mercoledì 30 marzo 2016

Comunicato Legambiente

Referendum 17 aprile, Legambiente: allarmismo strumentale, l’alternativa al gas delle trivelle esiste già, col biometano si può produrre una quantità di gas quattro volte superiore a quella che si estrae dalla piattaforme entro le 12 miglia

Ma il governo blocca gli investimenti nel biometano


L’alternativa alle trivellazioni di gas in Italia esiste già: con il biometano si può produrre una quantità di gas quattro volte superiore a quella che si estrae dalla piattaforme entro le 12 miglia, creando più lavoro e opportunità per i territori. “Il vero grande giacimento italiano da sfruttare - dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - non è sotto i nostri mari ma nei territori, e nella valorizzazione del biogas e del biometano prodotti da discariche e scarti agricoli”.
All’allarme, sollevato sul referendum del 17 aprile sulle trivellazioni in mare entro le 12 miglia, su un’Italia messa in ginocchio senza il gas estratto da quelle trivelle e costretta ad aumentare le importazioni dall’estero via nave, Legambiente risponde che sono tutte bugie, citando numeri e studi. Il gas estratto nelle piattaforme oggetto del referendum non arriva al 3% dei consumi nazionali. E, com’è noto, il gas nel nostro Paese arriva attraverso i gasdotti.
“I numeri sono chiarissimi - prosegue Zanchini - già oggi si produce elettricità in Italia con impianti a biogas che garantiscono il 7% dei consumi. Ma il potenziale per il biometano, ottenuto come upgrading del biogas e che può essere immesso nella rete Snam per sostituire nei diversi usi il gas tradizionale, è in Italia di oltre 8miliardi di metri cubi. Ossia il 13% del fabbisogno nazionale e oltre quattro volte la quantità di gas estratta nelle piattaforme entro le 12 miglia oggetto del referendum. Il problema è che questi interventi sono bloccati proprio dalle scelte del Governo”.
Legambiente ha messo a confronto i dati sulle estrazioni di gas nei mari italiani con il potenziale di sviluppo del biometano in Italia, calcolato dal Cib (Consorzio italiano biogas), e i risultati fanno comprendere il grande vantaggio che l'Italia trarrebbe da questa scelta. Si potrebbero, infatti, realizzare impianti distribuiti in tutto il Paese per produrre biogas e biometano, dalla digestione anaerobica dei rifiuti o di biomasse e scarti agricoli, con vantaggi rilevanti nei territori, sia in termini economici che occupazionali, che di risoluzione dei problemi di smaltimento dei rifiuti. Secondo i dati dell'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) gli occupati nelle piattaforme oggetto del referendum sono 3mila, ossia già oggi meno dei 5mila occupati nel biogas, con la differenza che questi ultimi possono arrivare a superare i 12mila occupati stabili e con potenzialità maggiori proprio al Sud‎ e nelle aree agricole.

Ma il problema, denuncia Legambiente, è che questi investimenti sono bloccati da barriere assurde. In primis il fatto, incredibile, che il biometano non possa essere immesso nella rete Snam. Da anni viene, infatti, ritardata l’approvazione di un decreto che dovrebbe permettere qualcosa di assolutamente scontato e nell’interesse generale. Uno stop che ha come unica motivazione quella di non aprire alla concorrenza nei confronti di quei gruppi che distribuiscono gas, come Eni, che sono proprio coloro che possiedono larga parte delle concessioni di gas nei nostri mari.
Non si comprende la ragione dei rinvii da parte del Governo Renzi, come dei provvedimenti che hanno tagliato gli incentivi alle rinnovabili, se non con una politica che ha guardato solo a favorire le fossili come quella che, a partire dal decreto Sblocca Italia, ha caratterizzato l'azione del Governo.
Del resto, a dimostrare i privilegi di cui godono le estrazioni di idrocarburi è un dato che ha dell’incredibile: 20 delle 26 concessioni che estraggono gas entro le 12 miglia dalla costa non pagano le royalties. La ragione sta nel fatto che sotto una certa quantità l’estrazione è “gratis”, come se quelle risorse non appartenessero agli italiani ma fossero proprietà privata dei gruppi energetici.
“Altro che referendum inutile - aggiunge Edoardo Zanchini -. In Italia è in corso un vero e proprio conflitto tra interessi. Fino ad oggi il Governo Renzi, con lo Sblocca Italia e le scelte contro le rinnovabili, è stato dalla parte dei grandi gruppi energetici che controllano petrolio e gas. Il 17 aprile si vota anche per dare un segnale chiaro al Governo, perché l’interesse dei cittadini italiani è quello di cambiare questa realtà fatta di rendite e privilegi e di puntare sulle fonti rinnovabili per creare lavoro in Italia, opportunità per i territori e fermare davvero i cambiamenti climatici”.

sabato 26 marzo 2016

Reintegrato il prof Rho

Alla fine è stato reintegrato il professor Stefano Rho. Era stato licenziato per beghe burocratiche legate a una multa comminata diversi anni fa mentre in un paesino faceva pipì in un cespuglio appartato alle 2 di notte. Tornerà in aula dopo le vacanze di Pasqua. In bici, ovviamente. La vicenda è riassunta qui.

giovedì 24 marzo 2016

Bike vs car: Jacques Henri Lartigue, 1912

Jacques Henri Lartigue, Senza titolo, 1912
Questa immagine di Lartigue (1894–1986) risulta emblematica come poche altre. Il sorpasso emblematico dell'auto sul velocipede, o del velocipede sull'auto, chissà...E Lartigue, all'altezza dell'anno 1912 non doveva faticare molto per intravedere ciò che di lì a qualche anno sarebbe accaduto, non tanto con la motorizzazione di massa, da cui siamo ben lontani, quanto dal ruolo egemonico del mezzo a motore sulle strade. Insomma, lo sguardo del ciclista, così come lo cogliamo oggi, non è uno sguardo complice o di condivisione di un percorso, quanto piuttosto un'occhiata spaventata al bestione che si affianca. Un'occhiata simile a quella di certi animali braccati, anche se non possiamo vedere i suoi occhi. E poi c'è l'automobilista, simile in tutto a quelli oggi. Calato nel suo isolamento, incapace di contraccambiare lo sguardo del ciclista. Elitario, certamente, come la maggior pare dei soggetti di Lartigue, che si concentrò sugli aerei e soggetti femminili della Parigi aristocratica. Lavorò anche nel backstage di registi come Abel GanceRobert BressonFrançois Truffaut e Federico Fellini

Comunicato Legambiente

Ecco i risultati del progetto MarketWatch
sull’efficienza energetica dei nostri elettrodomestici
1 su 5 dei prodotti testati infrangono gli standard di consumo UE

Il progetto MarketWatch, co-finanziato dalla Commissione Europea e portato avanti da un consorzio di associazioni ambientaliste e consumeriste europee, tra cui Legambiente e Movimento di difesa del cittadino, si conclude dopo tre anni di test. Ha osservato da vicino frigoriferi, lavastoviglie, lampadine e altri elettrodomestici per verificare la loro aderenza alla normativa europea sull’efficienza energetica (l’efficienza dei prodotti è regolata dalla direttiva Ecodesign) e a quanto dichiarato sulle etichette. Il risultato finale dell’indagine non è molto confortante: un elettrodomestico su cinque tra quelli sottoposti ai test consuma più elettricità di quanto riporta la sua etichetta. Complessivamente, 18 prodotti dei 95 testati sono, a diverso titolo, fuorilegge rispetto alle norme europee sull’efficienza energetica.

Molti elettrodomestici consumano addirittura in modo occulto, infrangendo le regole dell’Unione. I laboratori indipendenti, che per conto del progetto MarketWatch hanno eseguito i test, hanno trovato, per esempio, un aspirapolvere che consumava il 57% di energia in più rispetto a quanto dichiarato e un frigo che ne consumava il 30% in più. Oppure una lavastoviglie che aveva bisogno di due cicli di lavaggio per lavare bene i piatti, una lampadina a LED faceva il 20% di luce in meno rispetto a quanto era lecito aspettarsi, un’asciugatrice non si spegneva mai per colpa di una lucina sul pannello di controllo che le impediva di mettersi a riposo. Ma anche un bollitore di ultimo grido, attivabile con un’app, nel quale era impossibile spegnere il segnale wi-fi (che consuma) nonostante questo sia un requisito obbligatorio per questo tipo di elettrodomestici “smart”.

Va detto che il progetto ha prima fatto una selezione di categorie di prodotti e di modelli sospetti e poi affidato il compito di testarli, seguendo le metodologie ufficiali accreditate dall’UE, a una serie di laboratori indipendenti. I risultati, quindi, non rispecchiano la realtà del mercato dal punto di vista statistico, ma rilevano un numero cospicuo di infrazioni rispetto alla normativa. I prodotti individuati come “fuori norma” sono tutti in vendita sul mercato e altri se ne potrebbero trovare.

“Chi compra questi prodotti, tutti acquistabili online in Italia e molti anche nei negozi convenzionali, pensa di acquistare un prodotto efficiente, invece viene deluso - dichiara Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente -. Abbiamo testato prodotti sospetti, è vero, e probabilmente, purtroppo, non sono nemmeno gli unici sul mercato a non rispettare la normativa. E’ necessario che il governo stanzi fondi e risorse per mettere in condizione il ministero dello Sviluppo Economico e le Camere di Commercio di svolgere il proprio lavoro di controllo di mercato al meglio, punendo chi vende prodotti con dichiarazioni mendaci che fanno male all’ambiente e al portafoglio”.

Gli esperti stimano che oltre 10 miliardi di euro di risparmio energetico vada perso ogni anno a causa dei produttori e dei rivenditori di elettrodomestici che non seguono le norme europee sull’efficienza.
Un fatto che sta erodendo la possibilità di ottenere il risparmio annunciato dalla Commissione Europea all’inizio del 2015 alla presentazione della norme Ecodesign e della revisione dell’etichetta energetica: un taglio di 465 euro all’anno alla bolletta energetica di ogni famiglia europea al 2020. Risparmio che non potrà però essere tale se le norme non vengono applicate.

Lascia tuttavia ben sperare il fatto che, nell’ambito dell’indagine MarketWatch, diversi produttori abbiano dichiarato che sarebbero felici di mettere a disposizione dei software per aggiustare i prodotti testati e riportali in linea con quanto richiesto dalla normativa. MarketWatch, inoltre, ha chiesto recentemente alla Commissione europea di mettere in campo delle regole per prevenire il fatto che l’aggiornamento dei software attraverso internet possa rendere i prodotti più energivori o addirittura obsoleti. Un fenomeno che al momento non è regolato.

Il rapporto completo (in inglese) e i dettagli dei test di ogni prodotto (in italiano) si possono consultare su www.market-watch.it


L’ufficio stampa Legambiente 06 86268399 – 76


Tutti i prodotti testati da MarketWatch, il loro extra consumo e il loro impatto economico.
Marca/Modello
Tipo di Prodotto
Parametro fallace
N°di test effettuati
Consumo annuo atteso (kWh)
Consumo annuo stimato dal test (kWh)
Stima dell’extra consumo annuo (kWh)
Vita del prodotto (anni)
Stima degli extra costi generati dal prodotto
Hotpoint
V4D01P(UK)
Asciugatrice
off-mode
4
0.00
2.63
2.63
12
€6.03
Sangean
WFR-29C
Radio digitale
off-mode
4
3.65
8.03
4.38
8
€6.69
Waterpik
SR-3000
Spazzolino elettrico
standby
4
3.65
8.40
4.75
5
€4.53
Roberts Radio
Stream 107
Radio digitale
standby
4
7.30
11.02
3.72
8
€5.69
OBH Nordica
Antares 7519
Microonde
standby
1
7.30
10.07
2.77
12
€6.36
Ted Baker
Finisterre
Radio digitale
standby
1
7.30
10.22
2.92
8
€4.46
Azatom
Stealth Bar AZHD1
Amplificatore
networked standby
4
43.80
55.26
11.46
11
€24.09
Reflexion
LDD-197
TV
Classe energetica, consume da acceso
4
37.23
43.58
6.35
11
€13.35
Gelhard
GTV-2253
TV
Classe energetica, consume da acceso
4
45.99
51.90
5.91
11
€12.43
Kunft
KVC11198
Aspirapolvere
Classe energetica
1
32.90
50.80
17.90
8
€27.36
Rowenta
RO6673EA
Aspirapolvere
Pulizia suolo duro
1
34.00
37.10
3.10
8
€4.74
AEG
S53530CNX2 **
Frigo/congelatore
Classe energetica, consume annual
4
161.00
180.00
19.00
12
€43.56
OK
ODW 451 FS
lavastoviglie
Efficienza di lavaggio*
4
237
316
79.00
8
€120.75
Total







€280.03
Prodotti per I quali non abbiamo fatto una stima di extra-costi
Marca/Modello
Tipo di prodotto
Parametro fallace
N° di test effettuati
Dichiato
misurato
Durata vita prodotto
CDA
CI560WH
Asciugatrice
efficienza di consensazione
1
70%
63.4%
12
Megaman
MM27442
Lampadina
Luminosità
20 campioni
360 lm
308 lm (15% più basso)
25
Megaman
141401
Lampadina
Luminosità
20 campioni
345 lm
277 lm (20% più basso)
25
Star Trading
358-70
Lampadina
Luminosità
20 campioni
1050 lm
871 lm (17% più basso)
25
Zehnder DX 860E
Decoder
Spegnimento automatic
4
Dopo 180 min
180 minuti
11