIDIO COLPOSO E
ASSOLTO DALL'ACCUSA DI OMISSIONE DI SOCCORSO. NELL'OTTOBRE DEL
2011, CON IL SUO FUORISTRADA HUMMER, L'UOMO AVEVA URTATO UN
CICLISTA, ANTONIO JERRY MANZONI, 43 ANNI, CHE ERA FINITO IN UN
FOSSATO ED ERA STATO TROVATO MORTO LA MATTINA DOPO.
   OGGI IL GUP DI BERGAMO HA EMESSO LA SENTENZA IN ABBREVIATO,
CONCEDENDO AL CINQUANTOTTENNE IL BENEFICIO DELLA SOSPENSIONE
CONDIZIONALE DELLA PENA. L'INCIDENTE SI ERA VERIFICATO SULLA
STRADA TRA CALVENZANO (BERGAMO) E VAILATE (CREMONA): IL
CINQUANTOTTENNE HA SEMPRE SPIEGATO DI AVER SENTITO, QUELLA SERA,
SOLO UN LEGGERO URTO E DI NON AVER VISTO IL CICLISTA. SOLTANTO
IL GIORNO DOPO, SENTITA LA NOTIZIA DELLA MORTE DI MANZONI, AVEVA
INTUITO CHE I DUE EPISODI POTESSERO ESSERE COLLEGATI E SI ERA
COSI' COSTITUITO AI CARABINIERI. (ANSA).
YN3
11-DIC-12 19:19
CONDANNATA FIAT PER LO SPOT SULLO SCONTO BENZINA
Roma, 12 dicembre  2012 - A proposito della campagna UNC #cosedanoncredere, ricordate lo spot di Fiat “1 euro al litro”? Massimiliano Dona in un video annuncia che l’Antitrust ha multato l’azienda per pubblicità ingannevole grazie ad una segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Ci sarebbe piaciuto che Fiat bloccasse davvero il prezzo del carburante per tre anni, ma non era così e anche l’Antitrust l’ha riconosciuto, seppur cinque mesi dopo la fine della campagna”.

martedì 11 dicembre 2012

Imperdibile

Martedì 18 dicembre 2012 alle ore 11
presso la sede dell’Automobile Club d’Italia
in via Marsala 8 a Roma

Angelo Sticchi Damiani
Presidente Automobile Club d’Italia
e
 Giuseppe De Rita
Presidente Fondazione CENSIS

presentano il
XX RAPPORTO ACI-CENSIS
DOVE E’ FINITA L’AUTO?
Analisi di una crisi senza precedenti

Roma è completamente bloccata: io pedalo

In questa giornata da sogno, in cui l'atmosfera sembra esser stata alleggerita dei gas più opachi, mentre il sole splende alto e il freddo pungente ti accompagna nelle discese come un amico, scivolo con la fissa tra gli alberi e i guard rail. Loro sono tutti fermi, mentre lunghe file si ammassano davanti alle pompe di benzina. Oggi infatti comincia lo sciopero di questa categoria schiavizzata dai petrolieri, sciopero che durerà fino a venerdì, togliendo un po' di smog dalle strade. Intanto le strade sono riempite da lunghe e code statiche.  La metropoli è completamente bloccata, la osservo come una città abbandonata, come se guardassi tutto da un oblò di un'astronave che viaggia nel futuro e che non crede ai propri occhi. Io intanto pedalo e godo. Peccato che troppa gente non riesca neanche a ipotizzare una forma diversa di spostamento. Peccato per i loro nervi e le loro tasche. Per la qualità dell'aria, anche. Non penso che andando in bici salverò il pianeta, ma credo di fare qualcosa di buono, di immediato, di liberatorio per me stesso. Magari lanciando anche un segnale a qualcun altro. Chissà.

lunedì 10 dicembre 2012

Elucubrazioni su una ruota libera Maillard

Nell'antro del rotazioni lab (che è passato dalla zanzara tigre ai 5 °C, neanche il tempo di dare una sistemata) giace da tempo una ruota misteriosa, dono del solito Massimo. Forme più simili a rubinetti del gas che a componenti ciclistiche. 
 
Si tratta di un pacco pignoni Maillard, made in France, con tutto quel che ne consegue in termini di filettature. Non so se si svita a mano o con un papagallo. O col pensiero. Comunque è tutto bloccato, va benedetto col gasolio. E il mistero perdura.
Non so se riuscite a notare la bellezza suprema del pignone maggiore, spezzato, non ho capito perché (per bellezza; per principio; non sa, non risponde).
(Intanto faccia di culo, circondato da molluschi senza dignità, è tornato in pista per le elezioni.)
Comunicato Camminacittà

Grazie al presidente della Consulta Sicurezza Stradale della provincia di Roma, Marcello Aranci, e al direttore di "affaritaliani.it", Angelo Maria Perrino (http://affaritaliani.libero.it/roma/index.html), s'illumina d'immenso il drammatico, incivile, violento e disumano problema della sicurezza stradale in Italia, con Roma Capitale in primo piano (ha l'"emergenza da traffico e mobilità" con DPCM 4.8.2006 e OPCM n. 3543 del 26.9.2006). 
Forse, se i media fossero obbligati (aggancio al loro finanziamento pubblico) a pubblicare il "bollettino quotidiano" della incidentalità stradale, potremmo registrare la rottura dell'immorale e complice attuale SILENZIO e, probabilmente, una collettiva presa di coscienza sul quel fenomeno che, fondamentalmente, impedisce una minima "convivenza civile" ed una mobilità egualitaria nei diritti, nella libertà, nella fratellanza e nel rispetto della dignità delle persone. 
Federcamminacittà ti invita a rompere il tuo personale Silenzio: su Facebook di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici. 
Trovi  la ininterrotta voce dei pedoni di Federcamminacittà sul seguente link 
 
Vito Nicola De Russis
n.q. presidente p.t. di Camminacittà - Federazione italiana diritti del pedone
Comunicato Coldiretti

CRISI: ISTAT; COLDIRETTI,  IN 6,2 MLN NON HANNO DA MANGIARE. RADDOPPIATI
PIU’ DI UNA FAMIGLIA SU TRE HA TAGLIATO SULL’ALIMENTAZIONE
In  un solo anno è praticamente raddoppiata dal 6,7 per cento al 12,3 per cento la quota di individui in famiglie che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano) almeno ogni due giorni, se lo volessero. E’ quanto emerge da una elaborazione  della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al “Reddito e condizioni di vita” dalla quale si evidenzia che sono saliti a 6,2 milioni gli italiani che vanno ben oltre il rischio di povertà e non hanno denaro a sufficienza neanche per alimentarsi adeguatamente. La situazione peggiore si registra – precisa la Coldiretti - tra i pensionati  dove la percentuale sale al 16,5 per cento, nel sud e nelle isole (è il 18,8 per cento), e tra le persone sole con piu’ di 65 anni con il record negativo di ben il 21 per cento (piu' d uno su cinque). Dall’analisi emerge peraltro - sottolinea la Coldiretti - che piu’ di una famiglia su tre (35,8 per cento) dichiara di aver diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto all’anno precedente, mentre tra il 2010 e il 2011 la quota di famiglie che acquistano generi alimentari presso l’hard discount è aumentata, soprattutto nel Mezzogiorno (dall’11,2 per cento al 13,1 per cento). Una sofferenza alimentare che tende a peggiorare nel 2012  con un incremento del 9 per  cento delle persone che sono state costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case, secondo le elaborazione Coldiretti su dati della relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012’, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). Gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari hanno raggiunto - sottolinea la Coldiretti - quasi quota 3,7 milioni, il massimo dell’ultimo triennio. Le difficoltà familiari - sostiene la Coldiretti - oltre ad essere un insostenibile problema sociale per il Paese, si trasferiscono nei consumi e contribuiscono ad alimentare un clima di recessione che fa prevedere alla maggioranza degli italiani (51 per cento) un peggioramento della situazione economica dell’Italia, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. “E’ necessario rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile soprattutto nelle fasce piu’ deboli della popolazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “la necessità di sostenere la ripresa dei consumi”.

Clima. Legambiente: “Da Doha strada in salita verso accordo globale.
Governi incapaci di impegni concreti”


Comunicato Legambiente

“E' tutta in salita la strada tracciata a Doha per la transizione verso un nuovo accordo globale da sottoscrivere entro il 2015 per essere poi operativo dal 2020, come già concordato a Durban lo scorso anno. I governi non sono stati in grado di mettere in campo quella volontà politica indispensabile per colmare con impegni concreti il preoccupante gap esistente (8-13 Gt di CO2 secondo il recente rapporto dell'UNEP) tra gli impegni di riduzione assunti sino ad ora dai diversi paesi e la riduzione di emissioni indispensabile entro il 2020 per rientrare nella traiettoria di riscaldamento del pianeta non superiore almeno ai 2°C.
Dimenticando che gli impegni di riduzione attuali ci stanno portando verso una via di non ritorno con un surriscaldamento stimato tra i 3.5°C e i 6°C”.
Questa la dichiarazione di Mauro Albrizio, responsabile Clima e politiche europee di Legambiente, da Doha.

“Poco ambiziosi ed insufficienti anche i nuovi impegni assunti nell'ambito del Protocollo di Kyoto, tra i paesi industrializzati, dall’Unione europea, la Svizzera, la Norvegia e l'Australia. A ciò va aggiunto che USA, Canada, Giappone,Russia e Nuova Zelanda si sono tenuti fuori dal protocollo – ha continuato Albrizio -. Nonostante ciò il “Kyoto 2” rimane uno strumento indispensabile a garantire la transizione verso il nuovo accordo globale. E’ l’architrave del nuovo accordo e garantisce la continuità degli impegni di riduzione legalmente vincolanti per il periodo di transizione 2013-2020, che dovranno essere necessariamente incrementati entro i prossimi due anni per contribuire a colmare il preoccupante gap esistente”.

Un ruolo importante in questa è fase è chiamato a svolgerlo l'Europa, che sin dai prossimi mesi dovrà impegnarsi con una determinazione maggiore di quella mostrata a Doha. Non solo per fare in modo che questo gap sia colmato, ma anche per tradurre in impegni concreti il programma 2013-2020 di aiuti ai paesi poveri a supporto dei loro impegni di riduzione e di adattamento ai cambiamenti climatici in corso, con un sostegno finanziario annuo iniziale di almeno 10-15 miliardi di dollari per arrivare nel 2020 ai 100 miliardi promessi tre anni fa a Copenhagen.

L'Italia deve impegnarsi con forza in questa direzione insieme ai paesi europei più avanzati mostrando coerenza tra l'impegno nazionale e quello internazionale e mettendo in campo da subito azioni in grado di colmare il ritardo che ancora abbiamo con molti paesi europei.
Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia europea dell'ambiente, l'Italia nel 2011 ha ridotto le emissioni di gas-serra solo del 5,6% rispetto al 1990, mentre l'Unione europea nel suo complesso le ha ridotte di ben il 17,5%.
“Un primo segnale forte – ha concluso Mauro Albrizio - deve venire da una profonda revisione della Strategia energetica nazionale che invece di puntare decisamente alla riduzione del consumo e delle importazioni di fonti fossili, propone addirittura un rilancio della produzione di idrocarburi nazionali, individuando sia per l'efficienza energetica che per le fonti rinnovabili, strategie generiche e strumenti inadeguati a raggiungere gli obiettivi previsti. A questo si aggiungono i 9 miliardi di sussidi alle fonti fossili che ogni anno vengono elargiti a petrolio, carbone, gas e autotrasporto nel nostro paese. Il ministro Clini si impegni concretamente affinché il governo italiano li cancelli e cambi subito strada sulla politica energetica del nostro paese”.

La ciclizzazione della città

CYCLOCRACY, progetto di ricerca e sviluppo per la ciclabilità di Milano

Fonte: FIAB
 
Lunedì, 10 Dicembre 2012 01:03

Il tema della mobilità ciclistica non è solo una questione di infrastrutture ma, come molti di noi sanno, è forse prima ancora un tema culturale.
Lo sviluppo dell’utilizzo della bicicletta nelle città dove questo fenomeno sta emergendo in modo significativo sta modificando anche i rapporti sociali tra persone.
L’Istituto Europeo di Design - IED di Milano è un network internazionale di formazione avanzata nei campi del Design, della Moda, della Comunicazione Visiva e del Management,  attento alle evoluzioni della società  affronta il tema da un punto di vista didattico/formativo, come si conviene ad un’agenzia di formazione.
CYCLOCRACY è un progetto di ricerca e sviluppo per la ciclabilità di Milano e prevede una riflessione ad ampio raggio sulla “ciclizzazione” della città.
In questo progetto lo IED ha chiesto collaborazione e supporto anche a FIAB, riconoscendo delle competenze e conoscenze sul tema che possono essere trasmesse ai ragazzi che dovranno lavorare su questo progetto. [...]
 
Comunicato Fiab

A Bruxelles si decide il futuro della rete ciclable EuroVelo
Corsa in affanno, pochi gli europarlamentari a favore
Slittata al 18 dicembre la votazione inizialmente prevista il 27 novembre sulle reti di trasporto TEN T
Nuovo appello della FIAB a istituzioni e partiti politici di tutti gli schieramenti


Vivo apprezzamento viene espresso dalla FIAB per il sostegno che l’europarlamentare Sonia Alfano sta fornendo, con indicazioni di voto ai deputati del suo gruppo politico,  a favore dei tre emendamenti dell’europarlamentare Michael Cramer con cui si chiede che la rete ciclabile EuroVelo sia inclusa all’interno della rete di trasporto transeuropea TEN T.

Dal suo blog http://www.soniaalfano.it/2012/12/05/rete-ciclabile-transeuropea-volere-e-potere, raccogliendo l’appello del presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia, l’europarlamentare siciliana ha lanciato un invito agli europarlamentari della Commissione Trasporti e Turismo che il prossimo 18 dicembre (la seduta precedentemente fissata è slittata)  saranno chiamati a votare gli emendamenti al regolamento europeo sulla rete di trasporto trans europea TEN T, che potrà beneficiare di specifici finanziamenti.

L’appello del Presidente della FIAB è stato raccolto anche dall’europarlamentare Gabriele Albertini il quale, in quanto membro sostituto della Commissione TRAN non sarà presente al voto salvo specifiche richieste di sostituzioni da parte dei membri titolari. Ma, assicura il suo assistente parlamentare in una nota - appoggerà il progetto in occasione del successivo voto in aula plenaria.

Intanto il presidente nazionale della FIAB Antonio Dalla Venezia, rinnova a tutti gli organismo governativi ad ogni livello, e ai partiti politici - per quanto presi al momento dalla attuale situazione politica italiana – a sostenere il voto a favore di EuroVelo dentro la rete TEN T. I benefici saranno immediati anche per il nostro paese paese.

“I finanziamenti specifici di cui EuroVelo potrà beneficiare pure in Italia – dichiara Dalla Venezia - avranno un effetto moltiplicatore perchè potranno consentire la realizzazione molto più velocemente di tutti quegli interventi infrastrutturali, secondo standard europei, necessari a favorire il trasporto sicuro in bicicletta per motivi di studio, di lavoro e di turismo. Una necessità irrinunciabile anche per dare risposte concrete all’aumentata domanda di mobilità ciclistica causata dalla crisi economico-finanziaria del nostro Paese, ma soprattutto di sicurezza stradale a tutela di ciclisti e pedoni”.

Gli itinerari ciclabili di lunga percorrenza di EuroVelo, attraversano per intero l’Italia da nord a sud e da est ad ovest consentendo l'attraversamento in bicicletta delle nostre città, i collegamenti in bici tra comuni limitrofi e tra questi con le aree interne e le zone rurali. Essi stessi diventando al tempo stesso assi portanti di reti ciclabili urbane, di area vasta e regionali.

Quali sono questi itinerari? E' bene ricordarlo.

Sono tre le ciclovie italiane di EuroVelo (EV), per un totale di circa 6600 km, e risultano pure già inserite nello studio di fattibilità di rete ciclabile nazionale denominato BICITALIA elaborato dalla FIAB su incarico del Ministero dell'Ambiente, in attuazione della delibera CIPE n. 1 del 1° febbraio 2001 che impegnava il Ministero dei Trasporti a dotarsi di un piano nazionale di percorribilità ciclistica:

1) EV5 Via Romea Francigena (Canterbury-Londra-Roma- Brindisi)
In Italia corre per circa 2300 km, entra dalla Svizzera, interessa 8 regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia), tocca le città di Como, Milano, Pavia, Piacenza, Lucca, Siena, Roma, Benevento, Matera e Brindisi.

2) EV7 The Sun Route (Capo Nord-Malta)
In Italia corre per quasi 3000 km, entra dall'Austria, interessa 11 regioni (Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia), tocca le città di Bolzano, Trento, Mantova, Bologna, Firenze, Arezzo, Orvieto, Roma, Napoli, Salerno, Crotone, Catanzaro, Messina, Catania, Siracusa. Si stacca dalla Sicilia e prosegue via mare fino a Malta.

3) EV8 The Mediterranean Route (Cadice/Gibilterra-Atene e Cipro)
In Italia corre per circa 1300 km, entra dalla Francia, interessa 6 regioni (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia), attraversa la pianura padana sdoppiandosi sui due argini del fiume Po, costeggia l'Adriatico e prosegue in Slovenia. In Italia tocca le città di Ventimiglia, Cuneo, Torino, Pavia, Piacenza, Cremona, Mantova, Ferrara, Venezia, Grado e Trieste.

A favore dell'inserimento della rete Eurovelo all'interno della rete TEN T si è già espressa la Conferenza delle Regioni italiane e delle Province Autonome in occasione di un'audizione parlamentare sulla proposta di regolamento della rete TEN-T, tenuta lo scorso 20 giugno presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.

venerdì 7 dicembre 2012

Le cirque invisible a Roma, parco della Musica dall'11 dicembre

Dall'11 al 23 dicembre 2012. Bici, giocattoli antichi, funambolismi: in pratica ciclismo urbano.
Edmond_Grandjean, Place Clichy, 1888

Quando se ne andrà sarà sempre troppo tardi

Comune, sei milioni di euro per i taxi ecologici


SEI milioni di euro per incentivare i tassisti romani a rottamare la loro auto «per acquistarne una meno inquinante ed equipaggiata per il trasporto di disabili». È il contenuto del bando presentato ieri dall' assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, destinato agli operatori del servizio taxi della Capitale. Prevede tre tipologie di incentivi: il primo di 5.000 euro per veicoli di nuova immatricolazione euro 5 o superiori ad alimentazione ibrida, gpl, metano o elettrica. Il secondo e il terzo di 7.000 e 10.000 euro per veicoli euro 4 o superiori omologati con diverse tecnologie finalizzate al trasporto dei diversamente abili. «In un momento di difficoltà - ha spiegato l' assessore capitolino Antonello Aurigemma - riuscire a reperire risorse è un impegno importante per questa amministrazione, anche per centrare il nostro obiettivo di rendere sempre più vivibile l' impatto ambientale a Roma. Già abbiamo ricevuto una decina di domande in poche ore ma puntiamo a qualche migliaio di auto». «Prima di questa amministrazione non c' erano taxi adibiti per i disabili» ha aggiunto il delegato per le pari opportunità, Lavinia Mennuni «oggi ce ne sono 16 ma speriamo che con questi incentivi il servizio diventi adeguato a una grande città». Non solo. L' assessore Aurigemma ha anche illustrato il contenuto di un accordo stipulato tra il Campidoglio e cinque case automobilistiche (Fiat, Bmw, Opel, Citroen e Renault) che permetterà a tassisti e Ncc di usufruire di prezzi agevolati per l' acquisto di nuovi mezzi o la manutenzione di quelli circolanti. Ma per il Pd lo stanziamento è una vera e propria regalia fatta a una lobby. Polemico il consigliere dei Democratici Athos De Luca: «Siamo assolutamente contrari poiché sono state aumentate le tariffe, per cui gli incentivi non hanno più ragione di essere. È assurdo che il sindaco Alemanno sottragga sei milioni di euri ai romani per fare un altro regalo elettorale ai tassisti. I sei milioni - sottolinea il consigliere pd Athos de Luca, - dovrebbero essere destinati ai servizi sociali, pesantemente tagliati dal bilancio capitolino o al buono casa per aiutare le famiglie romane in difficoltà». Invece sul fronte sindacale delle auto bianche il cosiddetto "Fronte Dei Volenterosi" (Fit-Cisl Ugl-Taxi Mit) benedice il provvedimento «nei confronti di una categoria - sottolinea - che ha un' importanza strategica nella variegata galassia della mobilità urbana. Ora auspichiamo l' approvazione in assemblea capitolina della delibera sull' accordo tra Assicurazioni di Roma e i tassisti». Infine per il Pdl il presidente della Commissione Mobilità Roberto Cantiani: «Gli incentivi ai taxi rappresentano un ennesimo importante passo avanti volto a migliorare il servizio offerto all' utenza e permettere agli operatori che vogliono rottamare il proprio veicolo di sostituirlo con un mezzo più nuovo, meno inquinante o adatto al trasporto disabili». - PAOLO BOCCACCI
Comunicato Verdi-Lazio

SANITÀ
BONESSIO (VERDI). BONDI TAGLIATORE TESTE CITTADINI LAZIO. DICANO CHIARO CHE MODELLO SANITARIO SONO STATI UNITI.

«Bondi è un noto tagliatore di teste, ma il problema è che ora le teste tagliate non sono metaforiche, ma sono quelle dei cittadini del Lazio. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - Gli ulteriori tagli di 2.000 posti letto nel Lazio porteranno la carenza dei posti letto a 9.000 unità sfasciando l'assistenza sanitaria della Regione. Gli obiettivi di Bondi sono devastanti. Vuole portare i posti letto a 3,7 ogni mille abitanti (erano 4,7 nel 2009 e sono 5,9 in Europa) ma le percentuali lasciano il tempo che trovano. Nel 2000 i posti letto erano 32.598, 26.473 nel 2009, 23.041 nel 2012 e ora Bondi vuole portarli a 21.078. Una perdita in 12 anni di 11.520 posti letto a fronte di un aumento di popolazione di 616mila abitanti
nell'ultimo decennio. Il tutto senza che si sia inciso realmente sugli sprechi come quelli sugli acquisti dei materiali sanitari, forse un compito troppo complicato, sia per Polverini, sia per un "raffinato tecnico" del Governo Monti come Bondi. Roma, in particolare, con quattro ospedali chiusi (Cto, Eastman, Forlanini e Oftalmico) e altri quattro ridimensionati (San Filippo Neri, Spallanzani, Pertini e Sant'Eugenio) diventerà per chi si ammala un inferno dantesco, con cittadini che dovranno elemosinare cure e ricoveri, per non parlare delle urgenze. Qui si stanno buttando le basi per lo smantellamento sistematico e chirurgico della sanità pubblica, primo atto verso la privatizzazione. Lo dicano chiaramente il Governo, la Regione e il commissario che il modello a cui puntano è quello Usa dove chi può pagare viene curato, mentre per gli altri...».

giovedì 6 dicembre 2012

Comunicato Legambiente


Clima, Clini, necessarie azioni decisive su emissioni
Legambiente: “L’Italia si schiera con l’Europa più avanzata ma serve coerenza tra impegni internazionali e azione nazionale.
Il governo cancelli i 9 miliardi di sussidi alle fonti fossili e cambi subito strada sulla politica energetica


“Con l'intervento del ministro Clini oggi a Doha anche l'Italia si schiera con i paesi europei più avanzati impegnati a garantire un esito positivo dei negoziati” dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, a commento dell’intervento del ministro dell’Ambiente Corrado Clini questa mattina a Doha nell'assemblea plenaria alla diciottesima conferenza sul clima.
“Un impegno che deve riflettersi, però - prosegue Cogliati Dezza - anche a livello nazionale, mettendo in campo da subito azioni in grado di colmare il ritardo che ancora abbiamo rispetto a molti paesi europei”.
Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia europea dell'ambiente, infatti, l'Italia nel 2011 ha ridotto le proprie emissioni di gas serra solo del 5,6% rispetto al 1990, mentre l'Unione europea nel suo complesso le ha tagliate del 17,5%.
“Un primo segnale forte - aggiunge il presidente di Legambiente - deve venire da una profonda revisione della Strategia energetica nazionale che al momento, invece di puntare decisamente alla riduzione del consumo e delle importazioni di fonti fossili, propone addirittura un rilancio della produzione di idrocarburi nazionali ed è del tutto reticente a tagliare l’impiego del carbone. Mentre individua, sia per l'efficienza energetica che per le fonti rinnovabili, strategie generiche e strumenti inadeguati a raggiungere gli obiettivi previsti”.
A questo si aggiungono i 9 miliardi di sussidi alle fonti fossili che ogni anno vengono elargiti a petrolio, carbone, gas e autotrasporto nel nostro paese, come denunciato da Legambiente che lancia una campagna per lo stop a questi incentivi. Il ministro Clini si impegni concretamente affinché il governo italiano li cancelli e cambi subito strada sulla politica energetica del nostro paese. 

Si presenta a Roma l'edizione italiana di Shift Happens

CSOA La strada Free Garbatella.
Venerdì 14 dicembre, ore 18.30
Ferdinand Léger, Les deux guidons (1945)

In un primo momento pensavo fosse un documentario su Roma

Il paese dove è vietato andare in bici. Non per Wadjda, che la vuole verde
 
 
ARTICOLO - C.Pi.
La regista saudita Haifaa al Mansour sembra guardare alla lezione di Abbas Kiarostami
LA BICICLETTA VERDE DI HAIFAA AL-MANSOUR, CON RAAM ABDULLAH E WAAD MOHAMMED, ARABIA SAUDITA 2012C.Pi.Wadjda ha un sogno: comparsi la bicicletta che vede tutti i giorni tornando a casa da scuola, e sfrecciare per le strade dellla città più...

Every day is a good day for my bike

Aquila (ruota fissa) ieri sulla ciclabile lungo il Tevere

Comunicato Italia Nostra

La Giunta Alemanno sta tentando in questi giorni di far approvare dal Consiglio comunale una serie di delibere che si configurano come un nuova manovra urbanistica, stravolgendo regole dello Statuto e del Regolamento della partecipazione, accogliendo le sollecitazioni della speculazione fondiaria nella  speranza forse di avere il loro sostegno nella prossima campagna elettorale.  


L’opposizione tace, prigioniera della  mancata riflessione critica sull’approvazione del piano regolatore del 2008 e sul modello di sviluppo che lo generò.



SOLO LA PROTESTA E LA MOBILITAZIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE  PUÒ, DUNQUE, FERMARE QUESTO NUOVO SACCO EDILIZIO, CHE PREVEDE ALTRI VENTI MILIONI DI METRI CUBI DI CEMENTO, DESTINATI A COPRIRE 2 MILA ETTARI DI TERRITORIO AGRICOLO E AREE VERDI, PER COSTRUIRE NUOVI QUARTIERI DORMITORIO SPERDUTI NELL’AGRO ROMANO, NUOVI CENTRI COMMERCIALI CHE FARANNO CHIUDERE CENTINAIA DI NEGOZI DI PROSSIMITÀ E CONGESTIONERANNO DI PIÙ IL TRAFFICO CITTADINO.



32 Coordinamenti, Associazionioni, Reti, Comitati di quartiere, assieme ad Italia Nostra hanno dato vita ad un COMITATO INTERASSOCIATIVO cittadino ed hanno inviato al Sindaco Gianni  Alemanno, agli Assessori, ai  Capigruppo Consiliari, ai Consiglieri Comunali, una richiesta di moratoria, che potete leggere in allegato e che vi invito calorosamente a diffondere a tutti e ovunque.



È NECESSARIO CHE IL PIÙ ALTO NUMERO DI ALTRE ASSOCIAZIONI, COMITATI, SEMPLICI CITTADINI, INTELLETTUALI FACCIANO GIUNGERE LA LORO ADESIONE IL PRIMA POSSIBILE AL SEGUENTE INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA:

mercoledì 5 dicembre 2012

Comunicato Comitati NoPup

Al Sindaco di Roma 
Agli Assessori
Ai  Capigruppo Consiliari
Ai Consiglieri Comunali

STOP AL CEMENTO E ALL'ASFALTO A ROMA

RICHIESTA DI MORATORIA DEI PROVVEDIMENTI DI URBANISTICA
I NUMEROSI PROVVEDIMENTI DI URBANISTICA IN ITINERE O GIA' PERVENUTI ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA CAPITALE, DESTANO PROFONDA PREOCCUPAZIONE E VIVA CONTRARIETA' NEI COMITATI E ASSOCIAZIONI CHE OPERANO SUL TERRITORIO PER LA DIFESA DELL'AMBIENTE E DELLA QUALITA' DELLA VITA.
SI TRATTA DI UNA MANOVRA URBANISTICA PESANTISSIMA DAL PUNTO DI VISTA DELL’IMPATTO SULL’AMBIENTE  E SUL TESSUTO SOCIALE DELLA NOSTRA CITTA’ : NON CI RISULTANO STUDI EFFETTUATI  SULLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, NESSUNA PIANIFICAZIONE DAL PUNTO DI VISTA DELLA SOSTENIBILITA’ E AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA , NESSUNA QUANTIFICAZIONE IN TERMINI DI PERDITE ECONOMICHE DELLE ATTIVITA’ PRESENTI SULLE AREE DA CEMENTIFICARE E COME RIPIANARLE.
CHIEDIAMO QUINDI DI AVERE SUBITO UN QUADRO COMPLETO ED ESAUSTIVO DELL'INTERA MANOVRA URBANISTICA CHE L'ATTUALE GIUNTA SEMBRA AVERE DECISO DI PORTARE AL VOTO IN CONSIGLIO COMUNALE
SI SEGNALANO I PRINCIPALI E PIU' IMPATTANTI PROVVEDIMENTI DI CUI  AD OGGI  ABBIAMO  NOTIZIA:
  • Aree di Riserva  per l'Housing Sociale nell'Agro Romano
  • Ex-Velodromo
  • Ex-Fiera di Roma
  • Aree EX-DEPOSITI ATAC
  • Centralità della Romanina
  • Accordo di Programma Casal Boccone
  • Intervento “Paglian Casale”
  • Controdeduzioni alla Delibera n.8/2010 – Aree militari dismesse -
  • Piano Particolareggiato Comprensorio Casilino
  • Tor Bella Monaca
  • Delibera n.129/2011 relativa ai Mercati Rionali
  • Delibera APSA-Tenuta Acquafredda
  • Delibera M2 Santa Fumia-Via di Brava
E’ INACCETTABILE CHE INTERVENTI EDILIZI DI TALE IMPONENZA (ALCUNI SONO VERI E PROPRI NUOVI QUARTIERI) E IN COSI’ GRAN NUMERO, SIANO PRESENTATI UNO ALLA VOLTA AL VOTO DEL CONSIGLIO COMUNALE SENZA PRIMA VERIFICARE L’IMPATTO CHE DETERMINERANNO SULLA SITUAZIONE GENERALE DELLA CITTA’, GIA’ CRITICA, A COMINCIARE DAI PROBLEMI NON RISOLTI  DELLA MOBILITA’ E DELLA MANCANZA DEI SERVIZI.
QUESTA  MANOVRA URBANISTICA SI PRESENTA COME UN VERO E PROPRIO NUOVO PIANO REGOLATORE CHE PEGGIORA QUELLO  DEL SINDACO VELTRONI, GIA’ FORTEMENTE CRITICATO DA COMITATI E ASSOCIAZIONI O COMUNQUE COME UNA SUA VARIANTE GENERALE.
INFATTI SI DENUNCIA UN NUOVO MASSICCIO  CONSUMO DEL TERRITORIO  DELL’AGRO ROMANO.       COME MAI LE PREVISIONI EDILIZIE DEL PIANO PRECEDENTE SONO AUMENTATE IN MODO ESPONENZIALE ?
ABBIAMO CONSTATATO CHE SONO PROGRAMMATI NUOVI GRANDI CENTRI COMMERCIALI IN ZONE NON PREVISTE DAL PRG  E CHE PRODURRANNO  LA CHIUSURA DI DECINE DI NEGOZI  DI VICINATO E ULTERIORI DIFFICOLTA’  PER I LORO INSOSTENIBILI  PESI URBANISTICI .
I PREVISTI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI SPARSI NELL'AGRO ROMANO, SI TRASFORMERANNO INEVITABILMENTE IN TANTI DORMITORI IN AGGIUNTA A QUELLI DI CUI E’ PURTROPPO DISSEMINATA L’AREA DELLA CITTA’ METROPOLITANA.
GLI EFFETTI DI UN USO IRRESPONSABILE DEL SUOLO PER ECCESSO DI CEMENTIFICAZIONE E IMPERMEABILIZZAZIONE SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: IL MANCATO APPROFONDIMENTO DEI RISCHI IDROGEOLOGICI CON CONCESSIONI EDILIZIE O CONDONI DI ABUSI IN AREE ESONDABILI O SOGGETTE A DISSESTO PROVOCA DANNI E GUASTI E I RESPONSABILI DI QUESTI DANNI ARRIVANO A VOLTE A CHIEDERE CONTRIBUTI E RISARCIMENTI ALLE ISTITUZIONI, E CIOE', IN ULTIMA ANALISI, AI CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE.
IN DEFINITIVA, LA POLITICA URBANISTICA DELL'AMMINISTRAZIONE APPARE CAOTICA E CASUALE, NON FA RIFERIMENTO AD ALCUN MODELLO DI CITTA' DISEGNATA IN BASE ALLE ESIGENZE DELLA COLLETTIVITA' VERIFICATE IN ACCORDO E COLLABORAZIONE CON I CITTADINI, MA, COSI’ PROPOSTA SEMBRA  RISPONDERE PIUTTOSTO AGLI INTERESSI DELLA PROPRIETA' FONDIARIA E ALLE ESIGENZE E DIFFICOLTA’ FINANZIARIE DEI COSTRUTTORI E DELLE BANCHE.
FACCIAMO PRESENTE, INOLTRE, CHE DIVERSI ATTI CHE ARRIVERANNO  AL VOTO DEL CONSIGLIO, OLTRE A RAPPRESENTARE UN ULTERIORE ASSALTO AL TERRITORIO ED IN PARTICOLARE ALL’AGRO ROMANO, SEMBREREBBERO PRESENTARE STRAVOLGIMENTO DI REGOLE E PROCEDURE VIGENTI.
PER QUANTO SOPRA ESPOSTO
CHIEDIAMO :
 CHE VENGA DECISA UNA MORATORIA AI PROVVEDIMENTI URBANISTICI IN AGRO ROMANO E NELLE RESIDUE AREE LIBERE NELLA CITTA’ CONSOLIDATA, E CHE SI PROVVEDA INVECE A PROGRAMMARE PRIORITARIAMENTE IL RECUPERO E IL RIUSO, SPECIALMENTE A FINI SOCIALI, DELLE AREE E STRUTTURE DISMESSE UNITAMENTE A UN CENSIMENTO DEGLI EDIFICI SFITTI VUOTI E INUTILIZZATI DELLA CITTA’ DI ROMA, ALLA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI DETTE STRUTTURE E EDIFICI  E ALLA MESSA IN SICUREZZA, ANCHE AI FINI ANTISISMICI, DEGLI EDIFICI ESISTENTI.
RITENIAMO CHE TALI ATTIVITA’ POSSANO ASSICURARE UN IMPORTANTE  LIVELLO OCCUPAZIONALE  E DI QUALITA’ PER LE  IMPRESE DEL SETTORE SENZA DOVER RICORRERE ANCORA UNA VOLTA ALLA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO E TRASFORMANDO ROMA IN UN MODELLO UNICO IN ITALIA PER LUNGIMIRANZA E TUTELA DEL PROPRIO PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE :
·       Amate l’architettura
·       Associazione Colle della Strega
·       Associazione Gente di Aguzzano
·       Associazione Amici di Monte Mario
·       Associazione Ottavo Colle
·       Associazione Progetto Celio
·       Associazione NON TACERE
·       Associazione Viviamo Vitinia
·       Assocommercio Roma Nord
·       CALMA (Coordinamento Laziale Mobilità Alternativa)
·       Carteinregola
·       Cittadinanzattiva Lazio
·       Comitato Antonio Cederna per la salvaguardia di Tor Marancia 
·       Comitato di Quartiere Serpentara
·       Comitato cittadino per il XX Municipio
·       Comitato Cittadino Pietralata Tiburtino
·       Comitato Salute e Ambiente Eur
·       Comitato di Quartiere Torpignattara
·       Comitato Uso Pubblico delle Caserme
·       Comunità Territoriale X Municipio
·       Consiglio di Quartiere EUR
·       Coordinamento dei Comitati NO PUP 
·       Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato
·       Coordinamento residenti città storica
·       Coordinamento territoriale Stop I-60 
·       Comitato delle Vittorie
·       Equorete
·       Forum Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia
·       Italia Nostra Roma
·       Mobilitiamoci
·       Osservatorio Urbanistico Casilino-Prenestino
·       Territorio Roma
·                                     Urban Experience       

martedì 4 dicembre 2012

Frank Zappa

Frank Zappa allo Steve Allen Show (1963)

Frank Zappa (21 dicembre 1940 – 4 dicembre 1993) suona la bici, qui. Non è difficile ricordarsi del grande musicista, visto anche quel che non è successo dopo.

 
Comunicato ReVita

ReVita: risparmio energetico e rispetto per l’ambiente con il nuovo, rivoluzionario caricabatterie!

ReVita è un caricabatterie in grado di rigenerare e ricaricare anche le normali batterie alkaline “usa e getta” da 1.5V!
La tecnologia ReVita è coperta da brevetti internazionali e rappresenta un rivoluzionario  passo in avanti nelle soluzioni di ricarica: conveniente, performante, ecologica, economica.

4 dicembre 2012, Milano

E’ finalmente disponibile sul mercato ReVita, una nuova linea di caricabatterie destinata a cambiare per sempre le abitudini dei consumatori.
Con ReVita è infatti possibile rigenerare e ricaricare in totale sicurezza e semplicità anche le normali batterie alkaline stilo e ministilo “usa e getta” da 1.5V. Quelle che tutti noi, dopo averle utilizzate, gettiamo nella spazzatura e che sono una importante causa di inquinamento ambientale!
Si tratta di una innovazione che non passerà certamente sotto silenzio e che porterà indubbi vantaggi anche sul piano del rispetto per l’ambiente.

Cos’è ReVita?
A differenza dei comuni caricabatterie ReVita dispone di una circuiteria molto complessa divisa in quattro sezioni.
Ogni batteria è caricata individualmente ed ogni circuito è controllato da un apposito microprocessore il quale verifica la temperatura e la tensione durante tutto il ciclo di carica. Questo sistema garantisce efficacia e sicurezza di utilizzo.

Quali i punti di forza di ReVita?
- ReVita è innovativo, si tratta di una soluzione unica sul mercato e per di più brevettata
- ReVita funziona! E’ stato testato intensamente da autorevoli ed indipendenti laboratori di ricerca internazionali ed ha conseguito molti riconoscimenti industriali nel mondo.
- ReVita è ecologico, perché ricarica le batterie “usa e getta” che altrimenti verrebbero gettate via
- ReVita fa risparmiare, perché - ricaricando anche le batterie “usa e getta”, oltre a quelle ricaricabili - consente davvero di ottimizzare i costi per l’acquisto di nuove batterie
- ReVita è performante perché è in grado di ricaricare velocemente anche tutte le batterie ricaricabili stilo e ministilo da 1,2V

La tecnologia alla base di ReVita è coperta da brevetti internazionali già attribuiti in USA, Cina, Giappone, Taiwan, Germania, Australia, Germania ed Italia. Sono già state presentate le domande di registrazione di brevetto in molti altri importanti mercati mondiali.

La linea ReVita è composta attualmente da 3 modelli: il modello RV1, di rete 220V, con spazio per ricaricare contemporaneamente fino a 4 batterie, il modello RV2 sempre a 4 spazi ed alimentabile direttamente da una porta mini USB, o dall’alimentatore di uno smartphone mini USB, ed il modello più compatto RV3, anch’esso USB, con scomparti per sue sole batterie.

Ogni caricabatterie ReVita permette di ricaricare anche una sola batteria alla volta oppure batterie diverse anche di differenti produttori. Il sistema intelligente di ReVita testa immediatamente la batteria e verifica subito se questa possa essere ricaricata o meno in quanto compromessa chimicamente.
ReVita ricarica ovviamente anche le batterie ricaricabili da 1.2 V NiMh o NiCd e lo fa in tempi molto rapidi.
ReVita è sicuro in quanto si “spegne” automaticamente al termine del processo di ricarica, o al termine del “tempo massima di ricarica” (4 ore) o qualora la batteria si riveli danneggiata dopo l’inizio della carica.