venerdì 11 marzo 2016

A Roma non buche, ma voragini

Comunicato Adoc

ROMA, E’ NUOVA EMERGENZA BUCHE, ALMENO IL 40% DELLE STRADE E’ UN GROVIERA
Dal centro alla periferia la pioggia e l’incuria hanno fatto riemergere il dramma delle buche. Il 5-10% dei romani ogni anno costretto a cambiare pneumatici
Roma, 9 marzo 2016 - Dopo qualche giorno pioggia le strade di Roma, dal centro alla periferia, assomigliano di nuovo ad un grigio groviera, estremamente pericoloso per la sicurezza stradale e critico per la mobilità. Per Adoc sono necessari interventi strutturali profondi, economicamente importanti, di concerto a una rivoluzione del sistema di trasporto pubblico.

“La Capitale perde il Sindaco, ma non le buche. Sono bastati alcuni giorni di pioggia per rendere di nuovo le strade di Roma un vero e proprio pericolo per i cittadini – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – stimiamo che almeno il 40% delle strade capitoline soffra di una “emergenza buche”, si è raggiunto un livello di diffusione preoccupante, che moltiplica esponenzialmente i disagi per la mobilità e la sicurezza stradale. E’ evidente che questa situazione drammatica abbia le sue origini nel passato: a causa anche del sistema delle gare d’appalto al massimo ribasso, sistema che verrà opportunatamente abolito, i lavori sul manto stradale sono sempre stati eseguiti con materiali e tecniche non idonei a garantire la conservazione del manto per decenni, che al contrario è tecnicamente possibile. Si è proceduto semplicemente a “rattoppare” le strade, con le conseguenze che tutti i cittadini possono osservare girando per la città. Oltre a costituire un grave pericolo per l’incolumità dei cittadini, le buche di Roma creano un danno anche a livello economico. A cause del manto stradale disconnesso, in particolare nelle zone periferiche, ogni anno circa il 5-10% dei cittadini è costretto a cambiare uno o più pneumatici, per una spesa media oscillante tra i 120 e i 200 euro. E a pagare dazio non sono solo i cittadini ma anche tutti coloro che lavorano con l’auto, come ad esempio i tassisti e lo stesso servizio di trasporto pubblico di superficie. Non possiamo attendere l’arrivo di una nuova amministrazione, bisogna agire adesso. Servono interventi strutturali profondi e duraturi, con investimenti cospicui altrimenti prima o poi verranno a galla le strade dell’antica Roma. Siamo inoltre convinti che l’emergenza buche si attenuerebbe se i cittadini romani non fossero costretti a utilizzare il mezzo privato, anche per brevi spostamenti. Stimiamo che il 60% dei tragitti con il mezzo privato si concretizza in un raggio di 5 km, essendo la maggior parte spostamenti tra quartieri limitrofi. La ragione per cui questi micro-tragitti vengono effettuati con la propria auto sta nel fatto che la mobilità tra zone adiacenti è praticamente inesistente nella Capitale: per lo stesso percorso, con i mezzi pubblici ci si impiega in media tra i 40 minuti e l’ora, con l’auto 15-20 minuti, al netto del traffico. Serve quindi ripensare completamente il servizio di trasporti pubblici, rendendolo più efficiente e smart. Non solo buche, occorrono interventi urgenti anche sull’illuminazione stradale, spesso carente o insufficiente, soprattutto in periferia e sulle vie consolari e agli incroci.”

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